'Ndrangheta
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«È invisibile, come l'altra faccia della luna»
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(Julie Tingwall)
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«È una setta che nulla teme»
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(Francesco Paternostro)
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«Davanti alla gran curti non si parra,
pochi paroli e cull'occhiuzzi 'nterra, l'omu chi parra assai sempre la sgarra! Culla sua stessa lingua s'assutterra» |
(Antico detto della 'Ndrangheta)
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Con il termine 'Ndràngheta (o Famiglia Montalbano, Onorata società e Picciotteria) si indica la mafia calabrese. La 'ndrangheta si è sviluppata a partire da organizzazioni criminali operanti nella provincia di Reggio Calabria, dove oggi è fortemente radicata, anche se il potere mafioso è in forte espansione nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Crotone e, in misura minore, in quella di Cosenza.
Oggi la Ndrangheta è una tra le più forti e pericolose organizzazioni criminali in Italia con una diffusione della presenza anche all'estero (dal Canada ad altri paesi europei). Secondo le forze dell'ordine, in Calabria sono attualmente operanti circa 150 clan locali (definiti cosche o 'ndrine) che affiliano circa 6.000 mafiosi, legati spesso da vincoli familistici. Nella regione Calabria la ndrangheta svolge un profondo condizionamento sociale fondato sia sulla forza delle armi che sul ruolo economico attualmente raggiunto attraverso il riciclaggio del denaro sporco, riciclaggio che le ha permesso di controllare ampi settori dell'economia (dall'impresa al commercio e all'agricoltura), spesso con una forte connivenza di aree della pubblica amministrazione a livello locale e regionale.
[modifica] Etimologia
La più probabile derivazione del termine 'Ndrangheta è quella dal greco andragathía, (ανδραγαθια) traducibile con "virilità", "coraggio", (termine citato con questo significato anche da Tommaso d'Aquino nella sua Summa Theologica) nel senso di "associazione di uomini valenti". Secondo un'altra etimologia, la parola deriverebbe dal toponimo "Andragathia Regio", che in età moderna designava un'ampia zona situata a cavallo tra le odierne Calabria e Basilicata.
[modifica] Il mito
L'origine mitologica risalirebbe alla «garduna», associazione criminosa che si interessava al gioco e al baratto, costituita a Toledo nel 1412. Nelle molte canzoni di mafia esistenti viene sempre fatto riferimento a tre cavalieri spagnoli: Osso, Mastrosso e Carcagnosso che in tempi lontani (1300 o 1400)arrivarono in Calabria e portarono le leggi della "società". Hanno lavorato per "trent'anni sutta terra" come dice una nota canzone di Otello Profazio (intitolata difatti "Ndrangheta, Camurra e Mafia") "Pi fondari li reguli sociali, leggi d'onori di sangu e di guerra leggi maggiori, minori e criminali". D'altronde è sempre stata una caratteristica peculiare dell'Ndrangheta il carattere misterico, religioso e simbolico tanto che per un lunghissimo periodo storico ci fu l'abitudine di riunirsi, una volta l'anno presso il Santuario della Madonna di Polsi nel territorio del comune di San Luca, nel cuore dell'Aspromonte. Si ritrovavano tutte le cosche della Calabria, ma anche quelle presenti al nord e all'estero. Vi è ancor oggi un particolare rituale di iniziazione e di affiliazione e alcuni membri possiedono tatuaggi rappresentanti simboli del loro grado nella gerarchia malavitosa.
Lo sviluppo economico e militare della 'ndrangheta si realizza con più facilità se lo Stato è assente o poco presente sul territorio. Di tale assenza, o scarsa presenza, l'organizzazione 'ndranghetistica si avvantaggia sotto vari punti di vista:
- economico: con meno controlli, pattugliamenti, perquisizioni, è sicuramente più facile intraprendere atti e traffici illeciti (Abigeato, traffico di sigarette, riscossione del Pizzo, traffico di Droga e armi, ecc...).
- politico/militare: diventa anche più semplice stringere la stretta sul territorio, eliminare cosche rivali, piegare ai propri scopi amministratori locali e/o funzionari statali (poliziotti, carabinieri, ecc...), quindi creare e consolidare una rete di protezione sociale molto forte.
- culturale: in parte della comunità allora si può radicare l'idea che la sola forma di controllo del territorio è quella 'ndranghetistica, e quindi è agli 'ndranghetisti che ci si deve rivolgere se si vuole risolvere qualche problema. Ciò consente di approfondire ulteriormente il controllo territoriale, e di conoscere diversi lati deboli della popolazione.
Quest'ultima idea (se voglio ottenere qualcosa devo parlare con il boss) può portare, sempre in una parte limitata della popolazione, ad un'altra idea, consequenziale: allora lo Stato è nemico, se lo Stato decide di reagire si mette contro i miei interessi, quindi io sto dalla parte della 'ndrangheta.
[modifica] Struttura
A differenza di Cosa Nostra, la struttura interna ad ogni cosca della 'Ndrangheta poggia sui membri di un nucleo familiare legati tra loro da vincoli di sangue, le 'ndrine. Non sono rari matrimoni tra le varie cosche per saldare i rapporti tra famiglie mafiose.
