Guerra d'inverno
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Guerra d'inverno | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Parte della seconda guerra mondiale | |||||||
![]() Pattuglia di soldati sciatori finlandesi |
|||||||
|
|||||||
Schieramenti | |||||||
Finlandia | Unione Sovietica | ||||||
Comandanti | |||||||
Carl Gustaf Emil Mannerheim | Kliment Vorošilov, in seguito Semën Timošenko |
||||||
Effettivi | |||||||
250.000 uomini 30 carri armati 130 aerei[1][2] |
1.000.000 uomini 3000 carri armati 3800 aerei[3][4] |
||||||
Perdite | |||||||
26.662 morti; 39.886 feriti; 1.000 prigionieri[5] |
126.875 morti e dispersi; 264.908 feriti; 3.100 prigionieri[6] |
La guerra d'inverno nota anche come guerra russo-finnica è un conflitto che si svolse tra il 30 novembre 1939 ed il 13 marzo 1940, nel più ampio contesto della seconda guerra mondiale.
Come conseguenza l'Unione Sovietica fu espulsa dalla Società delle Nazioni. L'aspettativa di Stalin di una rapida conquista fu frustrata dalla resistenza finlandese. Nel marzo 1940 fu firmato un accordo di pace che prevedeva la cessione alla Russia di circa il 10% del territorio della Finlandia e del 20% delle sue risorse industriali.
I preparativi franco-britannici per aiutare la Finlandia dal nord della Scandinavia e di occupare, nel contempo, le miniere di ferro della Norvegia diedero il via all'invasione della Danimarca e Norvegia da parte della Germania nazista (Operazione Weserübung).
Pare che le scarse prestazioni dell'esercito sovietico nel corso di questa guerra ebbero un'influenza decisiva sulla decisione di Hitler di attaccare l'Unione Sovietica nel 1941 (Operazione Barbarossa).
Indice |
[modifica] Antefatti
La Germania nazista e l'Unione Sovietica firmarono il 23 agosto del 1939 un patto di non aggressione, il Patto Molotov-Ribbentrop. Il patto includeva una clausola segreta sull'"assegnazione" dei paesi dell'est dell'Europa. La Finlandia fu assegnata alla sfera di influenza sovietica.
Durante l'autunno 1939 Stalin richiese che la Finlandia e i paesi baltici permettessero alla Russia la costruzione di basi militari sul loro territorio. Le richieste di Stalin miravano alla creazione di un sistema difensivo nel Golfo di Finlandia che proteggesse Leningrado, una delle città più importanti dell'Unione Sovietica. Il problema risiedeva nel fatto che Leningrado distava appena 50 chilometri dalla frontiera finlandese.
La Finlandia però aveva dei fondati timori che la Russia le riservasse la stessa sorte toccata alle repubbliche baltiche. Negli anni precedenti Stalin, con la scusa di voler difendere gli Stati baltici dalle mire di Hitler, aveva occupato militarmente l'Estonia, la Lettonia e la Lituania. Successivamente questi stati, dopo la parentesi dell'occupazione nazista, furono accorpate all'interno dell'ordinamento giuridico dell'Unione Sovietica.
A spingere l'Unione Sovietica a non fidarsi del vicino era il fatto che, una volta conquistata l'indipendenza nel 1917 la Finlandia aveva stretto legami assai forti con la Germania già durante la prima guerra mondiale. Molti dei soldati finlandesi più anziani si erano formati nell'esercito tedesco durante la Grande guerra e avevano lottato durante la guerra civile per impedire che anche in Finlandia i partiti operai prendessero il potere.
Il governo finlandese rifiutò la richiesta e il 30 novembre 1939 la Russia attaccò il paese con un'armata composta da 23 divisioni e 450.000 uomini che raggiunsero rapidamente la linea Mannerheim. Il pretesto per l'invasione fu un falso incidente di frontiera, il cosiddetto incidente di Mainila, un villaggio di frontiera nel quale l'artiglieria sovietica sparò sui propri soldati accusando poi i finlandesi.
