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Provincia di Enna - Wikipedia

Provincia di Enna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Wikipedia:WikiProject/WikiProject/Geografia/Antropica/Province Provincia di Enna
Portale:Portali Visita il [[Portale:{{{portale}}}]]
Stato: Italia
Regione: Sicilia
Capoluogo: Enna
Superficie: 2.562 km²
Abitanti:
174.426 2005
Densità: 68,1 ab./km²
Comuni: Elenco di 20 comuni
Targa: EN
CAP: 94000-94100
Pref. tel: 0935, 0934
Codice ISTAT: 086
Presidente: Cataldo Salerno  25.05.2003
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Sito istituzionale
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«Che amenità, e natura, il posto dei propri luoghi, di sollievo e piacere estivi, del quale esser conveniente dicono, e anche il frutto abbonda dei giardini, e delle mele è smisurata l'abbondanza!»
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«Voglio vedere la patria di Proserpina e sapere perché il diavolo ha preso moglie proprio in quel paese»
(Leonardo Sciascia, Stendhal e la Sicilia)

La Provincia di Enna (Pruvincia di Castruggiuvanni o di Castrianni in siciliano) è una provincia della Sicilia di oltre 177 mila abitanti, con capoluogo la città di Enna. Situata al centro della regione e senza sbocchi sul mare essa confina a nord con la Provincia di Messina, ad ovest con le Province di Palermo e Caltanissetta, ad est con quella di Catania, a sud ancora con Caltanissetta e Catania.

Nonostante l'istituzione piuttosto recente, sancita dal governo Mussolini nel 1926, il territorio della Provincia di Enna è stato unito sin dagli albori della storia del Mediterraneo, allorquando, ancor prima che Roma venisse fondata, come ricorda un artista classico, le città di Henna, l'attuale capoluogo, Agyrion, l'odierna Agira, e Morgantina, di cui restano splendidi scavi, fiorivano in comunione, praticando intensi scambi culturali e commerciali. La provincia si riflette nel passato quale terra del mito, dal ratto di Proserpina che si consumò sul Lago di Pergusa per mano di Plutone, alla fondazione d'Agira in seguito ad una delle fatiche di Ercole, ai cicli delle ninfa Dafne, ma è nel presente la quarta sede universitaria della Sicilia, un territorio ricco di natura (è nota come la provincia dei laghi), ma avanzato anche nel motociclismo con il suo autodromo, e dove è in costruzione il parco divertimenti più grande d'Europa, che aprirà sulle rive del Lago Pozzillo nel 2009.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Dal Neolitico alle radici sicule

Istituita lo scorso secolo, la provincia di Enna ha origini ben più remote: il territorio provinciale, infatti, ebbe una grande unità sin dai tempi più antichi, allorquando già si identificava come un'area di comuni interessi ed influenza. La storia di Enna, tra i centri sorti per primi, affonda radici nel Neolitico: nell'8000 a. C., infatti, era stata introdotta la coltivazione dell'ulivo nelle fertili colline attorno al lago di Pergusa, dove sorgevano villaggi con annesse necropoli, alcuni, come quello di Cozzo Matrice, tutt'ora conservatisi. Anche la città vera e propria conserva tracce di insediamenti preistorici, come quelli siti all'interno della Grotta della Guardiola, la maggiore tra le necropoli arroccate sulle pendici del monte su cui sorge Enna. Ma furono i Sicani a popolare stabilmente la zona, dopo esser fuggiti dall'Etna a causa delle eruzioni ed aver fondato proprio nel capoluogo la loro più potente roccaforte militare. A questo popolo, che scelse Enna (chiamata En naan) per rifugiarsi e difendersi dall'incalzare dei Siculi, si deve l'introduzione del culto di Cerere, nota altresì come Demetra, e la conseguente coltivazione del tanto diffuso grano.

[modifica] Morgantina e l'ellenizzazione della provincia

Press'a poco nello stesso periodo, si svilupparono altri importanti insediamenti, come quello di Morgantina, che quando venne fondata agli inizi del I millennio a. C., per opera dei cosiddetti Morgeti, guidati da re Morges, era ancora un piccolo villaggio indigeno. Alleatasi poi con Siracusa, Morgantina visse vicende di sviluppo, ma in seguito si alleò nella congiura che abbatté l'oligarchia siracusana. La scelta per cui Morgantina tramontò fu di allearsi contro i Romani dalla parte dei Cartaginesi, i quali, sconfitti, non poterono più evitare la distruzione della città, che all'epoca raggiunse una grande fioritura economica, commerciale e culturale, rasa al suolo dalle legioni di Roma e rinvenuta nel Novecento in seguito a fruttuose campagne di scavi.

Enna, intanto, entrava nell'influsso greco (V secolo a.C.) che addusse alla città un periodo di prosperità, durante il quale si assistette a una rinascita commerciale e culturale, e a un impulso forte alle attività agricole. La città batté moneta (esemplari custoditi al Museo Alessi di Enna) d'oro e d'argento, ma cadde nel 397 nel giogo di diverse dominazioni: prima con la tirannide di Dionigi I, poi sotto quella di Agatocle, scacciato tuttavia da Pirro. [1]

[modifica] I Romani: tra la prima guerra servile e lo splendore di Centuripe

Nel 135 a. C., grazie allo schiavo siriano Euno, scoppiò la prima guerra servile: lo schiavo guidò una rivolta che si estese in pochi anni a tutta l'Isola, e riuscì a regnare su Henna (dove oggi in suo ricordo vi è la statua presso il castello di Lombardia per due anni. I romani attuarono una violentissima repressione e dalle fognature riuscirono a penetrare in cima ad Enna, saccheggiandola e depredandola, per questo condannati da Cicerone, che già visitò la città. La rinascita si ebbe in epoca imperiale con lo status di municipium.

Oltre a Morgantina e al capoluogo, Agira fu senza dubbio un altro centro importante: fondato, secondo la leggenda, da Ercole nel corso di una delle sue 12 fatiche, ma con origini anteriori - già risalenti alla preistoria - diede i natali a Diodoro Siculo, il primo grande storico europeo, fonte di moltissimi avvenimenti antichi.

Piazza Armerina non era ancora stata fondata (vi era tuttavia la sua celeberrima Villa del Casale, la più splendida di Sicilia per i suoi mosaici), mentre Nicosia si fa risalire a tre città del periodo romano: Erbita, Engio e Imachàra [2]. Senza dubbio tuttavia, nel periodo romano fu Centuripe il più fiorente centro della provincia. Nata in età sicula col nome di Kentoripa ed ellenizzato nel V secolo a. C.[3], Centuripe, nota anche per la curiosa forma di stella marina dell'abitato, abbarbicato su un'altura tentacolare, venne a patti con Roma, tra le prime città in Sicilia, nel 263 a.C., guadagnandosi così la più fervida protezione dei romani. Sotto le ali di Roma, cui fu legata dalla cognatio (parentela), Centuripe prosperò e si estese considerevolmente, e fu perciò definita da Cicerone di gran lunga una delle città più grandi e ricche dell'intera Sicilia, riuscì ad avere un console, sotto l'impero di Adriano, e a sviluppare prima una originale arte ceramica, e poi imponenti vestigia monumentali[4].

[modifica] Il periodo bizantino e arabo

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, di cui faceva parte la Sicilia, i bizantini apportarono una rinascita all'Ombilicus Siciliae: nel 353 d. c., infatti, essi trasferiscono ad Enna la più importante roccaforte militare di Sicilia, restituendole l'antico ruolo perso con l'invasione romana, e vi impiantano un'amministrazione territoriale. Queste scelte faranno della Enna bizantina, come testimonia un'iscrizione araba, una delle più grandi e ricche città siciliane, al punto da guadagnarsi anche l'appellativo di Urbs Inexpugnabilis, già abbozzato da Tito Livio che definì il capoluogo città imprendibile.

La conquista araba della Sicilia fece nascere molti nuovi centri in provincia, a partire da Calascibetta, nata nel IX secolo come un accampamento militare, Qualath-Shibeth, creato sulla rocca antistante Henna per tentare l'assedio della roccaforte bizantina. La città non resistette tuttavia all'ennesimo attacco, e uno scrittore arabo tramanda lo stupore dei conquistatori nel trovare ad Henna tanta prosperità e tanto fervore economico e culturale. Rinominato Qashr-Ianni, castello di Enna, il capoluogo si arricchì di moschee e divenne una delle maggiori città musulmane dell'Isola. Anche Nicosia si sviluppò con gli Arabi: posta alla confluenza delle tre Valli storiche di Sicilia, in questi secoli resistette all'assedio dei Normanni, in quanto a resistente avamposto guerresco.

