Partito Pensionati
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Partito Pensionati | |
---|---|
Partito politico italiano | |
Leader | Carlo Fatuzzo |
Fondazione | 1987 |
Sede | Piazza Risorgimento, 14 24128 Bergamo |
Coalizione | Casa delle Libertà |
Ideologia | tutela dei pensionati |
In Parlamento | 1 deputato europeo |
Partito europeo | Democratici Europei (PPE) |
Organo ufficiale | nessuno |
Sito internet | www.partitopensionati.it |
Il Partito Pensionati è un partito politico italiano fondato e guidato da Carlo Fatuzzo, parlamentare europeo. È stato fondato a Milano il 19 ottobre 1987.
[modifica] Storia
Dopo aver contribuito ad eleggere alcuni consiglieri regionali e provinciali in competizioni amministrative, prevalentemente nel nord Italia, il partito si fa notare alle elezioni europee del 1999 quando si presenta liste in tutte le circoscrizioni ed riesce a raggiungere lo 0,8% nazionale facendo eleggere il segretario Fatuzzo al Parlamento Europeo.
Il partito si ripresenta alle elezioni europee del 2004, riscuotendo l'1,1% su base nazionale ed eleggendo di nuovo un parlamentare europeo.
Da sempre schierato su posizioni moderate e di centrodestra (nel parlamento europeo aderisce al Partito Popolare Europeo e ha a lungo sostenuto le giunte regionali di centrodestra), il partito presenta propri candidati autonomi in alcuni collegi del Senato alle elezioni politiche del 1996 e del 2001.
In occasione delle elezioni regionali del 2005 sceglie alleanze diversificate regione per regione, talora col centrosinistra e talora col centrodestra.
La rottura definitiva col centrodestra si consuma, però, il 6 febbraio 2006, dopo un incontro a Bologna tra Fatuzzo e Romano Prodi, quando il partito delibera di schierarsi (in vista delle elezioni politiche) con L'Unione: Fatuzzo, in tale circostanza, dichiara finita l'alleanza tra i pensionati ed il centrodestra, in quanto il governo Berlusconi ha "disatteso alcune promesse", riferendosi alla riforma pensionistica che posticipa l'età pensionabile a partire dal 2008.
All'indomani delle consultazioni, i risultati mostrano la riconferma sostanziale dei recenti consensi, che però non attribuiscono al partito alcun seggio, in quanto non ha superato il 2% previsto dalla legge elettorale e nella lista dei partiti della maggioranza miglior perdenti è stato superato dall'UDEUR di Mastella. Tra i partiti di maggioranza esclusi dal parlamento è quello che ha ricevuto più voti. I Pensionati raccolgono 334 mila voti alla Camera (0,9%) e 340 mila al Senato (1,0%). Il partito, tuttavia, non ottiene rappresentanti all'interno del Governo Prodi II: né ministri, né viceministri, né sottosegretari.
In occasione del referendum costituzionale del 2006, il partito si schiera sulle posizioni del "No".
In una conferenza tenutasi il 20 novembre a Roma Carlo Fatuzzo ha dichiarato chiusa l'alleanza del Partito Pensionati con l'Unione di centrosinistra e annuncia l'adesione del partito al gruppo di Forza Italia nel Parlamento Europeo. Il Partito Pensionati sarà inoltre presente alla manifestazione del 2 dicembre a Roma contro la Finanziaria del Governo Prodi. Le dichiarazioni di Fatuzzo non provocano nessuna crisi di governo, non essendo presenti nel parlamento italiano deputati e senatori facenti riferimento la lista del partito dei pensionati.
[modifica] Valori
Il programma del partito consiste nella tutela corporativa del pensionato e nel perseguimento di alcuni obiettivi basilari, come dare ai lavoratori la possibilità di trattenere i propri contributi in busta paga, dare un contributo alle famiglie che assistono anziani non autosufficienti, l'abolizione del cumulo di reddito fra coniugi per le pensioni dirette, portare al 100% la pensione di reversibilità del coniuge defunto (attualmente è al 60%), ottenere un rimborso dei contributi per chi non arriva all'età pensionabile, case di riposo dignitose e in numero sufficiente, abolire la lunga tempistica d'attesa per le visite ospedaliere, dare contributi alle associazioni di anziani e pensionati e alle Università libere e della Terza età.