Joni Mitchell
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Joni Mitchell, vero nome Roberta Joan Anderson (Fort Macleod, Canada, 7 novembre 1943) è una cantautrice tra le più rilevanti della storia della musica nordamericana.
Dopo una gavetta fatta tra café canadesi e locali statunitensi nei quali germogliava e veniva alla luce una nuova generazione di musicisti folk, Joni Mitchell ottiene il successo commerciale alla fine degli anni sessanta. Col passare del tempo il folk verrà sempre più relegato al passato per dar spazio a nuove sonorità vicine al blues e al jazz che la porteranno a collaborazioni prestigiose con artisti del calibro di Pat Metheny, Jaco Pastorius, Herbie Hancock, Michael Brecker e il grande jazzista Charles Mingus.
Joni Mitchell non è solo nota per la sua musica e i suoi testi estremamente ricercati e poetici, ma anche per la sua passione e talento per le arti pittoriche. È lei stessa infatti a dire: "Sono prima di tutto una pittrice, poi una musicista...". Grazie a questo suo talento è lei a curare la grafica e le copertine dei propri album, utilizzando per la maggior parte delle volte dei quadri ma spesso anche delle elaborazioni fotografiche.
[modifica] L'infanzia
Nata a Fort Macleod da Bill e Myrtle (lui drogherie e lei insegnante elementare), Joni Mitchell si trasferisce con la famiglia a North Battleford nel Saskatchewan verso la fine della Seconda guerra mondiale. All'età di nove anni si spostano nella piccola cittadina di Saskatoon che Joni considererà per sempre la sua città natale. A sette anni cominciò a prendere lezioni di pianoforte, ispirata da un suo giovane amico che la introdusse all'ascolto di Schubert e Mozart (compositori ancora molto amati dalla Mitchell). Dopo un anno di lezioni, Joni decise di interrompere lo studio del pianoforte perché pur avendo molte melodie e idee in testa, l'insegnante si dimostrava contraria al suo intento di comporre delle proprie melodie anziché suonare quelle dei grandi maestri.
All'età di 9 anni Joni contrasse la poliomelite, malattia molto diffusa a quei tempi che affliggeva tantissimi bambini e spesso si rivelava mortale. L'esperienza della malattia segnò profondamente la vita di Joni ed è lei stessa a dire che fu questo evento a farle sviluppare uno spiccato senso artistico. Grazie alla determinazione dell' ancora piccola Joni Mitchell e alle premurose attenzioni della madre, si riprese miracolosamente in breve tempo e ritornò alla sua vita a Saskatoon.
All'età di 12 anni Joni incontrò il suo insegnante di inglese, Arthur Ktratzman, che cambiò in qualche modo il corso della sua vita. Joni Mitchell aveva già una spiccata passione per la pittura e mentre appendeva alcuni dei suoi quadri sulla parete della scuola il signor Kratzman le fece i suoi complimenti dicendole: "Se sai dipingere con un pennello, sai anche dipingere con le parole". E da allora così fu. Joni cominciò a scrivere poesie e tempo dopo acquistò un ukulele per 36 dollari, non avendo i mezzi per comprare una vera chitarra. Cominciò così a suonare alle feste e in qualche locale di Saskatoon.
Dopo il liceo si iscrisse all' Alberta College of Art a Calgary. Qui scoprì un locale chiamato The Depression in Calgary in cui cominciò ad esibirsi regolarmente. Dopo un anno alla scuola d'arte Joni era delusa: non aveva trovato quello che si aspettava, studiava delle cose che lei riteneva inutili e poco interessanti. Nonostante in quel periodo la pittura rappresentasse ancora la sua maggiore aspirazione, lasciò il college e si trasferì a Toronto per diventare una cantante folk.
[modifica] Il difficile inizio (1964 - 1968)
Dopo essersi trasferita a Toronto, Joni Mitchell (in questo periodo ancora Joan Anderson) cercò in tutti i modi di iscriversi al sindacato dei musicisti, ma le sue finanze erano ridotte all'osso e così senza il tesserino molti locali si rifiutarono di farla esibire. Lavorò per i grandi magazzini Simpson-Sear per tutta la seconda metà del 1964. Toronto era in quegli anni il crocevia dell musica folk canadese e non solo. Joni ebbe l'occasione di incontrare gli ancora sconosciuti Neil Young e Leonard Cohen e numerosi altri artisti che ruotavano attorno alle decine di coffee house, fulcro del movimento folk.
Joni scoprì di essere incinta del suo ex ragazzo del college. Nel febbraio 1965 diede la luce ad una bambina. La situazione della giovane Mitchell era critica: era sola in una città che non era la sua, povera e con una bambina da mantenere. È in questo periodo che avviene l'incontro con Chuck Mitchell che si innamora di Joni e le promette che avrebbe riconosciuto la bambina come sua figlia. Poche settimane dopo la nascita della bambina, Joni e Chuck si sposano. Subito Chuck cambia idea sulla bambina e Joni si vede costretta ad affidarla in adozione. Nell'estate del 1965 i due si trasferiscono a Detroit.
Joni e Chuck Mitchell diventano un duo folk e incominciano ad esibirsi in coppia in numerosi locali acquistando sempre più popolarità, sino a diventare la coppia folk più amata di Detroit. Nell'estate del 1966 Joni partecipò al Newport Folk Festival ottenendo alla fine dell'esibizione una standing ovation.
