Samuel Hahnemann
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Christian Friedrich Samuel Hahnemann (Meißen, Germania, 10 o 11 aprile 1755 - Parigi, 2 luglio 1843) fu un medico tedesco, fondatore della medicina alternativa chiamata omeopatia.
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[modifica] Biografia
Studiò medicina alle Università di Lipsia e successivamente di Erlangen, dove si laureò nel 1779. In questo periodo entrò nella massoneria.[1] Nel 1782 sposò Johanna Kuchler,dalla quale ebbe undici figli. Negli anni successivi si spostò moltissime volte da una città all'altra della Prussia, senza praticare la professione ma interessandosi alle nuove scoperte della chimica e dedicandosi allo studio e alla traduzione di testi medici per mantenere la famiglia.
Hahnemann si rese conto che la medicina della sua epoca faceva più danni che benefici: erano molto comuni pratiche come i salassi (che rimasero molto diffusi fino alla fine del XIX secolo), purgativi ed emetici che avevano lo scopo di far uscire dal corpo la malattia e restaurare il corretto bilancio degli umori. Egli rifiutò il concetto che la malattia si dovesse curare facendo fuoriuscire dal corpo la materia malata e sostenne invece che occorreva aiutare la forza vitale a riportare l'armonia e l'equilibrio all'interno dell'organismo, con aria fresca, cibo sano ed esercizio. Retrospettivamente, la proposta di Hahnemann era certamente più umana e meno nociva delle pratiche mediche più diffuse all'epoca.
Traducendo il testo Materia Medica del medico scozzese William Cullen, Hahnemann formulò la prima ipotesi alla base dell'omeopatia. Al tempo la malaria si curava con l'estratto della corteccia di china: Cullen riteneva che l'efficacia del chinino fosse dovuta al suo «effetto tonico sullo stomaco»; Hahnemann rifiutò questa idea, in quanto sostanze molto più astringenti del chinino non curavano la febbre; di conseguenza la causa dei suoi effetti terapeutici doveva essere un'altra. Hahnemann decise di sperimentare il chinino su sé stesso e dopo averlo assunto per diversi giorni ritenne di avere sviluppato gli stessi sintomi della malaria: ipotizzò quindi che una serie di sintomi si potesse curare con la sostanza che in una persona sana avrebbe prodotto gli stessi sintomi.
Nel 1806 Hahnemann pubblicò il suo primo lavoro importante, "La medicina dell'esperienza", che conteneva già le idee fondamentali dell'omeopatia (dal greco omeos, simile e pathos, malattia):
- le medicine devono essere scelte in base ai sintomi del paziente, senza fare riferimento alla presunta malattia che li avrebbe causati;
- l'effetto delle medicine si può scoprire solo con esperimenti su persone sane, in quanto nei malati i sintomi della malattia si confondono con quelli causati dalla medicina;
- il "principio dei simili" (similia similibus curantur): le medicine devono essere scelte in base alla somiglianza tra i loro effetti e i sintomi del paziente;
- le medicine devono essere date in piccole dosi;
- il trattamento deve essere ripetuto soltanto al ripresentarsi dei sintomi.
Nel 1810 Hahnemann pubblicò la prima edizione del suo principale lavoro teorico, "L'Organon della guarigione razionale", più tardi ribattezzato "L'Organon dell'arte di guarire", seguito da altre edizioni fino ad arrivare alla sesta, pubblicata postuma nel 1921.
Tornato per la quarta volta a Lipsia, Hahnemann incominciò a tenere letture di omeopatia all'università, dove incontrò la forte opposizione degli altri medici e dei farmacisti, ostili in quanto Hahnemann si produceva da solo le sue medicine. In questo periodo condusse molti esperimenti insieme con un piccolo gruppo di allievi per verificare gli effetti di numerose sostanze: la sostanza veniva somministrata più volte fino a provocare dei sintomi che venivano registrati dagli allievi e comunicati a Hahnemann. I risultati furono pubblicati in un testo in sei volumi chiamato "La materia medica pura". Va ricordato che all'epoca l'importanza della suggestione non era ben compresa, e nei suoi esperimenti Hahnemann non faceva nulla per impedirla: i suoi allievi sapevano quali sostanze assumevano, e quale effetto era atteso da esse.
