Francesco Fasola
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| Francesco Fasola Vescovo della Chiesa cattolica |
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 Processione Pontificale, B.V.M. della Sacra Lettera, Messina. |
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| Arcivescovo metropolita di Messina, Archimandrita del SS. Salvatore | |
| Immagine:LgFasola.gif | |
| Consacrato | 2 maggio 1954 a Novara da mons. Gilla Grimigni |
| Nato | 23 febbraio 1898 a Maggiora (NO) |
| Ordinato | |
| Vescovo | |
| Deceduto | 1 luglio 1988 a Novara |
| Arcivescovi · Vescovi cattolici Arcivescovi italiani ·Vescovi Italiani · Elenco delle diocesi italiane dati |
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Mons. Francesco Fasola (Maggiora, 23 febbraio 1898; Novara, 1 luglio 1988) fu vescovo della Chiesa cattolica e 107° Arcivescovo di Messina.
Nato da una modesta famiglia di lavoratori dei campi, a causa della fragile situazione economica il padre fu costretto a lasciare la famiglia emigrando negli U.S.A. dove rimase per circa 10 anni Venne avviato dapprima al seminario dell'isola di S. Giulio, nel lago di Orta, e poi in quello di S. Carlo in Arona, dove incontrò, come padre spirituale, don Silvio Gallotti. Ricevette il diaconato a Novara, il 26 maggio 1921 dal vescovo diocesano mons. Gamba, e il 26 giugno successivo fu ordinato presbitero nella cappella privata dell'Episcopio di Novara.
Giovane sacerdote, fu destinato a Galliate, dove iniziò a svolgere un'intensa attività nell'ambito giovanile. Nel 1927 si accentuò in lui la disponibilità ad un lavoro particolarmente intenso e generoso nell'ambito della diocesi, in perfetta obbedienza al vescovo. Così, entrò a far parte dell'associazione degli Oblati diocesani dei SS. Gaudenzio e Carlo, da poco costituita su iniziativa di don Gallotti, e vi emise professione perpetua nel 1929. Il suo primo impegno fu, per alcuni anni, quello di assistente diocesano di Azione Cattolica, e in tale periodo di intensa attività incontrò ragazzi che avrebbero avuto poi rilievo nella vita nazionale, tra i quali Oscar Luigi Scalfaro. Nel 1942, fu nominato rettore del santuario di Varallo. Fu richiamato a Novara, nel 1946, con l'ufficio di pro-vicario generale della diocesi stessa.
Nel 1954, all'età di 54 anni fu scelto da papa Pio XII, su segnalazione del vescovo diocesano mons. Gilla Grimigni quale candidato all'ufficio di vescovo coadiutore dell'anziano vescovo di Agrigento, mons. Giovanni Battista Peruzzo. Così l'8 marzo 1954 fu eletto vescovo titolare di Vartana e vescovo coadiutore Sedi datus del vescovo di Agrigento, e il 2 maggio dello stesso anno venne consacrato vescovo a Novara. Esercitò il suo ministero pastorale nella diocesi di Agrigento per sette anni: compì due visite pastorali, promosse riunioni del clero e celebrazioni liturgiche in tutti i paesi della vasta diocesi, si adoperò per la ricostruzione di edifici sacri, per il seminario diocesano, per il museo diocesano.
Il 22 ottobre 1960 venne eletto vescovo di Caltagirone dal papa Giovanni XXIII e il 21 gennaio 1961 prese canonico possesso della diocesi. A Caltagirone, il vescovo Fasola mostrò una particolare devozione per le immagini della Vergine Maria particolarmente venerate dai calatini: la "Conadomini" e la Madonna del Ponte. A lui si devono tutte le pratiche relative all'erezione della nuova parrocchia della Sacra Famiglia, che volle restasse come ricordo del Concilio Ecumenico Vaticano II. Accolse la salma di don Luigi Sturzo, perché fosse tumulata nella chiesa del SS. Salvatore.
Il 13 marzo 1963, essendosi dimesso il venerando arcivescovo di Messina mons. Angelo Paino, fu promosso da papa Paolo VI alla sede metropolitana di Messina, assumendo il titolo annesso di Archimandrita del SS. Salvatore. Negli anni di episcopato messinese mons. Fasola venne incontro a tutti, con i mezzi che gli erano disponibili, ma soprattutto sollecitando sacerdoti e religiosi ad una maggiore collaborazione. Anche a Messina, come ad Agrigento, volle esercitare, con una lettera, un'azione di stimolo sulle pubbliche autorità affinché maggiormente e più efficacemente provvedessero ai bisogni delle periferie. Cercò di arginare l' emorragia di vocazioni all'ordine sacro e i malesseri che una distorta interpetazione dei documenti conciliari provocavano in quegli anni presso taluni settori della comunità ecclesiale.
Raggiungendo nel 1973 l'età di 75 anni, presentò al papa la richiesta di dimissioni dal governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti di età. Esse vennero respinte, nonostante l'annuale rinnovazione, fino al 1976 quando venne nominato come suo Coadiutore "cum jure successionis" l'arcivescovo Ignazio Cannavò. Il 3 giugno 1977, in occasione del Solenne Pontificale in onore della Madonna della Lettera, affidò il pastorale al suo successore, mons. Ignazio Cannavò, che da quel momento prese canonico possesso dell'Arcidiocesi. Il 16 luglio dello stesso anno lasciò Messina, accompagnato e salutato al porto dal nuovo Pastore, al quale chiese la benedizione prima di congedarsi.
Tornò quindi al santuario del Sacro Monte di Varallo, di cui era stato rettore. A causa del peggiorarsi della propria salute fu costretto a trasferirsi a Novara, presso la Casa degli Oblati. Il 26 giugno 1988 celebrò per l'ultima volta l'eucarestia in occasione del suo 67° anniversario di ordinazione presbiterale, e il 1 luglio 1988, all'età di 90 anni, si spense serenamente.
| Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Messina e Archimandrita del SS. Salvatore | Successore: |
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| Angelo Paino | 1963 - 1977 | Ignazio Cannavò |
