Leni Riefenstahl
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Berta Helene Amalie Riefenstahl detta Leni (Berlino, 22 agosto 1902 - Pöcking, Germania, 8 settembre 2003) è stata una famosa regista e fotografa tedesca. Cantò il nazismo attraverso il suo stile cinematografico assolutamente innovativo e destinato a fare scuola.
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[modifica] Biografia
[modifica] Ballerina ed attrice
Leni Riefenstahl nacque a Berlino nel 1902. Il padre, seppur contrario, non si oppose alla sua iscrizione alla Kunstakademie (accademia di Belle Arti) di Berlino ove studiò il balletto russo e, sotto la direzione di Mary Wigman, la danza contemporanea. Tra il 1923 ed il 1926 la Riefenstahl divenne un'affermata e conosciuta ballerina, partecipando a tournée in diverse città europee.[1] Nel corso di un'intervista rilasciata nel 2002 dichiarò che il danzare la rendeva veramente felice.[citazione necessaria]
Dopo un infortunio al ginocchio, che interruppe la sua carriera di ballerina, la Riefenstahl presenziò alla proiezione di un film naturalistico relativo alle montagne e rimase affascinata dalle possibilità del mezzo cinematografico. Fece un lungo viaggio sulle Alpi, della durata di circa un anno, e, al suo ritorno, contattò Arnold Fanck. Fanck, pioniere del «cinema di montagna», un genere che riscuoteva un buon successo all'epoca, era il regista del film visto in precendenza dalla Riefenstahl che gli chiese un ruolo per il suo prossimo progetto cinematografico.
Nel 1926 la Riefenstahl iniziò anche a recitare, partecipando al film Der Heilige Berg («La montagna sacra») e divenne rapidamente la star in numerosi film diretti da Fanck presentandosi come una giovane donna atletica ed avventurosa dotata di un suggestivo appeal. La sua carriera di attrice di film muti fu prolifica tanto da meritarle la considerazione di registi che appassionati di cinema tedeschi dell'epoca.
Nel 1932 diresse ed interpretò nel ruolo di protagonista il suo primo film Das blaue Licht (letteralmente la «La luce blu», distribuito in Italia come «La bella maledetta»); è da rimarcare la presenza della Riefenstahl dietro la macchina da presa in un periodo nel quale la regia era affidata quasi esclusivamente ad uomini. Il film venne visto da Adolf Hitler che rimase favorevolmente impressionato, tanto da chiamarla per la direzione dei successivi film propagandistici dei raduni tenuti a Norimberga dal Partito nazionalsocialista.
L'ultima interpretazione nella veste di attrice, prima di passare definitivamente alla regia, fu SOS Eisberg («SOS iceberg») girato nel 1933.
[modifica] Regista del nazismo
La Riefenstahl ascoltò un discorso di Adolf Hitler tenuto durante un raduno nel 1932 e rimase folgorata, come molti suoi contemporanei tedeschi, dalla potente oratoria del Führer. L'attrazione reciproca portò ad un incontro tra i due: Hitler, che si reputava artista, vide in questa giovane donna colei che avrebbe potuto creare l'immagine di una Germania wagneriana che emanasse bellezza, potenza, forza e volontà di riscatto da utilizzare a fini propagandistici in patria ed all'estero.
Durante l'incontro egli chiese alla Riefenstahl di girare un cortometraggio in occasione del congresso del partito che si sarebbe tenuto a Norimberga nel settembre 1933 per celebrare l'ascesa al potere dei nazisti (Machtergreifung). Il film realizzato, dal titolo Der Sieg des Glaubens («La vittoria della fede»), fu reputato un capolavoro da Hitler che però fu obbligato a ritirarlo dalle sale in conseguenza della «Notte dei lunghi coltelli». Tra il 29 giugno| ed il 30 giugno 1934 Hitler, nel corso dell'iniziale lotta per il potere, purgò i vertici del partito nazista eliminando i dirigenti delle le riottose Sturmabteilung (SA) guidate da Ernst Röhm, che morì nel corso dell'operazione. Il girato di Der Sieg des Glaubens conteneva molte scene di Röhm ed altri dirigenti delle SA, allora osannati dalle folle e divenuti poi "innominabili"; per questo Hitler ordinò il ritiro e la distruzione di tutte le copie presenti sul mercato. Addolorato per la giovane regista Hitler le propose di girare un film in occasione del successivo raduno del settembre 1934.
Triumph des Willens («Il trionfo della volontà»), girato in questa occasione, diverrà uno dei classici dei film di propaganda per la capacità di glorificare la figura del Führer, nuovo messia del popolo tedesco. La sapiente regia della Riefenstahl riuscì a trasmettere agli spettatori un senso di potenza, ordine e rinascita attraverso inquadrature panoramiche di sterminate masse d'uomini marcianti in formazioni rigidamente inquadrate, musica wagneriana travolgente e scenografie imponenti realizzate per il congresso dall'architetto Albert Speer, destinato a diventare negli anni successivi uno dei più importanti leader nazisti. A completare l'opera e per intervallare l'incalzare delle immagini, la Riefenstahl inserì estratti dei discorsi tenuti dai capi del partito in occasione del raduno.
