Lingua estone
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Estone (Eesti keel) † | |
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Parlato in: | Estonia, Russia, ed altri paesi da emigrati estoni |
Persone: | 1 milione circa |
Classifica: | non in top 100 |
Filogenesi: | Uraliche Ugrofinniche |
Statuto ufficiale | |
Nazioni: | Estonia, Unione europea |
Regolato da: | Eesti Keele Instituut |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | et |
ISO 639-2 | est |
SIL | EST (EN) |
Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - Art.1 Kõik inimesed sünnivad vabadena ja võrdsetena oma väärikuselt ja õigustelt. Neile on antud mõistus ja südametunnistus ja nende suhtumist üksteisesse peab kandma vendluse vaim. |
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Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
La lingua estone (eesti keel) è il nome dell'idioma parlato in Estonia.
Le sue principali caratteristiche sono:
- È una delle lingue ugro-finniche (alla quale appartengono pure l'ungherese, il finlandese e il lappone).
- È una delle due lingue in [Estonia (con il russo parlato da una forte minoranza - un terzo della popolazione).
- È una lingua molto agglutinante ma meno del finlandese (influenzata dal tedesco).
- Relativamente di recente, ha preso parole in prestito per la maggior parte dallo svedese e dal danese, un po' dal russo e ormai dall'inglese.
- I prestiti più antichi sono dal tedesco e dalle altre lingue germaniche parlate in Sassonia, attraverso anche i tedeschi baltici della Livonia. Il nome della Germania in estone è 'Saksamaa'.
È una lingua agglutinante che possiede 14 casi (sia al singolare che al plurale): nominativo, genitivo, partitivo, illativo, inessivo, elativo, allativo, adessivo, ablativo, translativo, terminativo, essivo, abessivo, comitativo.
Le declinazioni della parola "auto" (macchina):
casi | singolare | plurale |
nominativo | auto | autod |
genitivo | auto | autode |
partitivo | autot | autosid |
illativo | autosse | autodesse |
inessivo | autos | autodes |
elativo | autost | autodest |
allativo | autole | autodele |
adessivo | autol | autodel |
ablativo | autolt | autodelt |
translativo | autoks | autodeks |
terminativo | autoni | autodeni |
essivo | autona | autodena |
abessivo | autota | autodeta |
comitativo | autoga | autodega |
In estone l'accusativo non esiste, al posto del accusativo vengono usati il nominativo, il genitivo o il partitivo.
Si scrive con l'alfabeto latino: A B D E F G H I J K L M N O P R S T U V W Õ Ä Ö Ü e si pronuncia: a (aa), b (bee), [c] (tsee), d (dee), e (ee), [f] (eff), g (gee), h (haa), i (ii), j (jott), k (kaa), l (ell), m (emm), n (enn), o (oo), p (pee), [q] (kuu), r (err), s (ess), [š] (šaa), [z] (zee), [ž] (žee), t (tee), u (uu), v (vee), [w] (topeltvee/kaksisvee), õ (õõ), ä (ää), ö (öö), ü (üü), [x] (iks), [y] (igrek). Le lettere fra [] si trovano soltanto nelle parole straniere. Per un italiano, soltanto le vocali õ, ö e ü sono di pronuncia un po' difficile.
L'estone è parlato in tutta l'Estonia, con l'eccezione delle città vicine alla Russia dove si parla ormai soltanto russo. È anche parlato in Russia, dove non ha uno statuto ufficiale. L'estone comprende circa 1 milione di locutori.
Come il turco, il finlandese e l'ungherese, l'estone si caratterizzava dal fenomeno dell'armonia vocalica: le vocali erano raggruppate in due serie che non si mescolavano nella stessa parola. Questo fenomeno esiste oggi soltanto nel dialetto di Tartu.
Indice |
[modifica] Per cominciare
Estone | Italiano |
tere | salve, ciao |
nägemist | arrivederci |
head aega | ci vediamo! (buon tempo) |
kuidas läheb? | come stai? |
aitäh | grazie |
jaa | si |
ei | no |
kes? | chi? |
kus? | dove? |
keskus | centro |
Verbo essere (olema):
mina (ma) olen: io sono; sina (sa) oled: tu sei; tema (ta) on: egli/ella è; meie (me) oleme: noi siamo; teie (te) olete: voi siete; nemad (nad) on: essi sono. Anche see on (è) per una cosa. Esempio: ma olen õpilane : io sono studente. Non c'è differenza tra 'lui' e 'lei' (non esistono generi grammaticali).
[modifica] Un po' di linguistica
Non è una lingua indoeuropea ma appartiene, insieme al finlandese, al ramo finnico delle lingue uraliche: le due lingue sono tanto simili da essere a volte mutualmente comprensibili. Di solito, gli abitanti del nord dell'Estonia capiscono un po' il finlandese per averlo sentito in televisione anche durante il periodo sovietico. L'estone è tuttora frammentato in una serie di dialetti intercomprensibili. A quello settentrionale, di Tallinn, che ha servito da base per la lingua letteraria, si contrappone quello meridionale, di Tartu, che osserva strettamente l'armonia vocalica. A questo si avvicina il dialetto di Pihkva (oggi Pskov), il quale è però assai influenzato dal russo. Le parlate della costa settentrionale si avvicinano di più al finlandese. Come se non bastasse esistono anche diverse lingue letterarie: la poesia popolare è redatta in una lingua piuttosto arcaica, mentre l'estone ecclesiastico ha una struttura germanizzata.
