Polaveno
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 560 m s.l.m. | ||
Superficie: | 9 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 275 ab./km² | ||
Frazioni: | Polaveno, San Giovanni, Gombio | ||
Comuni contigui: | Brione, Gardone Val Trompia, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Sale Marasino, Sarezzo, Sulzano | ||
CAP: | 25060 | ||
Pref. tel: | 030 | ||
Codice ISTAT: | 017144 | ||
Codice catasto: | G779 | ||
Nome abitanti: | polavenesi | ||
Sito istituzionale | |||
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Polaveno (Pohlàen in bresciano) è un comune di 2.477 abitanti della provincia di Brescia. È un centro artigianale in un'area di valico tra la Val Trompia e il Lago d'Iseo.
Indice |
[modifica] Geografia
Il territorio comunale è costituito da un altopiano alquanto ondulato che si può raggiungere dalla VaI Trompia o da lseo con la SP. 48. da Gussago con la SP. 10. Il capoluogo, Polaveno, è posizionato nella parte più eminente dell’altopiano e comprende le frazioni di Gombio e San Giovanni.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Fabio Ottavio Peli dal 14/06/2004
Centralino del comune: 030 8940955
Email del comune: info@comune.polaveno.bs.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cenni Storici
I nomi Polaen, Zoadel e Paolander mettono in evidenza l'origine greca e inducono al pensieto che nella zona vi si sia stabilita una famiglia orientale. In passato, Polaveno fu una giurisdizione autonoma, feudo dei conti Avogadro di Zanano che lo ebbero nel 1409 in regalo da Pandolfo Malatesta. Con l'arrivo del governo della repubblica Veneta, dopo quello del Malatesta, gli Avogadro ottennero di scambiare questo feudo con quello, più ricco, di Lumezzane. Così Polaveno tornò ad essere autonomo ed indipendente, cominciando ad appartenere alla quadra di Gussago.
[modifica] Chiese
La chiesa parrocchiale, a singola navata, risale al XV secolo e sebbene le bellezze dell’architettura lombarda quattrocentesca siano state deturpate da altari barocchi e da successivi restauri compiuti nel 1639, esse ancora spiccano chiaramente nella cordonatura della volta. Sulla parete a destra sono stati scoperti alcuni affreschi votivi del ‘400 e del '500, rappresentanti la Madonna, San Biagio V e San Pancrazio.
Perimetralmente alla chiesa ci sono varie epigrafi del XVIII secolo, in ricordo dei parroci qui sepolti. Nell’antica chiesa di San Martino sul monte, ora assai decadente, nel XVI secolo era venerato San Carpoforo come santo taumaturgo in opposizione al mal di testa; la sua devozione venne però vietata al tempo di San Carlo Borromeo poiché finiva in superstizione.
Anche il santuario di Santa Maria del Giogo è di notevole importanza, convento e ospizio dei monaci Benedettini dell’abbazia di Rodengo: essendo questo giogo uno dei passi più frequentati, tra la Valle Camonica e Brescia i monaci avevano fondato un ospizio per il soccorso e la ristorazione dei viandanti. Attualmente nel monastero vi è una trattoria.
[modifica] Economia
Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad un aumento di attività artigianali ed industriali; questo fenomeno è stato positivo soprattutto ai fini dell'occupazione determinando una forte richiesta di manodopera locale, limitando la dipendenza dai centri limitrofi. Ciò ha peraltro permesso l’immigrazione di alcune persone costrette in precedenza, per motivi lavorativi, a risiedere nei centri vicini. L'attività agricola ha poca importanza, con boschi, pascoli e allevamento, che fornisce redditi molto scarsi.