[modifica] La conquista normanno-sveva

Finché nel 1087 il suo sovrano non cedette Castrogiovanni al normanno Ruggero, cui succederanno alla guida della città Federico I di Sicilia e Federico II di Svevia. Ma proprio grazie ai Normanni, l'Ennese si arricchì di nuovi, importanti centri: tra questi spicca Piazza Armerina, fondata da Ruggero I col nome di Platia e poi rasa al suolo per volontà di Gluglielo I d'Altavilla, nel 1161, risorse dalle sue rovine e nel corso dei secoli si tramutò in una cittadina vivace ed attiva.

Anche Enna, con gli svevi, rifioriva: venne ricostruito con 20 torri il castello di Lombardia d'impianto sicano e poi arabo, vi si riunì il primo parlamento siciliano per volere di Federico II che risiedette nella torre omonima che si fece innalzare, divenne la 17° città demaniale di Sicilia, requisito che consentì una nuova sessione parlamentare nel Quattrocento.

[modifica] Dalla dominazione spagnola al 1926

Tra il 1360 e il 1400, con l'inizio della dominazione spagnola, Castrogiovanni mantiene lo status di città demaniale, conservando i privilegi acquisiti fin dal periodo svevo. Nel 1516, con l'avvento al potere di Carlo V, si assiste a una depressione economica e culturale in tutta l'Isola, ed anche in territorio provinciale, che tuttavia, vede crescere a dismisura la popolazione, grazie alle massicce immigrazioni provenienti dalle coste, saccheggiate dai pirati saraceni: Nicosia, per esempio, venne nel Cinquecento assediata dai Turchi, che riuscirono a penetrare fino all'interno. Nonostante tutto, il Cinquecento è il secolo dell'arte per eccellenza anche in provincia, dove in quegli anni operarono grandi maestri come Antonello Gagini e pervenne, proprio a Nicosia, una tela del pittore spagnolo Velazquez. Le carestie e le pestilenze del Seicento, al contrario, imprimono un decremento demografico.

Nel 1700, con l'ascesa dei Borboni, le sorti di Castrogiovanni e del suo territorio precipiteranno: verrà condotta una campagna di ripopolamento dei terreni agricoli che colpirà duramente la città, svantaggiata peraltro in favore della vicina Caltanissetta. Negli altri comuni, invece, la popolazione tende a ristabilizzarsi: Nicosia si attesta a 12.000 ab., mentre il capoluogo sprofonda ai 10.000. Si assisterà inoltre all'erezione di splendide chiese (in quel secolo ad Enna ve ne erano 133, e i preti erano 400) e all'avvio di confraternite e processioni.

Castrogiovanni resusciterà nell'Ottocento grazie all'intensissima attività estrattiva, e recupererà migliaia di unità in termini demografici. Parteciperà attivamente ai moti del 1848 e all'impresa dei Mille, sarà visitata da Giuseppe Garibaldi, nel 1893 vi nascerà il Fascio dei lavoratori. La ripresa della città fu formidabile: dall'Unità d'Italia al 1921 raddoppierà in termini di popolazione, passando da oltre 14.000 a 32.00 ab., record a tutt'oggi imbattuto, e inoltre essa fu rappresentata al Parlamento italiano per 30 anni ininterrottamente, dal 1890 in poi, dall'illustre uomo politico Napoleone Colajanni, pur non essendo ancora capoluogo di provincia.

[modifica] L'istituzione

Napoleone Colajanni.
Napoleone Colajanni.

La provincia ennese, la cui denominazione ufficiale è Provincia Regionale di Enna, venne istituita con un provvedimento regio il 6 dicembre 1926, (ufficializzato con Regio Decreto n° 1 del 2 gennaio 1927). Enna, denominata allora Castrogiovanni veniva elevata al rango di capoluogo di provincia. La scelta del capoluogo venne motivata con la visibilità raggiunta dalla città anche attraverso l'importante uomo politico ennese ed insigne meridionalista, Napoleone Colajanni ed alla sua vicinanza alla idea fascista di Benito Mussolini. In realtà è più probabile che fu preferita Enna perché questa si contrapponeva politicamente alla vivace Piazza Armerina.

Presidenti della Provincia
Presidenti della Provincia
[{{fullurl:{{{link}}}|action=edit}} modifica]
  • Pietro Scarciglio
  • Giuseppe Tanteri
  • Filippo Lo Giudice
  • Michele Gagliardo
  • Luigi Curcio
  • Luigi Vetri
  • Giuseppe Genovese
  • Salvatore Termine
  • Elio Galvagno
  • Cataldo Salerno
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Infatti Piazza pur essendo più importante perché sede di circondario e di diocesi era meno gradita al regime per il locale vescovo Mario Sturzo, fratello di Luigi, (fondatore del Partito Popolare) di chiare posizioni antifasciste. Inoltre la creazione di un secondo capoluogo nel cuore dell'isola avrebbe soppesato l'egemonia di Caltanissetta, sino ad allora indiscusso polo urbano, culturale ed economico di riferimento per la Sicilia centrale. In ogni caso la scelta favorì Enna mutandone sensibilmente il ruolo e l'importanza.

La provincia venne costituita aggregando il circondario di Piazza (oggi Piazza Armerina, smembrato dalla provincia di Caltanissetta) e quello di Nicosia (sino ad allora in provincia di Catania).

Così si creò la prima provincia siciliana priva di sbocco al mare ed interamente interna, citata per l'appunto spesso come la «Provincia del centro della Sicilia».

Il primo prefetto della provincia ennese fu Giuseppe Rogges, nominato direttamente dal duce. A ricordo dell'evento una delle piazze centrali di Enna si chiama piazza VI Dicembre. Nel 2006 ricorre inoltre l'80° anniversario della costituzione della Provincia, celebrato con una serie di mostre, convegni e proiezioni.

[modifica] Geografia

La provincia, è situata nel cuore della Sicilia: gli studiosi hanno infatti individuato il centro geografico dell'isola proprio nel capoluogo. Pur essendo l'unica entità provinciale della regione a non avere sbocco al mare, essa dispone di un ricco e ben conservato patrimonio naturale, grazie a diversi laghi e boschi, spesso tutelati da apposite riserve naturali.

[modifica] Rilievi

Calascibetta nei pressi di Enna.
Calascibetta nei pressi di Enna.

Il territorio è prevalentemente caratterizzato da rilievi collinari, ma sono comunque presenti sia montagne che pianure. I rilievi montuosi principali sono i monti Erei, di modesta altitudine, che occupano in particolare la parte centrale e meridionale del territorio ed i Nebrodi a nord, invece di altitudine più considerevole, le cui vette più alte oscillano tra i 1200 m del Monte Altesina e i 1500 m del Sambughetti. Enna, che sorge ad una altitudine superiore ai 900 m sul mare, è il capoluogo di provincia più alto d'Italia, mentre Troina è il comune più alto della Sicilia (oltre 1200 m).

Il territorio in pianura, rientrante nella parte centro-orientale, è costituito principalmente da un'ampia porzione della piana di Catania coltivata ad agrumi, nei pressi della cittadina di Catenanuova. Una vasta conca basso-collinare è inoltre rappresentata dalla Valle del fiume Dittaino, che ha scavato un solco assai profondo che da Enna digrada sino alla pianura, e al cui interno, l'altitudine media di 170-180 m sul livello del mare ha favorito lo sviluppo di attività agricole ed industriali, oltre a rappresentare il maggiore asse viario e ferroviario della Sicilia centrale.

[modifica] Laghi

Scorcio del Lago Pozzillo
Scorcio del Lago Pozzillo

Nel territorio della provincia vi sono 8 laghi. I bacini sono per la maggior parte artificiali ed a servizio dell'agricoltura. Nei maggiori si pratica la pesca, eccetto a Pergusa, che è sotto vincolo di riserva naturale. Il lago Pergusa situato vicino Enna è l'unico lago naturale della Sicilia, ed è sede di una apposita riserva regionale. Il lago Pozzillo sito in territorio di Regalbuto è con i suoi 150.000.000 di metri cubi d'acqua il maggiore bacino dell'isola ed è chiuso da una imponente diga. È in corso di realizzazione sulle sue rive sorgerà un grande Parco Tematico. Il lago Ancipa (Troina), situato in uno splendido scenario naturalistico a oltre 900 m d'altezza, fornisce prevalentemente acqua potabile alla popolazione della provincia ennese, ma approvvigiona altresì ampi tratti del nisseno[5]. Altri bacini da mensionare sono il lago Nicoletti (Leonforte), dove si praticano svariate attività sportive, il lago di Ogliastro (Piazza Armerina), il lago Olivo (Aidone) ed il lago Morello (Villarosa), questi ultimi in particolare fornitori di acqua per i campi che li circondano.





[modifica] Lago Pergusa

Scorcio del lago
Scorcio del lago
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«Qui sempre son fior,
qui mai non verna:
qui ride il suol di primavera eterna!»