Sebbene la letteratura popolare estone (canti, leggende, indovinelli, proverbi) abbia radici antichissime, la letteratura d'arte è piuttosto moderna. I primi documenti in estone furono perlopiù catechismi e opuscoli di propaganda religiosa (un catechismo luterano stampato a Wittemberg nel 1535, i sermoni del pastore Georg Müller della fine del XVI secolo). La modestissima produzione letteraria, nei secoli successivi, fu dovuta a un pugno di poeti balto-tedeschi divenuti improvvisamente estofili. Ma non si può parlare di vera e propria letteratura finché Vindri Roin Ristmets (alias Friedrich Reinhold Kreutzwald) (1803-1882), seguendo l'esempio della vicina Finlandia, che trovava nel Kalevala il suo poema nazionale, non pubblicò il poema nazionale Kalevipoeg (Il figlio di Kalev) (1857-1861), attirando l'attenzione dell'Europa dotta sull'ignorato paese baltico. La letteratura ne ebbe un forte impulso e intorno a Ristmets sorsero decine di scrittori e poeti.
Il lessico estone, inquinato da parole germaniche, baltiche e slave, coincide in vasta misura con quello finlandese. La fonetica presenta un particolare sistema contrastivo con tre distinte lunghezze vocaliche e tre gradi di rafforzamento nelle consonanti. Morfologicamente, l'estone non ha generi grammaticali, bensì un complicato sistema di declinazione con quatordici (o sedici, secondo alcuni linguisti) casi.
[modifica] Lessico di base
Italiano | Estone |
uomo | mees |
donna | naine |
padre | isa |
madre | ema |
cielo | taevas |
terra | maa |
sole | päike |
luna | kuu |
acqua | vesi |
albero | puu |
[modifica] Scrittura
Per la maggior parte della sua storia l'estone è stato scritto con caratteri latini. Le regole dell'ortografia tedesca rimasero in auge fino a metà del XIX secolo. L'attuale alfabeto nazionale cominciò a svilupparsi intorno al 1850, allorché l'ortografia venne riformata. Le attuali convenzioni ortografiche sono molto vicine alla reale pronuncia della lingua. L'influenza del tedesco si avverte tuttora nelle vocali intermedie ä ö ü, segnate con la dieresi (il finlandese usa y (ipsilon) invece di ü). Fino a non molto tempo fa era in uso la lettera w oggi sostituita da v.
L'alfabeto comprende una serie limitata di consonanti, perlopiù prive dell'opposizione sorda-sonora, e una ricchissima gamma vocalica. Si noti che nella successione alfabetica, z e ž vengono subito dopo s e š e prima di t. Nei dizionari le lettere x ed y, estranee all'ortografia estone, sono poste dopo ä ö ü.
Alcune parole sono uguali a quelle finlandesi: è il caso di vesi (acqua) o kuu (luna). In più, la melodia dell'inno estone è la stessa di quello finlandese.
[modifica] Vocali
Le vocali dell'alfabeto estone sono nove: a e i o u õ ä ö ü.
Le vocali contrassegnate con la dieresi, ä ö ü, hanno più o meno gli stessi valori æ ø y delle rispettive tedesche (anche se in realtà ö ed ü tedesche sono più aperte); õ è la vocale posteriore mediochiusa ɤ, tipica dell'estone, difficile a descriversi; va pronunciata come una o chiusa ma tenendo le labbra non arrotondate, in posizione di e.
L'estone distingue ben tre durate nell'emissione delle vocali, che possono essere brevi, lunghe ed extralunghe. Le lunghe e le extralunghe sono segnalate dal raddoppiamento delle brevi: aa ee ii oo uu õõ ää öö üü. Nei casi dove sia necessario distinguere le lunghe dalle extralunghe, si usa mettere un accento grave prima della sillaba extralunga.
La lunghezza delle vocali, nella pronuncia dell'estone, viene determinata da precise leggi ritmiche. Gli estoni, col loro innato senso dell'armonia, tendono a regolarizzare la durata delle parole, cosicché la seconda sillaba risulta ridotta quanto più la prima viene allungata. Da un punto di vista fonologico è stato anche visto che tra una vocale e una extralunga vi è anche una lieve differenza nell'intonazione.
[modifica] Dittonghi
La lingua estone comprende un gran numero di dittonghi: ai ae ao au ea eo ei eu ie io iu oa oe oi ou ui õa õe õo õo õu äe äo äu öa öe öi üi.
Tutti i dittonghi estoni hanno accento discendente, essendo il primo elemento tonico. Il primo componente del dittongo è sempre breve, il secondo può essere breve o extralungo, nell'uno o nell'altro caso si ha un dittongo breve o un dittongo lungo. Il dittongo lungo può essere contrassegnato con un accento grave prima della sillaba.