[modifica] La guerra
Il teatro delle operazioni coinvolgeva l'intera linea di confine tra Finlandia e Unione Sovietica. Il fronte si poteva suddividere in tre grandi zone:
Settore nord (Lapponia): gli scontri si concentrarono nella zona di Petsamo, allo scopo di ottenere il controllo da parte russa di importanti giacimenti minerari. Tra l'altro Petsamo era l'unico porto finlandese affacciato sul mare di Barents. La guarnigione di Petsamo, costituita in tutto da circa 700 fanti fu rapidamente sconfitta dalle ingenti forze russe schierate nel settore.
Settore Centro (Finlandia centrale): in questo settore i russi tentarono più volte di sfondare allo scopo di dividere la Finlandia in due tronconi e interrompere i rifornimenti da parte della Svezia. Gli scontri si concentrarono a Suomussalmi e a Salla. In questo settore i reparti finlandesi passarono anche all'offensiva penetrando per pochi chilometri in territorio russo. Il piano dei russi di dividere in due la Finlandia, pur essendo teoricamente sensato, si rivelava in pratica difficilmente attuabile a causa delle fitte foreste della zona che limitavano l'efficacia dei veicoli e dei carri armati russi esclusivamente alle strade. Lo stesso problema non lo avevano le truppe finlandesi che potevano giungere ovunque grazie anche ai reparti sciatori. Quando i russi provarono ad attaccare in forze lungo la strada che passava vicino Suomussalmi i finlandesi ottennero il loro successo più eclatante: Nei pressi di Raatteentie tre reggimenti finlandesi di fanteria circondarono e annientarono due divisioni autotrasportate e una brigata corazzata sovietica catturando ingentissime quantità di materiale bellico e logistico.
Settore meridionale (Carelia): in questo settore era concentrato il grosso dell'esercito finlandese e di quello russo. Lo scopo dei finlandesi era di difendere il confine ad ogni costo: a questo scopo era stata costruita una serie di fortificazioni di varia consistenza durante gli anni trenta denominata Linea Mannerheim dal suo ideatore, Carl Gustav Mannerheim, capo supremo dell'esercito finlandese. Su questa linea di difesa si concentrarono gli sforzi maggiori da parte dell'esercito russo e fu qui che nel febbraio del 1940 i russi sfondarono.
La Finlandia aveva un esercito composto da soli 180.000 uomini, ma le truppe finlandesi si rivelarono un avversario temibile utilizzando tecniche di guerriglia, pattuglie sugli sci e sfruttando la conoscenza del territorio.
Fu usata con successo una bomba a petrolio riadattata dalla guerra civile spagnola che divenne nota come bomba Molotov. L'inverno 1939-40 fu freddissimo: furono raggiunte temperature di -40 °C e i finlandesi sfruttarono anche questo a loro vantaggio.
Con grande sorpresa da parte russa la maggioranza dei socialisti finlandesi non supportarono l'invasione sovietica.
L'esercito sovietico si mostrò abbastanza impreparato. I vertici militari erano stati pesantemente decimati dalle grandi purghe staliniane e furono, prima della guerra, rimpiazzati con persone meno preparate ma più compiacenti agli ordini superiori. In questa situazione i comandanti russi utilizzavano tattiche obsolete in modo pedissequo e privo di iniziativa: le ritorsioni dell'alto comando in caso di fallimento in pratica impedivano qualsiasi iniziativa individuale che non si attenesse al manuali. L'esercito sovietico si mostrò inoltre impreparato ad un conflitto in condizioni climatiche estreme.
Il cosiddetto "Incidente di Raatteentie" avvenuto nel corso della battaglia di Suomussalmi, nel quale due divisioni russe e una brigata corazzata furono distrutte in un'imboscata da una forza pari a tre reggimenti di soldati finlandesi, viene citato ancora oggi in molte accademie militari come esempio di cattiva organizzazione delle operazioni militari.
Degna di nota è la scarsità dell'armamento finlandese. L'appoggio dell'aeronautica e della contraerea era scarso mentre l'esercito russo poteva contare su un vasto arsenale di carri armati, caccia e bombardieri. Gli aviatori finlandesi dimostrarono comunque un buon grado di preparazione: i caccia finlandesi da anni montavano le mitragliatrici convergenti verso il bersaglio mentre sui caccia russi erano ancora montate in parallelo. Questo diminuiva l'efficacia delle mitragliatrici e presto anche i piloti russi verso la fine delle guerra d'inverno adottarono accorgimenti simili.