Il matrimonio e il sodalizio artistico della coppia dura ben poco e agli inizi del 1967 Joni si trasferisce a New York City alla ricerca del successo solista. Comincia a crearsi attorno alla sua figura un piccolo ma devoto gruppo di ammiratori e il suo talento come autrice è sempre più riconosciuto.
Joni incontrò Tom Rush che rimase piacevolmente colpito dai suoi testi e soprattutto dalla canzone Urge for Going. Rush propose il pezzo a Judy Collins che però declinò l'offerta e decise quindi di registrarlo lui stesso. La canzone divenne una hit solo quando venne registrata dal cantante country George Hamilton IV. Il crescente interesse verso le doti di Joni Mitchell portò numerosi cantanti come Buffy Saint-Marie, Dave Von Ronk e Judy Collins a incidere i suoi pezzi trasformandoli così in successi nazionali.
[modifica] Il successo (1968 - 1970)
Joni prese residenza nel quartiere degli artisti di Chelsea a New York City e qui incontrò Elliot Roberts che divenne presto il suo manager. Roberts cominciò subito la promozione di Joni a New York facendola così inserire nel circuito degli artisti e dei locali più frequentati. Durante un'esibizione in Florida avvenne l'incontro con David Crosby, ex Byrd, che si innamorò di Joni. Crosby ebbe un ruolo determinante nel convincere la casa discografica affinché lasciasse registrare a Joni un album totalmente acustico.
Nel marzo 1968 la Reprise Records pubblicò il primo album solista di Joni Mitchell: Song to a Seagull (a volte noto semplicemente come Joni Mitchell). Nel mentre David Crosby promuoveva in qualsiasi maniera l'album e la cantante, presentandola ai suoi amici di Hollywood e introducendola nei locali più alla moda e in vista del paese. Il passaparola fu veloce e il nome di Joni Mitchell ora poteva essere sentito alla radio o letto sulle riviste. Il 1968 la vide esibirsi al Troubadour a Los Angeles, al Royal Festival Hall a Londra e al Miami Pop Festival: il successo era finalmente arrivato, sia da parte della critica che dal caloroso pubblico.
Ad aggiungere notorietà arrivò Judy Collins che nel dicembre 1968 registrò la sua versione di Both Sides, Now (scritta da Joni) facendola diventare una hit. Per la novella star Joni Mitchell arrivano i primi incassi, frutto delle vendite del primo album e dai diritti d'autore sulle suoi canzoni interpretate da altri.
Nell'aprile 1969 la Reprise Records pubblica il secondo album della Mitchell: Clouds, nel quale Joni si riappropria delle canzoni date in prestito ad altri (soprattutto Both Sides, Now e Chelsea Morning). Come per il primo album le critiche e le reazioni del pubblico furono positive e il concerto tenuto al Carnegie Hall sancì definitivamente la posizione di successo e rispetto conquistata da Joni Mitchell.
Dopo aver accantonato il progetto per un album dal vivo, Joni si trasferisce a Laurel Canyon, Los Angeles con Graham Nash di cui fece la conoscenza nel 1968 tramite David Crosby. La coppia acquistò una piccola casa che poi in seguito venne teneramente descritta nella canzone Our House dei Crosby, Still, Nash and Young.
Dopo varie apparizioni televisive Joni programmò la sua presenza al grande festival di Woodstock, celebrazione dell'amore e della pace. Ma dopo aver visto alla televisione le immagini del traffico sulla strada verso Woodstock, Elliot Roberts le consigliò di non andare, poiché il giorno dopo Joni avrebbe dovuto essere presente al celebre programma televisivo Dick Cavett Show.
Non essere stata a Woodstock non impedì a Joni Mitchell di comporre e scrivere la canzone che meglio di tutte rappresenta lo spirito di quell'epocale evento. La canzone Woodstock divenne un vero e proprio simbolo: le immagini di amore a pace, di aerei da guerra che si trasformano in farfalle e l'esigenza di "fare ritorno al giardino" (And we've got to get ourselves / Back to the garden) dipingevano alla perfezione un evento a cui lei non aveva preso parte, ma che sapeva descrivere indubbiamente meglio rispetto a chi ci aveva partecipato.
Nel marzo 1970 Joni ottiene un Grammy per la Miglior performance folk del 1969 con l'album Clouds. Immediatamente dopo la Reprise pubblicò il suo terzo album: Ladies of the Canyon che divenne ben presto il primo disco d'oro di Joni Mitchell. L'album contiene alcuni tra i brani più popolari del periodo folk della Mitchell come Woodstock, Big Yellow Taxi (considerata la prima canzone ecologista di sempre) e The Circle Game. La critica entusiasta notò la componente confessionale e intimista che cominciava a trapelare, ma che si sarebbe sviluppata solo col suo album successivo.
[modifica] La poetessa solitaria (1971 - 1973)
Parlando di questo periodo Joni Mitchell afferma: "Ero isolata e cominciavo a sentirmi come un uccellino in una gabbia dorata. Non avevo occasione di incontrare le persone. Il successo può emarginarti in tante maniere."
