Il cacciatore di aquiloni
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Il cacciatore di aquiloni | |
Titolo originale | The Kite Runner |
Autore: | Khaled Hosseini |
Anno (1a pubblicazione) : | 2003 |
Genere: | romanzo |
EDIZIONE RECENSITA | |
Anno: | 2004 |
Editore: | Edizioni Piemme |
Traduzione: | Isabella Vaj |
Pagine: | 394 |
ISBN | 8838481725 |
Progetto Letteratura |
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«Sono diventato la persona che sono oggi all'età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. Oggi me ne rendo conto. »
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(Incipit de Il cacciatore di aquiloni)
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Il cacciatore di aquiloni è il primo romanzo dello scrittore americano di origine afgana Khaled Hosseini, pubblicato in Italia dalle Edizioni Piemme nel 2004. Il titolo originale dell'opera è The Kite Runner; la traduzione in italiano è opera di Isabella Vaj.
Il cacciatore di aquiloni narra la storia di Amir, un ragazzo afgano pashtun di Kabul, e del suo senso di colpa per aver tradito il suo amico d'infanzia, Hassan, figlio del suo servo hazara. Sullo sfondo della trama principale ci sono molti eventi storici, come la caduta della monarchia, l'invasione russa, l'esodo di massa verso il Pakistan e il regime talebano.
Indice |
[modifica] Trama
Narra la storia di un afgano di nome Amir, figlio di un ricco uomo d'affari di Kabul e di una discendente dalla famiglia reale afgana morta durante il parto.
A Kabul, assieme a Amir e a suo padre, vivono i loro servi hazara, padre e figlio, appartenenti ad una minoranza etnica mongoloide e di orientamento sciita).
Il figlio di questo servo, di nome Hassan, è coetaneo di Amir e i due ragazzi giocano sempre insieme e rimarranno uniti finché Amir e suo padre non dovranno fuggire dall'Afghanistan, sotto il dominio dei sovietici.
Anche se è il suo miglior amico, Amir è invidioso di Hassan; infatti Baba, il padre di Amir, prova molto affetto per il giovane Hazara, e sembra che lo preferisca a suo figlio.
Amir non riesce a spiegare il perché di queste preferenze. In un primo momento crede che il padre non lo stimi perché non ha i suoi stessi interessi, ovvero lo sport e il calcio, ma preferisce la lettura e gli aquiloni ma in seguito, quando sarà adulto capirà il vero motivo.
Amir trascorre il tempo a leggere e si diverte ad andare su una collina vicino casa insieme ad Hassan a leggere un libro o uno dei racconti che egli stesso scriveva.
Proprio mentre stanno andando sulla collina, un giorno, Hassan e Amir vengono sorpresi da Assef, un loro coetaneo per metà tedesco e per metà afgano, fanatico nazista. I due amici vengono minacciati ma Hassan, che difendeva sempre Amir ed era un abile tiratore, tira fuori la sua fionda e costringe Assef ad andarsene.
Ogni anno a Kabul, nel bel mezzo dell'inverno, si teneva una gara con gli aquiloni e migliaia di persone vi partecipavano.
Anche Amir era un concorrente, ma perdeva ogni volta, finché proprio quell'anno vince la gara e Hassan, che era abilissimo nel ritrovare gli aquiloni vuole andare a recuperarglielo.
Amir raggiante di gioia viene acclamato dalla folla, ma dopo qualche ora, visto che l'amico non torna, si insospettisce e lo va a cercare . Arriva fino all'estrema periferia della città, trova Hassan con Assef ed altri due bulli. Il povero ragazzo viene violentato perché non vuole dare l'aquilone, che sa essere per l'amico un trofeo, ad Assef. Amir e Hassan non parleranno mai di quello che accadde quella sera. Così Amir, tormentato dai sensi di colpa, cerca un pretesto per allontanare il suo amico: dopo il suo compleanno nasconde del denaro ricevuto e un orologio nuovo di zecca nella capanna di Ali ed Hassan, facendo sì che entrambi siano convocati nello studio del padre Baba che, nonostante l'accaduto, si mostra comprensivo e offre ai servi hazara un'altra opportunità. Tuttavia accade l'inaspettato: Hassan non nega di aver rubato i soldi per non recare un torto all'amico ed essergli fedele fino alla fine. "Per te questo e altro" gli aveva detto il giorno del torneo di aquiloni. I due hazara così si allontanano tra le lacrime di Baba.
