Chiesa di Santa Maria Immacolata (Genova)
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La Chiesa di Santa Maria Immacolata di via Assarotti, a Genova, è uno dei maggiori esempi di architettura neo-rinascimentale sacra presenti nel capoluogo ligure. È stata la prima chiesa ad essere dedicata all'Immacolata Concezione dopo che l'8 dicembre 1854 papa Pio IX ne proclamò il dogma.
Subì notevoli danni a causa di bombardamenti aerei avvenuti durante la seconda guerra mondiale nel novembre del 1942 e nell'agosto del 1943.
Il suo pregio principale è dato dalla facciata, decorata di preziosi ornamenti, marmi, sculture e mosaici. L'interno è a croce greca, con tre ampie navate e otto cappelle.
Di particolare rilievo, sotto l'aspetto decorativo, sono un crocefisso ligneo del XVII secolo di Giambattista Gaggini, gli affreschi di Nicolò Barabino raffiguranti la Madonna del Rosario e i santi Domenico e Caterina, quindici finestroni istoriati e stalli lignei per il coro, al pari dei confessionali a cupola intarsiati di metallo e avorio, di epoca novecentesca.
[modifica] Storia
I lavori per l'edificazione del luogo di culto ebbero inizio nel 1856.
La chiesa si inserì nel quadro della realizzazione dei nuovi quartieri a monte, nel caso della nuova via Assarotti, prevista dal piano di ampliamento della città progettato da Carlo Barabino.
La nuova strada, ad andamento rettilineo, era l'asse su cui si dovevano affacciare le nuove case destinate ai ceti medio-alti. In questo contesto, si volle sottrarre uno dei lotti dell'operazione, da parte dell'impreario Pietro Gambaro, escludendolo dal gioco delle rendite fondiarie, per destinarlo alla costruzione di una chiesa.
Il progetto - commissionato da Pietro Gambaro - venne predisposto dell'architetto Domenico Cervetto. La morte dell'imprenditore causò tuttavia una lunga sospensione nella costruzione della chiesa e la stessa riapertura del cantiere fu dovuta ad un fatto tutto sommato casuale.
Avvenne infatti che il 24 giugno del 1863 Joseph-Ernest Renan pubblicasse il suo libro Vita di Gesù nel quale si confutava la concezione immacolata di Maria, madre di Gesù.
Il popolo genovese, piccato da tale pubblicazione, indisse una sottoscrizione affinché venisse completata la costruzione dell'edificio in segno di riparazione di quella che veniva considerata una empietà. Lo stesso papa Pio IX contribuì alla sottoscrizione con l'offerta di quattromila lire in oro.
I lavori proseguirono sotto la direzione dell'architetto Maurizio Dufour, succeduto all'architetto Cervetto, nel frattempo deceduto. La chiesa, sia pure ancora priva del campanile (che verrà completato però entro lo stesso anno), venne inaugurata il 27 aprile 1873. Quasi nove anni dovranno passare per la costruzione della cupola così come è osservabile tuttora, con la statua in bronzo dorato dell'Immacolata realizzata da Giuseppe Pelleas su modello dello scultore Giovanni Scanzi.
Da notare che nelle immediate vicinanze della chiesa, sul medesimo lato, si trova il tempio israelitico genovese mentre sul lato opposto della strada è situata la chiesa valdese di Genova.
[modifica] Immagini
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[modifica] Bibliografia
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Per approfondire, vedi la voce Genova/Bibliografia. |
- Chiese in Liguria, collana Tesori di Liguria, Sagep