Viaggiò attraverso l'Europa toccando la Francia, la Spagna e la Grecia. Durante la sua permanenza sull'isola di Creta imparò a suonare il dulcimer e immediatamente scrisse alcune canzoni circa il suo vagabondare (Carey e California).
In aprile Joni appare nei cori dell'album capolavoro di Carol King, Tapestry e anche nel singolo di James Taylor, You've Got a Friend.
Il giugno 1971 vede la pubblicazione del quarto album della Mitchell: Blue. Le canzoni presenti in questo disco rappresentano la voglia dell'artista di liberarsi dell'immagine di icona hippie quale era diventata agli occhi del pubblico. Come ripetuto in molte interviste, voleva mostrarsi per quella che era veramente, quali emozioni provava. Per questa ragione Blue è considerato uno dei primi album confessionali.
Joni Mitchell dice: "In quel periodo della mia vita non avevo difese personali, dunque difficilmente troverete una nota di falsità in quell'album." Blue fu un clamoroso successo di critica e pubblico per la sua particolarità e innovazione.
Joni lasciò Laurel Canyon, chiudendo così un capitolo importante della sua vita lasciandosi alle spalle l'atteggiamento hippie e la vità in comunità. Comprò una proprietà vicino alle acque del British Columbia in Canada e per un periodo rimase ospite nella casa losangelina di David Geffen.
Decise di ritornare sul palco visto l'enorme successo di Blue. Dopo un tour in coppia con Jackson Browne che toccò sia gli Stati Uniti che l'Europa, Joni diede alcuni spettacoli di beneficenza in supporto del candidato Democratico alle presidenziali George McGovern.
Il quinto album, For the Roses, venne pubblicato (dalla Asylum) nell'ottobre 1972. Il singolo You Turn Me On, I'm a Radio rimase per alcune settimane nella Billboard chart. In fatto di stile musicale For the Roses rappresenta l'ennesima svolta: ai suoni tipicamente folk vengono incorporati degli arrangiamenti orchestrali sino ad all'ora estranei alla Mitchell, prendendo dunque una sfumatura più pop e commerciale.
Joni aveva finalmente messo le cose in chiaro col pubblico, si era mostrata per quel che era, coi suoi difetti e i suoi pregi, eliminando ogni artificio che la faceva sentire fasulla e a disagio.
[modifica] Celebrità (1974 - 1975)
Per gran parte del 1973 Joni cercò dei musicisti capaci di suonare le sue "strane corde" e di capire i ritmi che voleva. Aveva già collaborato con Tommy Scott per For the Roses e così Joni ingaggiò la sua band, gli L.A. Express, per le sessioni estive di registrazione che sarebbero poi confluite nel celeberrimo album Court and Spark. Il singolo Raised on Robbery venne pubblicato prima del natale 1973 e il suono radicalmente diverso rispetto alla produzione passata della Mitchell, sconvolse ed eccitò gli animi.
Nel gennaio 1974 venne pubblicato Court and Spark. L'opinione che si fecero i fan su questo album fu essenzialmente che Joni si fosse avvicinata molto a sonorità più pop senza però compromettersi. La canzone Help Me divenne il primo e unico singolo a raggiungere la Top 10. L'album raggiunse la seconda posizione nella Billboard chart e rimase stabile per quattro settimane.
Nel febbraio 1974 cominciò il tour promozionale che ottenne recensioni entusistiche, toccando gli Stati Uniti, Canada e Inghilterra. Gli spettacoli del 14 e 17 agosto allo Universal Amphitheater di Los Angeles vennero registrati per un album live. In novembre venne messo in commercio Miles of Aisles, doppio album live contenente quasi tutte le canzoni degli spettacoli losangelini. Il successo di Miles of Aisles chiuse un anno d'oro nella carriera di Joni Mitchell.
Assieme al suo nuovo compagno, John Guerin (batterista degli L.A. Express), acquistò una casa in stile spagnolo a Bel Air. Nel gennaio 1975 arrivarono 4 nomination ai Grammy: ne vincerà due.
Nella primavera 1975, Joni torna in studio per registare delle versioni acustiche di alcuni brani scritti dalla fine dell'ultimo tour. Dopo vari mesi la stessa band che l'aveva accompagnata in Court and Spark registrò gli accompagnamenti per le canzoni. Nel novembre 1975 venne pubblicato sempre per la Asylum, il sesto album in studio: The Hissing of Summer Lawns.
Il disco venne accolto abbastanza bene senza però l'entusiasmo dei precedenti. Joni aveva infatti smesso di comporre canzoni confessionali ed eccessivamente introspettive preferendo rivolgere la sua attenzione verso la società, operandone una tagliente critica. Alcune recensioni demolirono l'album considerandolo un passo falso nella produzione mitchelliana e questo ferì l'artista. Anche la maggior parte dei fan rimase delusa. L'album è un ibrido che tocca molti generi come il folk, il jazz, il blues e il pop. La canzone The Jungle Line, trionfo di sperimentazione per quell'epoca, comprendeva un primitivo esempio di campionamento del suono di alcuni tamburi suonati dalla popolazione indigena del Burundi.
Alla fine del 1975 incominciarono i preparativi per il tour di supporto a The Hissing of Summer Lawns che stava vendendo miseramente. Gli L.A. Express diedero nuovamente la loro adesione per il tour che sarebbe partito nel gennaio 1976.
