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Trani - Wikipedia

Trani

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«Là dove l'Adriatico già promette lo Jonio e perde il verde acidullo sotto le squame d'un azzurro tiepido e denso, questa città che nessuno celebra, Trani, eleva un duomo che è alto come un acropoli e una torre che ne misura la distanza dal cielo.»
(Cesare Brandi "Inno a Trani")


Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Trani
Stato: Italia
Regione: Puglia
Provincia: Barletta-Andria-Trani
Coordinate:
Latitudine: 41° 16′ 0′′ N
Longitudine: 16° 25′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 7 m s.l.m.
Superficie: 102 km²
Abitanti:
53.516 2006
Densità: 513 ab./km²
Frazioni: Capirro 
Comuni contigui: Andria, Barletta, Bisceglie, Corato
CAP: 70059
Pref. tel: 0883
Codice ISTAT: 072045
Codice catasto: L328 
Nome abitanti: tranesi 
Santo patrono: San Nicola Pellegrino 
Giorno festivo: 3 maggio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Trani è un comune di 53.516 abitanti della Provincia di Bari.

La città, già in passato unico Capoluogo di Provincia della "terra di Bari", confluirà nella nuova Provincia di Barletta-Andria-Trani, non appena essa diventerà operativa (orientativamente entro il 2008).


Indice

[modifica] Sviluppo Urbanistico

Sviluppo urbano.
Sviluppo urbano.

La città si sviluppa principalmente intorno al suo porto, fulcro dell'attività cittadina dell'epoca medievale. Intorno al IX secolo la città si dotò di una cinta muraria che racchiudeva principalmente la giudecca (quartiere ebraico)(la zona gialla in foto). Con l'accrescersi della popolazione e l'espanzione della città fu necessaria una nuova cinta muraria più estesa. La costruzione del Castello e la seconda murazione (zona rossa della foto) risalgono, al XIII sec. e sono il risultato della nuova impostazione urbanistica voluta da Federico II che risponde all' esigenza di difesa dei numerosi edifici e chiese oramai posti al di fuori dal castrum longobardo: in particolare la SS.Trinità, oggi S. Francesco. Nei secoli successivi (sec XIV XVII XVIII) il quartiere orientale opposto al porto divenne il fulcro di una rinnovata impostazione edilizia ed urbanistica che vede una nuova espanzione fuori le mura attraverso palazzi gentilizzi voluti dalla borghesia imprenditoriale emergente. Si ebbero cosi grandi palazzi intersecati tra loro in maniera perfettamente squadrata con vie dritte e larghe, il cosidetto borgo ottocentesco. Intorno ad esso si sviluppo successivamente, nel XIX sec, la zona moderna ed attuale con struttura ortogonale tipica di quasi tutta le città costiere della Puglia.


