Budicca
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![L'odierna Norfolk, un tempo abitata dalla tribù degli iceni.](../../../upload/shared/4/45/EnglandNorfolk.png)
Budicca (Boudica, Boudicca, Boadicea, Buduica, Bonduca, oltre a molte altre forme), morta nel 60/61 d.C., fu regina della tribù britannica degli iceni, che viveva nell'odierna zona di Norfolk (Inghilterra orientale). Guidò la più grande rivolta anti-romana delle tribù dell’isola.
Molti sono i modi in cui è stato tramandato il nome della regina, a causa di diverse corruttele presenti in molti manoscritti medioevali, ma è ormai abbastanza certo che la forma corretta sia Boudicca o Boudica, derivante dalla parola celtica *bouda, cioè vittoria (in irlandese *bua e in gallese *buddug). Il nome è attestato in alcune iscrizioni: Boudica in Lusitania, Boudiga a Bordeaux e Bodicca in Britannia[1]. Basandosi sull'evoluzione del gallese e dell'irlandese, Kenneth Jackson conclude che la forma corretta del nome sarebbe stato Boudica, che si pronuncia /bəʊ'diː.ka:/. Tuttavia, molti pronunciano in maniera scorretta: /buː.dik'ə/[2]. Le fonti principali su questi eventi sono Tacito[3] e Dione Cassio[4]
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[modifica] La storia
Sulla base di Tacito, si pensa che Budicca fosse di famiglia nobile. A circa sette anni sarebbe andata a vivere con una seconda famiglia, presso cui rimase fino ai 14 anni circa. Fu in questo periodo che apprese storia, tradizioni, religione e cultura delle tribù celtiche e imparò l'arte militare. Attorno al 47 tornò a casa e la sua famiglia la diede in moglie all'iceno Prasutago. La coppia ebbe due figlie.
Prasutago sperava di lasciare il regno ai suoi familiari, nominando co-erede l'imperatore romano. Secondo il suo testamento, dunque, il regno doveva essere equamente diviso tra la moglie, le figlie e l'Impero Romano, a quel tempo comandato da Nerone. Era pratica normale di Roma concedere l'indipendenza ai regni alleati solo finché erano vivi i re clienti, che però dovevano lasciare in eredità a Roma i loro regni. La legge romana, inoltre, riconosceva validità solo all'eredità per linea maschile. Così, quando Prasutago morì, i suoi tentativi furono vanificati e il regno fu annesso dai romani, come se fosse stato conquistato. Terre e proprietà furono confiscate e i nobili trattati come schiavi. Secondo alcune fonti, Bodicca fu fustigata e le figlie stuprate.
Nel 60 o 61, mentre il governatore romano Gaio Svetonio Paolino stava conducendo una campagna contro i druidi dell’isola di Anglesey (Galles meridionale), gli iceni e i loro vicini, i trinovanti, si ribellarono sotto la guida di Bodicca, furiosa per l’affronto subito e desiderosa di vendetta. Il primo obiettivo dei ribelli fu la colonia romana di Camulodunum (odierna Colchester). In quella città c'era molto risentimento verso i romani, perché i veterani avevano trattato con grande durezza la popolazione locale. Per questa ragione l'insediamento oppose una scarsa resistenza e gli ultimi difensori furono assediati nel tempio dedicato al divo Claudio, arrendendosi dopo due giorni. Il futuro governatore, Quinto Petillio Ceriale, al comando della IX legione Ispanica cercò di riconquistare la città, ma fu sconfitto. L’esercito ribelle incendiò e rase al suolo anche Londinium (cioè Londra), abbandonata a sé stessa da Paolino, che non aveva sufficienti truppe per affrontare i ribelli. La stessa sorte toccò poi Verulamium (oggi St Albans). Il totale dei morti si aggirerebbe tra le 70.000 e le 80.000 unità.
