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Anton Webern - Wikipedia

Anton Webern

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Anton Webern
Anton Webern

Anton Friedrich Wilhelm von Webern (Vienna, 3 dicembre 1883 - Mittersill, Salisburgo, 15 settembre 1945) noto come Anton Webern (non usò mai i suoi secondi nomi e abbandonò il von nel 1918, in seguito alla caduta dell'Impero Austro-Ungarico e la conseguente perdita di valore legale dei titoli nobiliari) è stato un compositore austriaco.

Fu uno dei primi allievi e seguaci di Arnold Schoenberg e appartenne alla cosiddetta Seconda scuola di Vienna. Nel 1925 Webern adottò definitivamente la tecnica di composizione con dodici suoni (genericamente chiamata dodecafonia) appena essa fu teorizzata dal suo maestro Arnold Schönberg: tecnica compositiva della quale - anche per gli sviluppi poetici che ebbero le sue idee da parte della successive generazioni di compositori - si sarebbe rivelato il maggiore esponente. La sua organizzazione dei sistemi di altezze, ritmo e dinamica divenne infatti il tratto distintivo di uno dei principali stili compositivi novecenteschi, del quale si parla in generale come di serialismo integrale.

Indice

[modifica] La vita

Webern, figlio di un ingegnere minerario, iniziò gli studi scolastici nella città natale e li proseguì a Graz e Klagenfurt, dove a 10 anni (1893) intraprese gli studi musicali (pianoforte e violoncello) sotto la guida E. Komauer, un insegnante locale.

La famiglia era stata elevata, nel 1754, a rango nobiliare. Grazie a sua madre Anton Webern ricevette lezioni di pianoforte, in seguito Edwin Komauer gli diede lezioni private di Teoria della Composizione, inoltre Webern imparò a suonare il Violoncello. Dal 1902 al 1906 Webern studiò musicologia con Guido Adler all'università di Vienna, laureandosi con una tesi sul Choralis Constantinus di Heinrich Isaac. Questo suo primo amore verso la musica del XVI secolo avrebbe molto influenzato la sua tecnica compositiva negli anni seguenti.

In seguito studiò composizione privatamente con Arnold Schoenberg: la sua Passacaglia, Op. 1 è il saggio di conclusione (1908) del percorso di studi musicali. L'amicizia con Alban Berg, anch'egli allievo di Schoenberg, fu stimolante fonte di creatività e radice di un sodalizio lungo e profondo.

Dopo la laurea, Webern svolse il ruolo di direttore d'orchestra ad Ischl, Teplitz, Danzica, Stettino e Praga prima di tornare a Vienna, dove collaborò alla Società per le Esecuzioni Musicali Private di Schoenberg, e diresse l'Orchestra Sinfonica dei Lavoratori di Vienna dal 1922 al 1934.

Nel 1915 Webern, che nel 1911 aveva sposato Wihlelmine Mortel, dalla quale avrà un figlio e tre figlie, fu richiamato alle armi, ma venne congedato poco dopo per insufficienza di vista.

Stabilitosi in solitudine a Modling e poi a Maria-Enzersdorf (Vienna), dopo la morte del padre (1919) si trovò in serie difficoltà economiche; insegnò composizione ad allievi privati e diresse qualche concerto, collaborando attivamente con Schoenberg e Berg all'"Associazione per esecuzioni musicali private".

Negli anni successivi Webern lavorò - svogliatamente - come Maestro di Cappella a Bad Ischl, Teplitz, Danzica, Stettino e Praga, prima di ritornare, nel 1920, ancora una volta a Vienna.

Dopo la guerra Webern fu direttore dei Wiener Schubertbundes (fino al 1922), dei Wiener Arbeiter-Sinfoniekonzerte ed anche Direttore del Coro dei Wiener Arbeiter-Singvereins.Nel 1927 divenne direttore stabile della radio di Vienna. Nel 1924 e nel 1932 Anton Webern vinse il "Premio musicale della città di Vienna". Diede concerti in Svizzera, Inghilterra, Spagna e Germania. Nonostante le sue eccellenti qualità di compositore ed esecutore, non fu ma chiamato dall' Università di Vienna.