Si entra nella 'Ndrangheta, o, per dirla nel gergo mafioso, si viene battezzati con un rito preciso, che può avvenire automaticamente, poco dopo la nascita se si tratta del figlio di un importante esponente dell'organizzazione, oppure con un giuramento, per il quale garantisce con la vita il mafioso che presenta il novizio, simile ad una cerimonia esoterica, durante la quale il nuovo affiliato è chiamato a giurare nel nome di nostro Signore Gesù Cristo. Il battesimo dura tutta la vita e ad uno sgarro paga spesso la famiglia del nuovo affiliato. Per questo motivo è difficile trovare pentiti, poiché questi andrebbero contro i loro stessi parenti e familiari, e al giuramento che hanno fatto all'ingresso nel mondo della malavita. A tutt'oggi i pentiti di 'Ndrangheta sono pochissimi, e solo uno è un esponente di spicco dell'organizzazione; tutto ciò rende il fenomeno mafioso difficile da combattere e da arginare.
Ogni famiglia ha pieni poteri oltre che controllo sulla zona e sul territorio che le appartiene, in cui opera con la massima tranquillità e gestisce il monopolio di ogni sua attività lecita o illecita che sia. La posizione di ogni singolo membro all'interno di una famiglia è severamente disciplinata e regolata da un ferreo codice al quale non si può sfuggire. Nel caso ci siano problemi con un adepto, questo viene portato davanti al tribunale della sua cosca (o faida per usare un termine tipico della 'Ndrangheta).
Più 'Ndrine nella stessa zona formano un'entità detta "locale". Ogni locale ha un proprio capo, che ha potere o di vita o di morte su tutti, un contabile, che gestisce le finanze (una specie di ministro dell'Economia), e un crimine, una sorta di ministro della guerra, che governa le modalità di regolamento dei conti con le cosche rivali, organizzando omicidi, estorsioni ed agguati.
Fino alla grande guerra interna scoppiata nel 1985 non esisteva nulla di simile alla cupola di Cosa Nostra, mentre successivamente le cosche della provincia di Reggio Calabria si sono dotate di un organismo analogo detto "Santa" che presenta però differenze significative. A questa riunione, che si tiene una volta all'anno, partecipano tutti i capifamiglia delle varie aree controllate, ma solo i capi zona del reggino possono eleggere e designare il capo dei capi, detto "'U Zianu". Questa figura è il rappresentante della 'Ndrangheta e deve farsi garante del rispetto delle tradizioni più antiche di questa organizzazione. 'U Zianu non interferisce però negli affari svolti da ciascun capo nella propria zona, a meno che questi non infranga le più importanti norme e regole. È probabile che questa sorta di Cupola si riunisca ad Africo e non nel santuario di Polsi, luogo sacro della 'Ndrangheta.
La struttura gerarchica di una cosca è composta, a partire dal grado più basso, da:
- Giovane d'onore
- che sarebbe l'affiliazione per diritto di sangue, appartiene quindi ai figli di esponenti già facenti parte dell'Ndrangheta.
- Picciotto d'onore
- ovvero i soldati della cosca.
- Camorrista
- Affiliato con più esperienza rispetto al picciotto d'onore con incarichi più importanti.
- Sgarrista o Camorrista di sgarro
- colui che riscuote le tangenti.
- Santista
- l'affiliato che ha ottenuto la Santa per meriti legati alla criminalità.
- Vangelo o Vangelista
- chiamato così dal fatto che giura alla cosca con la mano sul Vangelo grado anche questo ottenuto per il precedente motivo.
- Quintino
- affiliato riconoscibile dal tatuaggio a 5 punte grado di vertice della cosca.
- Associazione
- Ha questo grado chi fa parte delle decisione più importante prese dalle cosche in forma collegiale. Vi accedono quindi i capi cosca col più alto potere.
[modifica] Storia
[modifica] Origini e ragioni della forza della 'ndrangheta
La 'Ndrangheta nasce a metà dell'Ottocento in Calabria e si afferma nei successivi 50 anni grazie alla scarsa presenza nel territorio delle autorità. Prima come piccoli nuclei di picciotti a Maropati, Gioia Tauro, Sinopoli, Iatrinoli, Radicena, Molochio, Polistena, Melicuccà, San Martino di Taurianova, Palmi, nella Locride a San Luca, Africo,Casalnuovo e nella cintura di Reggio Calabria a Fiumara, Villa San Giovanni e la stessa Reggio Calabria. Poi man mano con organizzazioni sempre più grandi e potenti, la 'Ndrangheta - definita in una denuncia anonima del 1888 inviata al prefetto di Reggio Calabria, Francesco Paternostro, come una setta che nulla teme" - si impone in tutta la regione. Dopo il terremoto del 1908 anche per l'onorata società conclude un periodo; scompaiono i Filastò, gli zoccali, i Musolino e giovani si fanno avanti per diventare capi. Tra gli uomini nuovi di rispetto su tutti si levava don Michelino Campolo. Sapeva maneggiare meglio il coltello ed era esperto nel duello rusticano, ma aveva modi signorili e si confondeva con i signori della Reggio del dopo 1908.Don Michelino si era fatto un nome a Reggio Calabria era il capo dell'onorata società e la mafia siciliana lo teneva in grande considerazione, anche dall'America gli veniva rispetto. Non a tutti garbava la sua signorilità ed il suo modo di comportarsi con i -signori- quando la "società era sorta per avversarli, in quanto era costituita allora da emarginati, da derelitti banditi dal consorzio civile.Don Michelino Campolo doveva essere eliminato. Si trovò l'uomo tal Salvatore Canzoneri, la spiegazione ci fu a Pietrastorta ed il Canzonieri ci rimise la pelle. Mentre stava per morire disse :- Compare baciatemi ora che sto per spirare - Don Michelino tra una passeggiata sul calesse trainato da un morello e la via Marina insieme ai notabili locali passava le serate. Un giorno incappò in un delitto che non aveva commesso, l'uccisione del capo-guardia Randazzo. Si comportò da uomo d'onore non disse nulla ed accettò l'ergastolo pur di non accusare i colpevoli.Dopo la guerra fu presentata domanda di grazia per Michele Campolo e Giuseppe Musolino il bandito d'Aspromonte, quest'ultimo uscì dal carcere dopo 40 anni, don Michelino nel frattempo era deceduto. La salma venne portata a Reggio ove ebbe funerali solenni, una folla imponente seguiva il feretro, con autorità civili e politiche come anche i rappresenti del Comitato di Liberazione antifascista.Erano presenti per doveroso omaggio alcuni personaggi della mafia siciliana, della camorra napoletana e molti italo americani sbarcati in sicilia durante l'invasione anglo americana. la società tornava ad essere utile ! Nel 1897 a Seminara il Maresciallo Michele Mocchetti scopre il primo codice della picciotteria con obblighi e regole, guadagni a seconda del grado.
