Jean-Paul Marat
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Jean-Paul Marat, detto l'Amico del popolo, illustre rivoluzionario francese, giacobino, nato il 24 maggio 1743 a Boudry (borgo allora appartenente al principato prussiano di Neuchâtel, poi Repubblica e Canton Neuchâtel -Svizzera- dal 1848) e morto a Parigi il 13 luglio 1793, pugnalato nella sua vasca da bagno da Charlotte Corday D'Armont, militante girondina.
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[modifica] Biografia
[modifica] Le origini
Il padre, Giovanni (Juan Salvador) Mara, un ex prete cattolico sardo rifugiatosi verso il 1730 a Boudry ( Svizzera )dalla nativa Cagliari (1704), dopo varie vicissitudini in patria, abbracciò la fede calvinista protestante e sposò Louise Cabrol, ginevrina (1724), discendente di profughi ugonotti francesi. Successivamente, acquisí la cittadinanza del borgo e vi fu registrato sotto il nome di Jean Mara. Uomo erudito, di modeste condizioni, lavorò come designer (diremmo oggi) in una manifattura di tessuti locale, poi insegnò varie umanità nei dintorni e nel ginnasio del vicino capoluogo, Neuchâtel, dove studiarono anche i suoi figli, fra i quali Jean-Paul. Stimato e premuroso, ricevette notevoli aiuti da influenti amici e personalità, riuscendo ad assicurare un'ottima istruzione alla sua prole. David, fratello di Jean-Paul, dopo il suo assassinio, insegnerà letteratura francese in Russia, nel liceo di Tsarkoye Selo, e sarà professore di un’altra futura celebrità: il poeta Alexander Pushkin.
[modifica] La partenza da casa e l'inizio carriera
Jean-Paul, quindi, secondogenito e primo figlio maschio dei nove rampolli di Jean Mara e Louise Cabrol, studiò a Neuchâtel fino a 16 anni, poi partí per Bordeaux come precettore dei figli di un facoltoso armatore. Le notizie sulla sua vita, durante questo periodo e fino all’età di 31 anni, sono alquanto scarse; e poco ci aiuta l’autobiografia stessa del personaggio. Di grande intelligenza e di scarsi mezzi, dovette industriarsi per continuare i suoi studi letterari e scientifici, da autodidatta, iniziati a Parigi, nel 1762, e proseguiti nel Regno Unito, dopo il 1765, a Londra, Dublino, Newcastle upon Tyne, dove esercitò soprattutto la veterinaria. In quei dieci anni pubblicò diversi saggi scientifici, di fisica e medicina, che gli valsero finalmente la laurea di dottore, ( il Diploma di Laurea era ancora intestato al signor Mara, senza la "t") conferitagli dall’università scozzese di Saint Andrews, nel 1775. Francesizzò, successivamente il suo nome: da Mara a Marat, per distinguere le sue origini dai quasi omonimi scozzesi, o irlandesi, McMara e O'Mara.
[modifica] Filosofia e politica
Anche l’attività politica e filosofica non fu da meno: fra l’altro, pubblicò, dapprima senza firmarli : A Philosophical Essay on Man, nel 1773 ; The Chains of Slavery, nel 1774 ; oltre a numerosi interventi nella Critical Review, nel London Magazine e nella Monthly Review. Gian Paolo Mara lascia Ginevra e fa transito su Amsterdam diretto verso Londra , dove visse tra il 1763 ed il 1774; pubblicandovi i suoi primi saggi (tra cui The chains of slavery, opera che gli procurò l’elezione a membro di numerosi Club e circoli politici in quanto elogiava la Costituzione Inglese quale monumento di saggezza politica). Il 15 luglio 1774 ricevette il diploma di Membro della Grande Loggia Massonica di Londra. In Inghilterra entra in contatto con le nascenti Logge del Grande Oriente, promosse dall’Ambasciatore degli Stati Uniti delle 13 colonie in Europa Beniamino Franklin (uno dei principali rappresentanti della Massoneria Americana). Ritroverà Franklin a Parigi nella Loggia delle Nove Sorelle (creata nel 1773 con quartier generale presso la sua casa di Passy, ed in seguito con sede centrale presso il circolo della Società Olimpica) insieme ad letterati ed artisti come Voltaire, Diderot, Condorcet, Lalande, Rosseau, Helvetius; insieme parteciparono alla Cerimonia d’Iniziazione. Lo stesso Duca D’Orleans, cugino del Re Luigi XVI, era Gran Maestro della Massoneria. Dal 1776 esercita a Parigi quale medico ufficiale presso la corte del Re e delle Guardie Reali dove guadagnerà il soprannome di Medico degli Incurabili. Dal 1784 abbandona la carriera medica forse perché deluso dal non essere stato accolto nell’Accademia delle Scienze e dedica tutte le energie all’attività politica. Dal settembre 1789 Marat inizia a pubblicare il suo giornale L’Ami du Peuple che avrà una profonda influenza sugli eventi rivoluzionari e che diffonderà i principi di Libertè,Egalitè, Fraternitè. In quegli anni crebbe, nel giovane avviato alla maturità, la solidarietà con le classi laboriose, da sempre relegate ai margini da poteri autocratici, verso un ideale d’uguaglianza sociale.
