Libro di Giuditta
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Antico Testamento |
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Ebraico, Protestante, Cattolico, Ortodosso
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Deuterocanonici (non canonici per ebrei, canonici per cattolici e ortodossi, apocrifi per protestanti) |
Ortodosso
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Copto |
Siriaco (Peshitta)
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Progetto Religione uso tabella |
Il Libro di Giuditta è uno dei libri deuterocanonici della Bibbia. E' incluso nella versione dei Settanta e nell'Antico Testamento Cattolico e Ortodosso della Bibbia, ma è escluso dalla Bibbia Giudaica e da quella Protestante.
In esso sono evidenti numerosi anacronismi storici , per cui il testo corrisponde più alla novella edificante che a una vera e propria storia. Può quindi essere paragonato ad una parabola o forse al primo romanzo storico.
Indice |
[modifica] La storia
La storia è ambientata cronologicamente durante il regno di Nabucodonosor, il re assiro, di cui narra la guerra contro i Medi.
Conclusa vittoriosamente la prima campagna di guerra, il "Grande re" affida al suo generale Oloferne la campagna d'occidente, durante la quale questi incontra il popolo di Israele. Un capo cananeo lo avverte che quello è un popolo invincibile, se non pecca contro il suo Dio, e per tutta risposta egli lo consegna agli israeliti, chelo ricoverano e si preparano alla guerra con l'Assiro.
Assediati, ridotti allo stremo per fame e sete, gli israeliti vorrebbero arrendersi, e il loro capo, Ozia, a fatica riesce a convincerli ad aspettare qualche giorno.
Qui entra in scena Giuditta, ricca vedova, bella, giovane e di indiscussa virtù:
Alla notizia dell'intenzione di resa, Giuditta convoca gli anziani, rimprovera loro la scarsa fede, ne ottiene la fiducia e, invocata per sè la protezione del Dio di Israele, si veste in gran pompa e si presenta ad Oloferne con la sua serva e con doni, fingendo di essere venuta a tradire i suoi.
Condotta alla presenza del generale viene assai ben accolta, e gli fa credere di poter avere la rivelazione dei peccati del suo popolo a causa dei quali l'Eterno lo darà in mano al nemico, permettendogli di giungere vittorioso fino alla conquista di Gerusalemme.
Oloferne accetta entusiasta l'offerta e la lascia pregare ogni giorno il suo Dio per avere la promessa rivelazione. Dopo tre giorni la invita al suo banchetto, credendo di poterla anche possedere. Ma quando viene lasciato solo con la donna è perdutamente ubriaco.
Il trofeo entusiasma gli israeliti, che da assediati si trasformano in attaccanti e conquistano e saccheggiano il campo degli Assiri.
Giuditta ricava dal suo atto eroico grandi onori e anche ricchezze, leva un salmo di ringraziamento all'Eterno, e vive fino a 105 anni, libera e assai rispettata dalla sua gente, rifiutando ogni proposta di nuove nozze.
[modifica] Significati
La storia di Giuditta, trattata con grande ampiezza nella Bibbia cristiana e sicuramente edificante, sia sul piano patriottico che su quello della virtù femminile, ha avuto un gran successo come fonte di ispirazione letteraria ed iconografica.
Colpisce, nel racconto, l'entrata in scena di questa figura di donna bella, libera e ricca (posizione di per sè inquietante, in una società arcaica), che pungola lo scarso coraggio degli uomini della sua comunità ai quali dovrebbe per tradizione essere soggetta. E non c'è dubbio che l'uccisione di Oloferne evochi anche la vendetta della donna contro il maschio violento e violentatore.
Come ha potuto dunque, un racconto che ribadisce che le armi della femmina contro il maschio sono quelle tradizionali - la seduzione e l'inganno - avere tanta fortuna in società patriarcali?
La parola-chiave sembra essere "patriottismo", valore, come indica la parola stessa, tipicamente patriarcale.
Il fatto è che da una parte nel racconto si ribadisce che le armi femminili sono proprio quelle, ma dall'altra esse vengono qui utilizzate a beneficio del gruppo (patriarcale) di appartenenza. Ciò consente la promozione di Giuditta al ruolo di eroe - anzi, di eroina.
Di questa complessità psicologica ben si accorse Freud, quando nella sua Psicologia della vita amorosa, citò la figura di Giuditta come una di quelle donne la cui verginità è protetta da un tabù, facendo riferimento ad una tragedia di Friedrich Hebbel che dava per non consumato il suo primo ed unico matrimonio.
[modifica] Iconografia
In questa complessità, oltre che nella bellezza della protagonista, risiede probabilmente la ragione della grande fortuna iconografica della storia, dal Medioevo fin quasi ai giorni nostri.
Se ne danno di seguito alcuni esempi.
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[modifica] Voci correlate
- Betulia Liberata
- Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi, versione del 1612-13
- Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi, versione del 1620
- Giuditta e Oloferne di Caravaggio
- Giuditta I di Klimt
- Sansone
- Libro di Ester
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[modifica] Collegamenti esterni
- Il libro di Giuditta (testo LiberLiber)
- Testo biblico del Libro di Giuditta (anche pdf)