[modifica] Anni sessanta
Grazie allo sfruttamento degli appalti statali e ad una efficiente rete di estorsione, nel corso degli anni sessanta le 'Ndrine crescono; in particolar modo ne spiccano tre per importanza:
- Piromalli nella piana di Gioia Tauro, comandata da Don Mommo Piromalli
- Tripodo a Reggio Calabria, comandata da Don Mico Tripodo
- Macrì nella Locride, comandata da Don Antonio Macrì
[modifica] Gli anni settanta
[modifica] Prima guerra di Mafia
Nel 1975 con l'omicidio di Antonio Macrì scoppia la prima guerra di 'Ndrangheta, che mieterà circa 300 vittime. Il sanguinoso conflitto assume l'aspetto di un cambio generazionale: da una parte i giovani, che vogliono impegnarsi nelle nuove attività redditizie (i sequestri di persona e il traffico di stupefacenti), dall'altra gli anziani, che non vogliono cambiamenti. Don Mommo Piromalli si adegua ai tempi e viene risparmiato, mentre Don Mico Tripodo, in carcere a Napoli, viene ucciso dalla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, che aveva preso contatti con la 'Ndrina dei De Stefano per il traffico di droga.
[modifica] Nuovi equilibri
A Reggio Calabria la famiglia dei De Stefano sostituisce quella dei Tripodo al potere, come nella Locride quella dei Morabito sostituisce i Macrì. Vengono stretti rapporti con gruppi di persone definite massoneria deviata, che poteva così offrire alla 'Ndrangheta la possibilità di entrare in contatto con personaggi illustri dello stato. Con le nuove attività la 'Ndrangheta fa un netto salto di qualità: i sequestri danno la possibilità di accumulare i capitali che verranno usati per il traffico di droga, i ricavati di quest'ultima attività saranno usati per inserirsi ancora di più negli appalti statali e quindi infine poter investire in attività legali per il riciclaggio di denaro sporco.
[modifica] Gli anni ottanta
[modifica] Seconda guerra di Mafia
La seconda guerra di 'Ndrangeta scoppia nel 1985 e termina nel 1991 e mieterà circa 700 morti. La guerra scoppiò perché le varie 'Ndrine, che erano totalmente indipendenti l'una dall'altra, non avevano trovato un accordo per lo sfruttamento degli enormi capitali accumulati. Alla fine non ci fu né un vincitore né uno sconfitto ma si decise di dotarsi di una sorta di cupola, un organo supremo simile a quello di Cosa Nostra.
[modifica] Siderno group
L'origine del Siderno Group è datata attorno agli anni '50 e denota tutte le famiglie mafiose di origine calabrese che per la gran parte venivano da Siderno. Operavano in Australia, Canada e Stati Uniti. Pur agendo in contesti diversi erano legati da vincoli di sangue e dipendenti dalla cosca madre a Siderno.
A voler la costituzione del gruppo ci sono Frank Costello di Lauropoli di Cassano Ionio (CS) e Albert Anastasia appartenenti a Cosa Nostra americana ma di origine calabrese. Cooperarono anche Joe Bananas (Giuseppe Bonanno) e Stefano Magaddino. Il Siderno group era impegnato nel traffico di eroina e nel traffico internazionale di armi alimentato dal mercato armeno.
Vi erano comunque anche altre attività come testimoniano il contributo nella campagna elettorale in Canada nel 1979 a Italo Luci da parte di Rocco Zito e Vincenzo De Leo, capi della cosca di Toronto. Ma il candidato non venne eletto.
Negli Stati Uniti non vi erano solo sidernesi e oltre al traffico di eroina, vi era pure quello della cocaina. Lo gestì negli anni '80 la famiglia Di Giovine. Due esponenti Emilio e Rosario vennero arrestati rispettivamente nel 1983 e nel 1985 troncando così l'organizzazione calabro-statunitense.
Il periodo d'oro del Siderno group si ebbe ai tempi della 'ndrina di don Antonio Macrì (il capobastone che controllava il territorio della Locride). Dopo la sua morte vi fu un periodo difficile per i traffici di droga ma quando arrivò al comando Cosimo Commisso le attività ripresero.