I dittonghi si pronunciano come i corrispondenti accumuli vocalici. L'unica eccezione è la vocale lunga üü, che in certi casi viene a pronunciarsi [yi̥], confondendosi in questo con il dittongo üi.
Qualora un dittongo terminante in -i o -u, breve o lungo, sia seguito da vocale, questa suona palatilizzata o labializzata, come se fosse preceduta da una breve semiconsonante [j] o [w].
[modifica] Accumuli vocalici
Nella formazione dei composti, in estone, vocali e dittonghi possono giustapporsi insieme per formare interessanti accumuli vocalici, la cui complessità è un vero record linguistico (si veda ad esempio la parola composta kõueööaimdus, «presentimento di una notte tempestosa»).
Alcuni composti estoni riescono addirittura a quadruplicare le successioni vocaliche. Un classico esempio è la frase Kuuuurijate töööö jäääärel, «notte di lavoro di un ricercatore lunare sul bordo del ghiaccio».
[modifica] Consonanti
Il sistema consonantico estone sembra apparentemente più ricco di quello finlandese, contenendo lettere sonore accanto alle sorde: b d g h k j l m n p r s t v.
In realtà in estone non vi è l'opposizione sorda/sonora, avendo quasi tutte le consonanti pronuncia sorda. Dunque il colore delle sorde p t k e delle sonore b d g viene a confondersi in [p] [t] [k]. Il mantenimento nell'uso di entrambi i gruppi di lettere è giustificato dal fenomeno dell'intensità delle consonanti.
Particolare la pronuncia della consonante h, che tra vocali corrisponde alla fricativa glottale sorda [h], cioè all'aspirata iniziale dell'inglese house, mentre è muta all'inizio e alla fine della parola (ma non in tutte le parlate regionali), per trasformarsi poi nella fricativa velare sorda [x] del tedesco Bach quando cade tra una vocale e una consonante.
[modifica] Consonanti aggiuntive
Le consonanti: c č f š z ž w, si trovano nelle parole di origine straniera assimilate nel lessico estone e pronunciate secondo la logica ortografica estone: L'uso di c č š z ž, nonostante quello che si potrebbe pensare, non è assolutamente conforme a quello delle lingue slave. Per cominciare in estone š è pronunciata rafforzata [ʃʃ], mentre z ž indicano le sorde [s] [ʃ] e non le sonore come in slavo e baltico (la ragione di questa particolarità sarà evidente quando parleremo del fenomeno del grado d'intensità). Invece c č, che dovrebbero indicare le affricate [ʦ] [ʧ], per quanto contemplate dalle grammatiche, non si usano molto, essendo coerentemente sostituite da ts tš.
Fino a tempi molto recenti w veniva usata per indicare il suono [v], secondo l'uso polacco e tedesco, ma oggi è perlopiù sostituita da v.
[modifica] Gradi d'intensità
Le consonanti possono essere attenuate, medie o rafforzate.
Le consonanti estoni hanno tre gradi di intensità: attenuata, media e rafforzata. Ciò che distingue questi tre gruppi è la forza e la durata del suono. È un po' la stessa differenza che c'è in italiano tra consonanti scempie e geminate (semplici e doppie), con la differenza che in estone si distinguono tre gradi non sempre corrispondenti a quelli dell'italiano. Le attenuate estoni sono più deboli delle scempie italiane, le medie si collocano tra le scempie e le rafforzate, le rafforzate estoni sono forti quanto e più delle rispettive italiane. Fonologicamente, in estone, la differenza tra medie e rafforzate è minima e si è visto che nella distinzione entra in gioco anche un fenomeno d'intonazione.
L'ortografia non sempre è coerente. Per quanto riguarda le occlusive sorde p t k, i tre gradi sono così segnalati: in grado attenuato, tramite le consonanti sonore: b d g; in grado medio, tramite le rispettive consonanti sorde: p t k; in grado rafforzato, tramite la geminazione delle sorde: pp tt kk.
Le sibilanti s š z ž si comportano come le occlusive: le sonore indicano il grado attenuato, le sorde il grado medio se scempie e il grado rafforzato se geminate. Ma di queste consonanti, solo s fa parte dell'alfabeto estone, le altre lettere sono state naturalizzate per le parole di origine straniera.
Per quanto riguarda le nasali e liquide l m n r, la geminazione indica sia le medie che le rafforzate.
Alcuni suoni non si trovano in tutti e tre i gradi. Ad esempio, la lettera f può essere soltanto media o rafforzata, mentre j si trova solo al grado attenuato.
[modifica] Accento tonico
L'accento tonico cade tradizionalmente sulla prima sillaba. Possono capitare altresì parole straniere che, una volta naturalizzate, vengono accentuate sulla seconda sillaba, come kompuuter «calcolatore» o professor «professore».
[modifica] Bibliografia
- Colloquial Estonian, Christopher Moseley, Routledge (London & New York), 1994. ISBN 0-415-08745-7.
- Viron kielen oppikirja, Eduard Vääri, Helsinki, Suomalaisen kirjallisuuden seura, 1975. ISBN 951-717-064-5.
[modifica] Collegamenti esterni
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