Mitsubishi A6M
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A6M2 Modello 21 | |
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![]() Uno Zero A6M2 Modello 21 |
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Descrizione | |
Ruolo | Caccia monoposto |
Equipaggio | 1 |
Primo volo | gennaio 1940 |
Costruttore | Mitsubishi |
Dimensioni | |
Lunghezza | 9,06 m |
Apertura alare | 12 m |
Altezza | 2,92 m |
Superficie alare | |
Pesi | |
A vuoto | 1.680 kg |
Carico | |
Massimo al decollo | 2.410 kg |
Propulsione | |
Motore | Nakajima Sakae 12 |
Potenza | 925 cv (690 kW) |
Prestazioni | |
Velocità massima | 509 km/h |
Autonomia | 3,110 km (con serbatoi sganciabili) |
Tangenza | 10.300 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 x 20 mm cannoni tipo 99 sull'esterno ali (60 proiettili per cannone) 2 x 7.7 mm mitragliatrice tipo 97 sulla fusoliera frontale (500 proiettili per mitragliatrice) |
Bombe | 2 x 30 kg |
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Progetto:Aviazione |
Il Mitsubishi A6M fu un caccia leggero basato su portaerei impiegato dalla Marina Imperiale Giapponese dal 1940 al 1945, anche se il nome in codice ufficiale Alleato era Zeke (o Hamp per la variante A6M3), è conosciuto universalmente come Zero dalla sua designazione della Marina Giapponese: "Caccia da Portaerei Tipo 0" (零式艦上戦闘機), il codice "0" è l'ultima cifra dell'anno Imperiale 2600 (1940).
Una combinazione di manovrabilità eccellente e di grande autonomia lo rese uno dei migliori caccia della sua era e gli diede una reputazione leggendaria, ma infine delle debolezze di progetto e la mancanza di motori più potenti lo condannarono.
Indice |
[modifica] Storia
Il Mitsubishi A5M aveva appena iniziato ad entrare in servizio al principio del 1937 quando la Marina Imperiale Giapponese iniziò a cercare un suo futuro rimpiazzo. In maggio emisero la specifica 12-Shi per un nuovo caccia basato su portaerei inviandola alla Nakajima e alla Mitsubishi. Entrambe iniziarono un lavoro di progetto preliminare in attesa di requisiti più definitivi che sarebbero arrivati nei mesi successivi.
Basandosi sull'esperienza in Cina dell'A5M la Marina emise una specifica aggiornata in Ottobre. La nuova specifica richiedeva una velocità di 500 km/h a 4.000 m, ed una velocità di cabrata di 3.000 m in 9,5 minuti. Doveva avere un'autonomia di 2 ore a consumo normale e da 6 a 8 ore in velocità di crociera in economia (entrambe con serbatoi sganciabili). L'armamento doveva consistere di due cannoni da 20 mm e da due mitragliatrici da 7.7 mm e da due bombe da 30 o 60 kg. Un apparato radio completo doveva essere montato su tutti gli aerei, insieme con un "radio direction finder" per la navigazione a lungo raggio. Infine la manovrabilità doveva essere perlomeno pari a quella dell'A5M, mentre l'apertura alare doveva essere minore di 12 m per poter essere adatta alle portaerei.
La squadra della Nakajima ritenne che i nuovi requisiti fossero ridicoli e si ritirò dalla competizione in gennaio. Il capo ingegnere della Mitsubishi, Jiro Horikoshi, ritenne che i requisiti potessero essere soddisfatti, ma solo rendendo l'aereo il più leggero possibile. Ogni metodo disponibile per risparmiare peso venne utilizzato ed i progettisti fecero un uso estensivo della nuova lega di duralluminio. Con il suo progetto di monoplano con ali basse a sbalzo, carrello di atterraggio retrattile e cabina di pilotaggio chiusa, il progetto non solo era molto più moderno di qualunque cosa usata dalla marina nel passato, era uno dei più moderni al mondo.
