Telti
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | Olbia-Tempio | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 326 m s.l.m. | ||
Superficie: | 84,65 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 23,49 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Calangianus, Monti, Olbia, Sant'Antonio di Gallura | ||
CAP: | 07020 | ||
Pref. tel: | 0789 | ||
Codice ISTAT: | 104024 | ||
Codice catasto: | L088 | ||
Nome abitanti: | teltesi | ||
Santo patrono: | Santa Vittoria e Santa Anatolia | ||
Sito istituzionale | |||
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Telti (in gallurese Tèlti) è un comune di circa 2.000 abitanti della provincia di Olbia-Tempio.
Indice |
[modifica] Geografia
Telti si trova a circa 15 km nell'entroterra di Olbia, nella regione storico-geografica della Gallura.
[modifica] Storia
Situata nei luoghi in cui nacque la romana Tertium, dalla quale prende il nome, divenne paesotto romano di modesta entità, vivendo della luce riflessa dell'importante porto di Olbia. Successivamente, nel medioevo, fu completamente abbandonata a causa delle continue invasioni dei saraceni. Parte del comune di Tempio Pausania, si ricostruì attorno al 1700 grazie alla crescita di diversi stazzi circostanti, che nacquero a loro volta attorno alle due chiese esistenti di Santa Vittoria e Santa Anatolia. Infatti, durante il regno di Sardegna e Corsica, ci furono diverse discese di Corsi che sfuggivano alle persecuzioni dei genovesi. Queste popolazioni si stabilirono in un secondo momento quasi tutte a Tempio Pausania e nei territori limitrofi. La Chiesa Vaticana decise allora di costruire nelle cussorge della Gallura disabitata delle chiese campestri che avrebbero attirato le popolazioni e creato nuovi centri abitati: San Teodoro d'Oviddè, Santa Maria d'Arzachena, San Pasquale, San Pantaleo, Trinità, San Francesco d'Aglientu, etc. Analogamente attorno a Santa Vittoria e Santa Anatolia nacque la Telti moderna. Ottenne l'autonomia comunale da Tempio Pausania nel 1963.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Curiosità
Si ricorda a Telti la presenza nell'800 di uno dei più noti e sanguinari banditi che la Sardegna abbia mai conosciuto: Laicu Fresi Roglia. Diventato bandito per un ingiustizia subita, riuscì diverse volte a sfuggire alle forze dell'ordine da cui era ricercato, finché morì a causa del tradimento di un suo conoscente che lo consegnò alla giustizia. Il suo corpo venne trovato semi bruciato in una spiaggia di Olbia.