Teatro Politeama (Palermo)
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Teatro Politeama | |
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Tipologia | Sala a ferro di cavallo con due ordini di palchi e due cavee |
Fossa | Presente |
Capienza | 950 posti |
Periodo | 1865-1891 |
Progettista | Giuseppe Damiani Almeyda |
Indirizzo | Piazza Ruggero Settimo, Palermo |
Telefono | 091 6053421 |
Il Teatro Politeama Garibaldi si trova sulla piazza Ruggero Settimo (detta volgarmente piazza Politeama) al centro di Palermo.
Indice |
[modifica] Storia
Nel 1865 il Comune di Palermo delibera la costruzione del Politeama. Essendo la spesa superiore alla cifra prevista, viene contattato il banchiere Carlo Galland che si impegna a costruire oltre “tre mercati secondo i disegni dell’architetto Damiani e a costruire, nel locale che indicherà il Municipio, un Politeama secondo il piano d’arte e disegni preparati dall’Ufficio tecnico del Municipio” (Capitolato di convenzione tra il Municipio e il Sig. Carlo Galland, piemontese, per la costruzione dei mercati e Teatro, 1866). Il concorso interno viene vinto da Giuseppe Damiani Almeyda e i primi disegni di progetto vengono presentati a metà del 1866 e già a gennaio del 1867 sono in corso i lavori di scavo. La costruzione del Politeama ha un inizio affrettato con molte zone oscure, che può essere chiarita solo dalla conoscenza delle intricate vicende politiche municipali.
Nel 1869 e 1870 sorgono dei problemi tra il Municipio e l’impresa Galland, ma si decide di proseguire i lavori eliminando tutti lavori di abbellimento. Il cantiere inoltre era stato chiuso per qualche tempo per fare delle verifiche sulle condizioni statiche dell’edificio. Essendo stato trovato tutto a perfetta regola d’arte fu riaperto e si proseguì con il lavori. Il teatro era stato progettato come teatro diurno all’aperto, ma fu in un secondo tempo deciso di realizzare una copertura. Nel giugno 1874 fu inaugurato anche se incompleto e ancora privo di copertura. Questa fu ultimata nel novembre del 1877. Gli ultimi lavori, di abbellimento, furono realizzati nel 1891 in occasione della grande Esposizione Nazionale che si teneva quell’anno a Palermo.
Nel 2000 sono stati realizzati i restauri delle decorazioni pompeiane policrome dei loggiati.
[modifica] Descrizione
Giuseppe Damiani Almeyda s’ispirò ai modelli del classicismo accademico in voga alla fine dell’Ottocento. Secondo Antonella Mazzamuto (Luoghi di Sicilia, Teatri tra ‘800 e ‘900. Edizioni Ariete, 2000), “il tipo adottato nel Politeama Garibaldi è quello del teatro-circo, in cui però la forma semicilindrica del prospetto nasconde una sala a ferro di cavallo con due ordini di palchi ed un profondo loggione. È una soluzione che ricorda il primo Hoftheater di Gottfried Semper, realizzato a Dresda, dove l’andamento semicircolare del fronte contiene ancora una sala di tipo tradizionale.
L’architettura del Politeama – sottolinea ancora la Mazzamuto – rimanda, poi, “al progetto teorico di teatro del Durand che aveva canonizzato la riproposizione del monumento storico: l’anfiteatro romano. Damiani Almeyda non adotta i tre ordini di arcate del Colosseo, come fa Durand, bensì un doppio ordine con trabeazione, secondo modalità desunte dall’architettura pompeiana”.
Il valore di questa costruzione sta nell’esaltazione della funzione sociale del teatro come “teatro del popolo” con l’enorme sala a ferro di cavallo (che nel 1874 poteva contenere cinquemila spettatori) con due file di palchi, dominata da una grande galleria articolata in due ordini.
L’ingresso è costituito da un arco di trionfo sormontato dalla quadriga bronzea di Apollo, opera di Mario Rutelli, cui s’affianca una coppia di cavalli bronzei di Benedetto Civiletti.
[modifica] Bibliografia
- Gaetano Blandi. Il Teatro Politeama Garibaldi di Palermo. Edizioni Axon, Palermo, 1991
- Luciana Gallo. Il Politeama di Palermo e l’Architettura policroma dell’Ottocento. L’Epos, Palermo, 1997
- Dacia Maraini. Il Sommacco, piccolo inventario dei teatri palermitani trovati e persi. Flaccovio, Palermo, 1993, pp. 72-78. ISBN 8878040851
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