Posto al centro di una corona di alture che toccano gli 800 m d'altitudine, nel fantastico scenario della Conca Pergusina, si apre il lago di Pergusa, noto sin dall'epoca classica come lago di Pergo, su cui scrissero versi grandi del passato come Ovidio, Claudiano e Cicerone, teatro del mitico Ratto di Proserpina, e recentemente designato tra i "luoghi del cuore" degli italiani in un sondaggio nazionale. Privo di immissari e di emissari, ed alimentato pertanto dalle falde e dalle precipitazioni, il bacino imbrifero, l'unico naturale dell'isola, riveste un'importanza centrale per l'avifauna della Sicilia intera. Nel giuncheto, nel canneto, nella Selva demaniale e nelle verdi colline che circondano il lago, svernano, transitano o risiedono oltre metà delle specie di uccelli di cui si è accertata la presenza in Sicilia. Tra queste, numerose sono quelle rare, come l'Airone rosso, il Falco di palude, la Moretta tabaccata e la Coturnice sicula, oltre alle più comuni frequentatrici, come le folaghe, nitticore, le mignatte, l'alzavola, il mestolone, il fischione, ecc.

Di origine tettonica, riveste un'importanza capitale dal punto di vista naturalistico (è sede di una riserva), poiché si erge a crocevia, nei mesi centrali dell'anno, del 50% degli uccelli migratori che transitano nell'isola, con un'avifauna ricchissima e una flora rigogliosa (giuncheto, canneto, pineta attrezzata e un'area boschiva detta "Selva Pergusina").

[modifica] Fiumi

I fiumi principali della provincia sono a regime torrentizio e diretti verso foci marine oppure laghi. I più importanti corsi d'acqua, cardini dell'idrografia isolana, sono il Salso, detto anche Imera Meridionale, che nasce nel nisseno e si getta nel Mediterraneo, e il Salso che affluisce nel Simeto in un'area in cui l'erosione dell'acqua ha creato delle pittoresche forre laviche. Altri fiumi da ricordare sono il Dittaino, importante affluente del Simeto, la cui lunga Valle è uno dei punti di riferimento principali per l'antropizzazione della provincia, il Gornalunga, che forma il lago di Ogliastro e confluisce nel Simeto nei pressi della foce, il Morello, che alimenta l'omonimo lago in territorio di Villarosa, e infine il cosiddetto Fiume di Sotto di Troina, che scorre a valle della cittadina da cui prende nome, anch'esso affluente del Simeto.

[modifica] Riserve naturali

Nome della Riserva Caratteristiche Comune/i
Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa Fu istituita nel 1995 dalla Regione Siciliana come la prima Riserva speciale dell'isola, e poi riconosciuta Sito d'Importanza Comunitaria dall'unione Europea. Divisa nei settori A e B, consta del Lago di Pergusa, di canneto, giuncheto per la nidificazione, pineta attrezzata. Enna
Riserva naturale orientata Monte Altesina Monte che sfiora i 1.200 m s.l.m., di forma piramidale, sulla cui vetta vi è traccia di un abitato preistorico utilizzato fino al Medioevo, con una querceta e una lecceta, quest'ultima tra le più alte del mondo. Nicosia
Riserva Naturale Sambughetti Campanito Area montuosa tra le vette del Campanito e del Sambughetti, che, con 1559 m d'altitudine, è il punto più alto della provincia; ospita il bosco della Giumenta, i margi, zone umide dove le acque scorrono a valle, con pozzi, prati inondati, piccole paludi e pittoreschi laghetti di montagna (il più alto a 130 m s.l.m.), che ghiacciano d'inverno. Acquedotto medievale; scala bizantina che sale sulla Rocca Campanito con cerchi di pietrame d'uso medievale. Suggestiva la Grotta dei Nevaioli. Nicosia, Cerami
Riserva Naturale Vallone di Piano della Corte Vallone digradante verso la valle del Dittaino, vi cui cresce una fitta e rigogliosa vegetazione a galleria; è attraversata da torrenti e presenta una prateria di aghifoglie, oltre a specie quali la volpe e l'istrice. Gagliano Castelferrato
Riserva Naturale Orientata del Monte Capodarso e della Valle dell'Imera Meridionale Tra le maggiori aree protette dell'Isola, include, in un magnifico ambiente fluviale, le gole di Capodarso, la Grotta delle Meraviglie con cavità inesplorate, i resti di un centro indigeno ellenizzato, con una misteriosa scala antichissima scavata nella roccia di cui non si è compreso il significato. Enna, Pietraperzia,, Caltanissetta
Riserva Naturale Forre Laviche del Simeto Ingrottato lavico del fiume Simeto, che sprofonda in un punto a decine di metri, laddove sorge il ponte dei saraceni, più volte ricostruito, ma risalente al I-II sec d.C. Spettacolari gli scenari naturali. Centuripe, Bronte (CT), Adrano (CT), Randazzo (CT)
Riserva naturale Orientata dei Boschi Rossomanno, Grottascura e Bellia In un vastissimo demanio forestale d'antica origine, creato e mantenuto nel tempo perché ne usufruissero i cittadini di Enna e Piazza, è stato integrato di eucaliptus e piantagioni, e conserva i resti del villaggio medievale di Rossomanno e le cosiddette "pietre incantate". Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe, Aidone

Da vedere anche il Parco San Prospero di Catenanuova.

[modifica] Clima

Per approfondire, vedi la voce Clima della provincia di Enna.

Il clima è di tipo mediterraneo-continentalizzato. La precipitazioni medie annue sono di circa 500mm [6] e pongono il territorio fra quelli meno umidi in Sicilia.

  • L'inverno, è generalmente caratterizzato da temperature rigide specie nei comuni montani, ma che difficilmente scendono sotto lo zero. La neve caratterizza invece i centri della zona nord (soprattutto Troina) e raramente il capoluogo. Nei monti Sambughetti, Campanito e Altesina le precipitazioni nevose sono frequenti e copiose, rendendole di un certo richiamo per le settimane bianche. Parte della piovosità è concentrata in questa stagione.
  • La primavera e l'autunno sono le stagioni verdi per eccellenza e relativamente soggette alla pioggia (specie l'autunno). In queste periodo infatti gli estesi rilievi collinari si colorano del verde intenso dei campi del grano, e in alcuni tratti lacustri, del candore dei mandorli in fiore.
  • L'estate è un periodo abbastanza siccitoso anche se caratterizzato da un caldo di tipo secco e per questo quasi mai afoso. Le temperature sono generalmente elevate (intorno ai 30° C), ma raramente superano la soglia dei 34° C. Per questo motivo, Enna è sempre stata, sin dall'antichità, una stazione climatica e Pergusa rimane meta privilegiata per le seconde case.

[modifica] Popolazione

Con 174.000 abitanti, Enna figura tra le 15 province meno popolate d'Italia. La densità demografica risulta anch'essa a livelli assai inferiori rispetto alla media nazionale e regionale, entrambe due volte e mezzo maggiori rispetto a quella della provincia erea, che conta 69 ab./kmq. Il dato è spiegabile sia per il territorio caratterizzato dalla presenza di rilievi irregolari, stretto com'è tra Nebrodi ed Erei e dalla scarsa estensione di superfici pianeggianti che da fattori storico-sociali. Infatti la provincia ha sofferto in passato di un forte flusso migratorio che ha raggiunto l'apice negli anni cinquanta e sessanta del Novecento ed è stato causato da una profonda crisi economica. La popolazione residente ha subito quindi una inversione di tendenza, facendo registrare un saldo positivo sino al 1990, quando si toccarono i 186.000 abitanti. Da allora è ripresa la decrescita. La flessione è stata causata dal calo della natalità e da una relativa ripresa del flusso migratorio [7]. Il calo demografico è stato in parte compensato dai non residenti, fra questi vi sono principalmente gli studenti universitari ed i lavoratori extracomunitari.

[modifica] Centri principali e sviluppo urbano

La distribuzione demografica, caratterizzata da un forte accentramento della popolazione nei centri urbani a discapito delle campagne, deriva direttamente dalla rifondazione feudale avvenuta di epoca medioevale quando una folta colonia di lombardi al seguito dei conquistatori normanni si stabilirono nel territorio. La popolazione pur essendo modesta è maggiormente concentrata nella parte centrale, fra i centri di Enna, Leonforte e Valguarnera Caropepe e quelli minori di Calascibetta, Villarosa e Catenanuova, dove risiedono circa 80.000 abitanti. Il nord, più isolato per l'insufficienza dei trasporti, registra una popolazione inferiore, pari a quella residente al sud, che tuttavia ha meno centri ma più grossi. Le piccole dimensioni dei comuni, lo scarso traffico locale e pendolare quindi la assenza di città-dormitorio o satellite permette a diversi centri di avere buoni livelli di vivibilità urbana.