[modifica] La strada verso il jazz (1976 - 1977)
Il rapporto con John Guerin terminò, così come il tour e Joni cominciò a frequentare la casa sulla costa di Neil Young, sperando di vivere nuove esperienze e con una voglia crescente di viaggiare. Nella casa di Young arrivarono due amici i quali le dissero di dover attraversare in macchina tutto il paese sino al Maine. Joni decise di unirsi a loro e una volta arrivati a destinazione ritornò indietro da sola. Joni Mitchell dice: "Scrivevo i brani mentre viaggiavo da sola in macchina attraverso gli Stati Uniti, per questo motivo non c'è il pianoforte in queste canzoni."
Le canzoni di cui parla Joni sono quelle che assieme ad alcune già presentate live nel 1976, andranno a formare l'album "on the road" Hejira. Joni registrò l'album nell'estate 1976 con la band che l'accompagnava dal 1973, ma il suono che ottenne non la soddisfaceva più. Desiderava delle atmosfere che riflettessero lo spirito delle canzoni concepite sulla strada.
Dopo aver terminato le registrazioni dei nove brani che compongono Hejira, un amico le presentò un giovane e talentuoso bassista, Jaco Pastorius. Joni entrò immediatamente in sintonia con il peculiare stile del bassista. Per anni era andata alla ricerca di un suono simile e sentire Pastorius suonare era come l'avverarsi di un sogno. Joni sovraincise il basso di Jaco su quattro delle nove canzoni di Hejira. L'album venne pubblicato il 22 novembre.
Pochi giorni dopo i componenti di The Band davano inizio al loro concerto d'addio. All'evento parteciparono Joni Mitchell, Bob Dylan, Van Morrison, Neil Young, Eric Clapton e altri artisti di spicco. Il tutto venne registrato dall'abile cinepresa di Martin Scorsese e dopo un anno e mezzo trasformato nel celebre film-documentario The Last Waltz. In questa occasione Joni si esibì cantando nei cori di Helpless di Neil Young e poi accompagnata da The Band suonò Coyote, Shadows and Light e Furry Sings the Blues.
L'album Hejira venne salutato come un ritorno alla lucidità da parte della Mitchell, rassicurando così critica e pubblico. Il disco arrivò alla tredicesima posizione della Billboard chart e diventò disco d'oro dopo solo tre settimane di vendita.
Durante il 1976 la sua voce è corteggiata dal caposcuola Jon Hiseman, che la convince a far parte della nuova progressive band Colosseum II. Nel primo album Strange new flash, l'apporto della jazz-vocalist canadese è notevole, che insieme alla maestria di Gary moore, Don Arey, Marke Clarke e l'alienante Hiseman, completano un album di elevata caratura compositiva e tecnica. L'anno successivo, impegni d'oltreoceano costringono la cantante a congedarsi dal gruppo, lasciando dietro di sè, l'unico album di successo dei tre prodotti dal gruppo.
Nell'estate del 1977 Joni cominciò a lavorare a quello che sarebbe stato il suo unico doppio album in studio. Doveva portare a termine il contratto con la Asylum ed era disposta a rischiare. Raggruppò alcune canzoni scartate dai precedenti progetti e le rielaborò con la collaborazione della band che aveva partecipato ad Hejira (compreso Jaco Pastorius) con l'aggiunta del batterista Don Alias e il sassofonista Wayne Shorter. Il doppio album venne pubblicato nel dicembre 1977 col titolo Don Juan's Reckless Daughter. Nonostante l'album fosse un tripudio di sperimentalismo, improvvisazione jazz, ritmi tribali e melodie oniriche (da ricordare Paprika Plains, un pezzo della durata di 17 minuti che ripercorre un sogno fatto dalla Mitchell), riuscì a raggiungere la posizione 25 della Billboard chart e divenendo disco d'oro in tre mesi.
Alcuni mesi dopo l'uscita di Don Juan's Reckless Daughter, Joni venne contattata dal grande jazzista Charles Mingus che era rimasto molto colpito dal coraggio artistico dimostrato da Joni nel suo ultimo album. Mingus desiderava che la Mitchell collaborasse con lui nella sua interpretazione musicale dell'opera Quattro quartetti di T.S. Eliot. La richiesta di Mingus porterà il decisivo cambiamento nella musica di Joni Mitchell, segnando ancora una volta una rottura col passato e con le aspettative del pubblico e della critica.
[modifica] La sofisticata signora del jazz (1978 - 1980)
L'intenzione di Mingus era quella di riassumere il testo dell'opera di Eliot per poi comporre una partitura per orchestra, basso e chitarra. Joni avrebbe dovuto cantare alternandosi al narratore della storia. La Mitchell accettò inizialmente il progetto, ma desistette dopo aver letto l'opera di Eliot; ammise infatti che sarebbe stato più semplice riassumere la Bibbia. Dopo alcune settimana Mingus la contattò per dirle che composto, espressamente per lei, sei melodie per le quali avrebbe dovuto scrivere e cantare i testi. Le melodie furuno provvisoriamente intitolate da Mingus Joni I-VI.