La musica di Webern fu definita "bolscevismo culturale" e "arte degenerata" (Entartete Kunst) dal Partito Nazista (che in Austria aveva preso il potere nel 1938 e condotto all'Anschluss). Da allora in avanti Webern avrebbe avuto serie difficoltà: per guadagnarsi da vivere, cominciò a lavorare come correttore di bozze per i suoi editori, l'Universal Edition. Nel 1945 Webern si decise a lasciare Vienna e si recò a Mittersill nel Salisburghese, per mettersi in salvo dall'Armata Rossa. Il 15 settembre tuttavia, durante l'occupazione Alleata dell'Austria, venne ucciso da un soldato americano ubriaco in seguito all'arresto del suo figliastro per attività di mercato nero. Pare che il suo assassino gli abbia sparato contro perché convinto di vedere, nel buio, la luce di un mirino nemico: in realtà l'inerme Webern stava compiendo una passeggiata nella penombra, fumando una sigaretta durante il coprifuoco (sigaretta che, accesa e da lontano, può essere scambiata per un mirino).

[modifica] La musica

L'apprendistato con Schoenberg, che durò fino al 1908, fu determinante per la sua maturazione. Nei 5 pezzi op. 5 Webern mostra di aver già spinto l'esperienza espressionistica del maestro all'astrattismo aforistico, con un notevole anticipo su Schoenberg. Altrettanto vale per i 6 pezzi op. 6 dove l'idea schoenberghiana della "melodia di timbri" è già radicalizzata.
Nonostante lo scherno e l'indifferenza con cui furono accolte le sue composizioni, egli continuò con fede la strada intrapresa. Webern compose la sua prima opera dodecafonica con i Tre canti popolari sacri, dove egli mostra di realizzare in senso ancor più rigoroso il metodo dodecafonico del maestro; e si potrà poi dire che, mentre Berg mira ad integrare la dodecafonia recuperando il passato, Webern, al contrario, spinge alle estreme conseguenze le nuove conquiste sonore di Schonberg sino ai limiti dell'inesprimibile.

Destinato al fallimento totale in un sordo mondo di ignoranza e indifferenza, egli inesorabilmente continuò a intagliare i suoi diamanti, i suoi abbaglianti diamanti, delle cui miniere aveva una conoscenza perfetta. -- Igor Stravinsky

Webern non fu un compositore prolifico; solo 31 delle sue opere furono pubblicate durante la sua vita, e quando Pierre Boulez creò un progetto per registrare tutte le sue composizioni, incluse quelle non numerate, il risultato occupò solo sei CD. Tuttavia, la sua influenza nei compositori che seguirono, e in particolare nelle avanguardie postbelliche, fu immensa. I suoi lavori della maturità, con la dodecafonia di Arnold Schoenberg, hanno una chiarezza e perfezione nelle emozioni che ha molto influenzato compositori come Pierre Boulez e Karlheinz Stockhausen.

Come per molti altri compositori, indipendentemente dalla lunghezza della carriera, lo stile della musica di Weber è cambiato nel tempo. Tuttavia, è caratterizzato da trame molto spartane, in cui ogni nota può essere sentita chiaramente; timbri scelti con cura, spesso tradotti in istruzioni dettagliatissime per i musicisti; uso di tecniche strumentali particolari (frullato, col legno, e simili); frequenti salti melodici nell'intervallo tra una seconda minore e una settima maggiore; la brevità, come per Six Bagatelles per quartetto d'archi (1913), che dura circa tre minuti in tutto.

I primissimi lavori di Webern sono in stile tardo-romantico. Non vennero né pubblicati né eseguiti durante tutta la vita dell'artista, nonostante oggi siano occasionalmente eseguiti. Tra questi, il poema sinfonico Im Sommerwind (1904) e il quartetto d'archi Langsamer Satz (Movimento lento, 1905).

