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HMS Warspite (1913) - Wikipedia

HMS Warspite (1913)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nota disambigua - Se stai cercando altre navi della Royal Navy chiamate Warspite, vedi HMS Warspite.
HMS Warspite

La Warspite durante il suo viaggio verso l'Oceano Indiano, 16 luglio 1942
Descrizione generale
Tipo  nave da battaglia
Classe  Queen Elizabeth
Numero unità {{{numero_unità}}}
Costruttori  {{{costruttori}}}
Cantiere 
Matricola 
Ordine  1912
Impostazione 31 ottobre 1912
Varo  26 novembre 1913
Completamento 
Entrata in servizio  8 marzo 1915
Proprietario 
Radiazione  11 febbraio 1945
Destino finale  Demolita nel 1950
Caratteristiche generali
Dislocamento  (alla costruzione) 33.410 t
Stazza lorda  t
Lunghezza  (globale) 195 m
(con passeggiata di poppa) 196,5
(linea di galleggiamento) 183 m
Larghezza  27,6 m
Altezza  m
Pescaggio  9,2 m
Profondità operativa  m
Ponte di volo 
Propulsione  24 × caldaie, pressione massima 1965 Pa
4 turbine ad accoppiamento diretto
4 assi elica
75.000 CV a 300 giri/minuto
2 dinamo a olio da 450 kW
2 x dinamo a turbina da 200 Kw
1 dinamo con motore alternativo da 200 kW aggiunta poco dopo l'ingresso in servizio.
Velocità  24 nodi (44,4 km/h)
Autonomia  8.600 n.mi. a 12,5 nodi (15.900 km a 23 km/h)
3.900 nm a 21 nodi (7.222 km a 42,6 km/h)
3.300 t di petrolio, 100 t di carbone
Capacità di carico 
Equipaggio  925 a 1.220
Passeggeri 
Equipaggiamento
Sensori di bordo 
Sistemi difensivi 
Armamento  Alla costruzione:
  • 8 cannoni da 15"/42 (381mm) Mk I in 4 torri binate
  • 12 cannoni da 6"/45 (152mm) BL Mk XII in affusti singoli
  • 2 cannoni 3" (76,2mm) high-angle su affusto singolo
  • 4 cannoni da 3 pdr (47mm)
  • 4 tubi lancia siluri sommersi da 21" (457mm)

Dopo la ricostruzione:

  • 8 cannoni da 15"/42 (381mm) Mk I in 4 torri binate
  • 12 cannoni da 6"/45 (152mm) BL Mk XII in affusti singoli
  • 8 cannoni da 4.5"/45 (114 mm) QF Marks III su affusti binati
  • 32 cannoni da 2-pdr (40 m/39) Mark VIII su affusti ottupli
  • 16 cannoni da 0.50"/62 (12,7 mm) Mark III su affusti quadrupli
Corazzatura  Corazzatura alla costruzione:
  • Cintura: 279 mm che diminuiscono gradatamente a 152 mm a prua e 101 mm a poppa
  • Cintura superiore: 152 mm
  • Paratie: 152 e 101 mm
  • Torri cannoni da 15": 279 mm fianchi, 330 mm fronte, 108mm tetto
  • Barbette: da 254 a 178 mm sopra la cintura, da 152mm a 101 mm sotto
  • Cannoni da 6": 152mm
  • Torretta di comando: 279mm fianchi, 76mm tetto, 101 mm cupola ruotante
  • Tubo della torretta di comando: 152 mm sopra al ponte superiore, 101 mm sotto
  • Torretta di comando dei siluri: 152 mm
  • Tubo della torretta di comando dei siluri: 152 mm al ponte superiore.

