Jerez de la Frontera
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Jerez de la Frontera | |
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Nome originale: | Jerez de la Frontera |
Stato: | ![]() |
Comunità autonoma: | ![]() |
Provincia: | Cadice |
Latitudine: | 36° 41' N |
Longitudine: | 6° 08' E |
Altitudine: | 56 m s.l.m. |
Superficie: | 1.186 km² |
Popolazione: - Totale - Densità |
(2005) 196.275 ab. 165,5 ab./km² |
CAP: | 114XX |
Pref. tel: | (+34)... |
Targa: | CA |
Sito istituzionale | |
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Jerez de la Frontera è un comune spagnolo di 183.273 abitanti situato nella comunità autonoma dell'Andalusia.
Nel 1996 il territorio comunale venne suddiviso e parte di esso divenne del nuovo comune di San José del Valle. È sede vescovile ed universitaria. La città è sede di un circuito automobilistico e vi si corre un Gran Premio motociclistico del campionato mondiale. Posta nell'ampia pianura agricola di fronte all'Atlantico, è di aspetto in gran parte moderno. È nota per l'allevamento e l'addestramento dei cavalli con la "Escuela de Arte ecuestre", dove si svolgono spettacoli di cavalli, per l'allevamento dei tori da corrida e per essere considerata la patria del "flamenco", esiste infatti anche il Museo del Arte Flamenco creato nel 1972 dalla cattedra di "flamencologia" dell'Università di Jerez. Ma la sua fama mondiale è legata ai suoi vini detti xerès o sherry. Fu fondata dai Fenici col nome Xera, i Romani le diedero il nome Asta Regia e gli Arabi vi si insediarono dal 711 fino al 1264 anno della riconquista dei Cristiani capeggiati da Alfonso X il Saggio. Il nome "de La Frontera" indica appunto che, dopo essere stata riconquistata, divenne un avamposto della linea di difesa contro gli Arabi. La Catedral de San Salvador è costruita sopra l'antica Moschea maggiore Mezquita Mayor ed è un grande edificio eretto a partire dal XIII secolo e rifatto alla metà del XVIII. L'Alcazar-Mezquita massiccio e disadorno edificio del secolo XI con due torri, è un'antica residenza del califfo di Cordova con, all'interno, due cappelle una romanica e l'altra mudejar, i bagni arabi e la moschea trasformata nella Chiesa di Santa Maria. Le bodegas, cantine dove s'invecchiano i pregiati vini della zona e vengono portati i turisti a vedere i grandi depositi ad assaggiare le diverse qualità ed annate ed anche ad acquistare qualche bottiglia. Jerez è infatti il centro della produzione dei vini a denominazione d'origine "calificada". L'Andalusia produce circa il 10% del vino prodotto in Spagna. Le particolari condizioni microclimatiche della zona di Jerez fanno sì che i lieviti in certe stagioni dell'anno diventino particolarmente rigogliosi. Fatta la vinificazione in modo tradizionale i vini seguono un trattamento speciale: posti in botti di rovere, si forma il flor una cappa di lievito al di sopra del vino impedendogli il contatto con l'aria e quindi proteggendolo dall'ossidazione. È un vino molto apprezzato dagli inglesi dai quali deriva il nome di sherry (da non confondere con cherry che è un brandy distillato di ciliege). Alcune delle più grandi aziende produci di Jerez hanno avuto come fondatori degli inglesi o irlandesi, come la Pedro Domeq fondata nel 1725 dall'irlandese Patrick Murphy,passata poi di mano più volte e ingranditasi assunse il nome attuale. L'azienda è nella località di nome Machamudo, al centro della tenuta di 800 ettari c'è un castello verso cui convergono i vigneti. Gli stabilimenti sono giganteschi e dispongono di diverse cantine per la vinificazione e l'invecchiamento, alcune di esse, ad esempio quella di nome "Mezquita" sono veri e propri monumenti.La Pedro Domeq è una multinazionale del vino con aziende nella Rioja (altra zona spagnola dove si produce il vino d'origine "calificada"), in Brasile, Argentina, Messico, Colombia. Altra azienda fondata da un irlandese di cui porta ancora il nome anche se è di proprietà di un gruppo spagnolo, è la Garvey. Di origine scozzese è la famiglia Paul che ha fondato nel 1795 l'azienda vinicola Hijos de Augustin Blasquez, inglese è Thomas Osborne fondatore nel 1792 della cantina che ha dato vita alla Osborne y Cia diventata la maggior produttrice della regione di vino e di brandy: ha cantine dette , non a caso, catedrales per la loro grandiosità dove il vino si affina in 30.000 botti di rovere. Le aziende produttrici di vino producono anche il brandy spagnolo, distillato di vino simile ma meno secco del cognac francese (Il nome cognac veniva dato in passato anche ai brandy italiani e spagnoli oggi si può usare solo per quello prodotto in Francia). A Jeres c'è un nutrito calendario di feste che iniziano il 5 gennaio con la "Cavalcata dei re Magi", fra febbraio a marzo per 15 giorni c'è il "Festival del Flamenco", la Settimana Santa viene celebrata con diverse manifestazioni caratteristiche come nelle altre città dell'Andalusia, la "Feira del caballo" fra aprile e maggio, in settembre c'è la "Fiesta de la Buleria", e sempre in settembre le "Fiestas de Otoño" (feste d'autunno) che durano 15 giorni. Il flamenco si canta e si balla anche nelle numerose peñas flamencas, circoli di flamenco. A 5 km a sud est sorge la Cartuja, monastero benedettino fondato nel 1463. Già dal XV secolo in questo monastero vennero selezionatidei cavalli detti certosini.