La situazione era invece più bilanciata a livello di fanteria: entrambi i contendenti potevano contare su fucili a colpo singolo e armi automatiche. Nell'esercito finlandese però solo i soldati che avevano completato l'addestramento di base disponevano di uniformi e fucili. Gli altri dovettero ricorrere ad abbigliamento proprio e spesso anche ad armi proprie. I finlandesi sopperirono utilizzando ampiamente armi, attrezzature e munizioni catturate al nemico. Il fucile standard in dotazione alle truppe finlandesi era in pratica una variante del Mosin-Nagant in dotazione all'esercito russo. Quando la Finlandia era ancora un Granducato russo gli Zar per premiare la fedeltà dei finlandesi avevano dotato all'inizio del secolo il Granducato di un piccolo esercito equipaggiandolo con i moderni fucili (per l'epoca) Mosin-Nagant. La scelta della Finlandia negli anni trenta di non cambiare il calibro dei fucili in dotazione ai soldati si rivelò saggia.
[modifica] Il supporto straniero
L'opinione pubblica mondiale supportava fortemente la causa finlandese. La successione di eventi bellici che avrebbero successivamente coinvolti la quasi totalità dei paesi europei e le grandi potenze mondiali nella seconda guerra mondiale aveva subito una battuta di arresto dopo l'invasione della Polonia da parte di Hitler. Pertanto l'attenzione dell'opinione pubblica si focalizzò sulla guerra d'inverno. L'aggressione sovietica venne considerata completamente priva di giustificazioni e diverse organizzazioni straniere inviarono aiuti materiali al piccolo stato. Molti emigranti rientrarono in Finlandia e molti volontari si unirono alle forze finlandesi: 1.010 danesi, 695 norvegesi, 372 ingria, 346 emigrati finlandesi e 210 volontari di altre nazionalità.
La Svezia, che si era dichiarata non belligerante e non paese neutrale, contribuì con rifornimenti militari, aiuti umanitari e 8.700 volontari.
Il supporto però delle grandi potenze liberali, Inghilterra e Francia fu però limitato e irrimediabilmente tardivo. Fu deciso la costituzione di un corpo di spedizione alleato di circa 20.000 uomini soltanto quando l'esercito russo aveva ormai sfondato la linea Mannerheim. Tra l'altro l'obbiettivo non dichiarato del corpo di spedizione era non tanto aiutare la Finlandia nelle operazioni ma mettere al sicuro i giacimenti di petrolio e varie risorse naturali della Lapponia svedese e finlandese.
[modifica] L'armistizio
Verso la fine dell'inverno i russi che capirono che avevano commesso l'errore di dividere le loro forze in tante unità invece di concentrarle per sfruttare al massimo la superiorità numerica. Questo errore nell'impiego del proprio potenziale era stato commesso sia nell'impiego della fanteria sia in quello delle forze corazzate che erano state divise in tanti piccoli raggruppamenti a supporto della fanteria. Semën Timošenko, il generale subentrato a Kliment Vorošilov alla guida delle operazioni dopo il disastro di Suomossalmi non commise gli stessi errori e concentrò le forze: alla fine di febbraio l'Armata Rossa decuplicò gli sforzi e riuscì a fare breccia nella linea Mannerheim nei pressi di Summa dove un contingente di 980 carri armati russi penetrò nelle linee finlandesi e fece strage delle forze finlandesi. I finlandesi si ritirarono ma sia una prima linea di difesa nella zona dei laghi sia una seconda vennero spezzate dall'avanzata sovietica.
A quel punto divenne chiaro che la Russia ne aveva abbastanza e i rappresentanti diplomatici tedeschi consigliarono alla Finlandia di negoziare con l'Unione Sovietica. Le perdite russe erano state numerose e la situazione era fonte di imbarazzo per i vertici politici del regime sovietico. Nonostante l'avanzata in territorio finlandese rimanevano ancora grosse sacche di resistenza e con la primavera in arrivo i russi rischiavano di restare intrappolati nel fango dei boschi. Una bozza di accordo di pace fu presentata alla Finlandia il 2 febbraio 1940; anche gli Svedesi erano ansiosi di vedere finire questo conflitto, temevano infatti un collasso della Finlandia. Quando il governo finlandese si mostrò esitante di fronte alle pesanti condizioni poste dai sovietici il re svedese Gustavo V fece una pubblica dichiarazione nella quale confermava il rifiuto di fornire alla Finlandia truppe regolari.