Il Siderno Group dava un giro d'affari stimato in 50 milioni di dollari.
In Australia e Canada furono fatte inchieste parlamentari ma ancora nel 1989 vi era un traffico di denaro proveniente da Gioiosa Jonica verso Toronto per la spedizione di cocaina al paese calabrese.
[modifica] Gli anni novanta
[modifica] Operazione Riace
In seguito ai buoni risultati avuti in Sicilia con una operazione simile (Vespri siciliani), anche in Calabria scende in campo l'esercito italiano per combattere la malavita organizzata e non. Stando ai dati riportati dal sito dell'esercito, l'operazione Riace iniziò il 2 febbraio 1994 e terminò il 15 dicembre 1995; furono impiegati complessivamente "1.350 uomini, inquadrati in due reggimenti a loro volta articolati in 5 settori di gruppo tattico per lo sviluppo delle attività di controllo".
Durante quest'operazione furono effettuati:
- 2.147 posti di blocco e controlli stradali/auto
- 332 pattugliamenti
- 57.935 controlli di automezzi
- 75.461 identificazioni di persona
- 2.408 controlli di edifici
- 4.237 perquisizioni individuali
- 197 rastrellamenti extraurbani
- 178 cinturazioni
- 3 appostamenti per controllo personale sospetto
Vi è una discussione aperta sui risultati effettivamente conseguiti attraverso l'uso dell'esercito nel contrasto a fenomeni delinquenziali come quelli della 'ndrangheta in Calabria. La discussione, a volte anche accesa, è tra chi ritiene che la militarizzazione del territorio non porti benefici sostanziali alla lotta alla 'ndrangheta, fenomeno che invece necessita di più intelligence e di misure di prevenzione, e chi invece invoca una maggiore presenza di presidi militari sul territorio.
[modifica] I maxi processi e le operazioni contro la 'Ndrangheta
Con la collaborazione di Antonio Zagari e Saverio Morabito che illustrano la situazione della 'Ndrangheta in Lombardia scattano le operazioni "Wall Street", "Count Down", "Hoca Tuca", "Nord - Sud", "Belgio" e "Fine". Al seguito di queste operazioni furono arrestate oltre 3000 persone tra mafiosi siciliani e calabresi. Vennero colpiti soprattutto le 'ndrine dei: Flachi, Coco Trovato, Papalia, Sergi e Morabito e Paviglianiti. Dal maxiprocesso del 1995 conclusosi nel 1997 si capì l'enorme influenza della 'Ndrangheta nella regione Lombardia e la stipulazione di patti con Cosa Nostra e la Camorra per la gestione del territorio e dei traffici illeciti.
[modifica] Dal 2000 in poi
[modifica] L'assalto di Platì
Il 12 Novembre del 2002 a Platì in piena notte alle 3:30 fanno irruzione 600 carabinieri del battaglione paracadutisti Tuscania, dei Cacciatori di Vibo Valentia, del Raggruppamento Operativo Speciale e della Compagnia di Locri scoprendo un intero paese sotterraneo di cunicoli dove i latitanti si rifugiavano. Hanno arrestato due ex sindaci, il comandante dei vigili urbani e una vigilessa, 12 ex amministratori comunali, due ex segretari del Comune e poi intere famiglie: Barbaro, Agresta, Sergi e Triboli. In totale 125 persone: il 5% della popolazione di Platì.
[modifica] L'arresto di Morabito e l'omicidio Fortugno
Nel 2004 fu arrestato il ricercato numero uno della 'Ndrangheta Giuseppe Morabito detto "U Tiradrittu".
Il 16 ottobre 2005 avviene l'eclatante omicidio alle primarie dell'Unione di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale. Dopo questo omicidio nasce il movimento giovanile dei Ragazzi di Locri contro la 'Ndrangheta con lo slogan:"Ammazzateci tutti", e l'associazione omonima.
Dal 2001 al 2004 dalla 'ndrangheta sono state assassine 141 persone. E dal 1991 al 2005 32 comuni sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. [1]
[modifica] Oggi
Cresciuta con parvenza di sorella minore di Cosa Nostra, la 'Ndrangheta è oggi ritenuta dagli inquirenti la più potente mafia in Italia e molto probabilmente una tra le più potenti in Europa e nel mondo. La 'Ndrangheta detiene ormai il monopolio della cocaina in Europa e il controllo assoluto con i narcotrafficanti colombiani. È invischiata nella politica, nella massoneria, nelle imprese in tutto il mondo.
Nel 2006 I carabinieri del Ros con l'operazione Missing eseguono 36 ordinanze di custodia cautelare in Calabria, Emilia Romagna e Toscana, con la quale si sta ricostuendo la dinamica di due guerre di mafia durate un trentennio. Si cerca Pasquale Condello, uno dei 30 latitanti più pericolosi in Italia. Lo stesso anno con l'operazione "Dinasty 2 - Do ut des" vengono arrestate 12 persone e 45 indagate, tra cui Giuseppe Chiaravalloti (presidente della regione Calabria fino al 2005). Tra gli indagati politici, magistrati, imprenditori e affiliati alla cosca Mancuso di Vibo Valentia.
[modifica] Recenti vittorie dello stato sulla 'Ndrangheta
- L'8 febbraio 2003 I carabinieri del ROS hanno tratto in arresto a Platì (RC) Rocco Barbaro, 38 anni, latitante da 10. Ricercato per omicidio, traffico internazionale di droga e di armi.