Passa qualche anno e Amir e il padre sono costretti a fuggire a causa del regime comunista instaurato in Afghanistan. Dopo alterne vicende riescono a raggiungere il Pakistan e da lì l'America. È proprio in questo paese che si ricostruiscono una vita e lo stesso Amir si sposa con Soraya, una connazionale che lo aiuta ad affrontare il cancro che allo stesso momento ha stravolto la vita di Baba. I due non riusciranno mai ad avere figli, cosa che Amir interpreta come una giusta punizione per tutto il male fatto ad Hassan quando era bambino.
Siamo ormai nel 2001 e il protagonista, che ormai è un affermato scrittore, riceve una telefonata dal vecchio amico del padre, Rahim Khan, che gli chiede di raggiungerlo in Pakistan: una volta lì Amir apprende che Rahim è in punto di morte e che per tutta la sua vita ha abitato nella sua vecchia casa per custodirla così come avrebbe voluto Baba insieme ad Hassan ed a sua moglie Farzana. Viene a sapere, quindi, che l'amico d'infanzia aveva chiesto di lui e gli era rimasto sempre fedele fino a quando la sua vita non era stata smorzata dai talebani sei mesi prima.
Dopo questa inquietante scoperta Amir apprende anche che Hassan è il figlio illegittimo di suo padre Baba e quindi suo fratello! Fatte tali rivelazioni Rahim Khan gli chiede di portare in salvo il piccolo figlio di Hassan che si trova in un orfanotrofio; dopo qualche esitazione il protagonista accetta e si reca nella sua patria dove scopre che suo nipote in realtà è prigioniero del suo vecchio rivale Assef.
Dopo una feroce lotta Amir sta per soccombere sotto il pugno di ferro di Assef ma viene salvato dalla fionda di Sohrab, il figlio di Hassan che, come aveva fatto tanti anni prima il padre, lo salva dallo stesso avversario dimostrando lo stesso coraggio.
Dopo un lungo soggiorno in ospedale, Amir decide di portare il nipote Sohrab con sé in America e lo comunica alla moglie per telefono, promettendo anche al bimbo che non starà mai più in un orfanotrofio. Purtroppo le procedure legali sono complesse e per una buona riuscita dell'adozione c'è bisogno che Sohrab sia portato per un po' in una casa per orfani.
Quando Amir glielo comunica, il bambino si sente tradito per l'ennesima volta dalla vita e tenta il suicidio nella vasca da bagno dell'albergo in cui i due pernottano; ciò nonostante Sohrab si salva ed Amir riesce a portarlo con sé negli Stati Uniti grazie all'intervento della moglie che in America ha sondato ogni via d'uscita legale.
Ma Sohrab, che non crede più nella felicità e preferirebbe porre fine a tutto quello strazio con la morte, si chiuderà in se stesso per un anno e sarà come una muta presenza nella casa a San Francisco di Amir. Solo un torneo di aquiloni riuscirà a sciogliere tutto quel gelo e ad abbattere le mura difensive che Sohrab ha creato intorno a sé e lo stesso Amir torna a sperare, a sperare di non aver stroncato la felicità di suo nipote come aveva fatto per suo fratello Hassan, a sperare in un futuro migliore per l'Afghanistan, per lui e per Sohrab.
[modifica] Analisi dei Personaggi
Baba - Padre sia d'Amir che di Hassan è soprannominato Toophan Agha, Mister Uragano, a causa della sua forza. Ama molto il calcio e tenta con ogni mezzo di fare in modo che il figlio Amir si dedichi allo sport, ma a quest'ultimo manca l'aggressività per intraprendere un gioco agonistico. Vuole molto bene a Hassan, forse più che ad Amir. Hassan è molto bravo nel campo dello sport, ma è analfabeta; mentre Amir è molto bravo a scuola, ma non ha mai vinto una competizione. Baba trascorre la maggior parte del tempo con Rahim Khan, nel suo studio a fumare tabacco con il tè. È molto orgoglioso e difende ad ogni costo le persone più umili e non ha paura di morire. Muore per cancro ai polmoni. Odia i medici soprattutto quelli russi. L'ultima sua azione è di chiedere al generale Taheri di fidanzare e fare in modo che sua figlia sposi Amir.
Amir - Figlio di Baba. É un ragazzo magro e pallido dalle spalle strette, gli occhi color castano chiaro e piccolo di statura per i suoi dodici anni. Non è molto bravo nel campo sportivo, ma lo è in quello letterario e ama leggere e scrivere romanzi. Il primo racconto che scrive viene letto per la prima volta da Rahim Khan e Hassan. Vince nel periodo invernale i combattimenti con gli aquiloni e grazie a questo riesce a conquistarsi la fiducia del padre. Tradisce un amico per via della sua paura. Fugge in California con il padre, e si sposa con Soraya. I due non hanno figli. Torna in Afghanistan per via di Rahim Khan che sta per morire e riceve da lui la notizia che Hassan era il suo fratellastro e che ha un figlio di cui lui dovrà prendersi cura. Lotta contro Assef per l’affidamento di Sohrab, porta poi il bambino in America. Rinasce in lui la passione degli scontri tra aquiloni, quando un giorno li rivede.
