Chianti Classico (vino)
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Chianti e Chianti Classico | |
Istituito con decreto del | 02/07/84 (già DOC con DM 9/08/67) |
Gazzetta Ufficiale del | |
Resa (uva/ettaro) | 75 q (max. 3 Kg. uva/ceppo) |
Resa massima dell'uva | 70,0% |
Titolo alcolometrico naturale dell'uva | 11,5% |
Titolo alcolometrico minimo del vino | 12,0% |
Estratto secco netto minimo | 23,0‰ |
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Il Chianti Classico è uno dei vini rossi italiani più pregiati e conosciuti nel mondo. Fa parte della DOCG Chianti (D.M. 2/07/84 e succ. mod.) anche se ha un disciplinare di produzione autonomo sin dal 1996 (D.M. 5/08/96).
Viene prodotto in una zona geografica (in gran parte collinare) della Toscana centrale, compresa fra le province di Firenze e di Siena, e considerata come quella di origine più antica nell'ambito della zona di produzione del Chianti.
La produzione del Chianti avviene infatti in una zona più vasta che comprende, oltre le province di Firenze e Siena, anche le province di Arezzo ad est del Chianti, Pisa e Pistoia a ovest e Prato (a nord).
Indice |
[modifica] Cenni storici
L'origine del nome Chianti non è certa: secondo alcune versioni potrebbe derivare dal termine latino clangor (rumore), a ricordare il rumore delle battute di caccia effettuate nelle foreste di cui era ricca la zona; secondo altre versioni il nome deriverebbe dall'etrusco clante, nome di famiglie etrusche diffuso nella zona, o sempre dall'etrusco clante (acqua) di cui la zona era, ed è, ricca, favorendo la crescita delle uve.
I primi documenti in cui con il nome Chianti si identifica una zona di produzione di vino (ed anche il vino prodotto) risalgono al XIII secolo, e si riferiscono alla Lega del Chianti costituita a Firenze per regolare i rapporti amministrativi con i terzieri di Radda, Gaiole e Castellina (attualmente compresi nella zona di produzione del Chianti classico), produttori di un vino rosso a base di Sangiovese.
L'insegna della Lega del Chianti era un Gallo Nero in campo dorato, e questo simbolo è divenuto l'emblema del Consorzio del Chianti classico per la tutela dell'omonimo vino.
Il 24 settembre 1716 a Firenze il Granduca Cosimo III de' Medici emanò il Bando Sopra la Dichiarazione dé Confini delle quattro Regioni Chianti, Pomino, Carmignano, e Val d'Arno di Sopra, nel quale venivano specificati i confini delle zone entro le quali potevano essere prodotti i vini citati (in pratica una vera e propria anticipazione del concetto di Denominazione di Origine Controllata), ed un Decreto con il quale istituiva una Congregazione di vigilanza sulla produzione, la spedizione, il controllo contro le frodi ed il commercio dei vini (una sorta di progenitore dei Consorzi). Dal bando di cui sopra: "...per il Chianti è restato determinato e sia. Dallo Spedaluzzo fino a Greve; di lì a Panzano, con tutta la Podesteria di Radda, che contiene tre terzi, cioè Radda, Gajole e Castellina, arrivando fino al confine dello Stato di Siena.... Quindi un territorio molto diverso da quello tracciato nel 1932 sia per il Chianti in generale che per la sottozona Classico che comprendeva sì Radda, Gajole, e Castellina, ovvero il Chianti vero e proprio, ma anche molti altri comuni estranei alla geografia del Chianti.