All'epoca dell'Attacco a Pearl Harbor c'erano solo 420 Zero attivi nel Pacifico. Il modello 21 imbarcato su portaerei era il tipo incontrato più spesso dagli americani, spesso molto più lontano dalla sua portaerei di quanto atteso, con un raggio operativo di oltre 2.600 km. Era superiore in molti aspetti a tutti i caccia alleati presenti nel Pacifico nel 1941 e guadagnò rapidamente una grande reputazione. Comunque fallì nel raggiungere una completa superiorità a causa dello sviluppo di tattiche innovative da parte degli alleati che utilizzavano il vantaggio del volo in formazione e del supporto mutuo sistematico.
Quando comparvero nel teatro del pacifico il potente Grumman F6F Hellcat, il Vought F4U Corsair ed il Lockheed P-38 Lightning, l'A6M con il suo motore poco potente perse la sua competitività, sebbene fino alla fine della guerra, se in mani esperte poteva ancora essere mortale. A causa della scarsità di motori d'aviazione potenti ed alcuni problemi con i modelli che avrebbero dovuto rimpiazzarlo, lo Zero rimase in produzione fino alla fine, con un totale complessivo di 11.000 unità prodotte dei vari modelli.
Progettato per l'attacco, lo Zero dava la precedenza alla manovrabilità ed alla potenza di fuoco a spese della protezione — principalmente non aveva serbatoi di carburante autosigillanti o corazzatura — perciò molti Zero furono abbattuti in combattimento troppo facilmente. Altra caratteristica mortale dello Zero era la mancanza di bulloni esplosivi con cui far saltare il tettuccio della carlinga: i piloti dovevano aprirlo manualmente per potersi lanciare con il paracadute, con tutte le difficoltà del caso.
A causa della sua grande agilità i piloti Alleati scoprirono che la tattica di combattimento corretta contro lo Zero era di rimanere fuori tiro e combattere sulla picchiata e cabrata. Utilizzando la velocità e resistendo alla tentazione di battere in manovra lo Zero, eventualmente i cannoni potevano essere portati sul bersaglio e solitamente bastava una raffica per abbatterlo. Un'altra manovra importante venne chiamata "Thach Weave", dal nome del suo inventore, l'allora Capitano John S. "Jimmy" Thach. Richiedeva due aerei, un leader ed il suo compagno di volo, che dovevano volare a circa 200 piedi (66 metri) di distanza. Quando uno Zero si metteva in coda ad uno dei due caccia i due aerei dovevano dirigersi uno contro l'altro. Se lo Zero seguiva il suo bersaglio originale lungo la virata entrava nell'arco di tiro del compagno d'ala. Questa tattica venne usata con risultati spettacolari nella Battaglia del Mar dei Coralli e nella Battaglia delle Midway ed aiutò a compensare l'inferiorità tecnica degli aerei americani fino all'entrata in servizio dei nuovi modelli.
Quando gli USA appresero il "segreto" dello Zero, vennero introdotti nuovi caccia come il Grumman F6F Hellcat e l'F4U Corsair, aerei che superavano le prestazioni dello Zero in tutti in campi, tranne la manovrabilità. Il risultato fu che il bilancio della marina USA passò da un rapporto di abbattimenti di 1:1 ad un improvviso 10:1.
[modifica] Varianti
[modifica] A6M1, Prototipo Tipo 0
Il primo prototipo A6M1 venne completato nel Marzo 1939, equipaggiato con due motori Mitsubishi Zuisei 13 da 780 HP (580 kW) e un propulsore a due lame. Volò per la prima volta il 1 aprile e superò i test in un tempo rimarchevolmente breve. Entro settembre era già stato accettato per le prove della marina come A6M1 Tipo 0 Caccia portaerei, con l'unica modifica del cambiamento dell'elica con una a tre pale per rimediare ad un problema di vibrazioni.
[modifica] A6M2, Tipo 0 Modello 11
Mentre la Marina stava testando i primi due prototipi suggerirono di equipaggiare il terzo con il motore Nakajima Sakae 12 da 940 HP (700 kW). La Mitsubishi aveva un suo proprio motore di questa classe (il Kinsei) quindi erano riluttanti ad usare il Sakae. Nonostante ciò quando il primo A6M2 venne completato nel gennaio 1940, la potenza extra del Sakae spinse le prestazioni dell'aereo molto oltre quelle delle specifiche originarie.