Piastre protettive alla costruzione:

  • Verticali:
    • Paratie dei siluri: 25 mm + 25 mm
    • Paratie a fine magazzini: 25 mm + 25 mm (ulteriore strato di 25 mm aggiunto dopo la battaglia dello Jutland)
    • Condotti di ventilazione dei fumaioli: 38 mm
  • Orizzontali:
    • Castello di prua: 25 mm sopra le batterie da 6"
    • Ponte superiore da 50 mm a 31 mm dalle barbette A-Y
    • Ponte principale: 31 mm alle estremità
    • Ponte di mezzo: 25 mm (50 mm dopo la battaglia dello Jutland)
    • Ponte inferiore: 76 mm alle estremità; 57 mm sopra gli ingranggi di virata; 25 mm a prua.
Mezzi aerei  1 catapulta e 1 aereo di avvistamento dopo gli anni venti
Note
Motto 
Soprannome 

La HMS Warspite fu una nave da battaglia classe Queen Elizabeth della Royal Navy britannica. Venne varata il 26 novembre 1913 a Cantieri Reslil di Devonport. Portò uno dei nomi più famosi e fascinosi della Royal Navy. Durante la seconda guerra mondiale venne soprannominata The Old Lady ("La Vecchia Signora") in seguito ad un commento dell'ammiraglio Andrew Cunningham nel 1943.

La Warspite e le sue compagne di classe furono concepite da due uomini, l'ammiraglio Sir John "Jackie" Fisher, che era Primo Lord del Mare all'epoca dell'entrata in servizio della prima corazzata monocalibro, la HMS Dreadnought e Winston S. Churchill, Primo Lord dell'Ammiragliato, che fu fondamentale nel concretizzare in una nave reale il progetto. Venne inoltre influenzata da diverse decisioni circa la classe Queen Elizabeth prese da Lord Fisher, che era stato convinto ad uscire dal ritiro da Churchill.

Indice

[modifica] Storia

Il suo primo ufficiale comandante fu il capitano Edward Montgomery Phillpotts. La Warspite si unì al 2nd Battle Squadron della Grand Fleet ed intraprese diverse prove a mare, inclusi i test di artiglieria, tra cui quello dei cannoni da 381mm a cui presenziò Churchill che rimase impressionato dalla loro precisione e potenza. Alla fine del 1915 la Warspite, mentre era condotta da suoi cacciatorpedinieri di scorta lungo il fiume fiume Forth si arenò subendo alcuni danni allo scafo. Dopo le riparazioni si riunì alla Grand Fleet, questa volta come parte del 5th Battle Squadron di nuova formazione, che era stato creato per le navi della sua classe. All'inizio di dicembre la Warspite rimase coinvolta in un nuovo incidente quando ebbe una collisione con la sua nave sorella Barham, subendo un danno considerevole.

[modifica] Jutland

Nel 1916 la Warspite, ed il resto del 5th Battle Squadron, furono temporaneamente trasferiti alla gruppo di incrociatori da battaglia al comando di David Beatty. Il 31 maggio prese parte alla prima e maggiore battaglia della sua carriera: la battaglia dello Jutland. La Warspite subì quindici colpi dai cannoni delle navi capitali tedesche, che le causarono danni considerevoli, tanto da arrivare prossima a colare a picco. Il timone si bloccò dopo un tentativo di evitare una collisione con la sorella Valiant. Il suo capitano decise di rimanere in rotta, muovendosi in cerchio piuttosto che invertendo le macchine: una decisione che l'avrebbe resa un facile bersaglio. Questa manovra salvò la HMS Warrior, perché i tedeschi spostarono le loro attenzioni dall'incrociatore gravemente danneggiato al bersaglio più appetitoso di una nave da guerra in difficoltà. Ciò le valse l'eterna gratitudine dell'equipaggio del Warrior che credeva che le azioni della Warspite fossero state intenzionali. L'equipaggio riprese infine il controllo del Warspite dopo due giri completi, sebbene le azioni intraprese per arrestare la rotta in cerchio ebbero l'effetto negativo di portarla dritta verso la Flotta d'Alto Mare tedesca. Quindi venne dato l'ordine di arrestare la Warspite per permetterle di completare le riparazioni, dopodiché si avvio di nuovo. Dopo la battaglia dello Jutland fu piagata per il resto della sua vita da problemi manovra.

