Condizionale presente

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Il condizionale presente è la foma verbale della lingua italiana che si adatta principalmente a descrivere situazioni ed abitudini subordinate ad una certa condizione:

Con un miliardo, noi andremmo ad abitare su un'isola del Pacifico.

Si tratta dunque di una forma che indica una situazione o processo non obiettivamente reale, ma descritta come semplice possibilità. È chiamato, forse più correttamente, anche condizionale semplice, sebbene questa dicitura sia meno corrente.

[modifica] Cenni storici

Come il futuro, il condizionale si è formato a partire dalla fusione del verbo all'infinito con le forme coniugate di un ausiliare, il verbo avere. Nella lingua moderna, queste forme sono praticamente irriconoscibili. Esse sopravvivono tuttavia nelle desinenze del condizionale:

Con un miliardo, Luigi partirebbe subito per il Pacifico;

nell'esempio, si può ancora riconoscere la forma al passato remoto del verbo avere, per cui partirebbe corrisponde alla combinazione tra partire + ebbe. Analogamente, la forma andremmo corrisponde alla combinazione tra andare + avemmo.

Similmente, la lingua inglese ha formato il condizionale con l'uso di un ausiliare (ad esempio to will) coniugato al passato e combinato all'infinito:

I would like it ('mi piacerebbe')

In questo caso, però, le due forme verbali non si sono fuse.

In lingua francese, spagnola e nei dialetti del Norditalia, il condizionale si è formato dalla combinazione tra l'infinito e le forme all'imperfetto del verbo avere. In spagnolo e nei dialetti settentrionali si avrà così partiria al posto di partirebbe. Questa forma vantava un uso assai frequente nella più prestigiosa tradizione letteraria medievale, sia al nord che al sud:

Un amen non saria potuto dirsi ('Un amen non si sarebbe potuto dire': Dante, Inferno, Canto XVI.)
Messere, una gentil donna di questa terra, quando vi piacesse, vi parleria volentieri. (Boccaccio, Decameron, Quinta giornata, Andreuccio da Perugia.)

[modifica] Coniugazione del condizionale presente

Il condizionale presente si coniuga sostituendo le desinenze dell'infinito (-are, -ere, -ire) con quelle previste nel sistema verbale italiano per il presente nelle tre coniugazioni:

1. canterei, canteresti, canterebbe, canteremmo, cantereste, canterebbero;

2. riceverei, riceveresti, riceverebbe, riceveremmo, ricevereste, riceverebbero;

3. dormirei, dormiresti, dormirebbe, dormiremmo, dormireste, dormirebbero.

In alcune forme verbali della coniugazione in -ere, può accadere che la prima e della desinenza cada: il risultato sarà andrei al posto di anderei. Similmente: avrei, potrei, dovrei, saprei ecc.

Le regole di coniugazione di questo tempo corrispondono, soprattutto nelle loro irregolarità, a quelle del futuro semplice, tempo assai vicino al condizionale presente tanto per la formazione quanto per il suo significato ed i suoi sviluppi storici.

[modifica] Alcuni del condizionale presente

Come accennato, indica un'azione che dipende da una determinata condizione. Spesso, la condizione viene esplicitamente indicata da un complemento (con un miliardo, comprerei tutto), oppure da una frase subordinata (periodo ipotetico).

[modifica] Periodo ipotetico irreale

Come detto, esso indica un processo non reale, ma possibile. Questa caratteristica rende il condizionale adatto all'uso nel periodo ipotetico dell'irrealtà (frase principale):

Se tu mi lasciassi non saprei che cosa fare

La forma del condizionale semplice indica il presente, dunque il momento dell'enunciazione.

Esiste l'uso erroneo del condizionale al posto del congiuntivo imperfetto in questo tipo di costrutto. Il condizionale prende il posto del congiuntivo nella frase secondaria, quella introdotta da se: Se tu mi lasceresti, non saprei cosa fare: questo uso, piuttosto stigmatizzato, non è mai diventato comune. In linea di massima, infatti, l'uso del congiuntivo si limita alla frase subordinata, mentre il è il condizionale a prendere il ruolo di forma della possibilità nella frase principale.

[modifica] Uso di cortesia

Il condizionale si adatta inoltre a diminuire, per ragioni di cortesia, l'impatto dell'enunciato sull'interlocutore:

Vorrei soltanto un poco di silenzio.

Il condizionale indica che il locutore, almeno in teoria, segnala la sua intenzione come subordinata alle circostanze.

[modifica] Altri usi

Il condizionale si adatta ad indicare un'informazione non ricevuta di prima mano, ma sentita dire. Questo conferma che il condizionale è la forma della possibilità per eccellenza:

Secondo l'agenzia di stampa Z, i terroristi sarebbero in possesso di armi da fuoco.

In italiano antico, infine, il condizionale presente era la forma del futuro nel passato usata normalmente:

Singora, io sapevo che lei verrebbe.

Questa caratteristica accomunava l'italiano a molte altre lingue europee. In italiano moderno, comunque, questo uso è stato sostituito da quello corrispondente del condizionale passato (sapevo che lei sarebbe venuta).