Joni accettò la sfida e si recò a New York City dove Mingus alloggiava al Regency Hotel. Il jazzista era affetto da tempo dalla Sclerosi laterale amiotrofica che lo costringeva su una sedia a rotelle. Mingus e la Mitchell passavano assieme lunghi pomeriggi discutendo circa la musica che volevano ottenere. Joni seguì Mingus e la moglie Sue in Messico, dove il maestro intendeva incontrare dei santoni che secondo lui avrebbero potuto aiutarlo nella guarigione dalla terribile malattia.
Charles Mingus morì nel gennaio 1979 prima di vedere l'album completato, anche se aveva già sentito e approvato tutti i testi scritti da Joni eccetto quello per God Must Be a Boogie Man. Dopo aver rivisto le versioni definitive delle canzoni, Joni intraprese l'arduo compito di scegliere una band adatta ad eseguire quel particolare tipo di musica. Alla fine scartò l'idea di una band acustica, nonostante quello fosse il desiderio del compianto Mingus. La formazione finale fu: Herbie Hancock alle tastiere, Wayne Shorter al sassofono, Don Alias alle percussioni, Peter Erskine alla batteria e Jaco Pastorius al basso.
All'inizio del maggio 1979 Joni si esibì assieme ad altri artisti di fronte al Campidoglio a Washington D.C. per un'iniziativa benefica contro l'uso indiscriminato dell'energia nucleare. Sempre a maggio lei e la band eseguirono tutte le canzoni composte assieme a Mingus al UC Jazz Festival a Berkley.
In giugno venne pubblicato l'album Mingus che ottenne un discreto successo debuttando alla posizione 17 della Billboard chart, ma non ottenendo praticamente alcun passaggio radiofonico. Mingus è inoltre l'unico album della Mitchell a non aver venduto almeno mezzo milione di copie.
Nell'estate dello stesso anno Joni e la band (con anche i due giovanissimi Michael Brecker e Pat Metheny) iniziarono il tour di supporto all'album Mingus che durò sei settimane e si concluse con cinque spettacoli al Greek Theater di Los Angeles. Queste esibizioni furono registrate e filmate. A tour ultimato Joni passò un anno circa sui nastri dei concerti di Los Angeles che divennero poi un doppio album live e un concerto-film entrambi intitolati Shadows and Light. Il doppio album comprendeva anche una cover di Why Do Fools Fall in Love, vecchio successo di Frankie Lymon and The Teenagers. Il live venne pubblicato nel settembre 1980. Shadows and Light è un live epocale, che vede Joni Mitchell all'apice della forma e che regala momenti indimenticabili quali la performance di Goodbye Pork Pie Hat, Amelia, Dreamland e Coyote.
[modifica] Ritorno al pop (1981 - 1984)
Il 5 febbraio 1981 a Toronto Joni venne inserita nella Canadian Music Hall of Fame e a darle il premio fu l'allora Primo Ministro canadese Pierre Trudeau. Poco dopo essere stata insignita di un riconoscimento così importante e speciale, Joni lasciò Toronto per dirigersi verso i Caraibi in cerca di un pò di riposo e ispirazione per nuove canzoni.
Il soggiorno caraibico ebbe una notevole influenza sul suo futuro progetto musicale. Ovunque andasse poteva sentire solo musica raggae ed proprio in questo periodo che scoprì la musica dei Talking Heads e soprattutto quella dei Police. La Mitchell si innamorò del ritmo e del suono che Sting e compagni riuscivano a creare. Una volta tornata negli Stati Uniti contattò Sting per una collaborazione, ma tutti e due erano impegnati e il progetto sfumò. Non cessò però la voglia da parte di Joni Mitchell di creare un album che presentasse una sessione ritmica ben delineata, dopo le melodie eteree e improvvisate degli album jazz precedenti; ora sentiva il bisogno di riportare ordine e logica. Cominciò così la ricerca dei musicisti adatti a seguire il suo nuovo spirito.
Dopo aver registrato alcune delle canzoni composte nei Caraibi assieme a diversi musicisti, Joni trovò quello che faceva al caso suo: il batterista Vinnie Colaiuta e il bassista Larry Klein il quale era anche un tecnico del suono. Klein divenne in poco tempo collega, amico e compagno ed ebbe molta influenza sul suono finale del nuovo album della Mitchell.
Nel novembre 1982 la nuova etichetta di David Geffen (fondatore della Asylum), la Geffen Records, pubblica l'undicesimo album in studio della Mitchell: Wild Things Run Fast. L'album fu accolto come un ritorno al pop; il disco infatti presentava un suono fresco e conteneva numerose canzoni ritmate. Nonostante ciò, l'album debuttò solo al venticinquesimo posto della Billboard e il singolo You're So Square (Baby I Don't Care), cover di Elvis Presley, arrancò solo sino alla posizione 47.
Il 21 novembre 1982, la Mitchell sposa Larry Klein durante una cerimonia tenuta nella casa di Malibu del suo manager Elliot Roberts.
Nel 1983 Joni intraprese quello che sarebbe stato il suo tour più lungo. Cominciò il 4 marzo 1983 ad Osaka in Giappone e poi toccò l'Australia, Irlanda, Inghilterra, Belgio, Francia, Germania, Italia, Scandinavia e Danimarca. Dopo questa prima parte del tour Joni e la band (chiamato Refuge) tornanarono negli States per un mese di vacanza e poi suonarono per tutti gli Stati Uniti e Canada.
