Dialetto salentino
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Dialetto salentino (salentinu) † | |
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Parlato in: | Italia |
Regioni:Parlato in: | Puglia meridionale, Salento |
Persone: | circa un milione e mezzo |
Classifica: | non in top 100 |
Tipologia: | livello subregionale |
Filogenesi: |
Lingue indoeuropee |
Statuto ufficiale | |
Codici di classificazione | |
Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - Art.1 (a Lecce) "Tutti li cristiani te lu mundu nascenu libberi e lo stessi pe' dignità e diritti. Tutti tenenu cervieddhru e cuscenzia e tocca 'sse comportanu comu frati l'uni cu l'autri." |
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Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
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Il dialetto salentino è il dialetto parlato nel Salento, territorio della Puglia meridionale.
L'area del dialetto salentino comprende l'intera provincia di Lecce, gran parte della provincia di Brindisi e la parte meridionale della provincia di Taranto.
Indice |
[modifica] Storia
Il dialetto salentino si presenta carico di influenze provenienti dalle dominazioni e dei popoli stabilitisi in questi territori che si sono susseguite nei secoli: greci, bizantini, longobardi, francesi, spagnoli, albanesi, arabi. Si tratta, ad ogni modo, di dialetti romanzi, che in tutto il medioevo furono contrapposti ai dialetti ellenofoni altrettanto diffusi nella regione. Il lessico salentino ha preso molti prestiti da altre lingue romanze (spagnolo e francese), risentendo solo marginalmente dell'influsso dei dialetti greci già citati. Tali parlate diedero vita per secoli ad una sorta di area bilingue, di cui oggi abbiamo ancora testimonianza nell'area della Grecìa Salentina.
[modifica] Caratteristiche
La parola salentino può essere considerata come un'etichetta più che come un aggettivo che indichi una lingua unitaria in tutto il Salento. Infatti differenze anche sostanziali rendono quasi incomprensibile la parlata degli abitanti dei paesi, sebbene questi siano poco distanti fra di loro.
Il salentino si differenzia nettamente dal resto dei dialetti della Puglia, risultando lontanissimo, ad esempio, dal dialetto barese. Invece ha affinità con il dialetto tarantino, con il calabrese e con la lingua siciliana. La distinzione tra il dialetto pugliese e il salentino si ritrova soprattutto nella fonetica: il dialetto pugliese tende a rendere sonori i gruppi latini come “nt”, “nc”, “mp” in “nd”, “ng”, “mb” come le “s” in “z”, mentre il dialetto salentino li conserva intatti. Un abitante di Bari pronuncerà: “candare” per “cantare”, “angòra” per “ancòra”, “tembo” per “tempo” e “penziero” per pensiero”. Un'altra particolarità fonetica, dovuta all'influenza sannita è stata la trasformazione dei gruppi “nd” e “ll” in “nn” e “dd(h)” (ad esempio “quannu” per “quando”, “cavadd(h)u” per “cavallo”).
[modifica] Differenze territoriali
È interessante notare come in alcuni paesi dell'area ellenofona della Grecìa Salentina, tra cui Martano, Castrignano de' Greci, Soleto, Zollino e in altre località come Aradeo si usi sempre il passato remoto, anche in luogo del passato prossimo, a differenza degli altri paesi del Salento. Ad esempio la frase "ho mangiato" nei paesi sopra indicati si traduce con mangiai, mentre nel resto dei comuni si traduce con aggiu mangiatu o aggiu manciatu. La particolarità, che avvicina sensibilmente il dialetto di questi paesi al siciliano, deriva dal latino, in cui non c'è differenza tra il passato remoto e il passato prossimo italiani, essendo entrambi traducibili con il perfetto. A conferma di questa tesi, la frase italiana "sono andato" in questi comuni si traduce con sci (dal latino "ii" o "i", prima persona singolare del passato remoto del verbo "eo", che significa "andare"), mentre altrove con su sciutu (più simile all'italiano "sono andato").
In provincia di Brindisi in finale di parola si usa più spessa la lettera "i" mentre in provincia di Lecce più spesso la "e". Ad esempio "mari" invece di "mare". Un'altra differenza nel dialetto delle due province è il gruppo "ll" che nella zona di Brindisi si trasforma in "dd" mentre a Lecce "ddh".
[modifica] Il salentino come lingua
Molti linguisti riconoscono alcuni dialetti parlati in Italia come delle lingue strutturalmente differenti dall'italiano, quindi non dei dialetti. Si tratta di lingue parlate prevalentemente nell'Italia Meridionale e Settentrionale, compreso il Salento. L'UNESCO ha inserito il salentino nel Red Book on Endangered Languages.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Vocaboli ed espressioni
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