Carosino
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 70 m s.l.m. | ||
Superficie: | 10 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 608,00 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Grottaglie, Monteiasi, Monteparano, San Giorgio Ionico, Taranto | ||
CAP: | 74021 | ||
Pref. tel: | 099 | ||
Codice ISTAT: | 073002 | ||
Codice catasto: | B808 | ||
Nome abitanti: | carosinesi | ||
Santo patrono: | San Biagio (santo) | ||
Giorno festivo: | 3 febbraio | ||
Sito istituzionale | |||
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Carosino è un comune di 6.166 abitanti della provincia di Taranto.
Indice |
[modifica] Geografia
È posta a circa 70-75 metri sul livello del mare, è distante da Taranto solo 15 Km. L'abitato si trova nel cuore della parte occidentale delle Murge tarantine, in una dolce vallata tra i comuni di San Giorgio Ionico, Monteparano, Monteiasi e Grottaglie, situati invece più in alto.
[modifica] Storia
Presumibilmente il sito ebbe una frequentazione messapica, e certamente, in epoche successive, fu un importante centro sul fiorente asse commerciale Taranto - Grecia, come afferma D. Loiacono, portando a riprova il tesoretto di 76 monete argentee ritrovate nel 1904 in agro di Carosino, monete che permettono esatta datazione e precisa testimonianza di rapporti economici e culturali con la grande polis dello Jonio. In conseguenza del saccheggio di Taranto ad opera dei saraceni nel 927 d.C. è probabile che il sito sia stato ricolonizzato (I. Chirulli) dopo un lungo periodo di abbandono, (assumendo il toponimo di "Citrignano"?).
Le prime fonti storiche certi derivano dai registri Angioini e risalgono al 1348, data in cui il feudo di Carosino fu venduto dai Capitignano ai Palmerio di Capua.
Decaduta durante la guerra greco-gotica, si fraziona in casali e casegrotte; l'agricoltura e la pastorizia restano le uniche attività economiche. È noto che nel XV° sec. le armate Albanesi al seguito di Skanderberg, rasero al suolo il piccolo ed antico casale il cui feudatario Raimondo De Noha fu alleato dell'Orsini di Taranto nella sua rivolta contro il Re di Napoli (1462).
Il casale restò pressocchè disabitato per quasi mezzo secolo, come feudo delle famiglie nobili della zona. Nel 1471 fu acquistato dagli Antoglietta e da questa famiglia ri-colonizzato ancora, con autorizzazione del Viceré di Napoli del 1522.
Nel 1517 il feudo divenuto Baronia passò alla famiglia dei Simonetta e poi ancora ai Muscettola (1524). Fu in questo periodo che scomparve il rito ortodosso e con esso probabilmente la parlata arbereshe dei coloni albanesi in seguito al massiccio impegno dell'Arcivescovo Monsignor Lelio Brancaccio, che volle estendere il rito cattolico in lingua latina.
La baronia passò ancora di mano agli Albertini e poi agli Imperiali. Nel 1806, abolita la feudalità nel Regno di Napoli, il Ducato di Carosino fu proprietà della famiglia Berio - Marulli, ed infine nel 1875, Carosino già Comune (con plebiscito) del Regno d'Italia, i Marulli vendettero le loro proprietà terriere a Roberto d'Ayala Valva, insieme al Palazzo Ducale.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Economia
L'agricoltura, grazie al protrarsi della stagione estiva ed al clima particolarmente favorevole, dona raccolti sempre abbondanti. I filari dei vigneti e gli ulivi si alternano alle bianche masserie di campagna, dove spesso è possibile gustare o acquistare prodotti tipici di questa terra. Famosa per i suoi vini - ma anche per l'olio e l'uva da tavola.
[modifica] Cultura
Famoso per il suo buon vino per la relativa sagra, Carosino annovera un patrimonio artistico di discreta rilevanza.
- il Palazzo Ducale (costruito nel 1400 dalla famiglia Simonetta, presenta delle trasformazioni che risalgono al XVII secolo; la merlatura è invece molto più recente), che fu donato dai D'Ayala Valva al Comune nel 1895
- la Chiesa Matrice di "Santa Maria delle Grazie" (la cui costruzione risale probabilmente al XIV secolo, mentre l'ultimo rifacimento è databile al 1763). Vi si custodiscono una tela raffigurante la Madonna del Rosario, un Crocifisso ligneo del '700 e, sull'altare maggiore, un affresco del '600.
- la Chiesa di "San Francesco d'Assisi".
- Il monumento ai Caduti della seconda guerra mondiale.
- Il monumento a "Santa Maria delle Grazie".
- i nuovi monumenti a "San Pio da Pietralcina" e "San Giovanni Bosco"
[modifica] Turismo
[modifica] Collegamenti
I collegamenti stradali principali sono rappresentati da (vedi):
- Autostrada A14 Bologna-Taranto (barriera di Massafra) da e per l'Italia settentrionale
- S.S. 7 ter
- S.S. 7 Appia da e per Brindisi
L'Aeroporto di Taranto-Grottaglie "Marcello Arlotta" non effettua attualmente servizi di linea per il traffico passeggeri. Gli aeroporti più vicini sono:
[modifica] Eventi
- Ultima decade luglio: Sagra del Vino durante la quale dalla fontana della piazza principale viene fatto zampillare vino per tutti i presenti
- 12-13 ottobre: Festa di S. Biagio
- 17 febbraio si festeggia la Madonna di Carosino
- Tutti lunedì: Mercatino settimanale
[modifica] Sport
La squadra di calcio: Stella Jonica Carosino (frutto dell'unione tra la S.S.V.Mazzola Carosino, la storica rappresentativa carosinese, e la Stella Jonica San Giorgio).
Nel campionato 2004-2005 la S.S.V.Mazzola Carosino ha terminato la stagione al quarto posto della Prima Categoria pugliese.
A partire dal campionato 2005-2006 militerà, sotto il nome di Stella Jonica Carosino, nel campionato di Promozione pugliese.
Stadio: Miglietta di Carosino
Colori sociali: Giallo-Blu
[modifica] Amministrazione
[modifica] Dati amministrativi
- Sindaco: Francesco Sapio dal 2002
- Numero di telefono del centralino del Comune: 099 59 19 162
- Numero di Fax: 099 59 21 028
- e-mail del Comune:
[modifica] Unione dei comuni Montedoro
L'Unione dei Comuni di Montedoro è composta dall'insieme dei territori dei Comuni di Carosino - Faggiano - Monteiasi - Montemesola - Monteparano - Roccaforzata.
[modifica] Collegamenti esterni
- Unione dei comuni Montedoro: http://www.unione-montedoro.it
- Provincia di Taranto: http://www.provincia.taranto.it
- Mappa del comune