Agli inizi del 1984 Joni e Larry lavoravano sodo al montaggio delle pellicole registrate durante il tour, alternando spezzoni dei concerti a filmini girati dalla stessa Mitchell e ad altre immagini estratte da vari film come Viridiana di Luis Bunuel e Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio. Il film venne intitolato Refuge of the Roads.
Verso la fine del 1984 Joni aveva già ripreso a scrivere nuove canzoni, mentre Klein imparava ad usare il famoso sintetizzatore Fairlight. Sotto suggerimento di David Geffen, Joni e Larry entrarono in contatto col mago dei sintetizzatori Thomas Dolby che avrebbe poi lavorato assieme a Joni per il suo album successivo.
[modifica] Sperimentazione elettronica (1985 - 1989)
Joni Mitchell non accettò il suggerimento di Geffen di ingaggiare Thomas Dolby come co-produttore del suo nuovo album. La Mitchell ha sempre prodotto da sola tutti i suoi album, impresa riuscita solo a pochi artisti. Klein e Mitchell decisero di rivolgersi a Dolby solo come consulente sulle tecniche di funzionamento del Fairlight. Joni pensava che i suoni prodotti da quel sintetizzatore vestissero bene con i testi arrabbiati che aveva appena terminato di scrivere.
Dopo mesi di registrazioni e programmazioni, il nuovo album, intitolato Dog Eat Dog era ormai pronto per la pubblicazione. Nell'ottobre 1985 alla James Corcoran Gallery di Los Angeles si tenne il party per la pubblicazione di Dog Eat Dog. Per l'occasione la galleria aveva esposto molti dei nuovi quadri della Mitchell. In varie interviste rilasciate quella sera, Joni ammetteva di aver sfornato un album politico e molto arrabbiato nei confronti della nuova società moderna e consumistica. L'evento fu un successo e la lista degli invitati andava da Christopher Cross a Jack Nicholson da James Taylor a Sheena Easton.
Il primo singolo estratto da Dog Eat Dog fu Good Friends il cui video debuttò su MTV il 27 novembre 1985. Joni e Larry erano impegnati in un tour attraverso le radio, nelle quali Joni cantava, suonava e si faceva intervistare. Nonostante gli sforzi fatti, Dog Eat Dog fu un flop colossale, facendo guadagnare alla Mitchell la posizione più bassa in classifica della sua carriera. Il fiasco prodotto da Dog Eat Dog distolse Joni dall'idea di intraprendere un nuovo tour e preferì rimanere a casa e dedicarsi alla pittura.
All'inizio del 1986 Larry Klein fu contattato da Peter Gabriel per suonare il basso nel nuovo album [[So]]. Joni seguì suo marito ed avvenne così l'incontro con Peter Gabriel nei suoi studi di Bath. L'incontrò produsse un duetto My Secret Place. La permanenza della Mitchell presso la residenza di Peter Gabriel fu fonte di ispirazione per nuovi brani che sarebbero poi confluiti nel suo album del 1988.
Il 25 settembre 1987 morì Jaco Pastorius a causa dei trami riportati dopo essere stano picchiato fuori da un locale alcune settimane prima. Pastorius aveva suonato e portato il suo enorme contributo artistico a 4 album di Joni Mitchell.
Ultimati i lavori per la costruzione dei suoi sutdi di registrazione privati a Bel Air, Joni Mitchell cominciò le registrazioni del nuovo album continuando la sperimentazione con i sintetizzatori. Il suono derivante sarà però diverso rispetto a Dog Eat Dog. L'album fu ultimato in breve tempo poiché la gran parte delle canzoni erano già state scritte e fu pubblicato nel marzo del 1988 col titolo di Chalk Mark in a Rainstorm. La lista degli ospiti comprendeva tra gli altri Peter Gabriel, Billy Idol, Tom Petty e Willie Nelson. Le reazioni della critica questa volta furono molto più positive e il singolo estratto dall'album (My Secret Place, duetto con Peter Gabriel) ottenne un discretto numero di passaggi radiofonici.
Nell'ottobre 1988 Joni e Larry partirono per l'Italia dove la Mitchell ritirò al Festival di Sanremo un premio dedicato ai cantautori. Per l'occasione Joni si esibì dal vivo sul palco sanremese cantando una nuova canzone intitolata Night Ride Home e alcuni classici del periodo Hejira.
[modifica] Maturità e ritorno alle origini (1990 - 1995)
Per tutta la prima parte del 1990 Joni e Larry erano immersi nella preparazione del nuovo album. Nelle interviste dell'epoca Joni ammise che ciò che intedeva ottenere era qualcosa di meno sinfonico rispetto ai due album precedenti.
In primavera Joni fu invitata a partecipare al progetto di Roger Waters, The Wall, a cui prese parte con successo. Il 10 dicembre 1990 Joni consegnò ai Billboard Music Award un premio a Sinéad O'Connor per il singolo Nothing Compares 2 U.