La Passacaglia per orchestra (1908), come detto, segna la conclusione del periodo di apprendistato con Schönberg. Sotto l'aspetto armonico, l'opera schiude un mondo nuovo, dagli orizzonti tonali molto larghi e dall'orchestrazione innovativa (anche e soprattutto dal punto di vista dinamico: suono essenziale, già lontano dalle sontuosità ottocentesche). Tuttavia, la Passacaglia ha solo un vago legame con i lavori weberniani più maturi e oggi più noti. Un elemento tipico dell'opera è la sua stessa forma: la passacaglia è una forma che risale al XVII secolo, ed una caratteristica distintiva dei lavori seguenti di Webern fu l'uso di tecniche compositive tradizionali come il canone, la Sinfonia, il trio d'archi e le variazioni di piano, inserite in un linguaggio più moderno e armonico.

Per molti anni, Webern scrisse pezzi liberamente atonali, molto simili ai primi lavori atonali di Schoenberg. I Drei Geistliche Volkslieder (Tre cantici spirituali, 1925) furono il suo primo lavoro basato sulla "tecnica dei dodici suoni" codificata da Schoenberg; Webern la usò ed approfondì in tutti i sui lavori seguenti. Il Trio d'archi (1927) fu sia il primo lavoro puramente strumentale con questa tecnica (le altre opere erano canzoni), che inoltre veniva per la prima volta utilizzata nell'ambito di una forma musicale tradizionale.

Le serie ideate da Webern sono spesso arrangiate in modo intricato e le altezze sono raggruppate in cellule (ad esempio, quattro gruppi di tre) che sono variazioni l'uno dell'altro (ad esempio, il secondo gruppo di quattro è il retrogrado trasposto del primo, o l'inverso del terzo), instaurando forti interrelazioni e invarianze e favorendo l'economia di mezzi compositivi. Queste accortezze conferiscono ai lavori di Webern una grande unità "tematica": talvolta l'elaborazione consiste nello spargere la melopea attraverso le diverse voci strumentali.

Le ultime opere di Webern indicano uno sviluppo dello stile in senso radicale. Le due Cantate op.29 e op.31, per esempio, fanno uso di ensemble e non di un'orchestra tradizionalmente intesa, durano più dei lavori precedenti (pur essendo sempre molto concentrate e raccolte: la Cantata n. 1 circa nove minuti; la n. 2 circa sedici), sono connotate da un contrappunto più denso pur usando serie più semplici, senza le organizzazioni modulari interne tipiche dei suoi lavori intermedi.

L'improvvisa morte di Webern, avvenuta dopo il completamento della Cantata n. 2, rende impossibile sapere dove questa nuova evoluzione avrebbe potuto condurlo: questo interrogativo venne raccolto dalla scuola di Darmstadt, i cui esponenti (in primis Boulez e Stockhausen) avrebbero radicalizzato la sua poetica, mettendo in atto il cosiddetto serialismo integrale, o strutturalismo.

Webern non fu l'adepto, completamente acritico, di Schönberg che molti osservatori distratti hanno pensato fosse. Schönberg stesso notò una volta che Webern, seppure spesso deviava dal percorso del suo maestro, vi tornava comunque sempre in una sorta di "oscillazione di ritorno". Così dapprima Webern considerò molto scetticamente la composizione con dodici suoni, essendo convinto di dover seguire, come confessava Schoenberg, la propria intuizione e non un'idea o teoria astratta.


Anton Webern creò uno "stile a parte... fortemente strutturale, della dodecafonia"; strutture spartane, brevi e improvvisi salti melodici e istruzioni pignolescamente precise per l'esecuzione sono ciò che caratterizza il suo stile più maturo. Ci ha lasciato cantate, numerosi lieder, brani per coro, pezzi per pianoforte, musica per orchestra e da camera. Il suo influsso è stato particolarmente potente, tra gli altri, su compositori come Pierre Boulez e Karlheinz Stockhausen.