La nuova versione era così promettente che la Marina ne fece costruire e spedire 15 in Cina prima della fine dei test. Arrivarono in Manciuria nel luglio 1940 ed affrontarono per la prima volta il combattimento sopra Chungking in Agosto. Si dimostrano completamente intoccabili contro i Polikarpov I-16 e i I-153 che erano stati un così grande problema per gli A5M correntemente in servizio. In uno scontro 13 Zero abbatterono 27 I-15 e I-16 in meno di tre minuti senza neanche una perdita. Ricevendo queste notizie la Marina ordinò immediatamente di mettere in produzione l'aereo come Tipo 0 Modello 11, caccia da portaerei.
I rapporti sulle prestazioni dello Zero arrivarono in America lentamente. Furono in gran parte ignorati, dato che si riteneva impossibile che i giapponesi potessero costruire un simile caccia. Altri non ne furono così sicuri e Butch O'Hare sviluppò delle tecniche per contrastarli in combattimento, nel caso si rendesse necessario.
[modifica] A6M2, Tipo 0 Modello 21
Nel Novembre 1940 dopo la consegna di soli 65 aerei, venne introdotta un'ulteriore modifica nelle linee di produzione: la punta delle ali ripiegabili in modo da permettere di imbarcarli sulle portaerei. Il risultante Modello 21 divenne uno delle versioni più prodotte all'inizio della guerra. Quando le linee produttive passarono a modelli più avanzati, erano stati completati 740 Modelli 21 dalla Mitsubishi e 800 dalla Nakajima. Due altre versioni del Modello 21 venne costruite in numero limitato, la Nakajima costruì l'idroplano A6M2-N "Rufe" (basato sul modello 11 con una coda lievemente modificata), ed il biposto da addestramento A6M2-K dei quali un totale di 508 furono costruiti dalla Hitachi e dal'Arsenale Aereo Navale Sasebo.
[modifica] A6M3, Tipo 0 Modello 32
Alla fine del 1941 la Nakajima introdusse il Sakae 21, che usava un turbocompressore per ottenere prestazioni migliori in altitudine ed incrementare la potenza a 1.130 HP (840 kW). Vennero preparati piani per introdurre il nuovo motore negli Zero il più presto possibile.
Il nuovo Sakae era leggermente più pesante e più lungo a causa del turbocompressore più grosso, che spostava il centro di gravità troppo in avanti sulla fusoliera esistente. Per correggere il problema le montature del motore vennero ridotte di 8 pollici (200 mm) spostando il motore più vicino alla cabina. Questo ebbe l'effetto collaterale di ridurre le dimensioni del serbatoio principale di carburante (situato dietro al motore) da 518 litri a 470 litri.
Il solo altro cambiamento maggiore fu nelle ali che vennero semplificate rimuovendo la capacità di ripiegarne la punta. Questo cambiò abbastanza l'apparenza del velivolo, tanto da spingere gli USA a classificarlo con un nuovo nome in codice: Hamp, prima che realizzassero che si trattasse semplicemente di un nuovo modello dello Zeke. Le ali includevano anche caricatori di munizioni di dimensioni maggiori, per un totale di 100 proiettili per ognuno dei cannoni da 20 mm.
Il cambiamento nelle ali ebbe un effetto molto maggiore sulle prestazioni di quanto atteso. Grazie alle dimensioni minori aumentò il rollio e la resistenza all'aria inferiore permise di aumentare la velocità di picchiata a 360 nodi (670 km/h). Sul lato negativo la manovrabilità venne ridotta e l'autonomia diminuì anch'essa a causa della portanza diminuita e dei serbatoi di carburante più piccoli. I piloti si lamentarono di entrambe queste limitazioni. L'autonomia ridotta si dimostrò una limitazione significativa durante la Campagna delle isole Solomone del 1942.
Le consegne dei primi Modello 32 iniziarono nell'aprile 1942, ma venne prodotto solo per un periodo di tempo limitato, con un totale di 343 esemplari costruiti.
[modifica] A6M3, Tipo 0 Modello 22
Per correggere le mancanze del Modello 32 venne introdotta una nuova versione del Modello 21 con ali pieghevoli, nuovi serbatoi di carburante nelle ali e punti di aggancio per un serbatoio sganciabile da 330 litri sotto ogni ala. La scorta di carburante venne pertanto incrementata a 570 litri, recuperando in tal modo l'autonomia perduta.
