Auronzo di Cadore
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 862 m s.l.m. | ||
Superficie: | 220 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 16 ab./km² | ||
Frazioni: | Misurina, Cima Gogna | ||
Comuni contigui: | Calalzo di Cadore, Comelico Superiore, Cortina d'Ampezzo, Danta di Cadore, Dobbiaco (BZ), Domegge di Cadore, Lozzo di Cadore, San Vito di Cadore, Santo Stefano di Cadore, Sesto (BZ), Vigo di Cadore | ||
CAP: | 32041 | ||
Pref. tel: | 0435 | ||
Codice ISTAT: | 025005 | ||
Codice catasto: | A501 | ||
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Auronzo di Cadore è un comune di 3.611 abitanti della provincia di Belluno.
Indice |
[modifica] Il territorio
Il Comune di Auronzo si estende su un'area molto vasta, che comprende anche Misurina con il suo splendido lago nonché le Tre Cime di Lavaredo. È attraversato dal fiume Ansiei che, grazie allo sbarramento dell'antica diga, forma il lago artificiale di Santa Caterina[2] che bagna il centro abitato, la cui lunghezza raggiunge gli 8 chilometri.
[modifica] Dai Veneti ai Romani
Fino a dieci anni fa la val d’Ansiei non aveva evidenze archeologiche che potessero far pensare ad un popolamento in età romana ne tantomeno prima. Benché uno storico del 1600, Giovanni Candido, nel resoconto di un suo viaggio tra Friuli e Cadore, scrivesse “Auronzo dove molte vestigia d’antichità veggonsi” la memoria ne era scomparsa. Alcune monete romane da M. Aburio (129 a.c..) a Gallieno (260 d.c.-268 d.c.) senza contesto e una notizia di una punta di lancia celtica a Gogna non consentivano agli storici locali di pensare a insediamenti; solo il de Bon ne pareva convinto e in seguito Gianni Pais. Seguendo appunto le indicazioni del Pais il Gruppo cominciò a sorvegliare i lavori in alcune aree; e fu così che presso la casa Molin in via Tarin, grazie alla benevolenza del proprietario, si trovarono le prime prove di strutture di età romana. Da quel momento le scoperte si susseguirono con ritmo incalzante, fino a delineare un quadro assolutamente inedito; oggi possiamo affermare che la val d’Ansiei (toponimo che non ha ancora spiegazione) era abitata sicuramente fin dal 200 a.c. e che continuò ad esserlo ininterrottamente fino ad oggi. La scoperta del santuario del monte Calvario fa pensare che l’insediamento preromano principale fosse fra piazza Santa Giustina e il monte, ma che comunque lungo la valle ci fossero più nuclei abitativi, come la scoperta di Giuseppe Pais a Gogna lascia supporre. I racconti popolari parlavano anche del “porteà (cimitero) dei pagane” a Malon (m.1300); le ricerche di Elio Vecellio Galeno hanno dato la conferma archeologica, dal momento che sono stati rinvenuti frammenti di vasi in terracotta che sono allo studio in Soprintendenza. Nel sito sono visibili imponenti muri a secco che circondano un rialzo del terreno che domina le scarpate sottostanti, mentre su un lato presentano imponenti terrazzamenti (fino a m.3 di altezza) la cui origine era sconosciuta tanto che si decise di chiamarli “i altare dei pagane”. Si dice anche che nelle vicinanze esista “la pera dei pagane” con incisioni e disegni; le ricerche non hanno dato esito. Si racconta che fosse anche visibile il percorso “dell’acquedotto dei pagane” fatto con tronchi d’albero scavati e sistemati su un sentiero con pendenza costante. L’unico reperto esistente era una moneta di Giulia Mamea (253 d.c.), trovato nel 1932. Se per il periodo protostorico ci sono molte incertezze sugli abitati, per quello romano si sa ormai con certezza che tutta l’area da piazza Santa Giustina a piazza Vigo, dove è stata rinvenuta un’abitazione romana grazie alla sorveglianza del Gruppo, era abitata; le strutture di grandi dimensioni di Santa Giustina con la strada acciottolata fanno pensare che lì fosse il centro dell’insediamento. Un reperto interessante che può far ipotizzare un controllo dei valichi ad alta quota è segnalato nel libro di Gianni Pais “Auronzo terra di frontiera”; si tratta probabilmente di un fermamantello da portare sul petto. Interessanti sono anche le monete di Villapiccola; presso la chiesa sono state rinvenute, durante la costruzione della chiesa, 6 monete di bronzo che coprono tre secoli (27 a.c-211 d.c.), indizio o di un tesoretto o di un abitato. Quasi di fronte alla chiesa, dall’altra parte del lago, venne ritrovata una moneta di Augusto durante i lavori di costruzione della strada lungolago; un testimone ci ha raccontato che non si trattò di un rinvenimento casuale ma che si era distrutto un tumulo di pietre che conteneva anche ossa umane. Probabilmente si trattava di una sepoltura; purtroppo non si fece caso se ci fossero stati frammenti di vasi o armi.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Sport
Il 2 giugno 1989 la 13^ tappa del Giro d'Italia 1989 si è conclusa alle Tre Cime di Lavaredo con la vittoria del colombiano Luis Herrera.
[modifica] Galleria fotografica
[modifica] Collegamenti esterni
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