AUT 18
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AUT 18 | |
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![]() Il prototipo nella versione definitiva a Foligno il 5 novembre 1940 |
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Descrizione | |
Ruolo | caccia |
Equipaggio | 1 |
Primo volo | 22 aprile 1939 |
Costruttore | Aeronautica Umbra S.A. |
Esemplari costruiti | 1 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 8,56 m |
Apertura alare | 11,50 m |
Altezza | 2,88 m |
Superficie alare | 18,70 m² |
Pesi | |
A vuoto | 2.320 kg |
Massimo al decollo | 2.975 kg |
Propulsione | |
Motore | Un 14 cilindri doppia stella Fiat A.80 R.C.41 |
Potenza | 1.044 CV |
Prestazioni | |
Velocità massima | 480 km/h a 5.000 m |
Autonomia | 800 km |
Tangenza | 10.000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2x Breda-SAFAT 12,7 mm |
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Progetto:Aviazione |
L'AUT 18 era un prototipo di caccia italiano che venne sviluppato poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale dalla Aeronautica Umbra S.A. Progettato dall'Ing. Felice Trojani, già collaboratore di Umberto Nobile nei voli artici dei dirigibili Norge e Italia (era con lui tra i dispersi della "Tenda rossa"), a partire dal 1934 deve la sua denominazione all'acronimo derivato dal nome della casa costruttrice e dal cognome del progettista più la misura della superficie alare: Aeronautica Umbra Trojani 18 m2.
Il caccia era caratterizzato da struttura interamente metallica, rivestita in duralluminio. Adottava un carrello retrattile per rotazione verso l'interno, a scomparsa e ruotino di coda pure retrattile. A differenza degli altri caccia italiani di quel periodo adottava due mitragliatrici installate nelle semiali, anziché nella fusoliera. Ne venne realizzato un unico prototipo, marca M.M.363. Ancora privo di verniciatura, l'aereo compì il primo volo il 22 aprile 1939. Venne poi trasferito a Guidonia il 20 luglio nell'ambito delle prove comparative con gli altri caccia del Progetto R. Il 23 febbraio 1940, l'aereo fu riportato a Foligno per alcune modifiche, in particolare una più raffinata cappottatura del motore radiale, tornò a Guidonia il 21 giugno 1940.
L'AUT 18 era infatti stato realizzato nell'ambito di questo programma per il riammodernamento della linea di volo della Regia Aeronautica. I ritardi nella consegna del velivolo (il Macchi M.C.200 aveva compiuto il suo primo volo già nel 1937) a causa di manovre politiche poco chiare, il fatto che non presentasse prestazioni molto superiori a quelle di altri concorrenti, ma soprattutto scelte di carattere politico, portarono alla decisione della Regia Aeronautica, a cui il prototipo definitivo era stato regolarmente consegnato il 5 novembre 1940, di non dare seguito all'avvio delle commesse all'A.U.S.A. per la produzione in serie.
Sul destino del prototipo poco si sa. Trojani riteneva che fosse stato trasferito in Germania, per voli di valutazione, successivamente all'armistizio, ma si ritiene più probabile che sia rimasto distrutto durante un raid alleato, dopo un suo trasferimento ad Orvieto, altri ritengono che sia stato catturato dagli alleati e che lo utilizzarono per studiarlo. Va notato che già nel 1936 la RAF lo annoverava tra gli aerei italiani.
[modifica] Bibliografia
- F. Trojani, La coda di Minosse, Mursia, Milano, 1964
- Lanfranco Cesari, AUSA - Una fabbrica una storia, Pro Foligno, Foligno, 2004
- R. Gentilli L'aviazione da caccia italiana 1918-1939. Volume 2o: tecnica, stemmi, esportazioni, Ed.A.I. s.r.l., Firenze, 1982