Con il ritorno alla fusoliera originaria, mantenendo il motore, questa versione ricevette la designazione navale di Modello 22, mentre la Mitsubishi lo chiamò A6M3a. Il nuovo modello iniziò la produzione in Dicembre e ne vennero prodotti 560. Vennero anche prodotti alcuni esemplari armati con un cannone da 30 mm Tipo 5, con la designazione di A6M3b (Modello 22b).
[modifica] A6M4
L'A6M4 è il soggetto di alcuni dibattiti. La maggior parte delle fonti lo citano come un modello sperimentale di Zero con un Turbocompressore per l'uso ad alte quote, ma solo una singola menzione scritta dell'A6M4 è stata trovata e non dice molto.
A6M5 Modello 52 | |
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![]() Mitsubishi A6M5 "Zero" Modello 52 |
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Descrizione | |
Ruolo | Caccia monoposto |
Equipaggio | 1 |
Primo volo | agosto 1943 |
Costruttore | Mitsubishi |
Dimensioni | |
Lunghezza | 9,06 m |
Apertura alare | 11 m |
Altezza | 2,98 m |
Superficie alare | |
Pesi | |
A vuoto | 1.778 kg |
Massimo al decollo | 2.733 kg |
Propulsione | |
Motore | Nakajima NK1C Sakae 21 (14 Cilindri due file radiali) |
Potenza | 1.130 cv |
Prestazioni | |
Velocità massima | 570 km/h |
Autonomia | 1,920 km (con serbatoi sganciabili) |
Tangenza | 11.500 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 x 20 mm cannoni tipo 99 sull'esterno ali
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Bombe | 2 x 60 kg |
La lista di aerei militari presenti su Wikipedia | |
Progetto:Aviazione |
[modifica] A6M5, Tipo 0 Modello 52
L'A6M5 fu un modesto aggiornamento dell'A6M3 Modello 22, con ali con punte non pieghevoli e una fusoliera più spessa per permettere velocità di picchiata maggiori, più un sistema di scarico migliorato (quattro tubi su ogni lato) che fornivano un incremento di spinta. L'A6M5 poteva raggiungere i 540 km/h ed un'altitudine di 8.000 metri in 9 minuti e 57 secondi.
Sottovarianti di quest'ultimo modello includono:
- A6M5a Modello 52a "Kou": con un cannone alimentato a nastro invece che a tamburo, in modo da avere una scorta di munizioni maggiore;
- A6M5b Modello 52b "Otsu": con un parabrezza in vetro corazzato, un serbatoio di carburante con estintori, ed una mitragliatrice da 7,7 mm nella cappottatura rimpiazzata in seguito con una mitragliatrice da 13,2 mm Browning-pattern.
- A6M5c Modello 52c "Hei": con una corazzatura maggiore sul parabrezza (55 cm) e sul sedile del pilota. Questa versione era armata con tre mitragliatrici da 13,2 mm (una nella cappottatura ed una in ogni ala), cannoni gemelli da 20 mm ed un serbatoio di carburante aggiuntivo della capacità di 367 litri, spesso rimpiazzato da una bomba da 250 kg.
- A6M5d-S (alcune conversioni per il combattimento notturno, armato con un cannone da 20 mm tipo 99, cabina di guida del pilota inclinata all'indietro).
- A6M5-K "Zero-Reisen" Modello 122: versione da addestramento biposto, prodotta in soli 7 esemplari dalla Mitsubishi.
Diversi esemplari sopravvissero alla guerra e sono ora in mostra in diversi luoghi, come in Giappone (ad Aichi, Hamamatus e Shizuoka), in Cina (a Pechino) o in Inghilterra (Duxford).
[modifica] A6M6c
Simile all'A6M5c, ma con serbatoi di carburante autosigillanti ed un motore Nakajima Sakae 31a con un sovralimentatore ad acqua-metanolo.
[modifica] A6M7, Tipo 0 Modello 63
Simile all'A6M6 ma destinato per l'attacco o in ruolo di Kamikaze.
[modifica] A6M8
Simile all'A6M6 ma con motori Mitsubishi Kinsei 62, ne furono costruiti due prototipi.