[modifica] Enna

Scorcio del centro storico di Enna
Scorcio del centro storico di Enna

Enna è il capolugo, e con 29.076 ab. è anche il principale centro della provincia, nonché la seconda città della Sicilia centrale.
La città ha un pregevole centro storico prettamente medioevale. Fra i principali monumenti di Enna spiccano il Castello di Lombardia (il più grande di Sicilia, già residenza dei re prima sicano e in seguito svevo), il Duomo, la Torre di Federico II e ben tre musei: l'Alessi, l'Archeologico e quello della Fede e Tradizione.
La parte di espansione moderna è chiamata Enna Bassa perché localizzata a valle ed è sede dell'università e delle principali attività commerciali all'ingrosso.
Nella Valle del Dittaino vi è il Polo Industriale di Enna, il principale della provincia, mentre a Pergusa l'autodromo omonimo rappresenta un polo sportivo internazionale.

[modifica] Piazza Armerina

Piazza Armerina, con 21.038 ab., è la seconda città dell'ennese; forte di un grande richiamo turistico, datole principalmente dalla Villa del Casale ma altresì dal suo pregevole centro storico barocco e normanno, fino al 1926 era al centro di un circondario che fu in seguito aggregato alla nascente provincia. Cittadina d'impianto normanno-medievale, l'antica Piazza è alquanto dinamica come punto di riferimento per i centri minori che sorgono attorno ad essa, ma non svolge un ruolo d'attrazione interprovinciale sennonché è sede di una vasta diocesi.

Il municipio di Nicosia
Il municipio di Nicosia

[modifica] Nicosia

Nicosia, con 14.752 ab., è la "capitale" del nord della provincia con un centro-storico ricco di opere d'arte. Purtroppo la città è afflitta da carenze infrastrutturali che ne pregiudicano le comunicazioni ed è in attesa che la Strada Nord-Sud verrà completata. Nella cittadina, hanno sede diverse istituzioni pubbliche di livello ed è inoltre sede di diocesi. Da alcuni anni si sta cercando di valorizzare il ricco patrimonio naturalistico.

[modifica] Leonforte

Leonforte, con 14.046 ab., e la seconda città della zona centrale della provincia ed ha stretti rapporti di pendolarismo con il capoluogo. È sede di un ospedale e di una caserma dei vigili del fuoco. Fondata dalla famiglia nobiliare dei Branciforte nel XVII secolo possiede un discreto patrimonio artistico (fra cui una fonte artistica) e patrimonio naturalistico.

[modifica] Altri centri

[modifica] Trasporti

La provincia di Enna è attraversata da alcuni degli snodi principali della viabilità regionale, e rappresenta il più importante collegamento viario tra la Sicilia orientale, quella centrale e quella nord-occidentale. Gli assi di grande comunicazione che la percorrono, infatti, costituiscono la via più rapida di connessione tra Palermo e Catania, le due maggiori aree urbane dell'isola, assorbendo un'utenza ampissima. Particolare importanza svolge la Valle del Dittaino, solcata dall'autostrada A19, dalla S.S.192 e diverse provinciali e dalla ferrovia della Sicilia centrale, a tutt'oggi un asse viario di rilevanza fondamentale per i collegamenti tra le due aree, orientale ed occidentale, della Sicilia.

[modifica] Rete stradale

Lo svincolo di Enna della A19.
Lo svincolo di Enna della A19.

Il territorio è attraversato in larga parte dall'autostrada A19, che tagliandolo quasi a metà, costituisce la spina dorsale della viabilità della provincia. Essa conta in provincia 5 svincoli, ai quali si innestano una serie di strade statali: la Strada Statale 121 Catanese tra Palermo e Catania, che s'innerva nella zona centro-settentrionale della provincia, con tratti assai trafficati; la Strada Statale 192 della Valle del Dittaino che inizia ad Enna per Catenanuova e Catania; la Strada Statale 117 Centrale Sicula, anch'essa iniziante ad Enna per Nicosia a nord, non del tutto completa, che prosegue verso sud con la Strada Statale 117bis Centrale Sicula, e infine la Strada Statale 561 Pergusina Enna-Pergusa. Le statali svolgono, delle quali tre, d'importanza viaria e geografica notevole, s'irradiano dal capoluogo, assolvono principalmente alla funzione di collegamento fra i centri più grandi specie per i pendolari e soprattutto verso il capoluogo. Le strade provinciali, allacciandosi alle statali svolgono un ruolo fondamentale nella viabilità locale pur non essendo sempre in buone condizioni, ma rappresentano una delle più capillari ed estese reti sicule, diramandosi per oltre 1500 km di lunghezza.

[modifica] Rete ferroviaria

Per approfondire, vedi le voci Stazione di Enna, Stazione di Dittaino e Ferrovie siciliane.

La ferrovia Palermo-Catania, che attraversa tutta la provincia ennese da ovest ad est, ha alcuni scali ferroviari tra i più importanti dell'intera linea, sia per il traffico passeggeri, con le stazioni di Enna, Catenanuova e Villarosa, quest'ultima sede di un originale museo ferroviario, che per quello merci, con l'importante terminale di Dittaino che, servendo il Polo Industriale di Enna assicura numerosi collegamenti diretti, in 20 ore, con l'interporto di Bologna.

Vi si trovano inoltre alcuni tratti ferroviari delle FS oggi dismessi : uno dalla stazione di Motta Sant'Anastasia, attraverso il territorio di Centuripe al centro ennese di Regalbuto, oggi utilizzato solo nel primo tratto fino a Schettino, per tradotte merci; uno tra Dittaino, Valguarnera Caropepe e Piazza Armerina, a scartamento ridotto, smantellato alla fine degli anni sessanta, la cui sede è stata in parte utilizzata per la strada a scorrimento veloce per Piazza Armerina e in parte è in corso di riadattamento a pista ciclabile attrezzata (che, terminata, sarà il più grande circuito del genere in Sicilia); e un'altro, che era molto pittoresco a cremagliera, che dalla stazione di Dittaino si inerpicava fino ad Assoro e Leonforte, anch'esso chiuso e smantellato.

[modifica] Economia

L'economia dell'ennese storicamente è stata sempre legata alla agricoltura e alla attività mineraria. L'agricoltura ha origini remote. Infatti già in epoca romana la Sicilia era definita come il granaio di Roma ed il grano arrivava soprattutto dai vasti campi dell'entroterra fra cui proprio l'ennese ed il nisseno. Dopo la caduta di Roma, arrivò la crisi e l'economia si risollevò solo con l'introduzione del sistema feudale attuato da Normanni. Tuttavia, come diversi altri territori non riuscirà più ad affrancarsi dal feudo per secoli ed il latifondismo, pur essendo stato legalmente abolito nel 1815, costituì di fatto il principale freno alla crescita sino alla riforma agraria del XX secolo. L'attività mineraria delle numerose e importanti solfare e giacimenti di sali potassici, che fornivano gran parte dello zolfo prodotto dalla Sicilia fu fonte di reddito di sussistenza per la popolazione, con oltre 130 miniere sparse sul territorio, ma anche a causa delle tremende condizioni di lavoro ebbe gravi effetti sociali. Dal secondo dopoguerra la popolazione ha subito una contrazione dovuta al copioso flusso di migratorio a causa delle difficoltà economiche specie fra gli anni cinquanta e sessanta del novecento. Tutto ciò è stato causato soprattutto dall'isolamento di una provincia che ha vissuto la propria centralità nella regione paradossalmente come uno svantaggio anziché come una opportunità. Nel 1962 il presidente dell'Eni Enrico Mattei ottenuta la licenza per l'estrazione del metano nei pressi di Gagliano Castelferrato aveva promesso proprio un piano di importanti investimenti per dare lavoro alle genti del territorio. L'idea di Mattei era quella di creare a Gagliano una sorta di sinergia tra il tessile e chimica [8]ma quasi fatalmente, egli perì proprio nel viaggio aereo di ritorno da Catania a Milano. Il polo tessile che nacque solo successivamente, finì nel nulla già alla fine degli anni '90.

Oggi, con la chiusura della miniera di Pasquasia (fu la maggiore in Sicilia) e di quella di Floristella-Grottacalda nei pressi di Valguarnera Caropepe dove Luigi Pirandello ambientò Ciàula scopre la luna l'attività estrattiva non costituisce più un settore rilevante. Pur essendo mutate le prospettive del cuore di Sicilia i problemi storici del territorio, costituiti dalla disoccupazione e dalla carenza idrica continuano a bloccarne lo sviluppo. Oggi si registra ancora una forte disoccupazione, superiore alla media nazionale, un fenomeno purtroppo comune nel sud Italia ed accentuato in alcune aree dell'ennese. La disoccupazione che si aggirava intorno al 32% ancora nel 1999, negli ultimi anni ha fatto registrare una inversione di tendenza e pur essendo alta è attestata intorno al 22% [9]. Il reddito medio pro-capite è di circa il 67% rispetto al valore nazionale. La crisi idrica è invece dovuta principalmente alla difficile orografia del territorio, che richiederebbe forti investimenti mirati per una corretta gestione delle risorse idriche data la presenza di prolungati periodi siccitosi [10], ed alla inefficienza della rete distributiva. Rispetto alle altre province siciliane, quella di Enna soffre in misura limitata delle infiltrazioni mafiose e la microcriminalità non è una emergenza così come in altre aree del paese.