[modifica] Storia e origini della città

Secondo la leggenda, Trani fu fondata e prese il nome da TIRENUM o TURENUM, figlio dell'eroe Greco Diomede. Importanti ritrovamenti archeologici sulla penisola di Colonna, dove sorge l'omonimo monastero, confermano una origine neolitica risalente al VII-V millennio a.C., e la presenza di insediamenti umani risalenti all'età del Bronzo-Antico, Medio e del Ferro. E’ la Tabula Peuntingeriana che cita per la prima volta Turenum (La tabula Peuntigeriana è la copia del XIII sec. di un itinerario romano del IV sec.). Comunque notizie certe di insediamento urbano si hanno dal IX sec. :la prima occupazione fu longobarda e, successivamente, bizantina.Sede di vescovado, nel XI sec. superò per l’acquisizione di possedimenti la sede vescovile di Canosa, andata in rovina a causa dei Saraceni. Nel sudetto secolo la costruzione della cattedrale, sotto i Normanni, sta a significare l’importanza che la città era venuta ad assumere, anche come centro di scambi commerciali e culturali con il vicino Oriente. Forse a quest’età si potrebbero ricondurre gli Ordinamenta Maris, cioè regole marittime necessarie per i traffici commerciali, anche se il testo giuntoci è del XVI sec., che a sua volta si rifarebbe ad uno del trecento. La fortuna della città è, quindi, legata al porto ed alle Crociate, che ad esso si riferirono: tale ricca situazione commerciale fece giungere, fino dal XI sec. famiglie dalle Repubbliche Marinare(Amalfi,Genova, Venezia ) che si insediarono nella città, che già godeva di una ricca presenza ebraica con Giudecca e sinagoghe varie, conservatesi bene fino ai nostri tempi, che resero Trani la città più ebraica del meridione nel suo tempo. D’altra parte l’importanza politico commerciale di Trani è dimostrata dalla presenza di un console di Venezia sin dal XII sec.e da quelli di altri consolati addirittura del nord Europa, come Inghilterra, Olanda, ecc., le cui sedi erano situate, come ancor oggi si può leggere dalle epigrafi consolari, nei caseggiati difronte alla Cattedrale. Non mancarono, oltre alla ricca e fiorente colonia ebraica, anche i mercanti fiorentini, che attestarono che, dopo Venezia, Trani era il più prosperoso porto dell’Adriatico. Con Angioini ed Aragonesi (XV-XVI sec.), la città attraversò un periodo di crisi, aggravato subito dopo dal dominio spagnolo, e dalla conseguente cacciata degli Ebrei, che da sempre avevano costituito il più potente fulcro economico della sua società, tanto è vero che ci è nstato tramandato dal Medioevo un detto significativo, attribuito a Federico II, che dice: Fugite Tranenses, ex sangune Judae discendentes. Comunque, successivamente, fra il XVII e XVIII sec. con il passaggio sotto il regime borbonico, il conseguente miglioramento di gran parte dell’economia meridionale, e soprattutto la crescita di una doviziosa classe sociale aristocratica-borghese, dedita al latifondo ed al commercio, che la arricchì anche architettonicamente di una splendida serie di palazzi sontuosi e marmorei, distendendosi ad est oltre le mura, e lungo il porto, la città acquistò l’antica floridezza, e giunse a diventare capoluogo di Provincia, fino all’avvento del regime Napoleonico e di Gioacchino Murat, che spodestò i Borboni, sotto il quale fu privilegiata la città di Bari. Non a caso in tale contesto si pone il famoso eccidio del 1799, compiuto dai Francesi a danno della città, che fu messa letteralmente a ferro e fuoco, rea di aver parteggiato per i Borboni. In tale diatriba non è un caso che, subito dopo il ritorno dei Borboni, dopo la caduta di Napoleone, la città recuperò la primitiva egemonia su Bari e nel Regno di Napoli, oltretutto anche per motivi giuridici, culturali, oltre che economici, per perderla definitivamente all’interno del Fascismo nel primo Novecento.


[modifica] Cultura e Arte

[modifica] Cattedrale di San Nicola Pellegrino

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«Regina delle cattedrali di Puglia.»
(Lenormand)
Facciata principale.
Facciata principale.
Porta bronzea di Barisano.
Porta bronzea di Barisano.

La Cattedrale di San Nicola Pellegrino, uno dei più raffinati esempi dello stile romanico-pugliese, sorge in prossimità del porto, a ridosso di una delle sue insenature. La sua costruzione iniziò nel 1099, subito dopo la canonizzazione del santo a cui è dedicata, un ragazzo greco di 18 anni morto a Trani in odore di santità, e venne ultimata nel 1143. L'alto campanile di 59 metri, invece, venne iniziato nel 1200 e fu terminato soltanto un secolo dopo; ecco spiegata, quindi, la notevole differenza di stili architettonici tra la sua base ed i diversi piani. L'arco ogivale, che lo collega alla cattedrale, ed i primi due piani furono il frutto della bravura dell'architetto tranese Nicolaus Sacerdos, come ricorda un'iscrizione riportata sul cornicione dello stesso arco. La chiesa principale, con pianta a croce latina, è divisa in tre navate; quella centrale ed il transetto sono coperti da capriate a vista, mentre le due laterali hanno volte a crociera. Attraverso due scalette si scende nella sottostante Cripta di San Nicola, del XII secolo, costituita da 42 crociere sostenute da 28 colonne in marmo greco. Da questa cripta si scende a quella di Santa Maria, che occupa l'area dove in passato sorgeva la chiesa primitiva, sulla quale la cattedrale venne edificata nel XII secolo. È suddivisa in tre navate con volte a crociera dal profilo ribassato, sostenute da 22 colonne dai semplici capitelli non più originali. Da una piccola scala posta sulla navata sinistra si scende ulteriormente nell'ipogeo di San Leucio, un ambiente molto antico, buio e freddo di forma quadrangolare, che un tempo ospitava le reliquie del Santo, giunte a Trani durante il VII secolo. Il pavimento è costituito da lastre in pietra e si può notare, subito dopo l'ingresso, una lastra tombale. Sulle pareti invece sono visibili resti di affreschi in pessime condizioni. La facciata principale era un tempo ornata con un grande portale di bronzo scolpito in 32 formelle ciascuna raffigurante un determinato personaggio biblico. Oggi è ancora possibile ammirare questo portale all'interno della Chiesa Superiore. All'esterno, sulla parete absidale, la finestra è decorata con un cornicione dal quale sporgono molte figure fantastiche.