![Statua di Bodicca (Westminster)](../../../upload/shared/thumb/f/fc/Boudiccastatue.jpg/350px-Boudiccastatue.jpg)
Riorganizzate le truppe, Paolino si scontrò con Boudica nella battaglia di Watling Street (ubicazione sconosciuta e molto dibattuta). Nonostante fossero inferiori di numero, i romani, sfruttando la loro superiorità tattica, sconfissero i ribelli. Budicca si avvelenò. [5]
[modifica] L'aspetto di Budicca agli occhi di un romano
Era una donna molto alta e dall'aspetto terrificante. Aveva gli occhi feroci e la voce aspra. Le chiome fulve le ricadevano in gran massa sui fianchi. Quanto all'abbigliamento, indossava invariabilmente una collana d'oro e una tunica variopinta. Il tutto era ricoperto da uno spesso mantello fermato da una spilla. Mentre parlava, teneva stretta una lancia che contribuiva a suscitare terrore in chiunque la guardasse (Dione Cassio, Storia romana,62,2)
[modifica] La fortuna di Budicca
Nel Medio Evo la figura di Bodicca fu dimenticata, tant'è che non compare in nessuna fonte. Ricomparve poi nel XVI secolo, dopo la riscoperta delle opere di Tacito e di Dione Cassio da parte di Virgilio Polidoro, anche se all'inizio si pensò che la "Voadicea" tacitina e la "Bunduica" dionea fossero due donne diverse. A partire dal XVII secolo la sua storia ispirò diversi autori. La sua fama raggiunse l'apice nell'Età vittoriana, quando divenne un'eroina e un importante simbolo culturale del Regno unito. La scrittrice inglese Manda Scott ha scritto un ciclo di romanzi basati sulla figura di Boudica. Anche canzoni, film e serie televisive si sono ispirate alla sua figura.
[modifica] References
- ↑ Graham Webster, Boudica: The British Revolt against Rome AD 60, 1978; Guy de la Bédoyère, The Roman Army in Britain, retrieved 5 July 2005.
- ↑ Graham Webster, Boudica: The British Revolt against Rome AD 60, 1978; Guy de la Bédoyère, The Roman Army in Britain; Kenneth Jackson, "Queen Boudicca?", Britannia 10, 1979.
- ↑ Tacito, De vita et moribus Iulii Agricolae, 14-16; Annali, XIV, 29-39
- ↑ Dione Cassio Storia romana, LXII, 1-12.
- ↑ Tacito De vita Iulii Agricolae 14-16, 15; Annali 14:29-39; Dione Cassio, Storia romana 62:1-12; Floro, Epitome della Storia romana 1.38; Svetonio, Vita di Nerone 18, 39-40; Kevin K. Carroll, "The Date of Boudicca's Revolt", Britannia 10, 1979; Sheppard Frere, Britannia: A History of Roman Britain, 1987, p. 73
[modifica] Fonti
- Tacito, De vita Iulii Agricolae e Annales.
- Dione Cassio Cocceiano, Historia romana.
- Eutropio, Breviarium ad Urbe condida, VII, 14.
![]() « In re militari nihil omnino ausus Britanniam paene amisit. Nam duo sub eo nobilissima oppida capta illic atque eversa sunt.»
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![]() «:Egli[ Nerone ] non intraprese nessuna conquista militare e la Britannia fu quasi completamente perduta. Sotto di lui due città molto famose [in Britannia] sono state prese e distrutte.[ Londra e Colchester] .»
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( *Eutropio, Breviarium ab Urbe condita lib. VII,14 )
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[modifica] Collegamenti esterni
- Regina Budicca
- James Grout: Boudica, parte dell'Encyclopædia Romana
- Trying to Rule Britannia, BBC, 6 agosto 2004
- Iceni in Roman-Britain.org
- Iceni in Romani in Britannia
[modifica] Ancora un po' di bibliografia
- Vanessa Collingridge; Boudica, Ebury, London, 2004
- Richard Hingley & Christina Unwin, Boudica: Iron age Warrior Queen, 2004