[modifica] Agricoltura, allevamento e pesca

Le arance, prodotto tipico di Catenanuova
Le arance, prodotto tipico di Catenanuova

Le attività agricole sono in provincia le più rilevanti. Le aziende agricole registrate sono circa 5.000 ed in buona parte hanno dimensioni elevate rispetto al contesto regionale ma sono spesso limitate alla conduzione familiare. [11] Inoltre sono diverse le imprese operanti nell'indotto agricolo. Oltre la metà della superficie territoriale risulta coltivata anche se in larga parte nella coltivazione estensiva del pregiato grano duro. Altre colture importanti sono quelle riguardanti l'olivo per la produzione di olio di oliva e del mandorlo. Nella piana di Catenanuova, si trovano aranceti ed inoltre, si produce uva da tavola e da vino e lo zafferano ma si tratta di produzioni marginali. [12].

Fra le specialità del territorio vi è la Pesca tardiva di Leonforte e la Fava larga di Leonforte.

Nella provincia si pratica l'allevamento di bovini,suini ed ovini. L'allevamento tradizionale della provincia era costituito dal tipico allevamento estensivo, quindi fondato sl pascolo brado e transumante, siccome le mandrie miste di bovini e caprini, con la scorta di numerosi cavalli, trascorrevano l'inverno sui monti Nebrodi per scendere nella valle del Dittaino dopo la mietitura, dove i pastori si assicuravano le stoppie dagli agricoltori, consentendo ai propri animali di vivere di paglia fino all'aratura degli stessi terreni. Le grandi mandrie miste costituivano singolare visione di un mondo pastorale dalle radici millenarie .[13]. L'allevamento moderno tende sempre di più alla stabilità e alla dipendenza dalle risorse foraggere di una identica proprietà.

[modifica] Industria ed energia

In provincia si è sviluppato modello di imprese di tipo medio-piccolo. Alla camera di commercio risultano registrate circa 8.000 aziende mentre vi sono circa 7.000 unità locali produttive. Gli occupati dell'industria sono in tutto meno di 20.000 e la maggioranza delle imprese opera nell'edilizia [14] , settore in forte espansione soprattutto ad Enna Bassa. Inoltre, importante è la manifattura artigianale e le attività industriali legate al settore del legname, dei mobili e dei fiammiferi nell'area nord della provincia, il tessile è stato sviluppato in diverse aziende tra Valguarnera Caropepe e Gagliano Castelferrato, con un polo che dà lavoro a 1.000 operai oltre all'indotto, mentre tra Regalbuto e Centuripe sorge un complesso di industrie chimiche, attive nella lavorazione della gomma e nella produzione di attrezzature subacquee.
La più importante area industriale della provincia è il Polo Industriale di Enna (o del Dittaino) dove sono presenti più di 30 aziende operanti nei settori tessile, alimentare ed hi-tech.

In provincia è in crescita la produzione di energia eolica, grazie alla centrale di Nicosia, ed è in fase di costruzione una centrale che produrrà energia dalle biomasse unica nel sud Italia.

[modifica] Terziario

Negli ultimi decenni, l'economia dell'Ennese ha seguito una netta tendenza alla terziarizzazione, soprattutto nel capoluogo, dove la presenza degli uffici amministrativi, del commercio, del governo, e dell'università, generano una prevalenza della classe impiegatizia.

Anche se rilevante, l'importanza del turismo ha subito una contrazione in termini di occupati dell'indotto. Infatti alcuni centri pur di livello internazionale come Piazza Armerina sono troppo legati al turismo di tipo «mordi e fuggi». Essendo poco sviluppata la opportunità data dal turismo le strutture ricettive non sono diffuse come nel resto della regione e la permanenza media nelle strutture ricettive non supera i 2,4 giorni. L'area a nord della provincia, e soprattutto Troina, Nicosia e Sperlinga, sta godendo di positivo risveglio del turismo, costituito in prevalenza da viaggiatori europei.

[modifica] Progetti in corso

La provincia di Enna è interessata da alcuni significativi progetti di sviluppo già giunti in fase avanzata: la realizzazione del Campus Universitario di Enna, il cui progetto è già stato finanziato dall'INAIL per 78 milioni di euro, e il cui inizio dei lavori è in corso[15]; l'apertura del Parco Tematico di Regalbuto, un mega-parco divertimenti da 600 milioni, di cui cinque sesti privati, per cui è già iniziato l'esproprio dei terreni sulle rive del lago Pozzillo, dove si stanno costruendo 2 grandi hotel, due aree di pre-parco, un campo da golf, 9 aree di attrazione tematiche oltre a cinema, discoteche e ristoranti.[16] Oltre a questa grande impresa per il turismo, è in corso la ristrutturazione della Villa del Casale con 25 milioni di provenienza provinciale e regionale, con i quali si completerà il recupero dei mosaici e si risistemerà totalmente l'esterno, con la costruzione di un centro commerciale e di parcheggi. Inoltre, per quanto concerne il settore secondario, 20 imprenditori cinesi hanno richiesto l'acquisto di 50 ettari di terreno nel Polo Industriale di Enna, per impiantarvi show room, uffici ed attività industriali.[17] Ingenti finanziamenti statali, approvati con la Legge Finanziaria 2007, consentiranno il rifacimento della rete stradale provinciale per investimenti di 150 milioni, e delle reti idriche e fognarie di tutta la provincia, per ulteriori 130 milioni.[18]

[modifica] Cultura

[modifica] Istruzione

In provincia sono presenti istituzioni scolastiche di tutti gli ordini e gradi. Massimo polo è il capoluogo dove si trovano quasi tutte le scuole secondarie. Istituti scolastici di secondo livello si trovano inoltre a Piazza Armerina, Agira, Aidone, Barrafranca, Catenanuova, Centuripe, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Piazza Armerina, Regalbuto, Troina e Valguarnera Caropepe.

[modifica] Università

Per approfondire, vedi la voce Università Kore di Enna.

L'Università Kore (UKE), fondata nel 2004 è la quarta università della Sicilia. È l'unico ateneo siciliano nato dopo l'Unità d'Italia, e rappresenta una importante occasione di sviluppo per Enna tramite anche l'indotto da essa generato. Frequentata da 10.000 studenti, è stata visitata da tre Presidenti della Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Francesco Cossiga. È la nona università italiana per percentuale di studenti provenienti da fuori provincia (71% contro il 38 medio degli altri atenei siciliani) rappresentanti peraltro di tutte e 20 le regioni italiane[19] Ha corsi distaccati a Piazza Armerina (Scienze del Turismo) e a Nicosia (Agraria).

Lu signuri di li fasci a Pietraperzia
Lu signuri di li fasci a Pietraperzia

[modifica] Folklore e fede

Il folklore e la cultura popolare si manifestano nel territorio ennese durante tutto il corso dell'anno. Si va dal popolare Carnevale di Regalbuto alle numerose feste patronali, fra le quali va ricordata la Madonna della Visitazione il 2 luglio ad Enna, la Madonna delle Vittorie ed il noto il Palio dei Normanni a Piazza Armerina, il 13 e il 14 luglio, San Prospero martire dalla penultima all'ultima domenica di settembre a Catenanuova.

Enna è sede del Concorso Internazionale per musicisti e cantanti lirici Francesco Paolo Neglia e del Concorso letterario Nino Savarese; anche a Leonforte e a Catenanuova si svolgono Premi letterari di rinomanza regionale.

La Settimana Santa è molto sentita in provincia dove si tengono diverse manifestazioni religiose affidate a delle storiche confraternite.

Per approfondire, vedi la voce Settimana Santa di Enna.

Ad Enna si tiene la manifestazione più importante, con ben 15 confraternite a sfilare il Venerdì Santo lungo le vie cittadine. A Pietraperzia sempre il venerdì santo si svolge il rito del Signore delle Fasce, dove i fedeli reggono un nastro di diverso colore che confluisce assieme a centinaia di altre fasce in un grande crocifisso, retto dai confrati e portato in processione; anche la Pasqua di Catenanuova è molto sentita.

