Tritone (astronomia)
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Scoperta |
10 ottobre 1846 | |
Scopritori |
William Lassell | |
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(epoca di riferimento: J2000)
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Semiasse maggiore | 354.800 km | |
Circonf. orbitale | 2.229.000 km | |
Periodo orbitale | -5,877 giorni | |
Inclinazione orbitale | 130,267° | |
Inclinazione rispetto all'equat. di Nettuno |
157,340° | |
Inclinazione rispetto all'orbita di Nettuno |
130,063° | |
Eccentricità | 0,0000 | |
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Diametro medio |
2706,8 ± 1,8 km
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Superficie | 2,3 × 1013 m² | |
Volume | 1,0384 × 1019 m³ | |
Massa |
2,147 × 1022 kg
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Densità | 2,05 × 103 kg/m³ | |
Acceleraz. di gravità in superficie |
0,78 m/s² (0,0795 g) |
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Velocità di fuga | 1 500 m/s | |
Periodo di rotazione | rotazione sincrona | |
Inclinazione assiale | 0° | |
Temperatura superficiale |
34,5 K (media)
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Pressione atm. | 0,01 hPa | |
Albedo | 0,76 | |
Magnitudine apparente da Terra |
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Magnitudine apparente da Nettuno |
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Magnitudine app. | ||
Diametro apparente da Terra |
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Diametro apparente da Nettuno |
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Parallasse | ||
Moto proprio | ||
Velocità radiale |
Tritone è il principale satellite naturale di Nettuno, ed uno dei più massicci dell'intero sistema solare (precisamente il settimo, dopo Titano, la Luna e i quattro satelliti medicei di Giove); è caratterizzato da un'attività geologica particolarmente intensa (sulla sua superficie sono visibili numerosi geyser.
Scoperto nel 1846, Tritone è stato sorvolato da un'unica sonda spaziale, la Voyager 2, nel 1989; i dati e le immagini inviate a Terra hanno permesso di stimarne con precisione i parametri fisici e orbitali, di individuarne le principali formazioni geologiche e di studiarne la tenue atmosfera.
Indice |
[modifica] Cenni storici
Tritone venne scoperto da William Lassell nel 1846, appena 17 giorni dopo la scoperta dello stesso Nettuno; Lassell riteneva erroneamente di aver individuato anche un anello attorno a Nettuno.
Il suo nome, che onora la divinità della mitologia greca Tritone, fu proposto da Camille Flammarion nel 1880; curiosamente Lassell non aveva pensato a battezzare il nuovo corpo celeste, sebbene pochi anni più tardi avrebbe dato i nomi alle sue successive scoperte: Iperione, un satellite di Saturno, ed Ariel e Umbriel, due satelliti di Urano.
[modifica] Osservazione da Terra
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Per approfondire, vedi la voce Osservazione di Tritone. |
[modifica] Parametri orbitali
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Per approfondire, vedi le voci Parametri orbitali di Tritone e Formazione di Tritone. |
Tritone è unico fra tutti i principali satelliti del sistema solare esterno, a causa della sua orbita retrograda attorno al pianeta. Altri satelliti minori di Giove e Saturno presentano orbite retrograde, ma sono tutti caratterizzati da un diametro inferiore al 10% di quello di Tritone. L'orbita retrograda rende evidente che Tritone non può essersi formato nella stessa regione della nebulosa solare di Nettuno, ma è con tutta probabilità un oggetto della fascia di Kuiper catturato in un secondo momento. Questo potrebbe spiegare anche l'orbita estremamente eccentrica di Nereide, così come la provenienza del calore necessario a fondere l'interno di Tritone e differenziarlo (il calore generato dalle forze di marea risultanti dalla circolarizzazione dell'orbita eccentrica avrebbe potuto mantenere Tritone liquido per circa un miliardo di anni).
A causa del moto retrogrado, le forze di marea stanno facendo lentamente decadere l'orbita di Tritone, già assai vicino a Nettuno, e si prevede che entro i prossimi 100 milioni di anni il satellite precipiterà nell'atmosfera di Nettuno o andrà a formare un nuovo anello planetario attorno al pianeta.