[modifica] I Templari e la chiesa di Ogni Santi

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«Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam»
(motto templare)
Absidi di Ogni Santi.
Absidi di Ogni Santi.

La Chiesa di Ognissanti sorge nella zona del porto vecchio della città, di fronte alla darsena. La Puglia, in epoca templare, era una regione importantissima, non solo per la presenza di numerosi grandi porti, adeguati alla grosse navi che andavano e venivano dalla Terrasanta, ma anche terra ricca e fertile che consentiva ottimi raccolti e allevamenti di bestiame da inviare come rifornimento ai crociati che combattevano in Oriente. Trani era, per l'appunto, uno dei più importanti porti pugliesi. Secondo la tradizione, i Templari costruirono la chiesa di Ognissanti nella prima metà del XII secolo: infatti la prima testimonianza della presenza templare a Trani si ha nella "Historia traslationis Sancti Nicolai Peregrini" ("Storia della traslazione del corpo di San Nicola Pellegrino"), in cui il diacono Amado, (vescovo di Bisceglie nel 1153) afferma che i Templari si sarebbero insediati nella città prima del 1143, anno in cui li vide presenti alla cerimonia di traslazione del corpo del Santo, durante la quale si verificò un evento portentoso (dalla Cattedrale si videro levare nel cielo terso due colonne di nuvole). La chiesa sorgeva vicino alla mansione, e fungeva anche da ricovero e da ospedale per i pellegrini. Questo viene attestato da un'iscrizione presente sulla facciata principale, la quale ci informa della presenza di Costantino, contemporaneamente medico e abate-rettore della DOMUS tranese, e quindi un Templare. L'Ordine mantenne la proprietà della chiesa fino al 1312, anno della sua soppressione. Successivamente la chiesa e l'annesso ospedale vennero assegnati prima ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, e poi negli anni successivi divenne proprietà di illustri famiglie locali: De Justis, Castaldi, Lambertini, Rogadeo e Achonzaico, i cui stemmi figurano su un bassorilievo scolpito sull'architrave d'ingresso alla sagrestia, fatto apporre dal più illustre esponente della famiglia dei Lambertini, Cesare, tra il 1524 ed il 1551 (anno della sua morte). Scarse e poco attendibili sono le notizie sulla chiesa di Ognissanti nei secoli XVII e XVIII. Nei primi anni del XIX sec. divenne la sede dell'Arciconfraternita della Beata Vergine dei Sette Dolori, prima di trasferirsi nel 1808 nella chiesa di S. Teresa. Nel 1832, in seguito alla demolizione dell'antica chiesa dell'Annunziata ne ospitò l'omonima confraternita. Nel 1872 venne chiuso il vicoletto che costeggiando la chiesa conduceva direttamente al mare. Eletta parrocchia nel 1940, cessò di esserlo nel 1975. Negli anni Ottanta ha ospitato il Terz'Ordine Francescano.

[modifica] Castello Svevo

Prospetto del castello.
Prospetto del castello.