A questo punto arrivò a Lipsia il principe Schwarzenberg, l'eroe della battaglia di Lipsia, per farsi curare da Hahnemann in persona: purtroppo il principe morì e circolò la voce che fosse colpa di Hahnemann. Gli altri farmacisti riuscirono ad ottenere per Hahnemann l'ingiunzione a non distribuire i propri prodotti, e Hahnemann, non potendo più praticare, dovette lasciare la città.[2]
Nel 1821 si trasferì a Kothen, dove elaborò notevolmente la propria teoria per rispondere alle critiche e per riflettere la propria crescente adesione alla dottrina del vitalismo. Per evitare gli effetti collaterali delle medicine Hahnemann aveva ridotto sempre di più il dosaggio, arrivando così a dosi estremamente basse. Di fronte all'obiezione che dosi così piccole non potevano più essere efficaci, Hahnemann ribatté che l'efficacia curativa delle sostanze poteva essere enormemente aumentata tramite un processo chiamato "dinamizzazione", consistente nello scuotere ripetutamente il prodotto, fino a 100 volte.
Parallelamente sviluppò la propria teoria sui disturbi cronici: nel 1827 comunicò ai suoi due allievi più fidati di avere scoperto le cause di tutte i disturbi cronici così come le medicine per curarle, che pubblicò nel discusso trattato "Le malattie croniche".[3] Secondo Hahnemann tutte le malattie croniche, tranne quelle causate dalla medicina ortodossa o da un cattivo stile di vita, erano causate da quattro "miasmi": sifilide, sicosi, tubercolosi e psora. Contraddicendo i suoi stessi principi, Hahnemann aveva sperimentato i suoi prodotti soprattutto sui suoi pazienti cronici, cosa che lo portò ad attribuire alle medicine una serie di sintomi causati in realtà dalla malattie croniche. [2] Mentre le prime critiche di Hahnemann alla medicina ortodossa erano empiricamente fondate, questa evoluzione della teoria si basava soprattutto sulla dottrina filosofica del "vitalismo" e non su una corretta applicazione del metodo scientifico, e fu criticata anche da alcuni omeopati. Le prime controversie tra gli stessi omeopati venivano alimentate dallo stesso Hahnemann che attaccava come "traditori" e "apostati" gli omeopati che apportavano variazioni anche minime alla sua dottrina.[2]
Dopo la morte della moglie, nel 1835, all'età di quasi ottant'anni, si sposò nuovamente con Marie Melanie d'Hervilly, una donna di poco più di trent'anni con la quale pochi mesi dopo si trasferì a Parigi.
Hahnemann morì a Parigi nel 1843 e fu seppellito nel cimitero monumentale del Pére Lachaise della stessa città.
[modifica] Opere principali
- Saggio su di un nuovo principio per scoprire le virtù curative delle sostanze medicinali (articolo), in Hufelands Journal der practischen Arzneykunde, 1796
- La medicina dell'esperienza, 1806
- L'Organon della medicina razionale, prima edizione 1810, successive edizioni ampliate e modificate con il titolo L'Organon dell'arte del guarire, 1824, 1829, 1833, 1921 (postuma)
- La Materia medica pura, 1811-1821. Seconda edizione ampliata 1822-1827
- Le malattie croniche: la loro natura specifica e il trattamento omeopatico, 1828. Seconda edizione modificata e ampliata 1835-1839
[modifica] Note
[modifica] Bibliografia
- R. Haehl, "Samuel Hahnemann: His Life and Work" (2 volumi), Lipsia 1922
- William E. Thomas, "Hahnemann's Homeopathy" [1]
- Oliver Wendell Holmes, "Homeopathy and Its Kindred Delusions" [2]
[modifica] Collegamenti esterni
- (DE) L'Organon dell'arte del guarire (originale tedesco, sesta edizione)
- (EN) L'Organon dell'arte del guarire (traduzione inglese)
- (EN) Anthony Campbell, "Homeopaty in Perspective", Cap. 2: Samuel Hahnemann
- (EN) Thomas Lindsley Bradford, "The Life and Letters of Dr Samuel Hahnemann"
- (EN) The Rise and Fall of Homeopathy, di Morris Fishbein
- (EN) Homeopathy Timeline
- (EN) Hahnemann, biografia e bibliografia