Gulnara
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Il Gulnara è stato un'imbarcazione militare di tipo Avviso postale a vela e vapore del 1832.
[modifica] Premessa storica
Nella storia delle flotte italiane dei secoli passati, la Marina da guerra sabauda rappresenta un'entità quasi trascurabile.
Il piccolo Stato sabaudo, con la stretta finestra sul Mediterraneo costituita dal litorale di Nizza non aveva grossi interessi marittimi e non aveva quindi dedicato grosse risorse alla Marina, neanche dopo l'acquisto della Sicilia, peraltro scambiata dopo pochi anni con la Sardegna.
Solo quando la Rivoluzione francese costrinse i Savoia a trasferirsi, con l'occupazione di parte dei suoi territori, si comprese la necessità di avere una, sia pur esigua, flotta. Questa, durante il periodo di permanenza dei Savoia nell'isola, fu utilizzata per reprimere il contrabbando e difendere le coste dai corsari africani. Dopo la caduta di Napoleone i Re di Sardegna rientrarono in possesso dei loro territori nel continente, con l'aggiunta della Liguria, fatto questo che costrinse il Regno a potenziare la propria flotta.
All'inizio del 1800 vi fu lo sviluppo rapidissimo della nave a vapore. Le prime navi militari furono piccole unità, come avvisi, esploratori e rimorchiatori per grossi vascelli in assenza di vento.
Tra le marine italiane quella sarda fu la prima ad acquistare una nave a vapore.
[modifica] Storia della nave
Il Gulnara fu costruito nei cantieri inglesi Blackwall; impostato nel 1832, fu varato nel 1834 e consegnato a Genova il 15 maggio 1835.
I cantieri della Foce di Genova sulla base dei piani del Gulnara costruirono un'unità gemella, l'Icnusa.
Il nome Gulnara deriva da un poema di Byron, opera allora molto in voga, mentre Icnusa è il nome greco della Sardegna. Fino al 1848 le due navi vennero destinate al servizio passeggeri e merci tra Genova e la Sardegna.
Nel 1848 il Gulnara partecipò in Adriatico alla prima guerra d'indipendenza. Nel 1850 andò ad Alessandria d'Egitto. Tra il 1852 ed il 1853 fu destinata al servizio postale tra Genova, Cagliari e Tunisi. Nel luglio 1855 andò in Crimea; fece ritorno dal Bosforo l'anno successivo.
Durante la spedizione dei Mille scortò al largo di Castellamare il piroscafo Indipendenza che aveva a bordo i volontari garibaldini di Giacomo Medici.
Il 17 marzo del 1861 fu iscritto nei ruoli della Marina Italiana e destinato al servizio postale con l'isola d'Elba. Dal 1865 al 1867 fu di stanza a Costantinopoli, poi a Cagliari fino al 1872. Nel 1875 venne infine radiato dai quadri del Naviglio.
Nel 1841 vi era stato imbarcato, come allievo pilota, Nino Bixio.
[modifica] Dettagli tecnici
- Apparato motore a due cilindri, della potenza di 90 cavalli della "Fawcett e Preston"
- Velocità 7 nodi.
- Equipaggio 57 uomini.
- Inizialmente armato con 4 cannoni lisci ad avancarica