Il castello dì Trani è uno dei più importanti e dei meglio leggibili tra quelli fatti erigere da Federico II. Sorge a breve distanza dalla celebre Cattedrale, in riva al mare, al centro di una rada i cui bassi fondali costituirono sempre un'ottima difesa sia dalla furia delle onde che da eventuali attacchi su quel fronte. La sua posizione a margine della città e la spettacolare altezza delle sue torri gli consentivano di sorvegliare l'Ingresso del porto e le vie di accesso all'abitato; la sua fondazione provocò la parziale distruzione di una piccola torre, rinvenuta sotto il piano di calpestio dell'attuale androne orientale, probabilmente connessa ad un modesto avamposto di vedetta. Nel castello di Trani, nel 1259, Manfredi, figlio prediletto di Federico II, condusse sposa Elena d'Epiro. Con l'avvento delle armi da fuoco il castello fu pesantemente aggiornato, rispondendo alla diffusa esigenza di fortificazione delle coste mediterranee dell'impero di Carlo V, minacciate dall'avanzata turca. Ferdinando de Alarcon fortificò nel 1533 l'ala sud del castello, operazione documentata da un'iscrizione, cimando le due torri contigue, sostituendo la merlatura balistica a quella piana medievale, costituendo a ridosso dell' antica cortina un cospicuo terrapieno attraversato da una doppia fila di cannoniere, dopo aver demolito le strutture medievali preesistenti ed una loggia federiciana sul fronte opposto del cortile centrale. Per volontà del re di Spagna Filippo II d'Asburgo, dal 1586 al 1677, ebbe sede nel castello di Trani la Sacra Regia Udienza della Provincia della Terra di Bari. Nel 1799 vi furono rinchiusi e trucidati i nobili idealisti tranesi, i cui corpi vennero gettati in mare. Nel XIX secolo il castello fu adibito a Carcere Centrale Provinciale, destinazione cessata nel 1974. Successivamente lavori di restauro hanno restituito il castello alla cultura.

[modifica] Monastero di Colonna

Monastero di Colonna.
Monastero di Colonna.

Fu fondata, con l'attiguo monastero, tra il sec XI e l'inizio del XII. La Facciata principale si avvale di elementi decorativi tipici dell'architettura romanica: il rosone, un bell'arco lavorato e sostenuto da agili colonnine, un architrave di finissima fattura, ma proveniente da un monumento pagano e la serie di archetti pensili della cuspide. Nella Chiesa si conserva il Crocifisso ligneo del XV secolo, oltraggiato dai corsari turchi e un prezioso altare donato dal Gran Duca di Toscana, in cambio delle reliquie di Santo Stefano, che qui si veneravano (1684).


[modifica] Altre chiese di interesse architettonico

[modifica] San Martino X sec.

Struttura archittettonica altomedievale. La planimetria è quella a tre navata con abside centrale e laterali, con volte a botte nei lati e a schifo nel centro. Risulta completamente inglobata nel centro storico tranese e per accedervi bisogna superare un dislivello di 2 metri circa rispetto al piano stradale.

[modifica] San Francesco d'Assisi XII sec.

Fù conscarata nell'anno 1184 ed è una delle pochissime chiese romaniche in terra di Puglia a tre cupole giunte fino ai nostri giorni in ottimo stato. La facciata principale termina con un timpano decorato, degli archetti e un campanile a vela. All'intenro è suddivisa in 3 navate divise da colonne cruciformi.

[modifica] San Giacomo XII sec.

E' considerata un vero gioiello dell'arte romanica. Antica cattedrale della città col nome di Santa Maria de Russis, ha accolto le spoglie del Santo patrono fino all'anno della traslazione nella nuova cattedrale. Costruita nell'anno 1143, ha una sola abside, la facciata principale, più volte rimaneggiate nel corso dei secoli, ha un bel portale decorato con fogliami e grani di rosario e risulta irta di figure mitologiche tra cui spiccano due elefanti che reggono due colonne sui quali poggiano rispettivamente un leone e un grifo.

[modifica] Santa Maria Scolanova XIII sec. sinagoga

In origine, una delle 4 sinagoghe esistenti nel quartiere ebraico.Vi si accede per mezzo di una suggestiva scalinata esterna addossata alla facciata orientale dell'edificio. Costruita tutta in pietra, la facciata principale, risulta particolarmente bella nella sua semplicita che colpisce il visitatore.