Successivamente Ferdinando III di Toscana suddivise il Granducato di Toscana in comunità e province; la provincia del Chianti era costituita dalle comunità di Radda, Gaiole e Castellina, cioè la vecchia Lega del Chianti (i tre terzi di Radda di cui al bando del 1716), mentre Greve (dal 1972 Greve in Chianti) faceva parte del Valdarno
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«(...) la Repubblica Fiorentina divise, e il Granducato Mediceo conservò il distretto politico del Chianti in tre terzi, cioè, Terzo di Radda, Terzo di Gajole e Terzo della Castellina, conosciuti rapporto alla disposizione militare col nome di Lega della Castellina del Chianti e rapporto al potere civile dipendenti dalla potesteria di Radda, allora subalterna al Vicariato di Certaldo, mentre quella della Comunità di Greve alla stessa epoca dipendeva dal Vicario di S. Giovanni in Val d'Arno..»
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( 1833, Emanuele Repetti Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana)
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I confini della zona geografica Chianti (che è altra cosa dai Monti del Chianti) sono, comunque, oggetto anche oggi di continue discussioni.
Fino a tutto il 1700 il vino della zona del Chianti veniva prodotto utilizzando solo le uve del vitigno sangiovese; dai primi anni del 1800 si iniziò ad applicare la pratica di mescolare varietà diverse di uve per migliorare la qualità del vino prodotto.
In quel periodo vennero sperimentate varie miscele, ma fu il Barone Bettino Ricasoli intorno al 1840 a divulgare la composizione da lui ritenuta più idonea per ottenere un vino rosso piacevole, frizzante e di pronta beva e che sarebbe poi diventata la base della composizione ufficiale del vino Chianti: 70 % di Sangioveto (denominazione locale per il Sangiovese), 15 % di Canaiolo, 15 % di Malvasia; e l'applicazione della pratica del governo all'uso Toscano; tale formula, alla quale successivamente venne aggiunto anche un vitigno a bacca bianca, il Trebbiano, viene utilizzata ancora oggi.
[modifica] Disciplinare
Inizialmente il Chianti classico non rientrava in una specifica Denominazione, ma era una sottodenominazione della più ampia Denominazione di Origine Controllata (DOC) Chianti (autorizzata con il DPR 9 agosto 1967), ed era riservata esclusivamente ai vini prodotti nella zona più antica.
La Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) Chianti è stata autorizzata con DPR 2 luglio 1984 e successive modificazioni. Il quell'autorizzazione vi era un solo disciplinare di produzione che contemplava tutte le sottozone, compresa quindi la classico. Al Chianti Classico è stato riconosciuto poi un disciplinare di produzione autonomo (pur rimanendo nella stessa DOCG Chianti) con D.M. 5 agosto 1996, successivamente modificato con vari DD.MM. (ultimo il 15 settembre 2005).
Disciplinari Chianti comparati nei loro dati principali (Fonte: Unione Italiana Vini) | ||||||||||
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normale | Classico | Colli Aretini | Colli Fiorentini | Colli Senesi | Colline Pisane | Montalbano | Montespertoli | Rùfina | Superiore | |
Max. prod. uva (t/Ha) | 9,0 | 7,5 | 8,0 | 8,0 | 8,0 | 8,0 | 8,0 | 8,0 | 8,0 | 7,5 |
Max. prod. uva (Kg/ceppo) | 4,0 | 3,0 | 4,0 | 4,0 | 4,0 | 4,0 | 4,0 | 4,0 | 4,0 | 2,2 |
Numero minimo ceppi/Ha | 3'300 | 3'350 | 3'300 | 3'300 | 3'300 | 3'300 | 3'300 | 3'300 | 3'300 | 4'000 |
Età minima del vigneto (anni) | 3 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 |
Estratto secco minimo (g/l) | 19 | 23 | 21 | 21 | 21 | 21 | 21 | 21 | 21 | 22 |
Titolo alcolometrico minimo (%) | 11,5 | 12,0 | 11,5 | 12,0 | 11,5 | 11,5 | 11,5 | 12,0 | 12,0 | 12,0 |
Invecchiamento minimo vino (mesi) | 3 | 10 | 3 | 9 | 3 | 3 | 3 | 6 | 9 | 9 |
[modifica] Uve
I vini Chianti classico possono essere ottenuti solo da uve coltivate nella zona di produzione prevista dal disciplinare, utilizzando i seguenti vitigni:
- Sangiovese: minimo 80 %;
- Trebbiano Toscano e Malvasia Toscana: max. 6% (solo fino alla vendemmia 2005)
- Altre uve a bacca rossa autorizzate o raccomandate: fino al 20%
Tra le altre uve a bacca rossa raccomandate o autorizzate per la zona di produzione, figurano sia vitigni cosiddetti autoctoni come il Canaiolo ed il Colorino, sia internazionali come il Cabernet-Sauvignon ed il Merlot.
