D'Afflitto
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Breve sunto della Domus de Afflicto, nobile famiglia amalfitana.
La leggenda, le tradizioni, le documentazioni storiche riprese e riportate negli scritti e nelle enciclopedie di tutto il mondo, parlano dei d’Afflitto come di una illustrissima ed antichissima famiglia le cui origini risalgono ad un Placido, generale dell’Imperatore Traiano, che, mossosi da Roma verso il Sud dell’Italia, forse per raggiungere la Palestina, da cui stavano arrivando i primi cristiani, si sarebbe fermato ad Amalfi, vi si sarebbe installato e vi si sarebbe presto arricchito, colonizzando le colline, creando commerci e diventando il signore della zona.
Arrivarono, in senso inverso, i primi predicatori cristiani e riuscirono a fare breccia in quella terra pagana, convertendo fra i primi, proprio lo stesso Placido, sua moglie Teofisia e sua sorella Stefania. Da gente gaudente, ricca e, spesierata essi divennero non solo credenti e religiosi, ma si ritirarono sul soprastante Monte Faito ove vissero come eremiti, mortificandosi, pregando. Divennero in una parola tristi, e cioè "Afflicti".
Le storie leggendarie raccontano che essi furono puniti bruciandoli vivi all’interno di un enorme bue di bronzo, non si sa per quale strano motivo esistente in zona. Placido divenne Sant'Eustachio e sua sorella Santa Stefania detti entrambi i Sancti Afflicti.
Questo accadeva tra il 230 e il 250 d.C. Si perdono poi le loro tracce fino all’800 quando un Leone d’Afflitto fu nominato Doge e primo Governatore di Amalfi. Dall'800 al 1100 si hanno notizie molto rarefatte dei vari d’Afflitto. Le notizie regolari, senza interruzioni, riprendono intorno all’anno 1100 quando Landolfo de Flictis e suo figlio Jacopo partirono da Amalfi, con Frate Gerardo Sasso, nato a Scala, vicino a Ravello ma cittadino francese, diretti a Gerusalemme nel 1120.
Fra Gerardo è riconosciuto come fondatore dell’Ordine Gerosolomitano di San Giovanni, detto poi Ordine di Malta. Egli morì a Gerusalemme il 3 settembre del 1120. Uno Jacopo d’Afflitto è padre di Landolfo che fu consigliere di Ruggero il Bello nel 1140. Un Leone d’Afflitto ha partecipato alla seconda Crociata e due d’Afflitto alla terza Crociata.
Rami dei d’Afflitto si installarono in Calabria nel 1269 col titolo di Principi di Belmonte e in Sicilia nel 1427 con lo stesso titolo, in Abruzzo nel 1492 coi titoli di Pricipi di Scanno, Duchi di Barrea, Conti di Trivento. Questo ramo si è estinto in casa Caracciolo nel 1781. Tre d’Afflitto parteciparono alla difesa di Malta, durante l’assedio del Sultano turco-ottomano Solimano il Magnifico nel 1565: Gaspare figura tra i feriti, Mazzeo fu fatto prigioniero e "messo alla voga in una galera nemica", Vincenzo se la cavò e combatté nel 1571 nella battaglia navale di Gozo e, ironia della sorte, morì in Savoia "gloriosamente combattendo per conto di Sua Maestà Cattolica contro i Francesi ove d’undeci Compagni egli era capitano". Dal 1593 al 1638 Annibale D'Afflitto fu arcivescovo di Reggio Calabria.
Donna Maria Luisa Imperiali d'Afflitto sposò nel 1910 il duca don Vincenzo De Giovanni Greuther, dux romanus, figlio di don Giovanni De Giovanni e di donna Maria Alessandra Greuther di Santa Severina.
I d’Afflitto sono stati ricevuti ufficialmente nell’Ordine di Malta nel 1557. I primi titoli nobiliari risalgono al 1280. Si tratta di ben 49 Baronie, 6 Contadi, 5 Ducati, 5 Principati e di 68 Parentadi, oltre l’attuale titolo di Marchesi, Patrizi di Amalfi.
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