[modifica] Sant'Agostino XVI sec.

Eretta in tempo di peste in onore di San Sebastiano (da cui tutt'ora si può vedere la statua posta su una nicchia nella facciata) nel 1503. Fù iniziata sotto Giuliano Gradenico, terzo governatore di Trani per conto della repubblica veneziana. Al suo interno conserva tele di rilievo.

[modifica] Santa Teresa XVII sec.

E' il più bell'esempio di architettura barocca presente a Trani, costruita nel 1752.

[modifica] San Domenico sec. XVIII

Iniziata nel 1763 al posto della chiesa di Santa Croce della quale oggi si conserva solo il campanile inglobato nella costruzione. La facciata si apre sulla piazza accentuando un senzo di spazio, quattro lesene si alzano dal basso verso l'alto terminando con dei falsi capitelli decorati con foglie di acanto. Al'intenro lo spazio è scandito da alti plastri che suddividono l'area in 3 navate. Vi si trova una copia fotografica della Sacra Sindone, una copia coeva della pieta di Michelangelo e le tombe di alcune famiglie illustri.

[modifica] Palazzi storici

[modifica] Palazzo Caccetta

Fu fatto costruire da Simone Caccetta nel 1456 fortunato mercante tranese, è da ritenersi una delle opere più interessanti dell'architettura rinascimentale. Stupenda è la facciata principale del monumento, in stile tardogotico, nella quale oltre al portale ad arco gotico a raggiera sono presenti, elementi architettonici di stili diversi, vedasi la bellissima trifora in corrispondenza del portale.

[modifica] Palazzo Quercia XVIII secolo

Progettato e costruito da Gerolamo Palumbo nel 1755, costituisce un gioiello architettonico del settecento tranese. Si tratta del tipico palazzo monumentale settecentesco, testimone della prosperità e del benessere che caratterizzava Trani in quel tempo.

[modifica] Palazzo Torres XVI secolo sede del Tribunale

Risale alla prima metà del XVI secolo. Il palazzo ospitò dal 1817 il massimo organo giudiziario della terra di Bari e d'Otranto, e dal 1681 al 1923, la Corte di Appello delle Puglie.

[modifica] Palazzo Vischi

Il palazzo ha ospitato per oltre mezzo secolo la Biblioteca comunale, custodendo uno dei più preziosi patrimoni librari di tutta le regione, con oltre 100.000 unità.

[modifica] La Villa Comunale

Rappresenta uno dei più affascinanti giardini sul mare presenti in Europa. E' piantata a lecci, pini marittimi e palme ed è abbellita con aiuole, fontanelle e viali. Venne realizzata nel 1823 dopo la donazione del terreno da parte della famiglia Antonacci. In essa è ubicato il monumento ai Caduti realizzato da Antonio Bassi scultore tranese, un belligerante cannone risalente all’ultima guerra che testimonia gli eventi bellici sofferti dalla Città nonché la raccolta di sei colonne miliari della via Traiana e a far scena di se la bella cassa armonica che fino a non molto tempo fa ha accolto bande musicali da ogni dove. Dall’estremità sinistra della Villa si accede al fortino, destinato a difesa dell’ingresso al porto. Da qui si ammira tutta l’insenatura del porto su cui si affaccia la città e si distingue con molta facilità la Cattedrale e le tre absidi della chiesa di Ognissanti.


