Postmodernismo
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Postmodernismo è un termine la cui origine risale agli anni trenta. Viene applicato ad un vasto insieme di sviluppi nella teoria critica, in filosofia, design, architettura, letteratura, religione e cultura, che sono generalmente caratterizzati o emergenti da, o in reazione a, o come superamento al modernismo.
Con il termine Postmodernità, d'altro canto, si fa riferimento alle condizioni socio-culturali caratterizzanti l'era in cui il postmodernismo è sorto.
Nell'arte, nella musica e nella letteratura, il postmodernismo è il nome di molte reazioni stilistiche e sviluppi del modernismo; nell'architettura rappresenta la reazione al rigore ed alla inumanità del movimento moderno o razionalismo.
Lo stile postmoderno è spesso caratterizzato da eclettismo, digressione, collage, pastiche e ironia.
Alcuni movimenti artistici chiamati comunemente postmoderni sono la pop art, il decostruttivismo architettonico, il realismo magico in letteratura, il massimalismo e il neo-romanticismo.
Indice |
[modifica] Sguardo d'insieme
Accademici e storici per lo più descrivono il postmodernismo come una corrente di pensiero caratterizzantesi per la contrapposizione con il modernismo. Il pensiero modernista riconosce un'importanza suprema ad ideali come la razionalità, l'obiettività, ed il progresso, e ad altre idee di derivazione illuministica, idee caratterizzanti le correnti del positivismo e del realismo ottocentesco. Il postmodernismo si interroga sulla reale esistenza di tali ideali.
In estrema sintesi, l'argomentazione dei postmodernisti sottolinea come le condizioni economiche e tecnologiche della nostra epoca abbiano plasmato una società decentralizzata e dominata dai media, nella quale le idee sono semplici simulacri e solo rappresentazioni autoreferenziali e copie tra di loro, mentre mancano fonti di comunicazione e di senso realmente autentiche, stabili o anche semplicemente oggettive. La globalizzazione, provocata dalle innovazioni nelle comunicazioni, nelle attività manufatturiere e nei trasporti, è spesso citata come una forza che ha portato alla moderna cultura decentralizzata, creando una società globale, interconnessa e culturalmente pluralistica, priva di un reale centro dominante di potere politico, di comunicazione e di produzione intellettuale.
Gli aderenti al pensiero postmoderno spesso rintracciano la fonte dei propri ideali in delle particolari condizioni economiche e sociali, tra cui il cosiddetto "capitalismo maturo" e la crescita di importanza dei media, sostenendo che tali particolari condizioni abbiano segnato l'inizio di in un nuovo periodo storico. In antitesi, un gran numero di autori sostengono invece che il postmodernismo sia al più un periodo, una variazione, una semplice estensione del modernismo, e non un periodo od un'idea realmente nuovi.
I teorici del postmodernismo ritengono che una società così decentralizzata inevitabilmente generi percezioni e reazioni descritte come post-moderne, come ad esempio il rifiuto della unitarietà della meta-narrativa e dell'egemonia, unitarietà vista come falsa e imposta; la rottura dei tradizionali steccati tra i generi, il superamento delle strutture e degli stili tradizionali; lo spodestamento di quelle categorie figlie del logocentrismo e il rifiuto delle altre forme di ordine artificialmente imposto.
I teorici che accettano l'idea della post-modernità come di un distinto periodo ritengono che la società abbia collettivamente rimosso gli ideali del modernismo, sostituendoli con ideali basati sulla reazione alle restrizioni e alle limitazioni di quelli, e per tale ragione sostengono la configurabilità dell'oggi come nuovo periodo storico. Sebbene i caratteri della cultura postmoderna siano talvolta difficili da individuare, i più tra i teorici postmodernisti guardano ai concreti cambiamenti tecnologici ed economici ritenendoli fonti e sintomi del nuovo pensiero.
I critici del postmodernismo affermano che esso non rappresenti una liberazione, ma piuttosto una resa della creatività, e la sostituzione dell'organizzazione strutturale con il sincretismo e il bricolage. Descrivono i postmodernisti come oscurantisti, confusi, e asserenti in campo scientifico argomentazioni di cui si può dimostrare la falsità.
Tale dibattito si colora spesso di forti tinte politiche, atteso che si possono individuare i conservatori come i più feroci critici del postmodernismo. Il dibattito rimane molto serrato, soprattutto sulla configurabilità del periodo attuale come di un nuovo periodo storico distinto da quello moderno. Taluni, peraltro, si sono spinti oltre, sostenendo che la stessa postmodernità sia già finita, essendo definibile l'attuale periodo come post-postmoderno. Tra questi Alan Kirby, nel saggio The Death of Postmodernism, and Beyond, afferma la radicale novità della cultura odierna, che egli definisce "pseudo-modernismo".
[modifica] Termine
L'uso del termine "postmodernismo" è molto controverso. Talvolta è utilizzato con un significato molto specifico, per riferirsi a teorie caratterizzate da relativismo, nichilismo, anti-Illuminismo o antimodernismo. Altre volte il termine è utilizzato con significati molto più generali. Coloro che non ritengono il post-modernismo come una vera nuova era storica lo usano per fare riferimento al "tardo modernismo".
[modifica] Alcune definizioni di postmodernismo
- "Il Postmodernismo è incredulità nei confronti delle metanarrative." Jean-Francois Lyotard [1]
- "La teoria del rifiutare le teorie." Tony Cliff
- "La narrativa Postmodernista si caratterizza per il disordine temporale, il disprezzo della narrazione lineare, la commistione delle forme e la sperimentazione nel linguaggio."- Barry Lewis, Kazuo Ishiguro
- "È l'unione di narcisismo e nichilismo l'essenza del postmodernismo." Al Gore [2]
- "Il Post-modernismo sguazza, si immerge, nelle frammentate e caotiche correnti del cambiamento come se non esistesse che cambiamento" - David Harvey, The Condition of Postmodernity, Oxford: Basil Blackwell, 1989. [3], [4], [5]
- "Si potrebbe dire che ogni era abbia la sua postmodernità, e che ogni era abbia la sua forma di manierismo (infatti, mi chiedo se "postmodernismo" non sia semplicemenete una forma moderna di *Manierismo*...). Credo che ogni era raggiunga momenti di crisi come quelli descritti da Nietzsche nella seconda delle Untimely Considerations, quando tratta della pericolosità dello studio della storia (Storiografia). La sensazione che il passato ci stia incatenando, confondendo, ricattando." - Umberto Eco, "A Correspondence on Post-modernism" con Stefano Rosso in Hoesterey, op cit., pp. 242-3 [6], [7]
[modifica] Voci correlate
Storia della filosofia | Filosofi | Discipline filosofiche | Opere filosofiche