La processione della Madonna il 2 luglio ad Enna
La processione della Madonna il 2 luglio ad Enna
Festa patronale di San Prospero martire a Catenanuova
Festa patronale di San Prospero martire a Catenanuova
Periodo Ricorrenza Città di
2 gennaio Festa di San Silvestro Troina
11 gennaio Festa del Ringraziamento a San Filippo Agira
10/11/12 febbraio Sfilate in maschera di Carnevale Nicosia
12 febbario Sfilata carri allegorici del Carnevale regalbutese Regalbuto
19 marzo Festa e tavolate in onore di San Giuseppe (pomeriggio) Enna, Leonforte, Barrafranca, Catenanuova, Centuripe, Pietraperzia
Marzo Sagra della Cassatella di Agira Agira
Venerdì delle Palme Processione dell'Ecce Homo con via Crucis (tarda sera) Catenanuova
Domenica delle Palme Sacra rappresentazione vivente della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo (tardo pomeriggio) Catenanuova
Dal Lunedì al Giovedì Santo Settimana Santa di Enna con processioni al Duomo della città ogni ora delle 15 confraternite Enna
Venerdì Santo Solenne Processione delle 15 Confraternite con i confrati "incappucciati" Enna
Venerdì Santo Processione del Venerdì Santo del Signore delle fasce Pietraperzia
Venerdì Santo Processione del Venerdì Santo Tutti i comuni
Domenica di Pasqua Processione "A paci" ("La pace") incontro tra Cristo Risorto e la Vergine Maria (tardo pomeriggio) Enna, Catenanuova
Domenica di Pasqua Processione dei Santoni Aidone
1 aprile Festa di San Michele Nicosia
Aprile Sagra della ricotta Centuripe
28 aprile Madonna della città Vecchia di Piazza Piazza Armerina
1 maggio Festa e Processione di San Filippo Nero Aidone
12 maggio U Signuri du Lacu (Il Signore del Lago), Processione in barca nel Lago di Pergusa Enna, Villaggio Pergusa
12 maggio Madonna dei Calderai Enna
Maggio Fiera di Primavera Enna
12 maggio Sagra della Primavera Assoro
22 maggio Festa di Santa Rita da Cascia (pomeriggio) Catenanuova
1/2 giugno Festa di San Silvestro e Corteo Storico Troina
13 giugno Festa di Sant'Antonio di Padova (pomeriggio) Catenanuova
Giugno Cortili e Balconi Fioriti Piazza Armerina
Giugno/Luglio Infiorata della Scalinata di Via Li Volsi Nicosia
Luglio/Agosto Stagione motoristica e automobilistica dell'Autodromo di Pergusa Enna, Villaggio Pergusa
Luglio/Agosto Rappresentazioni teatrali greche e classiche Teatro Greco di Morgantina
Luglio/Agosto Rassegna Regionale di Pittura "Assoro Arte" Assoro
2 luglio Festa di Maria SS. della Visitazione, con Processione della Nave d'Oro e sparo di mortaretti e fuochi Enna
8 luglio Festa della Montagna Nicosia
Agosto Palio Nicosiano e Sagra del Biscotto Nicosia
1/5 agosto Altari in onore della Madonna Nicosia
4 agosto Festa di San Giuseppe Nicosia
8/9/10 agosto Festa di San Giacomo Villarosa
12/13/14 agosto Palio dei Normanni Piazza Armerina
15 agosto Festa della Madonna delle Vittorie, Patrona della Diocesi Piazza Armerina
Settembre Premio Internazionale di Musica "Francesco Paolo Neglia" Enna
Settembre Premio Letterario "Città di Leonforte"
1 settembre Sagra della salsiccia Calascibetta
8 settembre Festa della Madonna della Catena Villarosa
dalla penultima all'ultima domenica di settembre Festa Patronale di San Prospero martire e Maria SS. delle Grazie Catenanuova
6 ottobre Sagra della pesca tardiva di Leonforte Leonforte
seconda domenica di ottobre "Il Parco in Festa" (tutto il giorno presso il Parco S. Prospero sito in C.da Censi, degustazione di prodotti tipici, carne alla brace, bande musicali, mostre) Catenanuova
10 novembre Festa della Madonna dell'Ulivo Enna
8 dicembre Festa dell'Immacolata Concezione (pomeriggio) Catenanuova
12 dicembre Sagra della Cuccia, dolce tipico di Santa Lucia Pietraperzia
13 dicembre Festa di Santa Lucia (pomeriggio) Catenanuova
24 dicembre Presepe vivente con attori e comparse Agira
Natale/Capodanno Sagra del Buccellato, dolce natalizio siciliano Nicosia

[modifica] Gastronomia

La provincia, essendo un territorio peculiare all'interno della Sicilia, ha sviluppato nei secoli una tradizione culinaria particolarmente ricca e varia, influenzata dal succedersi di dominazioni passate.
In particolare, si segnalano le storiche produzioni locali, alcune delle quali divenute popolari anche a livello nazionale. Tra di esse, nel campo dei formaggi abbiamo il piacentino ennese, piacentinu ennisi in siciliano, speziato con pepe e colorato dal tipico zafferano; specialità centuripina è inoltre la ricotta locale, mentre tra i prodotti agricoli, le specialità di Leonforte, dove si coltivano le prelibate pesche tardive e la fava larga. Ad Enna, nelle colline pergusine, si ha l'olio d'oliva extravergine Colline Ennesi, per cui è stato richiesta la concessione del marchio DOP, di cui già si fregia, invece, il Pan Dittaino, prodotto anche integrale ed nelle varietà condite con olive, con pomodori secchi e con cipolle e commercializzato anche oltre l'ambito regionale .
La pasticceria è comunque il maggiore punto di forza, con un piatto famoso come la cassatella di Agira, molto nota nella Sicilia orientale e centrale, farcita di un impasto di cacao, mandorle ed altri ingredienti. Il buccellato siciliano è servito in una varietà locale; a Villarosa prodotta la mostarda essiccata.

Antipasti e contorni Primi piatti Secondi piatti Dolci Frutta
Piacentino ennese (formaggio) Pasta incasciata Involtino di vitello Cassatella di Agira Pesca tardiva di Leonforte
Ricotta di Centuripe Pasta con mollica Carne in brodo Buccellato Fava larga di Leonforte
Olio extravergine di oliva Colline Ennesi (marchio DOP in fase di riconoscimento) Biscotto di Nicosia Caldarroste
Pan Dittaino (marchio DOP) Mostarda essiccata di Villarosa

[modifica] Dialetto

Il siciliano, nella variante metafonetica centrale [20] ma con alcune peculiarità locali è diffuso in provincia dove comunque forte ed importante è una comunità di ceppo gallo-italico introdotta dopo la riconquista normanni.

Piazza Armerina, uno dei centri Lombardi
Piazza Armerina, uno dei centri Lombardi

I Normanni infatti, intorno al XI secolo avviarono un grosso processo di feudalizzazione delle terre per lo sfruttamento delle notevoli superfici sino ad allora incolte. A questo scopo molti territori vennero ripopolati da diverse migliaia di coloni detti comunemente «lombardi» (più precisamente Langobardi) provenienti soprattutto dal Monferrato. Essi arrivarono ad ondate migratorie: la prima avvenne al seguito della regina Adelasia, moglie del gran conte Ruggero; una seconda e più imponente avvenne durante il regno di Guglielmo I ed una ulteriore si ebbe sotto il regno di Federico II. Le popolazioni mantennero inalterati per secoli usi, costumi, tradizioni e l'idioma. Si vennero ad affermare due parlate: da un lato il dialetto di ceppo gallo-italico, definito il vernacolo, tanto simile alla parlata francesizzata dell'Italia nord-occidentale ma assolutamente diverso rispetto al siciliano e dall'altro una particolare forma linguistica siciliana usata solo nei rapporti con le genti non lombarde. Oggi i principali centri lombardi sono proprio in provincia: Piazza Armerina, Aidone, Nicosia e Sperlinga. La parlata inoltre caratterizza San Fratello e Novara di Sicilia nel messinese e mantiene alcune tracce nella fonetica di Randazzo, Paternò, Caltagirone e San Michele di Ganzaria nel catanese.

Sino al XVII secolo era inoltre presente una etnia greca che costituiva un forte comunità soprattutto a Nicosia, ma di cui oggi rimangono solo alcune tracce nella fonetica locale e nelle denominazioni.

[modifica] Miti e leggende

La storia di Enna e della sua provincia è arricchita dal mito. La più importante leggenda a cui alcuni dei più grandi classici hanno dedidati i propri versi è il Ratto di Proserpina. La bella fanciulla Proserpina, Persefone o Kore, figlia di Cerere - dea delle messi adorata ad Enna e in tutto il mondo pagano - coglieva i fiori in riva al Lago di Pergusa, Plutone, re dell'Ade, vedendola se ne innamora ed emerge da una grotta rapendola e trascinandola con sé nell'oltretomba. Cerere, nonostante sia anch'ella una dea dell'Olimpo, dovette faticare ed interpellare perfino Zeus affinché il re degli inferi non si persuadesse a trattare. che spiega l'origine delle stagioni.

