H2Odio
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Paese: | Italia |
Anno: | 2006 |
Durata: | 88' |
Colore: | colore |
Audio: | B/N |
Genere: | thriller, horror |
Regia: | Alex Infascelli |
Sceneggiatura: | Alex Infascelli, Vincent Villani |
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Fotografia: | Arnaldo Catinari |
Montaggio: | Consuelo Catucci |
Musiche: | Harvestman |
Scenografia: | Eugenia Di Napoli |
Costumi: | Annapaola Brancia D’Apricena |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
H2Odio è il terzo film del regista Alex Infascelli. Il film che denota un continuo crescere di suspence e tensione da thriller senza mai "scoppiare" in una scena particolare, Alex Infascelli ha un gusto tutto suo per le musiche da suspence in chiave moderna (con chitarre in overdrive) e le inquadrature sfuocate. La locandina è stata realizzata da Ana Bagayan e si nota la somiglianza di stile simbolico con le opere di Mark Ryden. Il film tratta il tema della sindrome del gemello evanescente.
[modifica] Trama
Olivia, Summer, Ana, Christina e Nicole sono cinque ragazze che decidono di sperimentare una dieta esclusivamente a base di acqua per una settimana. Si trasferiscono nella casa dove Olivia viveva con la madre da bambina in un isola in mezzo ad un lago. La più convinta di tutte è Olivia che comincia ad essere isolata dalle altre e rimane con il proprio diario come delirio personale. Nel frattempo succedono fatti strani come la sparizione delle scorte d'acqua e pian piano si delinea il rapporto che Olivia ha con la propria gemella evanescente. Dal rapporto di Olivia con la propria gemella si creano degli strani equilibri che culmineranno nell'omicidio delle altre quattro amiche.
[modifica] Curiosità
Questo film è uscito direttamente nelle edicole (abbinato in formato DVD a: L'Espresso o La Repubblica) senza passare attraverso le sale cinematografiche. Alex Infascelli fonda la propria casa di distribuzione la 52 S.r.l..
- Motto del film è: Dal 3 Maggio in nessun cinema.
- Da una intervista ad Alex Infascelli: Abbiamo avuto l'idea di evitare i normali canali di distribuzione perché la logica della sala cinematografica non rappresenta più il mio, il nostro, modo di vedere le cose. L'edicola oggi è il vero drugstore. Il solo posto dove si compra e si trova tutto. Dai libri ai giocattoli. Il salto dall'idea alla scelta del gruppo editoriale adatto a realizzarla è stato breve, direi automatica.
- Da un'altra intervista ad Alex Infascelli: Il mio primo film l'ho fatto con Cecchi Gori, costi di produzione pazzeschi, promozione da star. Ora, il nostro sistema non permette ad un autore di essere veramente sè stesso, è tutto un marketing e marchi. Quando mi hanno chiamato per Il siero della vanità, con un cast notevole (Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Francesca Neri) volevano solo il mio nome e non il mio cinema. Io ed Ammaniti (autore della storia originale), bella coppia. Poi però ecco l'assurdo ibrido: hanno tarpato le ali sia a lui per la sceneggiatura che a me per la regia. Non mi hanno fatto essere quello che ero. Io cercavo un modo per staccarmi da questo meccanismo. Una sera al ristorante, arriva un ragazzo marocchino che vendeva film pirata ed ho cacciato un urlo: ecco, voglio farmi distribuire da lui! Dovevo solo trovare una strada legale. E la soluzione era proprio l'edicola, la vera piazza culturale italiana, il luogo di ritrovo, di scambio. Poi vedremo, probabilmente ci sarà un passaggio in sala. Ma la vera trovata è proprio questa.