Gastone Sozzi
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Gastone Sozzi (Cesena, 8 marzo 1903 - Perugia, 6 febbraio 1928) è stato un politico italiano imprigionato, torturato e ucciso dalla polizia fascista.
Nacque da una famiglia di umili origini, in cui sia il padre che la madre erano attivi politicamente nell'ala massimalista del Partito Socialista Italiano. Sozzi si iscrive nel 1919 alla Federazione dei Giovani Socialisti e collabora alle riviste "Lotta di Classe" di Forlì e "Spartaco" di Cesena. Aderisce subito al neo-costituito Partito Comunista d'Italia (prodromo del Partito Comunista Italiano), nato a Livorno il 21 gennaio 1921 a seguito della scissione dell'ala massimalista del P.S.I.. Fa parte delle "Guardie rosse", gruppi armati comunisti che si oppongono alla squadrismo fascista.
Colpito nel 1922 da un mandato di cattura con l’accusa di aver ucciso un militante fascista, si spostò dapprima a Torino, dove conobbe Gramsci, e poi in Unione Sovietica, dove frequentò a Leningrado i corsi di studi politico-militari tenuti nell’Accademia "Tolmaciov"; rientra in Italia nel 1925, a seguito della revoca del mandato di cattura, e compie il servizio militare a Gradisca d'Isonzo, nel 1° reggimento fanteria.
Nel 1926 si sposa con l’amica d’infanzia Norma Balelli e diviene membro, a Roma, dell'Ufficio Militare del P.C.I., collaborando alla redazione de "La caserma" e "La recluta", due giornali di propaganda clandestina comunista entro le Forze armate, oltre a "Il fanciullo proletario", giornalino illustrato per i bambini.
Fu brevemente incarcerato nella primavera del 1927 a Basilea, in Svizzera, insieme con Togliatti; con trentun dirigenti del P.C.I. fu ancora arrestato a Milano il 4 novembre: tradotto a dicembre nel carcere di Perugia, fu interrogato dal generale Giuseppe Ciardi, avvocato generale del Tribunale Speciale Fascista, con l'accusa di cospirazione contro lo Stato fascista. Morì a seguito delle torture cui fu sottoposto durante la prigionia perché rivelasse i nomi dei compagni coinvolti nella propaganda comunista; egli non rivelò alcun nome. La versione ufficiale rubricò la morte di Gastone Sozzi come «suicidio mediante impiccagione» e le autorità preposte non vollero eseguire l'autopsia per stabilire la causa della morte.
[modifica] Bibliografia
- F. Chilanti, Gastone Sozzi, Roma, 1955 e Cesena, 2003
- S. Sozzi, Gastone Sozzi. Un giovane del primo dopoguerra, Cesena, 1985
- G. Sozzi, Lettere a Norma, Cesena, 1987
- P Gabrielli, Col freddo nel cuore. Uomini e donne nell'emigrazione antifascista, Roma, 2004 ISBN 88 7989 882 5