- Il 18 febbraio 2004 è stato arrestato il superlatitante da 12 anni Giuseppe Morabito detto "U tiraddrittu", di 70 anni, considerato il numero uno dell'Ndrangheta, che secondo la commissione parlamentare antimafia è anche più importante dell'ex superlatitante Bernardo Provenzano capo di Cosanostra. Fu arrestato in un'operazione congiunta dei carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del comando provinciale dell'Arma di Reggio Calabria in una frazione di Cardeto, paese aspromontano. Il latitante alla cattura dice solo: "Trattatemi bene".
- Il 6 agosto 2004 è stato arrestato uno dei 30 latitanti più ricercati Pasquale Tegano di 49 anni. Capo dell'omonima cosca e alleato dei De Stefano. Accusato di omicidio, associazione mafiosa e estorsione. Arrestato dai carabinieri a nord di Reggio Calabria. Autore dell'accordo che portò a una pax mafiosa tra le cosche.
- Il 20 dicembre 2004 viene arrestato Antonio Rosmini, dopo 10 anni di latitanza, uno dei capi delle più forti famiglie mafiose di Reggio Calabria.
- il 16 febbraio 2005 i carabinieri in un bunker nella campagna di Rosarno arrestano Gregorio Bellocco, 49 anni, capo dell'omonima 'ndrina. Faceva parte dei 30 latitanti più pericolosi. Sfuggiva alla cattura da 9 anni. Tra l'altro era già sfuggito all'arresto nel dicembre del 2003 ad Anoia nel reggino. Trovato in compagnia della moglie non ha opposto resistenza. Dal 1996 è accusato di traffico di armi, droga, omicidio e associazione a stampo mafioso. Estese l'influenza della sua cosca in Lombardia nella zona di Varese. La cosca Bellocco è una delle più potenti della 'ndrangheta, da sempre molto attiva nel narcotraffico, nelle estorsioni e nel controllo di tutte le attività commerciali e imprenditoriali nella Piana di Gioia Tauro.
- il 21 ottobre 2005 scatta l'operazione "Ciaramella" in merito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti; circa cinquanta arrestati (tra i quali spiccano Paolo Codispoti, Francesco Bruzzaniti, Francesco Pizzinga, Salvatore Morabito, ritenuti al vertice dell'organizzazione), 99 gli indagati. Il 13 febbraio 2007 le condanne per complessivi 153 anni di carcere.
- Il 23 marzo 2006 è stato arrestato Giuseppe D'Agostino uno delle 30 persone più pericolose in ambito nazionale latitante da quasi 10 anni nei pressi del paese di Rosarno in Calabria dai carabinieri del ROS e dei Cacciatori di Calabria. Boss dell'omonima cosca oltre ad una condanna già definitiva per omicidio, pendevano condanne per traffico di sostanze stupefacenti ed altri omicidi.
- Il 3 luglio 2006 nella frazione Castellace del comune di Oppido Mamertina (nella piana di Gioia Tauro) è stato arrestato il boss latitante da 10 anni Teodoro Crea, di 67 anni, durante una riunione della 'Ndrangheta insieme ad altri due affiliati.
[modifica] Presenza della 'Ndrangheta in Italia e nel mondo
In tutte e 20 le regioni d'Italia si trovano delle 'ndrine. La 'Ndrangheta si trova presente o traffica in oltre 40 stati:
Nazione | Affari |
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Germania | Acquisto quartieri e acciaierie, traffico di immagrati |
Francia | Acquisto quartieri |
'Gran Bretagna | |
Spagna | Traffico di cocaina |
Svizzera | |
Portogallo | |
Russia | Acquisto quarteri |
Bulgaria | |
Polonia | |
Olanda | Acquisto quartieri e traffico di cocaina, ecstasy e Lsd |
Belgio | Acquisto quartieri |
Nazione | Affari |
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Stati Uniti | Acquisto cocaina |
Canada | Traffico armi, eroina e cocaina |
Colombia | Acquisto cocaina con la collaborazione di le Unità di autodifesa della Colombia |
Bolivia | Acquisto cocaina |
Brasile | Acquisto cocaina |
Nazione | Affari |
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Marocco | |
Sudafrica | traffico di diamanti |
Nazione | Affari |
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Turchia | |
Libano |
Nazione | Affari |
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Australia | Traffico armi e eroina |
[modifica] La 'Ndrangheta al nord Italia
L'insediamento della 'ndrangheta al nord Italia ha tutta una sua peculiarità rispetto alle altre organizzazioni mafiose. Difatti al nord vi sono delle vere e proprie filiali fisse delle cosche-madre della Calabria. Quindi un maggior controllo del territorio. Un esempio eclatante è la 'ndrina dei Mazzaferro: Giuseppe Mazzaferro controllava le "locali" (insieme di più 'ndrine) di Lombardia, Francesco Mazzaferro Torino e Vincenzo Mazzaferro Gioiosa Jonica, il luogo d'origine. Le altre organizzazioni invece si stabiliscono al nord solo per il periodo dell'affare da stipulare. Questo fenomeno si è comunque esteso all'intero paese. Si potrebbe datare l'inizio della presenza mafiosa dagli anni '50.