Lodato da Hitler come «incomparabile glorificazione della potenza e della bellezza del nostro Movimento [nazionalsocialista]», [2] il film venne però criticato dai generali della Wehrmacht che affermarono di essere stati esclusi dalle riprese: in effetti il film contiene solo un breve spezzone relativo alle manovre dell'esercito. Hitler, desideroso di smorzare le polemiche dell'esercito, propose allora alla Riefenstahl di montare alcune scene aggiuntive che avrebbero dovuto mostrare la potenza del "nuovo" esercito tedesco. La Riefenstahl rifiutò il consiglio di Hitler e tornò l'anno successivo a Norimberga per girare un cortometraggio interamente dedicato alle forze armate che prese il titolo di Tag der Freiheit - Unsere Wehrmacht («I giorni della libertà - Il nostro esercito», dove il termine «libertà» si riferiva al ripudio del trattato di Versailles e alla reintroduzione della coscrizione obbligatoria in Germania).
Nel 1936 la Riefenstahl venne contattata da Hitler e dal Partito per realizzare un film celebrativo in occasione Olimpiadi di Berlino. Timorosa di eventuali interferenze creative da parte, soprattutto, del potente ministro della Propaganda Joseph Goebbels ella chiese e ottenne di poter produrre direttamente il film - a differenza di quanto era avvenuto con i precedenti film girati a Norimberga e prodotti direttamente dallo NSDAP.[1]
Il risultato finale fu quello che è considerato il capolavoro della regista: Olympia. In Olympia vengono ripresi i temi cari alla Riefenstahl, grandi masse d'uomini, esaltazione della bellezza virile dello sportivo, musica travolgente. Nonostante l'argomento principale riguardi la storia e lo svolgimento delle Olimpiadi dopo la caduta del nazismo non mancarono critiche al film; in molti affermarono che in realtà esso rappresentava una forma di propaganda in favore del regime hitleriano, che peraltro sfruttò l'intero evento olimpico come cassa di risonanza per mostrare al mondo gli aspetti più benevoli (durante il periodo vennero proibite le persecuzioni antisemite) della "nuova" Germania.
Nonostante le posteriori critiche, la libertà creativa che la Riefenstahl pretese le permise di dedicare all'afro-americano Jesse Owens, atleta più rappresentativo delle Olimpiadi del 1936, una cospicua parte del girato nonostante i richiami di Goebbels che avrebbe voluto celebrare i trionfi ariani e non certo un atleta di colore.[1]
[modifica] La seconda guerra mondiale
Allo scoppio del secondo confitto mondiale nel settembre 1939 la Riefenstahl stava lavorando al progetto del film Penthesilea, un film tragico, basato sull'opera del drammaturgo Heinrich von Kleist. Il conflitto portò però all'accantonamento del progetto che prevedeva scene girate in paesi ormai in guerra con la Germania. Nel settembre 1939 ella si trasferì in Polonia al seguito per documentare la vittoriosa avanzata tedesca ma tornò presto dal fronte, disgustata dalle atrocità commesse dall'esercito tedesco sul suolo polacco.[3]
A partire dall'inizio del 1940 la Riefenstahl si dedicò alla produzione di Tiefland («Bassopiano»), un film che aveva in mente già da diversi anni ma che venne completato solamente nel 1954.
Nel 1940 inizia le riprese di "Bassopiano" che dovrà abbandonare a causa della guerra e potrà riprendere solo nei primi anni cinquanta dopo che, alla fine della guerra mondiale, verrà chiamata a rispondere delle sue attività filonaziste. Nel 2002 esce il suo ultimo film, un documentario di riprese sottomarine: "Meraviglie sott'acqua". Nell'autunno 2003 muore nella sua casa di Pöcking (Baviera) all'età di 101 anni.
[modifica] Il suo cinema
Leni Riefenstahl fu una singolare regista cinematografica. Per lei il sistema di comunicazione visivo non aveva segreti.
Usava teleobiettivi e filtri, osava riprese audaci dall'aereo, in controluce o molto angolate, esasperando il valore emotivo del cinema.
[modifica] Filmografia
[modifica] Come regista
- Das blaue Licht (1932)
- Der Sieg des Glaubens (1933)
- Triumph des Willens (1934)
- Tag der Freiheit - Unsere Wehrmacht (1935)
- Olympia (1938)
- Tiefland (1954)
- Impressionen unter Wasser (2002)
[modifica] Come attrice
- Tragödie im Hause Habsburg (1924)
- Der heilige Berg (1926)
- Der große Sprung (1927)
- Die weiße Hölle vom Piz Palü (1929)
- Stürme über dem Mont Blanc (1930)
- Das blaue Licht (1932)
- S.O.S. Eisberg (1933)
- Tiefland (1954)
[modifica] Raccolte fotografiche
- Schönheit im olympischen Kampf. Berlino, 1937
- The Last of the Nuba. Harper, New York, 1974.
- The People of Kau. Harper, New York, 1976.
[modifica] Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 (EN) Jone Johnson Lewis. Leni Riefenstahl in Women's History dal sito web «About». Riportato il 29 novembre 2006.
- ↑ (EN) Trivia for Triumph des Willens dal sito web «Internet movie database». Riportato il 22 novembre 2006.
- ↑ (EN) Luc Deneulin (2006). Leni Riefenstahl's Tiefland basato sulla tesi di dottorato dell'autore: Leni Riefenstahl, from Arnold Fanck to Adolf Hitler. Riportato il 6 dicembre 2006.
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Homepage di Leni Riefenstahl
- (EN) Leni Riefenstahl - propagandista per il Terzo Reich
- (DE) Die Reihen fest geschlossen: I tre canti su Hitler di Leni Riefenstahl
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