[modifica] Elenco delle opere

[modifica] Composizioni con numero d'opera

Le composizioni con numero d'opera sono le sole che, oltre ad alcuni lavori pubblicati postumi, Webern ritenne degne di essere pubblicate Queste costituiscono il corpo principale della sua opera, sebbene qualche composizione giovanile o matura senza numero d'opera venga oggi eseguite di tanto in tanto: fra queste, si ricordano il poema sinfonico In Sommerwind, il Langsamer Satz e un movimento di quintetto con pianoforte.

  • Passacaglia per grande orchestra, op. 1 (1908)
  • "Entflieht auf Leichten Kähnen" per coro a cappella su testo di Stefan George, op. 2 (1908)
  • Cinque Lieder su Der Siebente Ring per voce e pianoforte, op. 3 (1907-08)
  • Cinque Lieder da Stefan George per voce e pianoforte, op. 4 (1908-09)
  • Cinque pezzi per quartetto d'archi, op. 5 (1909)
  • Sei pezzi per grande orchestra, op. 6 (1909-10, revisione 1928)
  • Quattro pezzi per violino and piano, op. 7 (1910)
  • Due Lieder su testi di Rainer Maria Rilke per voce e pianoforte, op. 8 (1910)
  • Sei bagatelle per quartetto d'archi, op. 9 (1913)
  • Cinque pezzi per orchestra, op. 10 (1911-13)
  • Tre piccoli pezzi per violoncello e pianoforte, op. 11, (1914)
  • Quattro Lieder per voce e pianoforte, op. 12 (1915-17)
  • Quattro Lieder per voce e orchestra, op. 13 (1914-18)
  • Sei Lieder su testi di Georg Trakl per voce, clarinetto, clarinetto basso, violino e violoncello, op. 14 (1917-21)
  • Quattro canti sacri, per voce e strumenti, op. 15 (1917-22)
  • Cinque canoni su testi latini, per soprano acuto, clarinetto e clarinetto basso, op. 16 (1923-24)
  • Tre canti popolari sacri per voce, violino (anche viola), clarinetto e clarinetto basso, op. 17 (1924)
  • Tre Lieder per voce clarinetto in mi bem. e chitarra, op. 18 (1925)
  • Due Lieder per coro misto, celesta, chitarra, violino, clarinetto e clarinetto basso, op. 19 (1926)
  • Trio per archi, op. 20 (1927)
  • Sinfonia per orchestra da camera, op. 21 (1928)
  • Quartetto per violino, clarinetto, sassofono tenore e pianoforte, op. 22 (1930)
  • Tre Lieder su Viae inviae di Hildegard Jone, per voce e pianoforte, op. 23 (1934)
  • Concerto per flauto, oboe, clarinetto, corno, tromba, violino, viola e pianoforte, op. 24 (1934)
  • Tre Lieder su testi di Hildegard Jone per voce e pianoforte, op. 25 (1934-35)
  • Das Augenlicht, per coro misto e orchestra, su testo di Hildegard Jone, op. 26 (1935)
  • Variazioni per pianoforte, op. 27 (1936)
  • Quartetto per archi, op. 28 (1937-38)
  • I Cantata per soprano, coro misto e orchestra, op. 29 (1938-39)
  • Variazioni per orchestra, op. 30 (1940)
  • II Cantata per soprano, basso, coro e orchestra, op. 31 (1941-43)

[modifica] Trascrizioni

[modifica] Bibliografia

  • Moldenhauer, Hans e Rosaleen: Anton von Webern. Chronik seines Lebens und Werkes, Zürich 1980.
  • Anton Webern I. Musik-Konzepte Sonderband, herausgegeben von Heinz-Klaus Metzger e Rainer Riehn, München 1983.
  • Anton Webern II. Musik-Konzepte Sonderband, herausgegeben von Heinz-Klaus Metzger e Rainer Riehn, München 1984.

[modifica] Collegamenti esterni

  • Sito web "ufficiale" di Anton Webern - Contiene un elenco di tutti i lavori di Webern, oltre a registrazioni gratuite di alcuni di essi.
  • IMSLP - International Music Score Library Project. Pagina su Webern
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