Istituto per le Opere di Religione
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L'Istituto per le Opere Religiose (IOR) ha lo scopo "di provvedere alla custodia e all´amministrazione dei beni mobili e immobili trasferiti o affidati allo IOR medesimo da persone fisiche o giuridiche e destinati a opere di religione e carità" (Art.2 dello Statuto). Viene considerato la banca centrale della Chiesa Cattolica Romana ed è situato nella Città del Vaticano. La banca è gestita da professionisti bancari CEO e guidata da un presidente, non necessariamente un religioso, che riferisce direttamente ad un collegio di 5 cardinali, nominati dal Papa e in carica per un quinquennio con lo scopo di vigilare sulla fedeltà dell'istituto agli obblighi statutari, e al Papa (o al cardinale Camerlengo durante un periodo di sede vacante). L'attuale presidente è Angelo Caloia che è stato membro dell'Opus Dei. Il vice-presidente è Virgil Dechant, un americano dell'Ordine dei Cavalieri di Colombo. Altre importanti personalità dell'istituzione sono: Theodor Pietzcker, uomo della Deutsche Bank; José Angel Sánchez Aslain, che proviene dallo spagnolo Banco Bilbao-y-Vizcaya; Robert Studer dell'UBS, Unione Banche Svizzere.
[modifica] Storia
La Banca Vaticana è un ramo della Curia Romana, la struttura amministrativa della Chiesa Cattolica Romana. Divenne un organizzazione formale nel XIX secolo derivando da un sistema informale finanziario della Chiesa conosciuto come Obolo di San Pietro.
La Banca Vaticana attraversò tre periodi di grande cambiamento: nel 1870 con la dissoluzione dello Stato Pontificio; nel 1929 con i Patti Lateranensi che stabilirono l'indipendenza della Città del Vaticano; ed in seguito agli accadimenti della seconda guerra mondiale.
L' 11 febbraio 1887, Leone XIII costituisce la "Commissione delle Opere Pie" che assume l´ "Amministrazione delle opere di religione".
I Patti Lateranensi nel 1929 riconoscono Città del Vaticano come uno Stato indipendente e includono una ridefinizione dell'usura, che non è più il prestito di denaro ad interesse, ma il prestito di denaro ad interessi che consentono profitti esorbitanti.
Con la legge del 27 maggio 1929 n. 810, l'Italia si obbligava a versare alla Santa Sede la somma di lire 750.000.000 ed a consegnare titoli di debito pubblico consolidato per un valore nominale di 1.000.000.000 di lire. Questo fu una parte consistente dei capitali che consentirono alla banca di iniziare la sua attività economica.
Il 27 giugno 1942 un chirografo di papa Pio XII lo trasforma in una banca con scopi di lucro, dotata di personalità giuridica propria.
[modifica] Scandalo del Banco Ambrosiano
La Banca Vaticana era il maggior azionista del Banco Ambrosiano. Paul Marcinkus, direttore della Banca Vaticana dal 1971 al 1989, fu indagato in Italia nel 1982 a causa del fallimento del Banco Ambrosiano, considerato uno dei maggiori scandali finanziari del dopoguerra. Il Banco Ambrosiano fu accusato di riciclaggio di denaro della mafia in connessione con la P2, una loggia massonica "coperta" guidata da Licio Gelli.
Marcinkus non venne mai processato in Italia poiché risultava impiegato del Vaticano e quindi immune ai procedimenti penali. Morì a Sun City, in Arizona, Stati Uniti d'America, nel 2006. La Banca Vaticana non ammise le responsabilità per il fallimento del Banco Ambrosiano, ma riconobbe la responsabilità morale e pagò 241 milioni di dollari ai creditori.
Fino al 2006 sono continuate le indagini per la morte del capo del Banco Ambrosiano, Roberto Calvi, il quale venne collegato con Ernest Backes, appartenente a Clearstream, che potrebbe essere collegato alla morte di Gérard Soisson[citazione necessaria], che lavorò per Clearstream, la "banca delle banche" che pratica il financial clearing.