Lockheed F-80/T-33
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Lockheed F-80C Shooting Star | |
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![]() Il P-80 |
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Descrizione | |
Ruolo | aereo da caccia |
Equipaggio | 1 |
Primo volo | 8 gennaio 1944 (prototipo YF-80) |
Entrata in servizio | 1947-48 |
Costruttore | Lockheed Corporation |
Esemplari costruiti | oltre 670 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 10,55 m |
Apertura alare | 11,5 m |
Altezza | 3,55 m |
Superficie alare | 22,07 m² |
Pesi | |
A vuoto | 3.820 kg |
Carico | kg |
Massimo al decollo | 7.646 kg |
Propulsione | |
Motore | 1 turbogetto Allison J-33A-25 |
Spinta | 2.450 kg/S. |
Prestazioni | |
Velocità massima | 933 (a 2.150 m), 956 (a quota 0) km/h, velocità di crociera 706 km/h |
Autonomia | 185 (raggio pulito), 350 (con serbatoi ausiliari), 1.700 km massimo. |
Tangenza | 14.250 metro (quota operativa) |
Armamento | |
Mitragliatrici | 6 Browning M-3 calibro 12,7 mm |
Bombe | fino a 907 kg |
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Progetto:Aviazione |
Il Lockheed F-80 (in origine, P-80), è stato il primo caccia a reazione statunitense ad entrare in servizio effettivo, il primo a dichiarare una vittoria in uno scontro tra aerei a reazione e il progenitore del T-33, che è rimasto nella storia come il più numeroso addestratore a getto tra quelli realizzati in Occidente (e forse nel mondo).
Indice |
[modifica] Le origini
La necessità di avere un caccia a reazione non sfuggì alle autorità statunitensi perché i limiti pratici dello sviluppo dei motori a pistoni erano già all'orizzonte a metà guerra, mentre gli inglesi e tedeschi stavano velocemente realizzando un loro importante programma di aerei propulsi da turbojet. Benché si trattasse di una tecnologia ancora immatura, prometteva molto e molto in effetti avrebbe mantenuto.
Come primo approccio, la Bell realizzò il Bell P-59 Airacomet, ma questo aereo era talmente lento da non riuscire a raggiungere i più veloci aeroplani a pistoni dell'epoca (1943). Anche se la Bell avanzò ulteriori idee su come migliorare il suo aereo, l'USAAC, che gli aveva affidato lo sviluppo del primo caccia a reazione americano, non gli diede un'altra possibilità e rivolse l'interesse alla Lockheed Corporation.
Dopo questo fallimento la Bell uscì dalla storia degli aerei da caccia (si sarebbe poi rifatta con gli elicotteri, comunque) e la Lockheed confermò la sua leadership nel settore delle costruzioni aeronautiche avanzate. Il progetto era designato L-140, praticamente il Bell XP-59B rielaborato, che divenne XM-409 secondo la burocrazia USA. Il tempo di realizzazione venne fissato in 180 giorni. Gli "skunk works" della Lockheed lavorarono bene come sempre, ed il prototipo, ora designato XP-80A entrò nella storia con il suo primo volo all'inizio del 1944, 18 giorni di ritardo sul tempo richiesto.
[modifica] Tecnica
Si trattava di un aereo semplice e lineare, motorizzato con un potente turbogetto sistemato in maniera "moderna": niente motori sotto le ali, oppure doppie travi di coda, propulsori sopra la fusoliera.
Il motore era infatti un J-33, subentrato all'Alford H.1B da 1.360 chili di spinta, che erogava già nel P-80A ben 1.815 chili di spinta, come i due motori del Messerschmitt Me 262 messi insieme. Questo spiega bene perché non fosse necessario accorciare il condotto di scarico, che notoriamente causa perdite di spinta se è di una certa lunghezza.
Si trattava di un motore a flusso centrifugo, come i progetti inglesi: questo equivale a dire, in termini di aerodinamica, una fusoliera assai più "larga" del dovuto con un motore assiale, ma la progettazione era stata sufficientemente intelligente e curata da far sembrare il P-80/F-80 un velivolo dotato di turbogetto assiale.
Per il resto il P-80 era un velivolo convenzionale, con il pilota in posizione assai avanzata, con davanti a sé 6 mitragliatrici M3, la versione migliorata della Browning M2, che assicurava una cadenza di tiro superiore a 1.000 colpi al minuto, circa il 30% meglio del precedente valore. L'ala era di pianta trapezoidale, aveva le prese d'aria alla radice del bordo d'entrata ed era a profilo laminare. L'impianto carburante consentiva circa 1.600 litri, mentre all'estremità erano presenti serbatoi subalari a forma di goccia allungata.
[modifica] Versioni
Il caccia era arrivato troppo tardi per la guerra, e solo 2 esemplari del modello di preserie YF-80A erano stati inviati in Italia per contrastare gli Ar 234 da ricognizione tedeschi, senza mai incontrarli prima della fine delle ostilità. Se queste fossero continuate, l'F-80 sarebbe stato un degno avversario del Me 262, con una velocità massima che al livello del mare ammontava ad 898 km/h, un armamento di mitragliatrici più adatto al combattimento contro i caccia nemici, un leggero vantaggio nel rapporto potenza-peso e nel rateo di salita.