- Negli anni '70 con il caso Teardo venne alla luce la presenza di cosche in Liguria: Asciutto, Grimaldi, Bruzzaniti, De Stefano (esponenti del calibro di Paolo Martino e Vittorio Canale), e altre. Nella regione esiste anche una struttura della ’Ndrangheta di enorme rilievo: la "camera di compensazione", che ha il compito di gestire e organizzare le attività mafiose della regione con quelle dei "locali" di Nizza e della Costa Azzurra.
- Ma è negli anni '80 che si inizia ad investire al nord i proventi illeciti e al controllo dei mercati illegali. I mafiosi acquistarono immobili, alberghi, discoteche, imprese commerciali. Penetrano nelle imprese che falliscono e successivamente se ne impossessano. Nel 1985 a Buccinasco (MI) si svolse un incontro fra Sergi e Papalia per il controllo del traffico di eroina.
- Negli anni '90 Cosanostra lascia il passo all'ndrangheta che si insedia in modo ancora più preponderante. Ciò è dovuto anche alle azioni giudiziarie da cui è stata colpita Cosanostra, e al numero notevolmente inferiore di pentiti. La 'ndrangheta inoltre ha intrecci con la politica al nord, come dimostrato da alcuni episodi avvenuti in Lombardia, Liguria e Piemonte. Nel 1995 venne sciolto per mafia il consiglio di Bardonecchia, unico caso al nord. Sempre in questo periodo vi furono le operazioni "Wall Street", "Count Down", "Hoca Tuca", "Nord - Sud", "Belgio" e "Fine" che arrestarono in Lombardia oltre 3000 persone [2]. Le 'ndrine colpite furono: Flachi, Coco Trovato, Papalia, Sergi e Morabito e Paviglianiti. A seguito delle operazioni nel 1995 si avviò il maxiprocesso conclusosi nel 1997 con condanne pesanti verso numerosi imputati.
- Oggi Le cosche nel sud Milano (specie quelle dei Barbaro, Papalia e Sergi) monopolizzano appalti e subappalti nel campo edilizio e il traffico di cocaina.
Secondo la DIA Antonio Papalia (in carcere a Cuneo) è ritenuto il referente della ndrangheta al nord.
[modifica] La 'Ndrangheta e le altre mafie
I rapporti di collaborazione della 'Ndrangheta con le altre mafie è sempre stato intenso soprattuto per il traffico di droga ma anche per il contrabbando di sigarette e le altre attività criminose. Ha avuto sempre un rapporto di reciproco rispetto, non si è mai intromessa in guerre fra cosche delle altre organizzazioni.
[modifica] La 'Ndrangheta e Cosa Nostra
Con Cosa Nostra, alcuni capi della 'Ndrangheta si affiliarono: Antonio Macrì, Giuseppe Piromalli, Mico Tripodo... Quest'ultimo era anche compare d'anello di Totò Riina. E avveniva anche il contrario: capi siciliani si affiliavano alle cosche calabresi, tanto che molti mafiosi hanno due affiliazioni. Rosario Saporito, di Messina, era per esempio uno dei personaggi più influenti nella cosca dei Mazzaferro (in Lombardia). Calogero Marcenò confessa ai magistrati milanesi che gli venne data la nomina di capo locale degli Zagari (cosca calabrese), locale che era ormai decimato.
La mafia messinese nacque piuttosto con l'appoggio della 'Ndrangheta che di Cosa Nostra. Venne presa come modello, e ne fece suoi i riti. Gaetano Costa sottomise le altre cosche messinesi grazie ai forti contatti con le famiglie reggine. Da vari pentiti (Leonardo Messina, Gaspare Mutolo) fu poi ribadito che i messinesi e barcellonesi sono più vicini alle famiglie calabresi che a quelle siciliane.
[modifica] La 'Ndrangheta e la Camorra
Anche con la Camorra si sono avuti rapporti di doppia affiliazione come tra i De Stefano e i Cutolo, tra cui scorrevano buoni rapporti, tali da venir ucciso Mico Tripodo per piacere dei De Stefano. Il camorrista Antonio Schettini, detto U scugnizzo, era affiliato alla cosca dei Flachi. Nicodemo Aloe, collegato con i Cutolo, divenne capo delle 'ndrine di Cirò Lo 'ndranghetista Trovato Coco era affiliato alla famiglia camorrista di Carmine Alfieri.
[modifica] La 'Ndrangheta e la mafia pugliese
La 'Ndrangheta contribuì a formare parte dell'organizzazione criminale della Sacra Corona Unita e della Rosa dei Venti. Dal rapporto del ROS dei carabinieri del 1993 si evince che la Sacra Corona Unita fu fondata da Giuseppe Rogoli, per volere di Umberto Bellocco, e che altri elementi, come Giuseppe Iannelli, Giosuè Rizzi, Cosio Cappellari, Antonio e Riccardo Modeo, appartenevano alla 'ndrina dei Bellocco. Giovanni De Tomasi e Vincenzo Stranieri, quando fondarono a Lecce la Rosa dei Venti, chiesero il permesso alla 'Ndrangheta. Venne così a formarsi un dominio a Bari, Brindisi e Lecce mentre invece Taranto, tramite un accordo, fu lasciato alla Camorra.
[modifica] La 'Ndrangheta e le organizzazioni criminali sarde
Dall'indagine Santa Barbara del 2005 [3] si è scoperta un'alleanza fra la potente ndrina dei Nirta di San Luca e la criminalità sarda di Cagliari, Nuoro e Oristano per il traffico di Cocaina e eroina. I carabinieri sospettano anche che i proventi della droga potessero servire per investire nel settore immobiliare turistico sardo.