[modifica] Ciclo delle stagioni
Seguendo Nettuno nell'orbita intorno al Sole, i poli di Tritone si alternano nell'esposizione diretta alla luce solare, dando probabilmente luogo a radicali cambi stagionali. All'epoca del sorvolo da parte della Voyager 2, Tritone rivolgeva verso il Sole il proprio polo sud; l'emisfero meridionale del satellite è allora apparso quasi interamente coperto da una cappa di azoto e metano ghiacciati.
[modifica] Atmosfera
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Per approfondire, vedi la voce Atmosfera di Tritone. |
Tritone possiede una tenue atmosfera ricca di azoto, in cui sono presenti anche piccole quantità di metano; il valore della pressione atmosferica al suolo è nell'ordine di appena 1 Pa.
[modifica] Superficie
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Per approfondire, vedi la voce Superficie di Tritone. |
La superficie di Tritone è solcata da valli e canyon particolarmente estesi, che si intrecciano in maniera disordinata, probabilmente come risultato di un processo ciclico di scioglimento e ricongelamento. Nonostante le ipotesi relative alla formazione del satellite prevedano che il corpo sia stato catturato solo in un secondo momento dall'attrazione gravitazionale di Nettuno, l'aspetto di Tritone ricorda quello degli altri satelliti ghiacciati del sistema solare esterno, in particolar modo Ariel (satellite di Urano), Encelado (satellite di Saturno), Io, Europa e Ganimede (satelliti di Giove). Oltre all'azoto solido, la superficie di Tritone presenta tracce di metano, ghiaccio di monossido di carbonio, ghiaccio d'acqua e ghiaccio secco; l'albedo è quindi particolarmente elevata, e varia localmente fra 0,60 e 0,95.
La temperatura superficiale di Tritone è certamente superiore a 35,6 K, come rivela la presenza di azoto solido in forma beta-cristallina, che subisce una transizione di fase al di sotto di tale temperatura; la pressione di vapore dell'azoto gassoso presente nell'atmosfera del satellite impone un limite massimo pari a circa 41-42 K. La temperatura di Tritone risulta così addirittura inferiore a quella di Plutone, nell'ordine dei 44 K, nonostante il satellite sia ancora geologicamente attivo.
Complessivamente, la superficie di Tritone è pari a circa il 4,5% di quella terrestre.
[modifica] Nomenclatura
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Per approfondire, vedi la voce Nomenclatura di Tritone. |
[modifica] Struttura interna
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Per approfondire, vedi la voce Struttura interna di Tritone. |
I dati sulla densità media di Tritone, stimata in 2,05 g/cm3 in base agli effetti gravitazionali riscontrati sulla traiettoria della sonda Voyager 2, ha portato gli scienziati ad ipotizzare che il satellite sia composto al 25% di ghiaccio d'acqua, e per il resto da materiale roccioso. Un mantello ghiacciato ricopre probabilmente un nucleo roccioso (forse ricco di metalli) che contiene almeno i due terzi della massa complessiva del satellite.
[modifica] Attività geologica
Tritone risulta, sorprendentemente, geologicamente attivo; la sua superficie è relativamente recente e povera di crateri, e all'epoca del fly-by da parte della Voyager 2 presentava numerosi vulcani ghiacciati e geyser nell'atto di eruttare azoto liquido, polveri o composti del metano nell'atmosfera, formando dei pennacchi alti fino ad 8 km. Si ritiene che l'attività geologica di Tritone sia innescata dal riscaldamento stagionale ricevuto dal Sole, a differenza, ad esempio, di quella di Io, che ha origine dalle forze di marea provocate dall'interazione gravitazionale con Giove.
[modifica] Tritone e Nettuno
[modifica] Esplorazione di Tritone
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Per approfondire, vedi la voce Esplorazione di Tritone. |
[modifica] Vita su Tritone
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Per approfondire, vedi la voce Vita su Tritone. |
Data la sua attività geologica e il possibile riscaldamento mareale (quando fu catturato da Nettuno, non ora), qualche volta si è ipotizzato che Tritone possa ospitare forme di vita acquatiche, in falde liquide sotto la superficie (simile ipotesi è stata fatta per Europa). Ma l'ipotetica vita extraterrestre su Tritone, non sarebbe come la vita sulla Terra, a causa delle temperature estreme, le condizioni ambientali di azoto e metano, e per il fatto che la luna giace all'interno della pericolosa magnetosfera di Nettuno.
[modifica] Voci correlate
- Formazione di Tritone
- Tritone nella fantascienza
[modifica] Altri progetti
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