Rahim Hhan - Il migliore amico di Baba e socio in affari.
Ali - Di animo gentile, la gamba destra atrofizzata a causa della poliomelite, aveva i tratti mongolici caratteristici degli hazar e trova la gioia con la nascita del figlio.
Sanaubar - madre di Hassan era una sciita di etnia hazara, più giovane del marito di diciannove anni, aveva occhi verdi e un sorriso malizioso e seduceva facilmente gli uomini con il suo sensuale ondeggiare di fianchi. Dopo aver dato alla luce il figlio fugge con una compagnia di ballerini e cantanti girovaghi.
Hassan - Figlio di Ali di origine hazara. Perfettamente tondo, come quello di una bambola cinese di legno, con il naso largo e piatto, gli occhi a mandorla, stretti come una foglia di bambù, giallo oro, verdi, o azzurri come zaffiri a seconda della luce. Ha piccole orecchie dall'attaccatura bassa e il mento appuntito, che sembra un'appendice carnosa. Ha il labbro spezzato come se fosse un errore del fabbricante di bambole cui era sfuggito lo scalpello o per distrazione o per stanchezza. Hassan nei confronti d'Amir è molto gentile, ed è sempre pronto a proteggerlo in caso di pericolo. La sua arma migliore è la fionda. Si scopre che Hassan e Amir sono fratelli, e che Baba aveva avuto una relazione con la moglie d'Ali. Hassan si sposa con Farzana, ma poi i due sono assassinati e il bambino, Sohrab, rimane orfano.
Assef - Figlio di un amico del padre d'Amir. Suo padre si chiamava Mahumud ed era un pilota di aerei. Il padre era afgano e sua madre tedesca. Assef era il più alto e aveva gli occhi azzurri. Nel quartiere in cui viveva la sua parola era legge. Alcuni ragazzi lo avevano soprannominato “il mangiatore d’orecchie” (Goshkor). Assef era senza dubbio il più spietato tormentatore d'Ali. Assef andava d’Amir per prendere in giro Hassan per via delle sue origini. Hassan aveva minacciato con la fionda Assef, e da quel giorno lui non si era vendicato, infatti, se la prende con Amir. Assef ha idee razziste e pensa di fare una pulizia etnica, proprio come Hitler. La sua idea non si smentisce, quando per il compleanno d'Amir gli regala un libro tedesco che parla del suo argomento preferito. Assef diventa poi l'uomo con gli occhiali da sole che durante una partita giustizia due hazara.
Soraya - Figlia del generale Taheri, va in sposa ad Amir. A causa del destino non riesce ad aver figli. Dal libro si può ricavare che è molto intelligente e che il padre vuole che lei diventi una persona importante come un medico o avvocato. Soraya però non vuole dare retta al padre; ella ha un sogno: quello di fare l'insegnante, il padre lo ritiene un lavoro umile perché si guadagna poco. Si prende cura di Sohrab come se fosse suo figlio. Soraya è anche un punto di riferimento per Amir perché lui si confida con lei.
Sohrab - Il figlio generato da Hassan e Farzana. Rimasto orfano, è preso dallo zio che tiene un orfanotrofio. Dopo poco tempo viene preso a forza dal signore con gli occhiali da sole, che altri non è se non Assef. Sohrab protegge come suo padre Amir, utilizzando la fionda. Il bambino in un primo momento esita a fidarsi d'Amir, ma pian piano acquisisce fiducia ed accetta di andare in America con lui. Dopo l'incidente, causato dal fatto che Amir gli aveva detto che doveva riandare in un orfanotrofio, il ragazzo si chiuderà in un mutismo assoluto. I suoi occhi cominceranno di nuovo a brillare quando per la prima volta vede Amir rincorrere un aquilone abbattuto.
[modifica] Narrazione
La storia è scritta in prima persona ed il narratore è onnisciente e varia una sola volta durante il corso della storia (quando Rahim parla ad Amir degli avvenimenti verificatisi in sua assenza). Il linguaggio è ricercato ma anche facile da capire, non mancano termini in lingua araba. Lo stile è scorrevole. Il romanzo è di genere storico perché si svolge durante trent'anni di storia afgana, dalla caduta dell’impero russo alla fine del regime talebano fino ai nostri giorni. Il narratore esprime i suoi pensieri, le sue paure e le sue preoccupazioni e questi fattori messi insieme favoriscono una lettura molto realistica. Le descrizioni sono molto accurate, anche se alcune volte troncano le situazioni estreme.