Magasa
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Magasa | |||
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Immagine:Magasa-Stemma.png | |||
Stato: | Italia | ||
Regione: | Lombardia | ||
Provincia: | Brescia | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | m s.l.m. | ||
Superficie: | 19 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 10 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Bondone (TN), Tiarno di Sopra (TN), Tignale, Tremosine, Valvestino | ||
CAP: | 25080 | ||
Pref. tel: | 0365 | ||
Codice ISTAT: | 017098 | ||
Codice catasto: | E800 | ||
Sito istituzionale | |||
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Magasa è un comune di 189 abitanti della provincia di Brescia.
Fino al 1918 esso faceva parte del Trentino e, quindi, dell'impero Austro-Ungarico. A memoria di ciò rimane ancor oggi il curioso fatto che Magasa, assieme al comune di Valvestino, pur essendo in provincia di Brescia, è sottoposto al catasto ed alla competenza giudiziaria di Trento.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Ermenegildo Venturini dal 05/04/2005 , vicesindaco Valentino Zeni
Centralino del comune: 0365 74510 Fax 0365 74129 . Biblioteca Comunale "dottor Giuliano Venturini" via Garibaldi 1.
Email del comune: info@comune-magasa-bs.it
Un po' di storia. Di origine celtica (Mag=campo) Magasa fu occupata dai Romani e poi dai Longobardi, con la piccola frazione di Cadria (dal celtico cader=angolo), per sei secoli, dal 1200 al 1805, fu dominio dei conti di Lodrone. Nel 1513 fu saccheggiato dai mercenari veneziani al comando del condottiero Scipioni Degli Ugoni di Salò e così pure nel 1526 dai capitani Babone, Giovanni e Ottaviano Naldi. Il noto condottiero tedesco Georg von Frundsberg, proveniente dalla Germania e diretto a Roma, vi transito nel novembre del 1526 alla testa di circa 14mila famigerati lanzichenecchi e altrettanto fece Enrico II duca di Brunswick nel 1528.Nella prima decade del luglio 1866, si accamparono i garibaldini del secondo reggimento del tenente colonnello Pietro Spinazzi di Parma intenti alla presa del forte d'Ampola in val di Ledro.Di quel periodo rimane una rapporto stilato dal maggiore Luigi Castellazzo (Pavia 1827-Pistoia 1890)sull'occupazione della Val Vestino e di Magasa. Il Castellazzo, figura discussa di primo piano del risorgimento nazionale, aveva partecipato alla congiura mazziniana di Mantova del 1851-52 che si concluse con le condanne a morte di alcuni patrioti, tra i quali don Enrico Tazzoli e Tito Speri, eseguite a Belfiore. Altri patrioti in camicia rossa: Amos Ocari di Castelmassa, Numa Palazzini di Bergamo, Cesare Bernieri di Torino, Tommaso Marani di Adria, Ettore Filippini di Milano e Bartolomeo Bezzi Castellini di Forlì. Tra i personaggi illustri si ricorda il professor don Giovanni Stefani (Magasa 1797-Parigi 1880), condiscepolo all'università di Padova e amico dei filosofi Antonio Rosmini di Rovereto e Nicolò Tommaseo, del Gioberti, di Gino Capponi e di Gustavo Cavour fratello del noto Camillo Benso; visse in Portogallo e nel 1848 assistette i feriti sulle barricate di Parigi ove vi morì nel 1880. Caratteristica principale di Magasa sono i fienili con tetto spiovente ricoperti di fasci di steli di frumento. Questi sono ancor oggi visibili sull'altipiano di Cima Rest e si fa risalire la tipologia di costruzione alla presenza dei longobardi. Attualmente si ricorda la storica visita di cortesia dell'agosto 2003-04 in occasione della festa di San Lorenzo, patrono di Cadria, del cardinale Crescenzio Sepe, ora arcivescovo di Napoli. La ricorrenza è stata ricordata dall'Amministrazione comunale con la posa all'interno della chiesetta di una lapide marmorea.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti