Toro scatenato
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
![]() |
|
I titoli di testa del film |
|
Titolo originale: | Raging Bull |
Paese: | USA |
Anno: | 1980 |
Durata: | 129' |
Colore: | B/N |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico, sportivo |
Regia: | Martin Scorsese |
Soggetto: | Jake La Motta, Joseph Carter, Peter Savage |
Sceneggiatura: | Paul Schrader, Mardik Martin |
|
|
Fotografia: | Micheal Chapman |
Montaggio: | Thelma Schoonmaker |
Musiche: | AA.VV. |
Scenografia: | Gene Rudolf |
|
|
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Toro scatenato è uno dei film più importanti nati dalla collaborazione tra il regista Martin Scorsese e Robert De Niro, ispirato dall'autobiografia del pugile Jake La Motta, Raging Bull: My Story, adattata da Paul Schrader e Mardik Martin.Il film, interamente girato in bianco e nero, uscì nei cinema nel 1980 .
Il ruolo di protagonista, nella parte che gli valse il premio Oscar, è di un magnifico Robert De Niro, la cui interpretazione, unanimemente considerata come una delle più intense di tutta la storia del cinema (soprattutto nei suoi monologhi in camerino, prima dello spettacolo del vecchio La Motta), fu memorabile. De Niro interpeta il pugile peso medio Jake LaMotta, dal carattero brusco e paranoico, che, cresciuto nel Bronx, si allena tenacemente per raggiungere i vertici della boxe, per poi subire una vera caduta, accompagnata da notevoli problemi con la famiglia e gli amici. Il ruolo del fratello-manager di Jake, Joey, è di Joe Pesci, per il quale ricevette la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista; altri importanti ruoli sono quelli della seconda moglie di Jake, interpretata da Cathy Moriarty, di Frank Vincent (Salvy), Nicholas Colasanto (Tommy Como) e Theresa Saldana (Lenore La Motta) .
Indice |
[modifica] Caratteristiche generali
Il film fu distribuito dalla United Artists; inizialmente i produttori esecutivi furono esitanti sui finanziamenti dello stesso, poiché temevano una stroncatura da parte della critica per l'eccessiva violenza, verbale e non. Comunque Scorsese e De Niro, dopo aver rielaborato alcuni pezzi, furono in grado di procedere. Entrambi gli artisti erano intenzionati a fare del film il meglio possibile, e questo soprattutto da parte del regista. Scorsese, infatti, non attraversava un buon periodo, sia per i soliti problemi d'asma, sia per l'uscita (poco prima dell'inizio delle riprese) dal "tunnel" della dipendenza da cocaina, sia, a livello artistico, per il fallimento, su ogni fronte (pubblico, critica e spese), del musical New York, New York . Lo stesso Scorsese era convinto che "Toro scatenato" sarebbe stato molto probabilmente il suo ultimo film.
[modifica] Premi
Come detto Robert De Niro vinse l'Oscar 1981 per il miglior attore protagonista, a cui si aggiunge quello per il miglior montaggio, dato a Thelma Schoonmaker; questo secondo riconoscimento premiava l'innovativo stile delle riprese dei combattimenti, diverse, tanto per fare un esempio, da quelle di Rocky. "Toro scatenato" ricevette altre sei nomination: miglior attore (Joe Pesci) e miglior attrice non protagonisti (Cathy Moriarty), miglior sonoro, miglior regia, Best Cinematography and Best Picture. Il film fu reputato come "culturalmente significante" dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti; inoltre fu inserito nella lista dei 100 miglior film americani.
[modifica] Trama
Le prime scene del film mostrano Jake LaMotta, in età avanzata, prepara uno dei suoi consueti spettacolini comici in un piccolo locale; segue un lungo flashback, che si chiude poco prima della fine, sulla sua precedente carriera di pugile. LaMotta (De Niro) è un forte e tenace combattente, proveniente dal Bronx, con il fratello minore Joey (Pesci) come suo manager. All'inizio Jake è sposato, ma poco dopo, anche a causa dei fortissimi litigi con la moglie, e della storia d'amore con la bella Vicki (Moriarty) il suo matrimonio fallisce. Contemporaneamente LaMotta sale lentamente i gradini del mondo della boxe, anche se con una certa fatica poiché all'inizio non vuole mettersi sotto la protezione di alcuni influenti personaggi del quartiere che, in cambio di alcuni incontri indirizzati a loro piacimento, lo avrebbero aiutato ad essere proclamato sfidante ufficiale per il titolo di campione mondiale dei pesi medi. Alla fine, dopo alcuni match, tra i quali ricordiamo quelli con Sugar Ray Robinson, e dopo averne perso intenzionalmente qualcuno, per favorire i suoi "protettori", Jake arriva finalmente a poter contendere il titolo al campione del mondo dei pesi medi. Nel contempo la sua vita comincia ad essere costellata da grossi problemi, prima quelli di peso, che doveva mantenere sotto certi livelli per poter combattere, poi quelli familiari; infatti, nonostante il matrimonio e i figli, Jake è divorato da una forte gelosia, e teme continuamente che la moglie Vicki o tradisca.Un episodio del filom ci fa capire l'enorme gelosia del protagonsita, aiutata dal pessimo carattere e da un'intellgienza non sopraffina: poco prima di un incontro di scarsa rilevanza la moglie Vicki nota che la sfidante del marito è un bel ragazzo. A parte il litigio sulla questione che Jake ha con la donna, durante l'incontro, Jake si scatena contro l'avversario, riducendolo in uno stato tale da non poter essere più reputato carino. Nonostante la vittoria del titolo Jake piomba così ancora di più in uno stato di paranoia, che investe anche gli amici e il fratello; Joey infatti, che aveva sempre fatto di tutto per aiutarlo, fino a fare a pugni per evitare che la cognata si divertisse con dei suoi amici, attira le ire del fratello, che lo sospetta addirittura di andare a letto con la moglie. I rapporti con Joey si fanno sempre più tesi, anche perché quest'ultimo cerca di far seguire una dieta come si deve al fratello, finché un giorno Jake lo picchia, in preda a un raptus, scatenato dalla battuta della moglie, esasperata dalla gelosia di lui, sul fatto che lei andasse a letto pure con Joey. La parabola discendente di La Motta presto investe anche lo sport, e presto perde il titolo con il suo acerrimo rivale Sugar Ray Robinson; rimasto senza il fratello, che dopo i litigio lo abbandona, senza che Jake lo cerchi più, La Motta comincia a ingrassare fino a ritirarsi dalla boxe dopo pochi anni. Ma nemmeno nel lusso in cui vive, con i figli e la paziente moglie al fianco, riescono a darli una vita serena; La Motta compra e gestisce il locale omonimo, passando lì molto del tempo, dandosi al divertimento, finché Vicki non si portas via i figli divorziando. Jake, solo, si dedica al suo night club, dove fa l'intrattenitore, ma presto subetrano problemi economici e legali, infatti tra le altre cose viene incastrato in un'accusa di sfruttamento della prostituzione, e per racimolare i soldi per mettere tutto a tacere ( cosa che non gli risucirà) spacca anche la sua cintura di campione del mondo per venderne le gemme. A causa di questa denuncia finché finisce anche in prigione, dove libera la sua rabbia contro le pareti, nell'ira di un uomo che piano piano sta perdendo tutto quello che di bello aveva avuto. La parte finale del film, in cui De Niro ci offre un saggio della sua abilità, vede un La Motta solo al mondo, che riesce a malapena a scusarsi con il fratello, incontrato per caso, che però non vuole saperne di lui. Nel finale vero e proprio Jake è nel suo camerino,che prova allo specchio il monologo che dovrà fare sul palco, tratto da quello di Marlon Brando in Fronte del porto; alla fine viene chiamato per i suoi "5 minuti" di spettacolo, e qui si chiude il film.
[modifica] Produzione
Il progetto di Toro scatenato fu presentato a Martin Scorsese dal suo amico e collaboratore Robert De Niro, che aveva scoperto il libro di memorie di La Motta, su cui sarebbe stato fatto il film, e voleva a tutti i costi avere la parte da protagonista. Il copione originale, ottenuto dal libro, fu scritto da un altro collaboratore, e amico, di Scorsese, Mardik Martin, che aveva già parteciato alla stesura del copione di Mean Streets. Questo copione originale si ispirava largamente allo stile drammatico tipico dei film di Rashomon, che presentavano molti e diversi punti di vista. Alla fine però si optò per un altro approccio e si decise di basarsi su un copione più chiaro, scritto da Paul Schrader, che aveva scritto anche Taxi Driver. L'ultimo abbozzo del copione, con le ultime modifiche, vide il lavoro congiunto degli stessi De Niro e Scorsese.
Come già detto Scorsese ha riconosciuto che prima dell'inizio delle riprese era ancora sotto una forte dipendenza dalla droga, tanto da dichiarare che l'insistenza di De Niro sul fatto che dovesse partecipare a fondo alla produzione gli avesse salvato la vita. Scorsese ha anche affermato che la grezza qualità delle emozioni del film, e il tema della rendenzione dello stesso erano risultati indiretti del suo recupero durante l'intero periodo delle riprese.
Toro scatenato fu girato in due parti. La maggioranza del film, incluse tutte le scene sul ring, fu girato per primo. Dopo questo periodo la produzione fu interrotta per alcuni mesi , durante i quali De Niro mise su il peso necessario per interpretare il ruolo di La Motta nella parte finale del film (e nei primissimi momenti). Il peso di De Niro aumentò di circa 30 chili per portare la sua figura da quella del giovane e muscoloso boxeur al vecchio e grasso La Motta. Questo particolare di De Niro è ben visibile in una delle ultime scene, quando La Motta dorme con la camicia aperta, mostrando un voluminoso ventre. Questa e altre scene furono girate con pochissimi "ciak", dal momento che De Niro aveva grossi problemi a recitare con quel corpo enorme; la "metamorfosi" di De Niro rimane una delle più impegnative e celebri dell'intera storia del cinema, ed è un esempio lampante di un metodo di recitazione estremo, mirato ad una riproduzione più fedele possibile della realtà.
Scorsese e l'addetto alla fotografia del film, Michael Chapman, decisero di girare il film in bianco e nero, superando così le prime indecisioni circa il fatto che questo avrebbe reso il film pretenzioso. La scelta fu fatta per ragioni di autenticità temporale, dato che sia i filmati sia le foto degli incontri del periodo in questione (anni quaranta) erano in bianco e nero. Un altro motivo, seppur minore, fu la volontà di differenziare Toro scatenato da altri film sulla boxe, specialmente la serie di Rocky.
Un altra cosa che Scorsese non amava negli altri film sulla boxe era la modalità di ripresa dell'incontro vero e proprio, ovvero mostrare il combattimento come veniva visto dagli spettatori, fatto che rendeva molto meno cruenta l'impressione che il pubblico aveva dello stesso. Attraverso il sapiente montaggio da Oscar di Thelma Schoonmaker, Scorsese riuscì a mantenersi fedele all'idea di riprese che stessero sul ring, che facessero vedere la violenza di ogni singolo pugno, la rozzezza e la crudezza della "nobile arte" della boxe. Lo spettatore che assiteva ai duelli del film sentiva ciò che accadeva ai duellanti, percepiva il loro dolore e la loro rabbia, e vedeva con estremo realismo la forza dei colpi che si abbattevano sui pugili. C'è anche da dire che ogni singolo combattimento si presenta diverso dagli altri, poiché riflette i vari stati mentali di La Motta durante i combattimenti.
Il film fu montato nell'appartamento newyorkese di Scorsese, soprattutto di notte. Da quel che si dice Scorsese fu ossessivamente meticoloso ed esigente durante il post-produzione, lavorando affinché ogni particolare fosse in sintonia con l'idea che aveva del film. Scorsese e Thelma Schoonmaker impiegarono un periodo di tempo inusuale anche solo per montare la complessa e variegata colonna sonora. Questo dispendio di energie, e di tempo, sul post-produzione portò ad un attrito tra il regista e i produttori del film, che lo accusavano di eccessiva lentezza.
Scorsese affermò che questa attenzione da molti considerata "esagerata" sulle fasi successivi alla fine delle riprese era motivata dal fatto che Scorsese fosse seriamente convinto che Toro scatenato sarebbe stato il suo ultimo lavoro da regista, e quindi voleva che venisse esattamente come lo aveva voluto, come una specie di testamento artistico, degna cornice di un autore che aveva già dato alla luce opere notevoli. Comunque Scorsese è stato poi portato a vedere il film come una sorta di rinascita cinematografica.
Alla fine del film vi è una citazione religiosa ed una dedica al suo defunto professore di cinemtaografia al college, Haig Manoogian, che lo aveva aiutato a produrre il suo primo lungometraggio.
[modifica] Critica e recensioni
Toro scatenato, nei primi giorni di uscita, ricevette pareri contrastanti: alcuni critici ne denuciarono la violenza e la "difficoltà" del personaggio di LaMotta, altri invece ne lodarono il sapiente montaggio e la regia. Altri ancora videro l'opera come una misero e vuoto esercizio di stile cinematografico, una prova di autocompiacimento della bravura di Robert De Niro e Martin Scorsese. A livello generale però la critica spese grandi lodi per il film, lodi che compensavano lo scarso successo di botteghino fatto registrare. La mancata attenzione del pubblico per il film si suppone imputabile all'atmosfera culturale, dal punto di vista cinematografico, del periodo di uscita di Toro scatenato: in quel periodo la facevano da padroni i film fantascientifici di Steven Spielberg e George Lucas, e quindi un prodotto intriso di realismo e crudezza quale era il film non ebbe il dovuto risalto. Tra i critici più entusiasti dell'opera vi fu Roger Ebert, il quale affermò come Toro scatenato fosse entrato appieno tra i classici del cinema, e rappresentasse il coronamento artistico di quelle grandi doti che Scorsese aveva mostrato con le sue opere precedenti.
Anche la notte degli Oscar, nonostante svariate nomination, fu abbastanza povera per il film, che raccolse solo il premio per il montaggio e per il miglior attore, De Niro. Lo stesso Scorsese si arrese di fronte a Robert Redford, miglior regista di quell'edizione. La causa di questa parziale delusione fu anche l'atteggiamento della casa di produzione, la United Artists, che in quel periodo era "distratta" dai problemi finanziari provocati dal flop di Alle porte del paradiso, e non promosse abbastanza il film per gli Oscar.
Comunque il riscatto di Toro scatenato arrivò verso la fine degli anni ottanta, quando, oltre ad aver consolidato la sua reputazione come classico del cinema moderno, il film fu spesso votato dai critici come il migliore del decennio, e come uno dei migliori film americani di sempre.
[modifica] Analisi
Toro scatenato è un film che offre numerosi spunti tematici: lo stesso Roger Ebert nel suo "Roger Ebert's Great Movies" afferma come il film abbia magistralmente rappresentato le situazioni che coinvolgono il sentimento della gelosia, e che potrebbe essere chiamato un 'Otello dei nostri tempi'. Questa ultima osservazione è dovuta alla ricorrenza nel film del sospetto che Jake LaMotta nutre verso la moglie Vicki, cogliendo anche nelle più sciocche parole o situazioni un accenno di infedeltà; a questo si aggiunge il sospetto che il protagonista arriva ad avere nei confronti del fratello Joey. Una differenza con il dramma di William Shakespeare è la mancata presenza di un elemento istigatore e ingannatore (Iago): Jake prosegue nella sua strada di folle gelosia trascinato esclusivamente dalla sua insicurezza e della sua paranoia.
Un altro tema sollevato da alcuni critici è stato la presa in giro verso la masculinità, degnamente rappresentata dalla boxe, sport a lungo visto come "da uomini". Jake, e in maniera minore Joey, sono figure dominanti nei confronti delle loro moglie; lo stesso protagonista lascia la prima moglie per la più giovane e attraente Vicki. Ma alla fine i soprusi e la supponenza con cui Jake gestiva il matrimonio, soprattutto dopo il ritiro, portano Vicki, che pur lo amava, a lasciarlo per sempre.
[modifica] Curiosità
- Nella scena finale, l'uomo che entra nel camerino per chiamare Jake, è Martin Scorsese.
- De Niro per entrare nella parte che gli valse il premio Oscar ingrassò di 30 chili; gli ultimi giorni di ripresa furono frenetici, perché l'aumento di peso improvviso stava creando all'attore grossi problemi repiratori e circolatori, per cui le ultime scene furono girate molto rapidamente, per permettere a De Niro di tornare in forma prima di gravi complicazioni.
- Quando De Niro vinse l'Oscar quale miglior attore protagonista, ringraziò Joey La Motta, "Sebbene ci stia citando in giudizio".
- Solamente nel 2005 è uscito per il pubblico un cofanetto, contenente due CD, con la colonna sonora del film; le difficoltà erano da imputarsi ai permessi per molte delle canzoni, che lo stesso Scorsese aveva selezionato ritornando con la memoria alla sua infanzia nella Grande Mela. Da ricordare come la vera "colonna sonora" del film sia tratta dalla Cavalleria rusticana del compositore livornese Pietro Mascagni.
- In una delle ultime scene, Jake La Motta cita un monologo celebre come "Ero un combattente nato", ripreso da Fronte del porto, con Marlon Brando; da notare come, per coincidenza, entrambi questi due attori, tra i migliori che il cinema abbia mai avuto, abbiano ricevuto l'Oscar per i due film.
- I rumori dei pugni, nelle scene di boxe, sono stato ottenuti schiacciando pomodori e meloni.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Toro scatenato dell'Internet Movie Database
I film di Martin Scorsese | |
---|---|
Documentari | |
Scene di strada 1970 | Ragazzo americano | Made in Milan | Un secolo di cinema - Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese | Il mio viaggio in Italia | No Direction Home: Bob Dylan | |
Film | |
Che sta facendo una ragazza carina come te in un posto come questo? | Non sei proprio tu, Murray | La grande rasatura | Chi sta bussando alla mia porta? | America 1929 - Sterminateli senza pietà | Mean Streets | Italoamericani | Alice non abita più qui | Taxi Driver | New York, New York | L'ultimo valzer | Toro scatenato | Re per una notte | Fuori orario | Il colore dei soldi | L'ultima tentazione di Cristo | New York Stories | Quei bravi ragazzi | Cape Fear - Il promontorio della paura | L'età dell'innocenza | Casinò | Kundun | Al di là della vita | Gangs of New York | The Aviator | The Departed - Il bene e il male |