Dornier Do 17
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Dornier Do 17Z | |
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![]() Un Dornier Do 17 finlandese |
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Descrizione | |
Ruolo | bombardiere |
Equipaggio | 4 |
Primo volo | 1935 |
Entrata in servizio | 1937 |
Costruttore | Dornier |
Esemplari costruiti | oltre 1.200 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 16 m |
Apertura alare | 18m |
Altezza | 4,55 m |
Superficie alare | 55 m² |
Pesi | |
A vuoto | 5.150 kg |
Massimo al decollo | 8.445 kg |
Propulsione | |
Motore | radiale Bramo 323P a 9 pistoni |
Potenza | 1.000 CV |
Prestazioni | |
Velocità massima | 415 km/h circa |
Autonomia | 1.200 km |
Tangenza | 6.200 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 4 da 7,92 mm MG 17 |
Altro | 1.000 chili bombe |
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Progetto:Aviazione |
Il Dornier Do 17 era uno dei primi aerei da bombardamento moderni della Luftwaffe durante la Seconda guerra mondiale.
Soprannominato "La matita volante" per la finezza della fusoliera ma le sue ali apparentemente non riuscivano ad essere altrettanto aerodinamiche, e così non ebbe mai prestazioni di assoluto rilievo. L'armamento era scarso, tanto quello difensivo che quello offensivo, ma il vero problema era che questo velivolo non era abbastanza veloce da sfuggire ai caccia nemici nonostante la sua sottile fusoliera; questa finiva oltretutto per essere troppo angusta per ospitare un armamento difensivo sufficiente e dai campi di tiro adeguati. Tutto questo portò ad una versione migliorata chiamata Do 17Z, dotata di un abitacolo più ampio. L'esigenza di avere anche motori più potenti ed altri aggiustamenti in generale generò il successivo e totalmente riprogettato Dornier Do 217.
Indice |
[modifica] Gli esordi e la prima generazione
Collaudato nel 1934 come aereo postale, questo modello venne giudicato dalla Lufthansa troppo angusto per essere suscettibile di impiego commerciale; l'aviazione militare tedesca rimase invece molto impressionata dalla pulizia e dalla modernità di questo disegno interamente metallico. La nascente Luftwaffe adottò questo velivolo come Do 17.
La struttura verteva in una fusoliera molto allungata, con un abitacolo assai angusto e poco spazio per le tre mitragliatrici difensive di bordo. I piani di coda erano sdoppiati, mentre l'ala era molto tozza e appena più lunga della fusoliera. I motori erano in linea da 700 CV, che tuttavia non consentivano spunti di velocità molto elevati né grande carico utile.
La prima versione di serie era il Do 17E, da 4.500 kg a vuoto e 7.050 al decollo e 355 km/h di velocità massima. Erano disponibili due mitragliatrici e 750 kg di bombe. Prestò servizio in Spagna, assieme al modello F, assai simile, dimostrandosi efficiente pur non eccellendo in nessuna prestazione specifica.
La Guerra civile spagnola fu un importante banco di prova. Il caccia di costruzione sovietica Polikarpov I-16, nelle fila dei repubblicani, era sufficiente per raggiungerlo ed abbatterlo, ed è strano notare come in effetti il Dornier fosse appena più veloce di macchine a carrello fisso come il Savoia-Marchetti S.M.81.
Il Do 17M ottenne migliori prestazioni grazie a motori radiali BMW da 1.000 CV ed altre migliorie. Restò in linea diversi anni e venne anche esportato in paesi come la Jugoslavia, dove combatté contro i tedeschi nel 1941.
[modifica] La seconda generazione: il Do 17Z e il Do 215
Nel prototipo Do 17S venne studiata una nuova disposizione della fusoliera che consentiva di migliorare tra l'altro il campo di tiro dell'armamento difensivo. Il risultato operativo diventò il Do 17Z, una versione migliorata e, nonostante gli incrementi di peso, assai più prestante delle precedenti grazie a nuovi motori sovralimentati Bramo da 1.000 CV.
Impiegato a partire dal 1939, questo velivolo era di molto superiore al predecessore in ogni senso: quattro mitragliatrici difensive e un abitacolo ampliato non gli impedivano di essere più veloce ed operare ad una maggiore quota operativa. D'altra parte già nel 1937 a Zurigo un Do 17M rimotorizzato con i Daimler-Benz DB 600, antenati dei DB 601, aveva battuto in velocità tutti i caccia presenti all'avioraduno che si vi si tenne.
Usato ampiamente contro gli inglesi e francesi, il nuovo Dornier dimostrò di essere vulnerabile ai nuovi caccia ma anche di avere alcune notevoli qualità: tale era la sua robustezza che molti rientrarono con oltre 200 buchi di pallottole, i comandi di volo erano simili a quelli di un caccia (infatti poteva essere pilotato senza problemi in assetti critici) e buttato in picchiate di disimpegno raggiungevano i 610 km/h ed oltre.
Il modello ulteriormente migliorato era il Dornier Do 215 dotato dei motori motori DB-601. Era migliore in ogni senso rispetto al predecessore, anche se a prezzo di motori più costosi e vulnerabili: 450 km/h di velocità massima anziché 410, 9.500 metri di tangenza contro 8.200, 1.500 km di autonomia contro 1.200.
Venne usato come ricognitore e talvolta come bombardiere, specie contro l'URSS. Inoltre venne esportato in paesi come la Svezia.
[modifica] La caccia notturna
Come soluzione d'emergenza il Do 17 vene adottato anche nei reparti da caccia notturni, visto che nei reparti da bombardamento era in sostituzione con nuovi velivoli. Dotato di uno o due cannoni da 20 mm e tre o quattro mitragliatrici da 7,92 mm, aereo era munito di un sensore infrarosso che però, basandosi su di uno schermo al fosforo che rilasciava luce quando colpito da calore, si rivelò troppo sensibile per l'impiego operativo. Tuttavia era un primo ed ingegnosissimo tentativo di migliorare la visuale notturna, antenato di tutti gli IRST. Anche il Do 215 venne modificato allo stesso modo ed entrambi vennero usati sia come incursori che come caccia notturni per i primi 2 anni di guerra, sia pure senza grandi successi. Le esperienze operative accumulate sarebbero state comunque di grande importanza per gli sviluppi successivi.
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