[modifica] Il ritorno
Incoraggiato e convinto da amici e sinceri ammiratori, si stabilí a Parigi, nel 1776, esercitandovi con successo la sua professione. Ma, ben presto, per le sue idee, entrò in rotta di collisione con alcuni personaggi di spicco della mondanità parigina, fra i quali alcuni “filosofi materialisti”, capeggiati dall’ultraottantenne e famosissimo Voltaire e dal suo discepolo, Condorcet. Politicamente inviso ai circoli intellettuali dominanti e gagliardamente critico verso la legislazione francese del tempo, palesemente classista, Marat subí notevoli traversie anche nella sua professione scientifica, sempre e pervicacemente osteggiato dal marchese de Condorcet, segretario dell’Accademia delle Scienze. Le ristrettezze economiche che dovette affrontare, malgrado l'ostracismo, non gli impedirono di pubblicare regolarmente, talvolta in anonimato, né di allacciare relazioni internazionali con numerose accademie scientifiche europee e con personaggi autorevoli e famosi, come l’americano Beniamino Franklin ed il tedesco Gœthe. Questi, fra l'altro, promosse la traduzione in tedesco di varie opere del Marat.
Marat fu uno dei protagonisti della Rivoluzione francese: come pubblicista e come giornalista indipendente. Per sfuggire ad un mandato di cattura spiccato nei suoi confronti dovette riparare alcuni mesi in Inghilterra. Nell'estate del 1790 denunciò gli intrighi di corte e pochi mesi dopo i propositi di fuga del re, incitò i federati all'insurrezione che portò alla caduta della monarchia il 10 agosto 1792.
Eletto deputato alla Convenzione, iniziò la lotta contro i girondini. Da quel momento non partecipò più ai lavori della Convenzione per l'aggravarsi della sua infermità. Per vendicare i girondini, Charlotte Corday D'Armont lo pugnalò a morte.
Celeberrimo è il dipinto di Jacques-Louis David che ritrae l'assassinio del suo amico, intitolato Marat assassinato.
[modifica] Bibliografia
- Bougeart, Alfred, L'Ami du peuple, Paris, Librairie Internationale, 1865
- Chèvremont, François, Jean-Paul Marat: esprit politique, accompagné de sa vie scientifique, politique et privée, Paris, chez l'auteur, 1880
- Gottschalk, Louis, A Study of Radicalism, New-York, London, 1927
- Reber, Charles, Un homme cherche la liberté: Jean-Paul Marat, Editions A la Baconnière, Boudry-Neuchâtel, 1950
- La Mort de Marat, (dir.: Jean-Claude Bonnet), Paris, Flammarion, 1986
- Kriwanec, Ernest: Jean-Paul Marat : fremd unter Fremden. - Wien : Karolinger, 1986. - ISBN 3-85418-027-6
- Guilhaumou, Jacques, 1793. La mort de Marat, Bruxelles, Complexe, 1989
- Germani, Ian, Jean-Paul Marat : hero and anti-hero of the French Revolution. - Lewiston : Mellen, 1992. - ISBN 0-7734-9505-3
- Coquard, Olivier, Marat, Paris, Fayard, 1993
- Marat, homme de science ?, Le Plessis-Robinson, Synthélabo, Les Empêcheurs de penser en rond, 1993.
- Jean-Paul-Marat - Œuvres Politiques 1789-1793 (10 volumes), textes et guide de lecture établis par Jacques De Cock et Charlotte Goëtz, Bruxelles, Editions Pôle Nord, 1989-1995.
- Goëtz, Charlotte, Marat en famille : la saga des Mara(t) (2 vol.), Bruxelles Editions Pôle Nord, "Chantiers Marat 7-8", 2001
- Goëtz, Charlotte, "Plume de Marat" - "Plumes sur Marat", (pour une bibliographie générale), (2 vol.), Bruxelles, Editions Pôle Nord, "Chantiers Marat 9-10", 2006
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