I piani per la produzione di 4.500 aerei vennero annullati con la fine delle ostilità, e ridotte ad appena 535. Questi vennero dal 1948 ridesignati F-80A, e vennero usati anche come ricognitori con la designazione di RF-80A, 108 convertiti e 114 costruiti ex-novo.
- P-80A: versione-base di produzione
- P-80B: 240 esemplari prodotti con motore J-33-A-21 da 2.350 chili di spinta.
- F-80C: entrò in servizio direttamente nell'epoca dell'USAF e con la denominazione dall'inizio in "F". Furono prodotti 670 esemplari, e altri 128 in versione biposto TF-80C. Quest'ultimo aveva il motore J-33A-25, razzi aria-terra ed altri carichi bellici: infatti era divenuto un vero cacciabombardiere, maturato al meglio delle sue potenzialità.
[modifica] Impiego operativo
Lo Shooting Star venne usato in Corea, ottenendo una superiorità aerea complessiva nel teatro operativo operando dal Giappone, poi anche nella penisola. Il cacciabombardiere abbatté 4 Il-10 in una delle sue prime azioni belliche, poi bombardò col napalm le truppe comuniste. Verso la fine del 1950 arrivò in campo il MiG-15, che surclassava nettamente il caccia americano. Benché R. Brown rivendicò - e gli venne ufficialmente riconosciuto - l'abbattimento di uno di essi al primo incontro, l'F-80 non riusciva a difendersi a sufficienza, tanto meno a eseguire le missioni di scorta. Il caccia statunitense venne sostituito dal North American F-86 Sabre nei compiti di superiorità aerea, ma continuò a lungo nella carriera di cacciabombardiere, dando un buon contributo agli eventi bellici.
L'F-80 non fu più assegnato a compiti di prima linea, e venne radiato dal servizio entro la fine del decennio. Era un aereo limitato dalla sua struttura aerodinamica, con l'ala dritta, anche se di tipo avanzato e molto raffinato, che limitava le sue prestazioni complessive.
Tra gli eventi va ricordato uno in particolare, la morte di Richard Bong, il migliore degli assi americani, morto su un P-80 in fase di collaudo nel 1945.
Anche se la carriera operativa dell'F-80 era finita, il suo derivato biposto da addestramento T-33A si dimostrava assai promettente.
[modifica] IL TF-80C/T-33
Lockheed T-33A Shooting Star | |
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T-33 |
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Descrizione | |
Ruolo | Addestratore |
Equipaggio | 1-2 |
Primo volo | 22 maggio 1948 |
Entrata in servizio | 1949 |
Costruttore | Lockheed Corporation |
Esemplari costruiti | oltre 6.400 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 10,849 m |
Apertura alare | 11,85 m |
Altezza | 3,55 m |
Superficie alare | 22,07 m² |
Pesi | |
A vuoto | 3.667 kg |
Carico | kg |
Massimo al decollo | 6.450 kg |
Propulsione | |
Motore | 1turbogetto Allison J-33A-35 |
Spinta | 2.000 kg/S. |
Prestazioni | |
Velocità massima | 965 (a quota 0), 874 (a 7.600 m) km/h, crociera 706 km/h |
Autonomia | 2.080 km |
Tangenza | 14.500 m (quota operativa) |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 Browning M-3 calibro 12,7 mm |
Bombe | opzionali |
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Progetto:Aviazione |
Quest'aereo era un semplice adattamento del monoposto F-80C, con la riduzione dell'armamento da 6 a 2 mitragliatrici, il secondo posto nell'abitacolo e i serbatoi interni, da 1.931 litri complessivi, vennero integrati da serbatoi alle estremità alari, molto caratteristiche, da ben 870 litri (il predecessore arrivava a 2 da 807 litri). La velocità di salita scendeva da 35 a 26 m/s.
Il caccia si era trasformato quindi in un addestratore avanzato, che venne talmente usato con successo, per la sua semplicità, da essere prodotto in oltre 6.000 esemplari, anche in Canada e in Giappone.
L'aereo era molto popolare, divenne molto diffuso in tutto il mondo, combatté in varie guerre minori, come l'invasione della Baia dei Porci, ed almeno fino a pochi anni fa era in linea in una dozzina di paesi in vari continenti.
Venne impiegato per decenni negli USA, con l'USAF, l'US Navy e i Marines.
L'Aeronautica Militare Italiana, invece, ottenne 75 esemplari dal 1952, con altri 15 nella versione RT-33A da ricognizione. Questi aerei distrussero le speranze degli addestratori studiati in Italia, ben più costosi anche perché non erano coperti da nessun programma di aiuti internazionali. Per questo motivo i G.80/82 non ebbero successo, e bisognò aspettare il successivo Aermacchi MB-326, maggiormente orientabile al compito d'attacco al suolo e che ebbe un successo notevole di esportazione.
L'ultimo T-33 venne radiato nel 1982, quando almeno altri 20 paesi continuavano ad usarlo nel mondo.
Il TF-80/T-33 fu a sua volta la base del caccia intercettore F-94 Starfire.