[modifica] Governo all'uso toscano
Nella vinificazione è ammessa la tradizionale pratica enologica del governo all'uso Toscano, che consiste in una lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve dei vitigni autorizzati leggermente appassite.
[modifica] Chianti Classico riserva
Il vino Chianti classico, se sottoposto ad un invecchiamento di almeno due anni, di cui almeno tre mesi di affinamento in bottiglia, può aver diritto alla qualifica Riserva purché, all'atto dell'immissione al consumo, abbia un titolo alcolometrico volumico totale minimo del 12,5 %.
Il periodo di invecchiamento viene calcolato a decorrere dal 1 gennaio successivo all'annata di raccolta delle uve.
[modifica] Bottiglie
Per i vini Chianti classico è consentita l'immissione al consumo soltanto in recipienti di vetro.
Qualora il vino sia confezionato in fiaschi, è vietata l'utilizzazione di un fiasco diverso da quello tradizionale all'uso toscano.
Per il confezionamento del vino Chianti classico deve essere usato esclusivamente il tappo di sughero raso bocca della bottiglia; fanno eccezione i recipienti con tappi a corona o capsule a strappo per le capacità fino a 0,250 litri.
[modifica] Varie
Nella designazione del vino Chianti classico può essere utilizzata la menzione vigna. Non è consentita la produzione di vino Chianti Superiore da vigneti iscritti all'albo del Chianti classico.
[modifica] Caratteristiche organolettiche
I vini a denominazione di origine controllata e garantita Chianti classico, all'atto dell'immissione al consumo, devono possedere le seguenti caratteristiche organolettiche:
- limpidezza: limpido;
- colore': rubino vivace, tendente al granato con l'invecchiamento;
- odore: vinoso, con profumo di mammola e con pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento;
- sapore: armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato.
Il prodotto che ha subito il governo presenta vivezza e rotondità.
[modifica] Zona di produzione
La zona di produzione comprende tutto il territorio del comune di Greve in Chianti nella provincia di Firenze e dei comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti nella provincia di Siena, e parte del territorio dei comuni di Barberino Val d'Elsa, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa nella provincia di Firenze, e dei comuni di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi nella provincia di Siena.
[modifica] Voci correlate
- Chianti
- Chianti Colli Aretini
- Chianti Colli Fiorentini
- Chianti Colli Senesi
- Chianti Colline Pisane
- Chianti Montalbano
- Chianti Montespertoli
- Chianti Rùfina
- Chianti Superiore
- Vino
- Vini della Toscana
- DOCG
- Consorzio del Chianti classico
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Produzione
Provincia, stagione, volume in ettolitri
- Firenze (1990/91) 79312,82
- Firenze (1991/92) 73550,5
- Firenze (1992/93) 108061,94
- Firenze (1993/94) 101752,15
- Firenze (1994/95) 116766,96
- Firenze (1995/96) 114040,0
- Firenze (1996/97) 118766,84
- Siena (1990/91) 173002,83
- Siena (1991/92) 147719,62
- Siena (1992/93) 160264,99
- Siena (1993/94) 134334,08
- Siena (1994/95) 157143,52
- Siena (1995/96) 136485,0
- Siena (1996/97) 110962,31