[modifica] la 'Ndrangheta e le organizzazioni criminali internazionali
[modifica] 'Ndrangheta e mafia albanese
La Ndrangheta con le organizzazioni criminali albanesi ha rapporti basati sul traffico di esseri umani, prostituzioni e armi da come si evince dall'Ansa del 13 dicembre del 2005 e dall'operazione Harem. Con il beneplacito della mafia calabrese gli albanesi potevano agire in varie regioni d'Italia portando prostitute albanesi, moldave, ucraine e romene in cambio di droga ed armi. Sono state arrestate nell'operazione 80 persone di cui la metà albanesi le altre italiane legate alle ndrine dei paesi di Corigliano Calabro e di Cassano allo Ionio. [4]
[modifica] 'Ndrangheta e narcos colombiani
La collaborazione con i narcos colombiani nasce dal crescente mercato della cocaina che soprattutto in anni recenti si è sostituita all'eroina proveniente dall'Asia per i continui conflitti presenti nell'area. Portando così questa droga dei "ricchi" a diventare droga comune e diffusa.
Grazie alla stretta collaborazione con i colombiani la ndrangheta dal 2000 in poi è riuscita a ottenere il monopolio della cocaina raggiungendo cifre da capogiro. A poco a poco si è sostituita a cosanostra tanto che spesse volte per i clan siciliani e camorristici faccia da garante in caso di mancati pagamenti e addirittura convenga alle altre mafia italiane comprare la cocaina direttamente in Italia dai calabresi.
[modifica] 'Ndrangheta e politica
La collusione tra 'Ndrangheta e politica è molto forte e inizia negli anni '80 con la votazione di politici collusi con le ndrine. Sono ormai fatti noti i collegamenti in passato con la destra eversiva, anche se questo non significa uno schieramento politico dell'organizzazione criminale. Ha appoggiato anche la DC, il PSI, il PRI e il PCI ed ebbe rapporti contemporaneamente con diversi partiti. La 'Ndrangheta non è né di destra né di sinistra. Nel 1983 a Limbadi avvenne poi un caso eclatante, tanto era forte la presenza mafiosa in politica che le elezioni vennero vinte da un latitante! [5]
- L'11 giugno 1980, fu assassinato Giuseppe Valarioti, segretario della Sezione del PCI di Rosarno. Aveva solo 30 anni.
- Il 21 giugno 1980 fu assassinato Giovanni Losardo, militante comunista, già Sindaco di Cetraro ed - al momento dell'assassinio - Assessore alla pubblica istruzione, Segretario capo presso la Procura della repubblica del Tribunale di Paola.
- Nel 1989, fu assassinato Ludovico Ligato, ex parlamentare Dc ed ex presidente delle Ferrovie dello Stato.
- Il 27 marzo 2005 viene indirizzata una busta con un proiettile da mitragliatore a Maurizio Carbonera, sindaco di Buccinasco (MI) (il 26 marzo del 2003 gli venne incediata l'automobile)
- Il 16 ottobre 2005, fu assassinato alle primarie dell'Unione a Locri Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria.
Dal 2000 al 2004 ci sono stati 323 atti intimidatori verso amministratori locali della Calabria.
Per mafia inoltre sono stati sciolti numerose giunte comunali. Dal 1991 al 2005 ben 32 consigli comunali: per lo più in provincia di Reggio Calabria (19), ma anche nelle province di Catanzaro (7), Crotone (3), Vibo Valentia (3) e Cosenza (1).
[modifica] Amministrazioni comunali sciolte per 'Ndrangheta (scioglimento per infiltrazioni mafiose)*
- Bardonecchia (TO)
- Briatico (VV)
- Delianuova (RC)
- Gioia Tauro (RC)
- Guardavalle (CZ)
- Isca sullo Jonio (CZ)
- Lamezia Terme (CZ)
- Limbadi (VV) - Sciolto nel 1983
- Melito Porto Salvo (RC)
- Molochio (RC)
- Rosarno (RC)
- Sant'Andrea Apostolo dello Ionio (CZ)
- San Ferdinando (RC)
- Seminara (RC)
- Stefanaconi (VV)
- Taurianova (RC)
- Roccaforte del Greco (RC)
- Cirò (KR)
- strongoli (KR)
- Rizziconi (RC)
*La lista non è completa. Gli scioglimenti hanno avuto luogo in tempi diversi e per alcune Amministrazioni, come quella di Lamezia Terme, è successo più d'una volta. ə
[modifica] Interessi
Gli interessi dell'Ndrangheta sono:
- Appalti edilizi
- Contraffazione di denaro
- Controllo del settore alberghiero
- Controllo del settore immobiliare
- Estorsione
- Fabbricazione di marchi falsi
- Immigrazione clandestina
- Tangenti
- Rapporti con la politica
- Riciclaggio di denaro
- Sequestri di persona
- Sfruttamento della prostituzione
- Smaltimento di scorie radioattive
- Traffico di armi (a Modena in un arsenale della Ndrangheta sono stati scoperti missili terra-aria e lanciarazzi Mpg)
- Traffico di diamanti
- traffico di hashish, cannabis, cocaina e eroina
- Traffico di persone
- Traffico di Plutonio
[modifica] Economia
Nel 2004 la 'Ndrangheta si stima abbia guadagnato solo dal traffico di droga 22 miliardi e 340 milioni di euro (circa 44.000 miliardi di lire) che risulta essere quindi l'affare più redditizio. Ottiene il primato anche per il traffico delle armi con 2 miliardi e 353 milioni di euro. (il guadagno delle altre organizzazioni mafiose si aggira attorno agli 800 milioni di euro). 4100 milioni di euro il giro d'affari nell'usura, 4600 milioni di euro per il traffico di armi e la prostituzione. Questa è ovviamente solo una parte dei suoi guadagni. Secondo dati Eurispes la 'Ndrangheta nel 2004 ha avuto un giro d'affari stimato di 36 miliardi di euro. [6]
Questi guadagni rendono la 'Ndrangheta una delle mafie più ricche in Europa. Il successo di questa organizzazione può essere spiegato solo con un'abile politica di riciclaggio del denaro sporco (inizialmente fornito dai sequestri di persona) e con un reinvestimento nel campo della droga che ha portato questa mafia a surclassare le altre: Cosa Nostra, Camorra, Sacra Corona Unita e Stidda. L'argomento è di pericolosa trattazione in Italia dato il collegamento con forze politiche di entrambe le coalizioni. Al momento, migliaia di italiani rischiano la vita, nel cercare di combatterla.