Prima di Natale Joni consegnò i mix finali del suo album alla Geffen che provvederà alla pubblicazione il 5 marzo 1991 col titolo Night Ride Home. L'accoglienza fu estatica da parte di tutti. Le maggiori riviste musicali recensiro l'album descrivendolo come uno dei suoi migliori dagli anni settanta. Il ritorno alle atmosfere più private e calme, con voce e chitarra acustica in primo piano, fanno immediatamente colpo sul pubblico che spedisce l'album in vetta alle classifiche. Il primo singolo estratto, Come In from the Cold, ottiene un ottimo passaggio radiofonico.
Nel novembre dello stesso anno la rivista Rolling Stone inserì l'album Hejira tra i 100 migliori della storia. Nel settembre del 1992 il candidato Democratico Bill Clinton vinse le presidenziali americane contro il Repubblicato George Bush. Argomento preferito della stampa in quel periodo era specificare il fatto che Clinton avesse chiamato sua figlia Chelsea come tributo a Joni Mitchell. Il che si rivelò vero.
Quando nel marzo 1993 Joni fu invitata a prendere parte al Troubadours of Folk Festival, lei aveva appena finito di registrare delle nuove canzoni. Alcuni anni dopo la Mitchell ammise che il giorno stesso in cui cominciarano le registrazioni, lei e Larry Klein decisero di divorziare. A tutt'oggi Joni Mitchell e Larry sono grandi amici e continuano a suonare assieme.
Nell'ottobre 1994 la Geffen pubblica il nuovo album di inediti, intitolato Turbulent Indigo. La copertina dell'album ospita un autoritratto di Joni Mitchell mutila di un orecchio, ovviamente nei panni di Van Gogh. Come per Night Ride Home le critiche e l'accoglienza del pubblico furono molto positive, forse anche più benevole. L'album era un deciso ritorno alle origini confessionali e folk. I temi trattati in questo disco sono soprattutto la religione e il rapporto con Dio e la società ostile.
[modifica] La tigre indomabile (1996 - 1999)
Gli anni tra il 1995 e il 1997 sono per Joni Mitchell quelli del riconoscimento e della gratificazione professionale. I premi arrivano a valanga da ogni parte, anche grazie al successo dell'album del 1994 Turbulent Indigo.
Il 25 marzo 1995 Billboard Magazine assegna a Joni il Century Award per i raggiungimenti e successi in campo creativo. I numeri dell'aprile 1995 di Mirabella e Vogue contengono delle interviste alla Mitchell. Sarà proprio nell'intervista rilasciata a Vogue che rivelerà per la prima volta di aver avuto una bambina e di averla dovuto dare in adozione per le sue ristrettezze economiche. In agosto la rivista musicale Mojo pubblica la sua lista dei 100 album migliori della storia: The Hissing of Summer Lawns si aggiudica la posizione 78 mentre Blue la 18.
Dopo alcuni mesi di lavoro, il 29 settembre 1996 la Reprise pubblica due raccolte: la prima chiamata Hits che contiene i maggiori successi commerciali della Mitchell e il secondo intitolato Misses che invece comprende i brani che Joni considera dei successi mancati.
A gennaio la Reprise pubblicò un album di remix della popolare hit Big Yellow Taxi (che era già stata rifatta in versione hip-hop per la serie televisiva Friends), contente sei diversi remix della canzone. Il 27 febbraio Joni si aggiudicò invece il Premio per la miglior chitarrista acustica femminile. Il 28 febbraio la vide invece vincitrice di tutti e due i Grammy per cui era candidata (Best Pop Album e Best Recording Package, entrambi per Turbulent Indigo). In maggio in Svezia le viene consegnato il Polar Music Prize, ovvero l'equivalente del premio Nobel nel campo della musica.
Il 18 settembre 1997 Joni fu, assieme ad altri artisti, ammessa alla Rock and Roll Hall of Fame, divenendo così la prima donna canadese ad essere insignita di questo riconoscimento. Sempre nel 1997 Janet Jackson pubblicò il suo album The Velvet Rope nel quale è contenuta la canzone di successo internazionale Got 'til it's Gone che presenta un campionamento di Big Yellow Taxi della Mitchell. Grazie ai numerosi campionamenti e alle cover innumerevoli di questo periodo si deve una riscoperta della discografia di Joni Mitchell da parte delle generazioni più giovani.
Dopo aver passato quasi tre anni a ritirare i meritati e ritardatari riconoscimenti, una Joni Mitchell ormai cinquantaquattrenne, ritorna in studio per comporre quelle che è a tuttoggi il suo ultimo album di inediti.
In realtà il discorso è più complesso: nell'aprile del 1996 Joni Mitchell aveva annunciato il suo ritiro dalla scena musicale per incompatibilità con l'industria musicale rea di non darle più il dovuto supporto. Poco prima del concerto che avrebbe dovuto sancire il suo ritiro, un dimostratore della Roland presentò a Joni il nuovo modello della casa chiamato VG-8. Questa chitarra era in grado di immagazzinare vari suoni per la chitarre, ma cose più importante e utile per la Mitchell, era in grado di memorizzare le diverse accordature. Joni Mitchell ha da sempre usato le cosiddette open tunings, accordature aperte e per questa ragione passava spesso più tempo a riaccordare la chitarre che non a suonarla. La VG-8 della Roland aprì nuovi orizzonti a Joni la quale decise che il pensionamento poteva aspettare ancora un pò.