Il ratto di Prosepina di Luca Giordano
Il ratto di Prosepina di Luca Giordano

L'accordo tra Giove e Plutone stabilì che Proserpina potesse tornare sulla terra con sua madre per 6 mesi l'anno, e con la sua venuta i campi fiorivano e sbocciava la primavera, mentre al termine dell'estate il mondo tornava nel lungo letargo della cattiva stagione. Un mito, quello del Ratto, cui la provincia di Enna deve la sua stessa esistenza, ragion per cui ad esso e e alle divinità che ne sono coinvolte la città ha dedicato, fino al XXI secolo, la sua università Kore, sale pubbliche, auditorium.

In sua memoria, la Rocca di Cerere, sottostante il Castello di Lombardia, dove fino al 1000 vi erano le vestigia del grandioso tempio di Cerere, con le magnifiche statue trafugate dal governatore romano Verre, che fu denunciato da Cicerone in persona e processato.
Altri miti cui la Terra del Mito per eccellenza è legata sono quello di Ercole e Iolao, che racconta della fondazione della cittadina di Agira, storico luogo patrio del grande Diodoro Siculo, per mano dell'eroe Ercole; quello della ninfa Ciane che si oppose al rapimento di Proserpina, e infine quello di Dafni, cui le ninfe insegnarono la pastorizia e Pan impartì la musica.


[modifica] Turismo

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«In Grecia si possono soltanto ammirare in silenzio i resti di una civiltà morta per sempre; qui invece sembra che quanto si racconta degli Antichi resti attuale»
(Autore francese)
Pianta della Villa
Pianta della Villa

[modifica] Siti archeologici

[modifica] La Villa Romana del Casale

Per approfondire, vedi la voce Villa del Casale.

La Villa Romana del Casale, inserita nel 1997 dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità per la sua unicità e rilevanza architettonica e artistica, è una villa imperiale tardo-romana portata alla luce in una serie di scavi succedutisi dalla ultima metà dell'Ottocento e ancora in corso, nei pressi di Piazza Armerina, non lontano da Enna. La Villa è celebre nel mondo per i suoi mosaici, che, occupando oltre 3000 mq di superficie, rappresentano la maggiore testimonianza d'arte musiva romana che si abbia ai nostri giorni. Il complesso monumentale è diviso in quattro grandi aree: l'ingresso coi resti dell'arco trionfale a tre arcate e cortile a ferro di cavallo; il vasto corpo centrale, che ruota attorno al peristilio dotato di vasca monumentale; il peristilio minore e i vani circostanti, ed infine il complesso termale, che riceveva acqua da un apposito acquedotto.

«Le fanciulle in bikini» noto mosaico della Villa del Casale
«Le fanciulle in bikini» noto mosaico della Villa del Casale

Tra i capolavori più noti, i mosaici degli Eroti Pescatori, della Piccola Caccia, quelli figuranti nell'immenso Corridoio della Grande Caccia e nella Basilica, di Ulisse che vince Polifemo, il Combattimento tra Eros e Pan, e quelli, diventati un cult, delle Ragazze in Bikini, della Lotta tra Ercole e i Giganti e i mosaici del Circo Massimo di Roma.
Sono oltre 5000.000 i turisti, provenienti da tutto il mondo, che visitano annualmente la Villa, per il cui completo restauro sono già stati stanziati da Provincia e Regione oltre 20 milioni di euro.

[modifica] Morgantina

Per approfondire, vedi la voce Morgantina.

Importante sito archeologico è inoltre l'antica città di Morgantina (III secolo a.C.), nel comune di Aidone, a 14 km da Piazza Armerina, con il teatro antico recentemente rivalutato e reso oggetto di manifestazioni e spettacoli. Da qui provengono la Venere di Morgantina, attualmente nel Paul Getty Museum di Los Angeles, in California, un tesoro ("Tesoro di Morgantina"), costituito da 15 pezzi d'argento, e il vaso di Eufronio, di cui sono in corso le trattative per la restituzione. Altri reperti sono custoditi nel "Museo archeologico di Aidone".

Morgantina, uno dei siti archeologici meglio preservatisi della Sicilia, svela nelle sue pietre millenarie, venute alla luce da pochi decenni nei pressi di Aidone, a sud di Enna, oltre mille anni di storia, dalla sua fondazione come villaggio indigeno alla sua distruzione, passando per l'epoca di massimo splendore, raggiunta nel III sec. a.C. con l'ellenizzazione. a quei tempi, lo sparuto villaggio fiorì e assurse al ruolo di uno dei più potenti centri della Sicilia interna. Oggi, tra gli scavi tuttora in corso, spiccano il Teatro Greco restaurato e funzionante in estate, l'Ekklesiasterion, la Cittadella coi mosaici greci.


[modifica] Altri siti archeologici

Altri siti di un certo interesse sono:

[modifica] Castelli

Scorcio della Cittadella del Castello di Lombardia ad Enna
Scorcio della Cittadella del Castello di Lombardia ad Enna
Per approfondire, vedi le voci Castello di Lombardia, Torre di Federico II e Torre Pisana.

L'ennese è stato definito spesso anche come la «Provincia dei castelli» per la particolare ricchezza di manieri del territorio. Il capoluogo, che sin dalla fondazione dei Sicani circa tremila anni fa venne pensata subito come una munita roccaforte militare è definita come l'Urbs Inexpugnabilis. Oggi Enna possiede due importanti manieri: il Castello di Lombardia e la Torre di Federico II.
A Sperlinga, si trova la storica fortezza che fornì rifugio agli Angioini durante la guerra del Vespro nel XIV secolo. Il castello è stato ricavato nella nuda roccia come l'analoga fortezza di Gagliano Castelferrato dove amava soggiornare Federico III. Altre importanti fortificazioni medioevali sono i castelli di Nicosia, Aidone, Pietraperzia e Piazza Armerina.

[modifica] Musei

Nella provincia di Enna sono presenti diversi musei, che espongono collezioni d'arte ed archeologiche. Ad Enna sono quattro i musei più importanti: il Museo Alessi, il Museo Archeologico, il Museo della Fede e Tradizione ed il Museo della Sicilia in 3D. L'Alessi custodisce migliaia di monete antiche, il Tesoro del Duomo, con opere d'oro e vari gioielli d'epoca barocca ed inoltre oggetti risalenti alla prima guerra servile scoppiata proprio in città contro i Romani. Il Museo Archeologico di Enna, nel barocco Palazzo Varisano che ospitò Giuseppe Garibaldi, offre una panoramica a 360° dell'archeologia provinciale, con reperti provenienti da numerosi siti, tra cui Morgantina è il più famoso. Sempre a Enna vi sono il Museo della Fede e della Tradizione, annesso all'antica Chiesa di San Leonardo, con ceramiche di Caltagirone raffiguranti i momenti salienti della Settimana Santa ennese ed il Museo Multimediale della Sicilia in 3D.

A Piazza Armerina si trova il Museo Diocesano, ed è in costruzione un Museo Archeologico, mentre ad Aidone, nell'ex Convento dei Benedettini, ha sede il Museo Archeologico di Morgantina, che esibisce diversi reperti (tra cui vasi, ceramiche, utensili) provenienti dai vicini scavi archeologici. A Centuripe nel'area archeologica e nei pressi del Tempio degli Augustali, si trova il Civico Museo Archeologico, che conserva numerose statue, busti, vasi di fattura romana.

Il museo più originale è quello di Villarosa esso infatti è dedicato alla ferrovia. Chiamato Museo Ferroviario dell'Arte Mineraria e della Civiltà Contadina di Villarosa, espone delle collezioni su un treno d'epoca ed ha permesso di mantenere un certo flusso di passeggeri nella stazione cittadina. A Nissoria e Villapriolo vi sono musei etnoantropologici e ad Assoro si trova la casa musealizzata del pittore Elio Romano ad Assoro.

[modifica] Chiese

Per approfondire, vedi la voce Chiese e conventi di Enna.

