Ravagnese
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| Quartieri di Reggio Calabria |
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Progetto Reggio Calabria |
Ravagnese (Ravagnìsi in reggino) è la XIII circoscrizione del comune di Reggio Calabria. Con circa 16.000 abitanti, è una striscia di terra che si estende a sud della città, dal mare fino all'entroterra delle pendici dell'Aspromonte.
Sulla costa di Ravagnese si trova l'Aeroporto di Reggio Calabria "Tito Minniti" che serve la provincia reggina, quella messinese ed in parte quella vibonese.
Indice |
[modifica] Il Valanidi
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«Pa' Marònna du' Livìtu
non mi cala la hjumàra, ca si'leva lu cannìtu e non facìmu 'cchiù panàra» |
(IT)
«Per la Madonna di Oliveto,
ché non sia in piena la fiumara! altrimenti porta via il canneto e non faremo più panieri» |
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(da una tarantella reggina)
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La XIII circoscrizione comprende la metà Nord della vallata del Valanidi, in cui scorre una delle principali fiumare della zona, teatro fra l'altro dell'alluvione del 1953, che costò ai paesi interessati oltre un centinaio di vittime.
La chiesa eretta negli anni '60 a Croce Valanidi è intitolata all'esaltazione della Santa Croce, contiene una stele marmorea recante i nomi delle vittime.
Risalendo la fiumara dal delta fino alla foce sorge sul mare la frazione di San Gregorio - SanGriòli, immediatamente sopra Croce Valanidi con Bovetto, seguita da Oliveto, Rosario Valanidi (a sua volta diviso in Serro Valanidi, Ribbata e Cubba), e infine Trunca, dove la fiumara ha la sua foce. L'edificato si sviluppa principalmente sulla strada che collega questi paesi l'uno con l'altro.
La circoscrizione continua con i piani di Santa Venere, all'estremo Est. La zona bassa della fiumara è stata adibita, nonostante fosse impossibile per vincoli sovraordinati (vincolo fiumare) a zona industriale, mortificando le già precarie colture di bergamotto, un tempo fiorenti e redditizie. Già da tempo invece, non esiste più la pratica di raccogliere e intrecciare giunchi per farne panieri (panàra) poiché la portata d'acqua si è lentamente ridotta a causa della sottrazione durante il percorso per uso agricolo e per le modificate condizioni climatiche, portando alla scomparsa della specie.
[modifica] Curiosità
La fiumara del Valanidi, a circa un Kilometro e mezzo dalla sua foce, si divide in due parti, creando una specie di Delta, con un triangolo di terra asciutta al suo interno, chiamato la Forbice. La SS 106 attraversa la forbice, passando sotto i due letti del torrente, mentre a pochi metri dal mare, la ferrovia vi passa sopra.
[modifica] Oggetti architettonici e di valore storico
- È ancora presente, fra i silos degli stabilimenti che trattano materiali inerti per l'edilizia (principale oggetto di lavorazione della zona) e su suolo privato, la chiesa - oggi abbandonata - dedicata alla Madonna dei Poveri.
- A Rosario Valanidi, sopra una rupe rocciosa, è stata costruita nel XVII secolo la chiesa di San Nicola in Vermicudi, dedicata al Santo che, secondo la leggenda, volle indicare l'ubicazione della stessa con un miracolo: le formiche (vermicùdi) avrebbero portato lassù i materiali da costruzione durante la notte.
- A meno di un chilometro a Nord di Rosario Valanidi, costruito sul fianco della montagna, sorge il paese fantasma di Gumeno, oggi abitato da una sola famiglia; la maggior parte delle case, realizzate in pietra e mattoni pieni con solai in legno e tetti con tegole a coppo, è ormai ridotta a ruderi. Negli anni '60 furono costruite delle case popolari che sorsero un paio di tornanti prima del paese, ma l'inadeguatezza delle strutture e la posizione probabilmente infelice hanno portato all'abbandono anche di questo agglomerato.
[modifica] Il parco Longhi-Bovetto, e il centro sportivo Francesco Cozza
L'area su cui insiste il centro sportivo Francesco Cozza, denominata "Parco Longhi Bovetto" ha una storia molto travagliata. Nata come cava di argilla per la fornace che nelle vicinanze produceva laterizi ha visto, negli anni, perdere l'interesse dell'industria edile dopo la chiusura della fornace. Fu dichiarata un suolo utile per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e, per un breve periodo di tempo, utilizzata a tale scopo, ma una sentita protesta dei cittadini costrinse la giunta comunale - guidata da Italo Falcomatà - a cambiare nuovamente la destinazione d'uso della cava. Fu così eretto uno stadio e costruito intorno un parco non molto curato che passò a gestione privata nel 2002. Da allora è un punto di ritrovo estivo per i giovani. Grazie allo stadio, rifinito con erbetta sintetica da una iniziativa privata, è sorta la scuola calcio Francesco Cozza.
