Ermanno d'Altavilla
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Ermanno d'Altavilla (1045 ca.–1097) fu il minore dei figli di Umfredo, Conte di Puglia e Calabria (1051-1057), e di Gaitelgrima di Salerno, nota anche come Altrude. Suo fratello maggiore fu Abelardo, che pur essendo nominalmente erede dei possedimenti paterni fu privato della propria eredità dallo zio Roberto il Guiscardo, che alla morte di Umfredo fu eletto conte e ne confiscò le terre.
Nel 1064 Abelardo si pose a capo di una rivolta dei baroni contro il Guiscardo, il quale riuscì a reprimerla e a cedere Ermanno in ostaggio al Catapano greco d'Italia, Apochara, in modo da assicurarsi la fedeltà di Abelardo. Una volta rilasciato, Ermanno si recò a Trani e tenne il governo di queste terre durante la rivolta del 1071, offrendo il proprio supporto ai ribelli (compreso Abelardo). Nel 1073 cadde prigioniero di Guido, duca di Sorrento, fedele alleato dei Normanni e difensore della loro leadership sul meridione d'Italia. In principio fu recluso a Ripolla, presso Melfi, poi condotto a Mileto e infine consegnato a Ruggero, fratello di Roberto. Successivamente rilasciato, Ermanno si recò a Costantinopoli e fece ritorno in Italia solo nel 1081-82, durante la spedizione bizantina del Guiscardo. Qui resse la contea di Canne per oltre dieci anni, prima di prendere parte alla Prima crociata al fianco di Boemondo, primogenito diseredato di Roberto. Ermanno d'Altavilla morì nel 1097 durante l'assedio di Antiochia