[modifica] Musica
Sulla 'ndrangheta sono stati prodotti dischi musicali dove vengono cantanti fatti e storie dell'onorata società, riti, modo di comportarsi e modo di pensare; i loro "valori".
La trilogia dal titolo La musica della mafia è formata dai seguenti album:
- La musica della mafia. Il canto di malavita
- La musica della mafia volume II. Omertà, onuri e sangu
- La musica della mafia volume III. Le canzoni dell'onorata società.
Inoltre prodotti dall'Elca Sound:
- Ndrangheta. Canti e storie. "Cu è orbu surdu e taci, campa cent'anni in paci"
- Ndrangheta II. A storia cuntinua... "A mamma cumanda e u picciottu va e fa..."
- Ndrangheta III. Osso mastrosso carcagnosso.
- Ndrangheta IV. Calabria organetto tarantella.
[modifica] Bibliografia
- I segreti dei Boss. Storia della 'ndrangheta cosentina. Arcangelo Badolati- Klipper Edizioni
- Malandrini, La 'ndrangheta tra cronaca e leggenda. Arcangelo Badolati - Klipper Edizioni
- La Nave della 'ndrangheta. Antonio "Totò" Delfino - Klipper Edizioni
- "Fratelli di sangue", Nicola Gratteri, Antonio Nicaso, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza (2006).
- Alle origini della 'ndrangheta: la picciotteria, Antonio Nicaso, Edizione Rubbettino, 1989.
- 'Ndranghete: le filiali estere della mafia calabrese, Antonio Nicaso, Diego Minuti, Monteleone, 1995.
- Processo alla 'Ndrangheta - Enzo Ciconte edizione Laterza
- 'Ndangheta dall'Unità ad oggi - Enzo Ciconte edizione Laterza, 1992
- Storia della 'ndrangheta - Salvatore Scarpino edizione Fenice, 1996
- Fratelli di mafia. Cosa Nostra e 'ndrangheta. - Letizia Paoli edizione Il Mulino, 2000
- Poteri segreti e criminalità. L'intreccio inconfessabile tra 'ndrangheta, massoneria e apparati dello Stato - Giovanni Cariati edizione Dedalo, 2004
- 'Ndrangheta. Ultimo boss - Giovanni Cariati edizione Nuovi Autori, 2005
- Un vaso di coccio. Dai governi locali ai governi privati. Comuni sciolti per mafia e sistema politico istituzionale in Calabria - Claudio Cavaliere edizione Rubbettino, 2004
- La globalizzazione delle cattive idee. Mafia, musica, mass media - Francesca Viscone edizione Rubbettino, 2005
[modifica] Voci correlate
- 'Ndrina
- Golpe Borghese
- Lista delle organizzazioni criminali
- Vittime della 'Ndrangheta
- Ragazzi di Locri
- Ammazzateci tutti
[modifica] Ndranghetisti
- Giuseppe Morabito
- Pasquale Tegano
- Paolo De Stefano
- Giuseppe D'Agostino
- Vittorio Ierinò
[modifica] Le famiglie più importanti
- De Stefano
- Pesce
- Papalia
- Barbaro
- Mancuso
- Mazzaferro
- La Rosa
- Lo Bianco
- Palamara
- Accorinti
- Ierinò
[modifica] Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni riguardanti la 'Ndrangheta
[modifica] Collegamenti esterni
- Piccolo glossario della Ndrangheta
- DIA
- Sito dei Ragazzi di Locri: "E adesso ammazzateci tutti"
- http://www.archiviostampa.it/it/news/news.aspx?r=relauto&id=755 Blitz contro la cosca Pesce-Bellocco
[modifica] Riferimenti
- ↑ http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/antimafia-stati-generali/mafia-cifre/mafia-cifre.html
- ↑ http://www.omicronweb.it/percorsi/Mafia%20al%20nord/mafia_lombardia.html
- ↑ http://www.archiviostampa.it/it/articoli/art.aspx?id=6921
- ↑ http://www.archiviostampa.it/it/news/news.aspx?r=relauto&id=672
- ↑ http://www.calabriaonline.com/specialecol/mali_di_calabria/ndrangheta/storia/ndrangheta1.php
- ↑ http://www.didaweb.net/mediatori/articolo.php?id_vol=1473
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