Alla fine di febbraio i finlandesi avevano esaurito le scorte di munizioni. L'Unione Sovietica era inoltre riuscita, con gravi perdite, a valicare tutte le linee difensive approntate frettolosamente dai finlandesi dopo lo sfondamento della Linea Mannerheim. Il 29 febbraio il governo finlandese accettò la negoziazione e il 6 marzo 1940 fu firmato un armistizio. Nei primi due mesi di offensiva i sovietici ebbero 27.500 morti, 80.000 feriti e 1.600 prigionieri contro i 1.500 morti e 1.200 feriti finlandesi. Nella seconda fase della guerra i sovietici ebbero 21.245 morti e 78.863 feriti contro i 23.734 morti e i 42.337 feriti finlandesi. Nel totale questa guerra costò 24.934 morti e 43.557 feriti ai finlandesi e 48.745 morti e 158.863 feriti ai sovietici, ma per la pace i finlandesi dovettero pagare un caro prezzo.
[modifica] Pace di Mosca
Nel Trattato di pace di Mosca stipulato il 12 marzo la Finlandia fu costretta a cedere la sua parte della Carelia (compreso il maggior centro industriale finlandese e la seconda città della Finlandia, Viipuri, in tutto circa il 10% del territorio), benché la maggior parte di queste aree fossero saldamente in mano all'esercito finlandese. Circa 422.000 abitanti della Carelia (il 12% della popolazione finlandese) persero le loro case. Le truppe militari e i civili furono rapidamente evacuati.
La Finlandia dovette inoltre cedere parte dell'area di Salla, la penisola di Kalastajansaarento nel mare di Barents e quattro isole nel Golfo di Finlandia. La penisola di Hanko dovette essere concessa alla Russia per trent'anni come base militare.
Le condizioni di pace furono malviste dalla popolazione finlandese. La sensazione fu che nella guerra si erano persi meno territori che nella pace. I termini di pace molto aspri spinsero parte della popolazione ad a supportare il Terzo Reich.
Sia l'Unione Sovietica sia la Finlandia trassero qualche risultato positivo dall'esperienza bellica:
- In Unione sovietica gli smacchi subiti dall'Armata Rossa spinsero Stalin a quella profonda riorganizzazione dell'esercito che, se non ci fosse stata, non avrebbe permesso all'Armata Rossa di reggere il colpo di fronte alla Blitzkrieg delle armate di Hitler nel 1941 e di vincere nell'aprile del 1945 la cosiddetta "corsa" a Berlino con gli statunitensi per chi avrebbe conquistato per primo la capitale tedesca.
- La Finlandia invece, nonostante le pesanti perdite territoriali era riuscita a conservare la sovranità evitando il destino riservato dall'Unione Sovietica alle repubbliche baltiche. I sentimenti di rivalsa spinsero la Finlandia verso un ulteriore avvicinamento alla Germania che si sarebbe concretizzato nel 1941 nell'appoggio all'Operazione Barbarossa.
[modifica] Note e riferimenti
- ↑ Pentti Virrankoski, Suomen Historia 2, 2001, ISBN 951-746-342-1, SKS
- ↑ Erkki Käkelä, Laguksen miehet, marskin nyrkki: Suomalainen panssariyhtymä 1941-1944, 1992, ISBN 952-90-3858-5, Panssarikilta
- ↑ Tomas Ries, Cold Will - The Defense of Finland, 1988, ISBN 0-08-033592-6, Potomac Books
- ↑ Ohto Manninen, Talvisodan salatut taustat, 1994, ISBN 951-9052-51-0
- ↑ Finnish Defence College, Talvisodan historia 4, p.406, 1991, ISBN 951-0-17566-8, WSOY, Le morti includono anche i 3671 soldati che morirono dopo il termine della guerra a causa delle serie ferite riportate in battaglia.
- ↑ G.F. Krivosheev, Soviet Casualties and Combat Losses in the Twentieth Century, 1997, ISBN 1-85367-280-7, Greenhill Books
[modifica] Bibliografia
- Indro Montanelli, I cento giorni della Finlandia (Garzanti, Milano 1940)