[modifica] Museo Diocesano

Nasce nel 1975 per volontà dell'arcivescovo Carata. Nel corso degli anni si è notevolmente arrichito di reperti e opere di grnade valore artistico provenienti dalla vicina cattedrale. Si articola in 9 sezioni, al primo piano è collocata la piccola biblioteca del Museo specializzata in storia dell'arte ed archeologia. La struttura espositiva centrale custodisce parte del tesoro della Cattedrale, costituito da arredi sacri ed argenti finemente lavorati tra i quali,degni di ammirazione, sono le crocette funerarie longobarde(sec.VIId.c.). Il primo piano ospita anche una sezione dedicata ai manufatti d'usa liturgico:un pergamo intagliato(sec.XVII) proveniente dalla chiesa di santa Chiara;un tempietto ligneo (sec.XVII) affiancato da una coeva muta di diciotto candelieri in legno intagliato.Un altra sezione è dedicata ai busti reliquiari in legno dipinto(sec.XVII-XVIII), pregevole è anche la consistenza raccolta di reliquie. Al secondo piano, un primo spazio espositivo è riservato alle opere riguardanti gli Arcivescovi della diocesi costituito da ritratti, busti, stemmi , epigrafi, lastre tombali. Quattro salette espositive custodiscono la ricca collezione archeologica (secVI a.c.-III dc.). Essa annovera pregiati manufatti di ceramica attica e di produzione locale. La grande sala accoglie la pinacoteca: di particolare rilievo è il dipinto ad olio su tavola, databile al sec.XVI, riguardante San Magno. Degna di menzione è anche la tela raffigurante la Madonna con Bambino tra Angeli e Santi (sec.XVII) di ignoto pittore locale. Forte richiamo per i visitatori è l'icona di ispirazione bizantina raffigurante San Nicola. Completa questa sezione la riproduzione fotografica della bolla di canonizzazione del santo avvenuta ad opera di Papa Urbano II e per intercessione dell'Arcivescovo Bisanzio.

[modifica] Folklore e Tradizioni

[modifica] Croce di colonna

A Maggio rivive il memoriale di questa sacra icona: il giorno 3, dalla Chiesa di S. Maria di Colonna, ubicata alla punta dell’omonima penisola, parte per mare una processione. Il Crocifisso viene imbarcato su un peschereccio che, scortato da altre imbarcazioni e al suono di sirene, dopo aver percorso un tratto di costa, entra solennemente nel porto. Segue una gara pirotecnica e la processione per le principali vie cittadine. La tradizione si rifà ad un episodio avvenuto nel 1480, allorché i Saraceni, in una delle loro incursioni, sfregiarono il naso del Crocifisso, che miracolosamente cominciò a sanguinare.

[modifica] Settimana Santa

Statua del'Addolorata .
Statua del'Addolorata .

Nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo alle ore 3.00, dalla Chiesa di S. Teresa viene portata in processione una statua della Madonna Addolorata, a cui la cittadinanza tranese serba sentita e particolare devozione, tale statua è portata a spalla e a piedi nudi dai confratelli più devoti e sosta in quasi tutte le chise della città. Nel pomeriggio del Sabato Santo invece si svolge per le vie della città un'altra processione detta "dei Misteri" che, partendo dalla Cattedrale, vede coinvolte tutte le confraternite della città. E' una processione prettamente penitenziale, in ricordo del miracolo eucaristico avvenuto intorno all'anno 1000 nella casa di un'ebrea, di un'ostia consacrata divenuta sanguinolenta. L'ebrea, dubitando della presenza del Santissimo Sacramento nell'ostia, finse di prendere la Comunione nella vicina chiesa di sant'Andrea poi, una volta a casa, la mise in una padella colma di olio bollente. L’abitazione è divenuta poi la Cappella del Santissimo Salvatore, e conserva la santa reliquia dell'ostia profanata.

[modifica] San Nicola Pellegrino

San Nicola Pellegrino - Patrono della città
San Nicola Pellegrino - Patrono della città

Per quattro giorni (fine Luglio, primi di Agosto) si svolgono i festeggiamenti del Santo Patrono Nicola Pellegrino, appuntamento molto sentito dai cittadini tranesi. Oltre alla processione della Domenica, contornata da una serie di iniziative culturali e religiose, sono da non perdere i fuochi pirotecnici lanciati dal molo di San Nicola. Per le strade del centro (Corso Cavour, Via Statuti Marittimi e Via Banchina al porto) è possibile fare piccoli acquisti tra le tradizionali bancarelle o divertirsi nel Luna Park allestito nella periferia della città. (Strada per Bisceglie). Nicola Pellegrino, un giovinetto greco morto a Trani il 2 giugno 1094 all'età di diciotto anni, è passato alla storia dei Santi chiamati per definizione "pazzi di Dio" per il suo ripetere incessantemente "Kyrie eleison", un'invocazione con la quale S. Nicola si affidava totalmente alla pietà del Signore Onnipotente.




