Pierre Boulez
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Pierre Boulez (Montbrison, 26 marzo 1925) è un direttore d'orchestra, compositore e saggista francese.
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[modifica] Biografia
Dopo aver iniziato gli studi di Matematica a Lione, li abbandonò per intraprendere quelli musicali presso il Conservatorio di Parigi sotto la direzione di Olivier Messiaen e Andrée Vaurabourg (moglie di Arthur Honegger). Apprese e approfondì la tecnica dodecafonica sotto la guida di René Leibowitz.
Nel 1970 il presidente Georges Pompidou chiese a Boulez di creare e dirigere un istituto per l'esplorazione e lo sviluppo della musica moderna: nacque così l'IRCAM, di cui rimase direttore fino al 1992.
Dal 1976 al 1995 Boulez tenne la cattedra di "Invention, technique et langage en musique" presso il prestigioso Collège de France.
Come direttore d'orchestra egli si prodigò per far conoscere gli autori del primo Novecento, da Debussy a Mahler a Schoenberg a Stravinsky a Bartók a Webern a Varèse, e in seguito anche Frank Zappa.
Dal 1971 al 1977 fu direttore artistico della New York Philarmonic Orchestra.
Nel 2002 ha ricevuto il prestigioso Glenn Gould Prize per il suo contributo musicale.
Attualmente è il Direttore ospite principale della Chicago Symphony Orchestra.
[modifica] Il linguaggio musicale
Egli continuò a comporre secondo uno stile seriale post-weberniano, rivelando nel contempo l'ampio influsso del maestro.
Con il provocatori slogan "Schoenberg est mort!" assieme al tedesco Karlheinz Stockhausen e al belga Henri Pousseur operò il radicale tentativo di serializzare ogni fattore costitutivo della composizione, non solo le altezze, ma anche durate, dinamiche, timbri, modi di attacco ecc. portando alle estreme conseguenze il puntillismo di Anton Webern.
Nel corso degli anni '60 ricoprì un importantissimo ruolo nel ripensamento del linguaggio dell'arte, in parte recedendo dal rigorismo giovanile e in parte mantenendo la nitidezza formale tipicamente francese, in direzione di un'astrazione e sperimentazione sempre maggiori.
Nel corso degli ultimi vent'anni le sue composizioni hanno progressivamente contemperato la sua propensione all'analisi estrema con la riconosciuta estraneità alle correnti neo-dada e la riscoperta ammirazione per la purezza formale e la raffinata tavolozza timbrica di Claude Debussy.
Come compositore Boulez torna spesso a revisionare i propri lavori, che restano in molti casi delle "opere aperte", sia per un maniacale perfezionismo, sia in quanto il legame tra composizione e tecnologie elettroniche in rapidissima evoluzione rendono le opere stesse periodicamente aggiornabili. Per esempio, l'ultima delle sue tre sonate per pianoforte è in costante revisione sin dalla sua prima esecuzione nel 1957, e solo due dei suoi cinque movimenti sono stati pubblicati, così come il suo brano per flauto e nastro magnetico ...explosante-fixe... fu scritto nel 1970 e completamente rivisto alla luce della sfruttabilità del live electronics negli anni '90.
[modifica] Opere
Il suo catalogo include sia opere vocali che strumentali. Seguendo la strada di Edgar Varèse e Pierre Schaeffer fu pioniere nell'esplorazione della musica elettronica.
[modifica] Musica
La seguente lista è una selezione molto scarna e rappresentativa
- Sonata n. 1 per pianoforte (1946)
- Sonata n. 2 per pianoforte (1947-48)
- Douze notations per pianoforte(1948)
- Polyphonie X per diciotto solisti (1951)
- Structures per due pianoforti (1957)
- Le marteau sans maître per contralto, flauto in sol, chitarra, vibrafono, xylorimba, percussioni e viola (1953-55)
- Sonata n. 3 per pianoforte (1957…)
- Pli selon pli per soprano e orchstra (1957-1962)
- Domaines per clarinetto solo (1968-69)
- Cummings ist der Dichter pr coro e ensemble da camera (1970)
- Rituel: In memoriam Bruno Maderna per orchestra (1974-75)
- Notations (versione per pianoforte del 1945, per orchestra del 1978)
- Répons per due pianoforti, arpa, vibrafono, glockenspiel, cimbalom, Orchestra e nastro magnetico (1980-84)
- Le visage nuptial per soprano, contralto, coro femminile, e orchestra (1958-59)
- …explosant-fixe per ensemble da camera e nastro magnetico (prima versione del 1972-74, seconda del 1992-1993)
[modifica] Saggistica
Molti dei suoi numerosi saggi e articoli critici pubblicati in varie sedi sono stati tradotti e raccolti nel volume
Saggi tradotti successivamente:
- Pierre Boulez, Per volontà e per caso, Torino, Einaudi, 1977
- Pierre Boulez, Pensare la musica oggi, Torino, Einaudi, 1979
- Pierre Boulez, Forma in Punti di riferimento, Torino, Einaudi, 1984
[modifica] Collegamenti esterni
In ordine di lingua
- intervista di Piergiorgio Odifreddi a Pierre Boulez
- intervista di Mario Campanino a Pierre Boulez
- Elenco di collegamenti a siti relativi a Boulez al sito www.lichtensteiger.de
- Intervista di Leonetta Bentivoglio a Pierre Boulez in occasione del suo 75° compleanno.
- Biografia e catalogo completo dal sito dell'IRCAM (in francese): evidentemente è la fonte più accreditata e attendibile
- (EN) L'uomo destinato ad essere re : un'intervista con Pierre Boulez di Andy Carvin, 1992
- articoli e recensioni su opere di Boulez presso Composition Today (in inglese)