Durante la battaglia la Warspite perse quattordici membri dell'equipaggio ed ebbe molti feriti. Fece rotta verso il proprio porto, nonostante i danni considerevoli subiti, solo dopo un ordine diretto del contrammiraglio Hugh Evan-Thomas, comandante del 5th Battle Squadron. Il 1 giugno durante il viaggio di ritorno venne attaccata, senza successo da un U-boat tedesco che le lanciò contro due siluri. Al primo attacco ne seguì un secondo ma venne mancata nuovamente dal siluro. Poco dopo la Warspite affrontò direttamente un U-boat di fronte ad essa, tentando di speronarlo, ma fallì. Riuscì a raggiungere Royth illesa, dove i suoi danni vennero riparati.

[modifica] Armistizio

Una volta completate le riparazioni la Warspite si riunì al 5° Battle Squadron. La sfortuna la colpì ancora quando entrò nuovamente in collisione con una nave sorella, questa volta la Valiant, forzandola a nuove riparazioni. Nel giugno 1917 la Warspite urtò la Destroyer. Il mese seguente la Warspite venne scossa dai suoi ormeggi a Scapa Flow, quando la HMS Vanguard, una classe St. Vincent, saltò in aria a causa dell'esplosione di uno dei suoi depositi di munizioni.

Nel 1918 scoppiò un incendio in una delle sale caldaie, forzandola a nuove riparazioni. Il 21 novembre salpò insieme al resto della Grand Fleet per ricevere la Flotta d'Alto Mare tedesca, dal suo internamento nel Firth of Forth. La maggior parte di questa flotta sarà affondata dai Tedeschi nel 1919 mentre era ancorata a Scapa Flow.

[modifica] Periodo interguerra

Nel 1919, la Warspite si unì al 2nd Battle Squadron della Flotta Atlantica di nuova formazione. Trascorse la maggior parte di questo periodo nel mar Mediterraneo come parte di questa flotta. Nel 1924 prese parte ad una Rivista della Flotta alla presenza di re Giorgio V. Più tardi nel corso dell'anno ricevette un parziale aggiornamento, che includeva l'installazione di nuovi pezzi di piccolo calibro, così come un parziale incremento della corazzatura e la modifica di parti della sovrastruttuta. I lavori furono completati nel 1926. Quello stesso anno, dopo aver trascorso così tanto tempo nel Mediterraneo come parte della Flotta Atlantica, entrò infine nel suo organico, diventando la nave ammiraglia del Comandante in Capo della Mediterranean Fleet (Flotta Mediterranea), così come agendo come nave ammiraglia del Secondo in Comando.

Nel 1930 si riunì alla Flotta Atlantica. Nel settembre 1931 era la nave di guardia a Invergordon durante le fasi iniziali dell'ammutinamento di Invergordon. Si trovava in mare durante l'ammutinamento delle altre navi principali della Flotta Atlantica.

Nel 1934 venne completamente rimordernata: la sua sovrastruttura venne radicalmente alterata, permettendo l'installazione di un hangar per aerei e vennero fatte modifiche al suo armamento ed all'apparato di propulsione. La modernizzazione venne completata nel 1937 e ritornò in servizio attivo quello stesso anno. Venne nuovamente inviata nel Mediterraneo, diventando la nave ammiraglia della Flotta Mediterranea. Comunque problemi al suo apparato di propulsione e dell'apparato di manovra risalenti alla battaglia dello Jutland del 1916 la ritardarono di diversi mesi. In questo periodo rimase coinvolta in due altri sfortunati incidenti: per poco non colpì una nave passeggeri con uno dei suoi proiettili e successivamente fece fuoco accidentalmente contro la città maltese di La Valletta con i suoi cannoni antiaerei.

[modifica] Seconda guerra mondiale

Nel giugno 1939 il vice ammiraglio Sir Andrew Cunningham divenne il Comandante in Capo della Flotta Mediterranea. Il 3 settembre 1939 venne dichiarata la guerra tra Regno Unito e Germania, ma non contro l'Italia. Più tardi nel corso dell'anno la Warspite lasciò il Mediterraneo per unirsi alla Home Fleet dove venne impegnata in missioni di caccia delle navi corsare tedesche che attaccavano i convogli mercantili, senza però riuscire a entrare in contatto con alcun avversario.

La Warspite mentre spara contro batterie costiere durante la seconda battaglia di Narvik.
La Warspite mentre spara contro batterie costiere durante la seconda battaglia di Narvik.