La provincia è ricca di chiese di elevato valore sotto il profilo artistico-architettonico, in prevalenza risalenti al Basso Medioevo, dal Trecento all'età barocca. Tra le più importanti da segnalare, figurano sicuramente le quattro basiliche. Il Duomo di Enna è la principale: eretto nel Trecento per volere della moglie di Federico III d'Aragona, la regina Eleonora d'Angiò, fu originariamente una chiesa gotica, anche se un crollo che sovvenne nel Cinquecento portò a una ricostruzione in chiave normanna, sveva e poi barocca. Fusione di stli diversi, il Duomo di Enna è famoso per la sua campana, la più grande di Sicilia, situata dentro un'imponente torre campanaria cui si accede da una grande scalinata, per il suo pregevole soffitto ligneo, per la barocca Porta del Giubileo e per il ricchissimo Tesoro di ori e pietre preziose. La Cattedrale di Piazza Armerina è una chiesa normanna tra le più maestose della Sicilia, la cui celebre cupola verde svetta sulla cittadina rappresentandone oramai quasi un'icona. A Nicosia si trova l'altra Cattedrale, dal sublime campanile in stili diversi e con un notevole chiostro con cortile. Assoro, inoltre, ospita un'antica basilica a cinque navate, ambiente immenso e austero, poco noto dai turisti, consacrato al culto di S. Leone, il papa originario della provincia di Enna. Anche a Troina, infine, nella parte più alta della cittadina, sorge una cattedrale degna di nota; costruita nella seconda metà dell'XI secolo per volere del Granconte Ruggero, e rimaneggiata in epoca barocca, la chiesa possiede una torre campanaria a quattro ordini e sporge su un vasto panorama che sconfina nel profilo dell'Etna.
Da ricordare infine le Chiese di S. Michele Arcangelo, S. Francesco d'Assisi, Papardura, S. Cataldo e Montesalvo ad Enna, Fundrò e S. Anna a Piazza Armerina, e S. Maria Maggiore, con un quadro di Velazquez, a Nicosia.

[modifica] Sport

[modifica] Automobilismo sportivo

L'Autodromo di Pergusa, il più importante circuito del Mezzogiorno
L'Autodromo di Pergusa, il più importante circuito del Mezzogiorno

Tra gli impianti sportivi, spicca l'Autodromo di Pergusa, nel capoluogo, un circuito automobilistico ovale della lunghezza di 4950 m in senso ororario che cinge il Lago Pergusa, con 10 curve a destra e 6 a sinistra, e le varianti Piscine, Proserpina, Schumacher e Zagaria, un rettilineo di partenza lungo 300 m, cui si aggiungono 34 box di 80 mq ciascuno ed un paddock ampio 20.000 mq. Sono queste le cifre principali dell'Autodromo di Pergusa, il fiore all'occhiello delle strutture agonistico- motoristiche della Sicilia. Altre strutture di cui l'Autodromo dispone sono le tribune centrali coperte di 4.000 posti a sedere e quelle su pit-lane, il cinema-arena, le sale stampa, l'eliporto, i bar e gli impianti periferici.
Un grande complesso pensato nel 1951 dall'allora Amministrazione comunale di Enna, che fece partire i lavori di disegnamento di una pista sulla carcassa di una stradella pre-esistente, attorno al Lago di Pergusa. Dopo alterne vicende, nel 1961 la pista fu pronta al gran debutto col 2° Gran Premio di Formula 1 dell'anno, che si disputò il 27 agosto; in seguito, si corsero a Pergusa i Gran Premi di Formula 2 (il Gran Premio di Enna), di Formula 3000, i numerosi campionati nazionali e regionali, i rally annuali e, punto clou, il Ferrari Day del 1997, quando Michael Schumacher diede spettacolo in eurovisione, riuscendo a polarizzare oltre 100.000 appassionati provenienti da numerose regioni d'Italia nel piccolissimo Villaggio Pergusa[21].
Ma la storia dell'Autodromo di Pergusa non è affatto finita: a seguito del ritiro delle licenze dalle federazioni internazionale e nazionale FIA e CSAI, avvenuta nel 2004 per l'esigenza di adattare il circuito agli ultimi standard di sicurezza, è in corso l'esproprio di 24.000 mq di terreni per avviare i lavori necessari alla realizzazione di una nuova uscita di sicurezza, oltre all'impiantazione di sistema di videosorveglianza a circuito chiuso ed altre opere minori, finanziati dal CONI per 3,5 milioni di euro e che avranno il via nel 2007 per rientrare nella stagione motoristica dell'anno.

[modifica] Atletica e sport

Sono inoltre diversi gli impianti ordinari che servono le più disparate attività sportive, che si accentrano ad Enna e nei centri più grossi o più distanti dal capoluogo. Da ricordare la pista di atletica leggera di Enna Bassa che lavori di ristrutturazione stanno trasformando in un centro di importanza regionale, con le tribune e le corsie di gara ampliate, una palestra di riscaldamento muscolare, ed altre strutture annesse.

Tra le società sportive, in Serie A giocano due squadre di pallamano, l'Heanna del capoluogo e il Regalbuto della cittadina lacustre; la maggior parte dei team calcistici milita al contrario in Eccellenza (maggiore campo è lo Stadio Generale Gaeta di Enna), mentre migliori posizioni hanno le squadre di altri sport come la pallavolo.

Importanti attività acquatiche si svolgono nei laghi Nicoletti e Pozzillo, due dighe che, per le loro caratteristiche, come la grandezza e la versatilità, fanno della provincia il leader regionale per l'intensità e la qualità delle gare di sci nautico, canoa, surf e altri sport lacustri, oltre alla pesca praticabile sulle rive di una decina di invasi. Si svolgono regolarmente sul Nicoletti e sul Pozzillo raduni e campionati regionale in varie attività acquatiche.

La caccia, infine, è possibile nell'Ennese grazie alla presenza di numerose riserve apposite, preferite dai cacciatori siciliani per la ricchezza della selvaggina presente.

Vista parziale di Sperlinga
Vista parziale di Sperlinga

[modifica] Amministrazioni

La provincia è costituita da 20 comuni.

Leonforte
Leonforte
Mistretta, tra i comuni interessati a passare alla provincia di Enna
Mistretta, tra i comuni interessati a passare alla provincia di Enna

Questa lista potrebbe subire cambiamenti perché da alcuni anni una decina di comuni nebroidei della Provincia di Messina hanno manifestato la volontà di avviare l'iter per aggregarsi alla provincia. L'allargamento, darebbe lo sbocco al mare alla provincia con i comuni di Santo Stefano di Camastra, Tusa e Caronia. [22].

[modifica] Personalità

[modifica] Bibliografia

  • Un telegramma cambiò la storia. «La Sicilia», 6 dicembre 2006, 15.
  • Pergusa, storia di un autodromo. «La Sicilia», 26 ottobre 2001/«Enna On Line», n. 22 settembre 2006, 3.
  • Note di regia. «Enna Provincia», dicembre 2006, 20-21.
  • Enna e provincia, Guida verde Touring Club Italiano, Milano 2001.
  • Enna: città museo, Giovanni Montanti, Il Sole Editrice.
  • Poesie e proverbi nella parlata Galloitalica di Aidone di Gaetano Mililli, Bonfirraro Editore.
  • Il meglio tempo - I fasci nella Sicilia interna di Enzo Barnabà, edizioni Il Lunario, Enna, 1998.
  • Momenti di lotta e conquiste dei minatori ennesi di Mario Mangione.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Siti istituzionali

[modifica] Info, Natura e Turismo

[modifica] Media

[modifica] Note

  1. http:www.comune.enna.it/storia.html
  2. http://www.cormorano.net/nicosia/storia.htm
  3. http://www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo/sicilia/it/localita/storia.asp?id=209
  4. http://www.comune.centuripe.en.it//home/index.php?id=133
  5. http://www.vivienna.it/acquaenna/notizia.php?id_news=18059
  6. http://www.sias.regione.sicilia.it/analisi_2005/web/Ptot2005.htm
  7. http://www.ennasviluppo.it/news_home/enna.pdf
  8. http://www.ilsolcodelpassato.it/salumi.htm
  9. http://www.ennasviluppo.it/home/homepage.htm
  10. http://www.vivienna.it/acquaenna/notizia.php?id_news=18059
  11. http://www.regione.sicilia.it/bilancio/Statistica/censimenti/agricoltura/capitoli/eCAPITOLO2_1.htm
  12. http://www.regione.sicilia.it/bilancio/Statistica/censimenti/agricoltura/capitoli/eCAPITOLO2_1.htm
  13. Antonio Saltini, I cento volti di Trinacria. Viaggio fotografico nella Sicilia agricola, Ismea - Spazio Rurale, Roma 2004.
  14. http://www.ennasviluppo.it/news_home/enna.pdf
  15. http://www.vivienna.it/provinciaenna/notizia.php?id_news=18283
  16. http://www.provincia.enna.it/notizie/parco_16122006.htm
  17. http://www.vivienna.it/asi/notizia.php?id_news=18155
  18. http://www.vivienna.it/provinciaenna/notizia.php?id_news=18283
  19. http://www.vivienna.it/kore/notizia.php?id_news=17869
  20. http://www.italica.rai.it/principali/lingua/bruni/mappe/flash/regionalok.htm
  21. http://www.albaria.com/magazine/1pagina/1pagina98/artic4.htm
  22. http://it.wikinews.org/wiki/Undici_comuni_del_Messinese_passano_con_Enna_per_salvarla_dalla_Finanziaria
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