[modifica] Prodotti Tipici Locali

[modifica] Il Moscato

Questo vino, la cui DOC è stata istituita con un D.P.R. del 11 settembre 1974, viene prodotto a Trani e in una vasta area situata attorno e che comprende altri 11 comuni. E' un vino dolce molto conosciuto indicato per accompagnare i dolci tipici della regione, soprattutto la pasticceria secca di mandorle, o da bere insieme a della macedonie di frutta. Si ottiene da uve, lasciate maturare fino a quasi l'appassimento, provenienti dal vitigno Moscato bianco (qui in Puglia si usa spesso chiamarlo Moscato di Trani o Moscato reale) in una percentuale che non può essere inferiore all' 85% . Possono concorrere altri vitigni per una percentuale non superiore al 15% . Se ne producono due tipi: il " dolce " e il " liquoroso ". Il primo ha colore giallo dorato con profumo intenso, sapore dolce e vellutato e gradazione alcolica di 12,5°. Il secondo, il liquoroso, viene invecchiato per almeno un anno e ha una gradazione alcolica di 18°, con le stesse caratteristiche organolettiche del primo. Ambedue vanno serviti in un bicchiere da dessert alla temperatura di 10/12°.

[modifica] La pietra

pietra di Trani.
pietra di Trani.

La pietra di Trani, un conglomerato calcareo, appartiene alla categoria delle rocce calcaree di origine detritica e biochimica. Trani rappresenta il maggiore giacimento di questo materiale dell'intera regione. Il materiale prodotto è caratterizzato da una notevole compattezza e resistenza. Si presenta con una tonalità di fondo color bianco avorio, con striature e venature gialle e rosse. Anche se è lontano il periodo d'oro di questo settore industriale, quando la materia prima abbondava, l'industria del marmo rappresenta sicuramente una voce in attivo nell'economia tranese. Percorrendo la strada che porta alla città di Barletta è possibile osservare come effettivamente la pietra di Trani svolga un ruolo importante nel sistema economico, grazie ai tanti opifici che lavorano questa qualità di marmo. Nell’ultimo trentennio la pietra di Trani ha cominciato ad imporsi sul mercato nazionale e soprattutto centro-meridionale. A Bari la pietra di Traniriveste il palazzo dell’Acquedotto pugliese, il palazzo della Provincia, la caserma dei Carabinieri e gran parte dei recenti edifici di civile abitazione; a Napoli il palazzo delle Poste, la Stazione Marittima ed il salone della Corte di Appello.Opere di rilevante pregio artistico sono state costruite ed ornate con la pietra di Trani, tipico esempio ne sono le cattedrali di Trani, Barletta, Bari, Bitonto, le chiesette minori ed i Castelli (Castel del Monte) e parte degli edifici più importanti di queste località. I marmi tranesi furono impiegati anche per costruire i moli, le banchine, i bacini e le altre costruzioni del porto di Malta, di Alessandria d’Egitto e di Porto Said. Anche in diversi porti italiani è stata adoperata questa pietra, come nella trasformazione dei porti di Taranto, Brindisi e Bari.



[modifica] Personaggi illustri legati alla città

Giovanni Bovio
Giovanni Bovio

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

[modifica] Amministrazioni

Nell'ambito della futura provincia di Barletta-Andria-Trani, istituita ed in corso di realizzazione, Trani sarà capoluogo di provincia insieme a Barletta e Andria. Alla nuova provincia aderiscono 10 comuni.


[modifica] Trasporti e vie di comunicazione

Trani è servita da un soddisfacente servizio di viabilità, è raggiunta infatti dall'Autostrada A14 (Bologna-Taranto) uscita Trani, dalle S.S.16 e S.S.16bis che collega varie zone della città, in oltre è scalo passeggeri delle Ferrovie dello Stato, lungo la linea ferroviaria Bologna-Lecce.

[modifica] Riviste

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Trani su DMoz (Segnala su DMoz un link pertinente all'argomento Trani)


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