Gradara
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 142 m s.l.m. | ||
Superficie: | 17 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 198 ab./km² | ||
Frazioni: | Santo Stefano, Fanano Alto, Fanano Basso, Granarola | ||
Comuni contigui: | Cattolica (RN), Gabicce Mare, Pesaro, San Giovanni in Marignano (RN), Tavullia | ||
CAP: | 61012 | ||
Pref. tel: | 0541 | ||
Codice ISTAT: | 041020 | ||
Codice catasto: | E122 | ||
Nome abitanti: | gradaresi | ||
Santo patrono: | San Terenzio | ||
Giorno festivo: | 24 settembre | ||
Sito istituzionale | |||
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Gradara (Gradèra in dialetto romagnolo) è un comune di 4.200 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino.
Indice |
[modifica] Geografia
Il Castello sorge su una collina a 142 m s.l.m. ed il mastio, il torrione principale, si innalza per 30 metri, dominando l'intera vallata; è possibile arrivare con lo sguardo fino al mare Adriatico, a nord, o verso il monte Carpegna, ad ovest. Gradara si trova subito nell'entroterra della riviera marchigiano-romagnola; poco distante distante dal mare e con un piacevole paesaggio collinare che le fa da sfondo.
[modifica] Storia
Il mastio è stato costruito attorno al 1150 dalla potente famiglia dei De Griffo. Caduti in disgrazia presso il Papato venne sottratta loro l'investitura della Curte Cretarie ed affidata al condottiero dei Guelfi di Romagna, Malatesta da Verucchio (detto Mastin Vecchio), capostipite e fondatore della dinastia dei Malatesta, i grandi Signori di Rimini e Cesena. Furono i Malatesta a costruire la Fortezza e le due cinte di mura tra il XIII ed il XIV secolo e dare a Gradara l'aspetto attuale. Il dominio dei Malatesta su Gradara finì nel 1463 con il focoso uomo d'arme e mecenate Sigismondo Pandolfo Malatesta: scomunicato da papa Pio II, Sigismondo si scontrò con un altro potente uomo d'arme e mecenate, il Duca Federico da Montefeltro, che assedia Gradara per conto della Chiesa. La fortezza di Gradara, che aveva resistito a numerosi assedi in passato, questa volta deve arrendersi e, sebbene non venga espugnata, viene consegnata in vicariato dal Papa agli Sforza di Pesaro, fedeli alleati della Chiesa. Da questo momento Gradara passerà di mano diverse volte, ed alcune tra le più importanti casate della penisola si contenderanno il suo possesso: i Della Rovere, i Borgia, i Medici hanno passeggiato per i suoi saloni, confermando il ruolo da protagonista della fortezza malatestiana nel complicato e tumultuoso scacchiere politico dei territori pontifici situati nelle attuali Marche e Romagna. Dal 1641 Gradara passa sotto il diretto controllo dello Stato della Chiesa tramite i Legati Pontifici, ed inizierà anche la sua lunga agonia. Quando, nel 1920, la famiglia Zanvettori acquista la Rocca di Gradara e ne finanzia la ristutturazione. Il castello, infatti, un tempo possente ed importante struttura militare, è ridotto ormai ad un rudere. La Rocca è attualmente di proprietà dello Stato.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi d'interesse
[modifica] La rocca
La rocca di Gradara ed il suo borgo fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate d'Italia e le due cinte murarie che proteggono la fortezza, la più esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, la rendono anche una delle più imponenti. Ancora più suggestiva è la vista della Rocca e del borgo nelle ore notturne, quando una seducente illuminazione avvolge Gradara in un'atmosfera intrigante.
La posizione di Gradara la rende, fin dai tempi antichi, un crocevia di traffici e genti: durante il medioevo la Fortezza è stata uno dei principali teatri degli scontri tra le milizie fedeli al Papato e le turbolente Casate marchigiane e romagnole. Il Castello di Gradara è uno dei monumenti più visitati delle Marche, e d'Italia.
La rocca è spesso teatro di eventi musicali e artistici come la recitazione della Divina Commedia da parte dei Perfect Mind.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Franca Foronchi dal 28/05/2006
Centralino del comune: 0541 823901
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