Nel settembre 1998 la Reprise Records pubblica Taming the Tiger che comprende dieci nuove canzoni. Il titolo del disco che significa "Domare la tigre" è una metafora alquanto azzeccata. Come lei stessa ha affermato: "La tigre è lo show business, la tigre la puoi cavalcare quando sei all'apice del successo, anche se è difficile da catturare. Ma forse il momento migliore per osservarla e comprenderla è quando te la ritrovi al tuo fianco perché non si preoccupa più di te. Questa è la tesi di Sofia Loren che io mi sento di condividere in pieno".
Questi anni vedono una Joni Mitchell più serena e in pace con se stessa. Ha una nuova relazione con il cantautore canadese Don Freed, ha rintracciato sua figlia Kilauren e ha riallacciato i legami con la vecchia madre. I rapporti con le major discografiche e la sua rabbia e ribrezzo nei confronti del music business sono però ancora piuttosto latenti e troveranno sfogo solo negli anni successivi.
[modifica] Anatema sull'industria musicale (2000 - 2005)
Nel febbraio del 2000 Joni Mitchell pubblica un'opera alquanto inaspettata. L'album è chiamato Both Sides, Now e contiene delle reintrepetazioni in chiave orchestrale di vecchie canzoni romantiche degli anni trenta, quaranta e cinquanta. Oltre ai classici d'epoca la Mitchell inserisce anche due rivisitazioni di due delle sue canzoni più sentimentali: A Case Of You e Both Sides, Now.
A solo un mese dalla pubblicazione di Both Sides, Now Joni Mitchell rivela la sua intenzione di abbandonare definitivamente la musica: "Voglio concentrarmi sulla pittura: ultimamente sento che non ho più molto tempo, e mentre ho assecondato le mie ambizioni musicali in modo soddisfacente, per la pittura ho ancora molto da esplorare. Del resto, il mondo della musica mi sta mettendo da parte, mi sta scomunicando. Vedere il meglio di ciò che ho fatto relegato in un angolo buio non mi lascia molte speranze per la cultura".
Nonostante queste dichiarazioni, il 19 novembre 2002 la Nonesuch Records pubblica il doppio album Travelogue. Il procedimento utilizzato da Joni è lo stesso adottato per Both Sides, Now; l'unica differenza è che ad essere reintepretati con l'accompagnamento orchestrale sono i classici della carriera ormai quarantennale della stessa Mitchell.
Come successo dopo la pubblicazione di Both Sides, Now, Joni Mitchell si dichiara infuriata e schifata dall'industria: "Fa schifo. Il music business spero che finisca giù nel cesso. Potrei anche decidere di non registrare più". Dopo il doppio album orchestrale Travelogue seguono ben quattro raccolte, rispettivamente: The Complete Geffen Recordings (23 settembre 2003); The Beginning of Survival (27 luglio 2004); Dreamland (14 settembre 2004) e Songs of a Prairie Girl (26 aprile 2005).
[modifica] Influenze
È indubbio che la musica, la poetica e la stessa personalità di Joni Mitchell abbiano influenzato e ispirato numerosi cantanti delle generazioni seguenti la sua. La Mitchell è da molti presa come punto di riferimento, essendo lei stata la prima vera cantautrice (seconda solo a Bob Dylan). I critici l'hanno definita come la prima donna ad aver avuto il coraggio di imbracciare una chitarra e cantare della vita dal punto di vista femminile.
Per queste, e per tante altre ragioni, artisti come Björk, Tori Amos, Cyndi Lauper, Prince, k.d. lang, PJ Harvey, Ani DiFranco, Diana Krall, Elvis Costello hanno spesso fatto riferimento a Joni Mitchell come fonte di ispirazione, un traguardo da raggiungere.
L'influenza della Mitchell è notevole anche per quanto riguarda l'uso della chitarra. La sua coraggiosa scelta di utilizzare sempre le accordature aperte hanno ispirato chitarristi come Jimmy Page e Robert Plant durante la loro brillante carriera.
[modifica] Discografia
Album
- Song to a Seagull (noto anche come Joni Mitchell) (1968)
- Clouds (1969)
- Ladies of the Canyon (1970)
- Blue (1971)
- For the Roses (1972)
- Court and Spark (1974)
- Miles of Aisles (live) (1975)
- The Hissing of Summer Lawns (1975)
- Hejira (1976)
- Don Juan's Reckless Daughter (1977)
- Mingus (1979)
- Shadows and Light (live) (1980)
- Wild Things Run Fast (1982)
- Dog Eat Dog (1985)
- Chalk Mark in a Rainstorm (1988)
- Night Ride Home (1991)
- Turbulent Indigo (1994)
- Taming the Tiger (1998)
- Both Sides Now (2000)
- Travelogue (2002)
Raccolte
- Hits (1996)
- Misses (1996)
- The Complete Geffen Recordings (2003)
- The Beginning of Survival (2004)
- Dreamland (2004)
- Songs of a Prairie Girl (2005)
[modifica] Filmografia
Concerti pubblicati in VHS / DVD
- Shadows and Light (1979)
- Refuge of the Roads (1984)
- Painting With Words and Music (1998)
Documentari
- Joni Mitchell - Woman of Heart and Mind (2003)