Nell'aprile 1940 servì nella campagna di Norvegia fornendo un essenziale supporto durante la seconda batttaglia di Narvik quando la Warspite e diversi cacciatorpedinieri britannici attaccarono otto cacciatorpedinieri tedeschi intrappolati in Ofotfjord, vicino al porto di Narvik. Il vice-ammiraglio William "Jock" Whitworth, leader dell'operazione trasferì la sua bandiera sulla Warspite il giorno in cui iniziò la battaglia il biplano Fairey Swordfish imbarcato sulla Warspite affondò l'U-boat tedesco U-64 (il primo aereo ad affondare un U-boat nella seconda guerra mondiale. I cacciatorpedinieri tedeschi vennero rapidamente ingaggiati dai cacciatorpedinieri britannici. Una nave tedesca pesantemente danneggiata, la Erich Koellner, venne distrutta dalle bordate della Warspite. La Warspite fece fuoco anche contro la Diether von Roeder e la Erich Giese, la prima fu autoaffondata dal suo equipaggio, mentre la seconda fu distrutta dalla Warspite e dai suoi cacciatorpedinieri. L'obbiettivo di eliminare tutti gli otto cacciatorpedinieri tedeschi, che stavano esaurendo carburante e munizioni venne raggiunto con perdite minime.

Nell'estate del 1940 venne trasferita nel teatro del Mediterraneo e durante la battaglia di Punta Stilo le venne accreditato il centro di artiglieria più distante della storia da una nave in movimento ad un bersaglio in movimento. L'obbiettivo, la nave da battaglia italiana Giulio Cesare, fu colpito dalla distanza di circa 24 km. (Vedi anche l'incrociatore da battaglia tedesco Scharnhorst, a cui è accreditato un colpo da molto distante contro la HMS Glorious nel giugno 1940). La Warspite prese anche parte alla porzione navale della battaglia di Creta.

[modifica] Oceano Indiano

Nel 1941, partì da Alessandria d'Egitto diretta verso gli USA, dovre avrebbe dovuto essere riparata al Puget Sound Naval Shipyard, Bremerton. I lavori di riparazione e modifica iniziarono in agosto e terminarono in dicembre ed inclusero la sostituzione dei suoi consunti cannoni da 15". Si trovava ancora in cantiere quando Pearl Harbor venne attaccata dai giapponesi. Dopo un viaggio di prova lungo la costa occidentale del nordamericana partì per unirsi alla Flotta orientale nell'Oceano Indiano.

Nel gennaio 1942 si unì alla Flotta orientale divenendo la nave ammiraglia dell'ammiraglio James Somerville, che nel 1927 l'aveva comandata. Come parte della Flotta Orientale aveva base a Ceylon e fece parte del gruppo rapido della flotta, che includeva anche le due portaerei Formidable e Indomitable, mentre le quattro lenti navi da battaglia classe Revenge e la vecchia portaerei Hermes formarono il gruppo lento.

Somerville decise ben presto di spostare la flotta per la sua protezione. Scelse l'atollo Addu, nelle Maldive come sua nuova base. Nonostante la minaccia di un attacco giapponese, Somerville reinviò due incrociatori pesanti, il Cornwall e il Dorsetshire con la portaerei Hermes a Ceylon. All'inizio di aprile due forze navali giapponesi iniziarono il raid dell'oceano Indiano. Una forza era composta dalla portaerei leggera Ryujo e includeva sei incrociatori, mentre il secondo gruppo incudeva cinque portaerei che avevano lanciato l'attacco di sorpresa contro Pearl Harbor e quattro navi da battaglia. Queste frugarono l'oceano Indiano alla ricerca della Eastern Fleet di Somerville, all'epoca l'unica presenza navale significativa dell'area. Dopo il primo avvistamento dei giapponesi il 4 aprile 1942 venne ordinato agli incrociatori distaccati di ritornare alla Flotta. Il gruppo veloce, che includeva la Warspite fece rotta per la loro base con l'obbiettivo di lanciare nei giorni successivi un attacco contro la forza giapponese. Tutte e tre le navi distaccate dalla flotta, la Cornwall, la Dorsetshire e la Hermes, furono affondate dalle forze giapponesi. L'attacco contro le forze giapponesi da parte della flotta di Somerville non si concretizzò e i giapponesi lasciarono poco dopo la zona, senza riuscire a trovare la Eastern Fleet. Il resto delle operazioni della Warspite in questo teatro furono largamente prive di eventi degni di nota, con solo limitate operazioni navali. La Warspite lasciò l'aera nel 1943 dirigendosi ancora una volta verso il Mediterraneo.

[modifica] Ritorno al Mediterraneo

La Warspite mentre bombarda posizioni tedesche a Catania, luglio 1943.
La Warspite mentre bombarda posizioni tedesche a Catania, luglio 1943.
La Warspite mentre scorta unità della Regia Marina
La Warspite mentre scorta unità della Regia Marina

Nel giugno 1943, la Warspite si unì alla Forza H con base a Gibilterra e prese parte all'operazione Husky, l'invasione della Sicilia di luglio, insieme alle navi da battaglia Nelson, Rodney e Valiant, e alle portaerei Formidable e Illustrious. La Warspite iniziò il bombardamento della Sicilia il 17 luglio attaccando posizioni tedesche a Catania.

Tra l'8 e il 9 settembre, la forza H che stava coprendo gli sbarchi a Salerno venne attaccata da aerei tedeschi, ma ne abbatté molti. Il 10 settembre il Warspite che aveva combattuto la flotta italiana nel 1940-41, la condusse, dopo la loro resa agli alleati al suo internamento a Malta.

Tornò in azione il 15 settembre a Salerno. Il settore statunitense era in una situazione precaria dopo un contrattacco tedesco e la Warspite con la Valiant iniziarono un bombardamento delle posizioni tedesche a Salerno, salvano in effetti gli alleati. Il 6 settembre fu attaccato da uno squadrone di aerei tedeschi armati con uno dei primi missili guidati, il FX-1400. Uno di questi colpì la Warspite vicino al fumaiolo, perforando i ponti, causando gravi danni e aprendo un grande foro sul fondo dello scafo. Numerosi membri dell'equipaggio furono feriti e uccisi. Venne trainato da rimorchiatori della marina statunitense a Malta, che raggiunse il 19 settembre e venne sottoposta a riparazioni di emergenza prima di essere trainata a Gibilterra. La Warspite si diresse quindi verso il Regno Unito per essere sottoposta a ulteriori riprazioni a Rosyth, nel marzo 1944.

[modifica] Ultimi incarichi

Il 6 giugno 1944 prese parte alla Sbarco in Normandia come parte della Eastern Task Force, sparando contro posizioni tedesche per coprire gli sbarchi a Sword Beach. Succesivamente supportò gli sbarchi statunitensi. Pochi giorni dopo supportò anche gli sbarchi a Gold Beach. Le canne dei suoi cannoni ormai usurati e venne inviata a Rosyth per la loro sostituzione. Durante il viaggio di ritorno innescò una mina magnetica subendo gravi danni, ma riuscì a raggiungere Rosyth. Ricevette solo riparazioni minori, sufficienti a rimetteral in funzione per compiti di bombardamento costiero.

Dopo le riparazioni bombardò Brest, Le Havre e Walcheren, l'ultima delle quali fu per fornire copertura durante gli sbarchi sull'isola del 1° novembre. Successivamente rimase in gran parte inattiva. Venne piazzata nella Category C Reserve il 1° febbraio 1945. Successivamente alla fine della guerra ci furono richieste di conservarla come nave museo come la HMS Victory di Horatio Nelson, ma vennero ignorate e la nave venduta come rottame nel 1947.

Mentre veniva trainata verso il cantiere dove avrebbe dovuta essere smantellata, ruppe gli ancoraggi durante una tempesta arenandosi a Prussia Cove, in Cornovaglia dove dovette essere smantellata. Le operazioni si conclusero nel 1950.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


Navi da battaglia classe Queen Elizabeth
Queen Elizabeth | Warspite | Valiant | Barham | Malaya
Royal Navy

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