Repubblica di Siena
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[modifica] Storia
[modifica] Le Origini: Verità e Leggenda
[modifica] Saena Julia
[modifica] La nascita della Repubblica
[modifica] La Battaglia di Montaperti
[modifica] Il Governo dei Nove ed il Buongoverno
[modifica] La Crisi della Repubblica e l'Insurrezione
[modifica] La Guerra di Siena
La lenta decadenza della Repubblica di Siena, avvelenata da lotte intestine, da una perdita di competitività commerciale, raggiunse l'epilogo nel 1555, anno in cui, dopo la drammatica e tragica Guerra di Siena la città si arrende dopo un anno e mezzo di assedio da parte delle truppe spagnole di Carlo V e dei suoi alleati fiorentini. L'imperatore, l'uomo più potente del mondo di allora e senz'altro uno degli uomini più potenti che la storia abbia mai visto, doveva vendicare l'offesa ricevuta. Quindi, inviò in Italia una forza d'assedio a cui si affiancarono le truppe fiorentine. Da ricordare di questa guerra, oltre alla tragicità con i fiorentini che ordinano di massacrare tutti coloro che cercassero di portare rifornementi alla città assediata, è uno degli ultimi atti d'eroismo dei senesi, che non si arresero tanto facilmente. Aggrappandosi al proprio orgoglio ed al proprio amore per la libertà, si esiliarono a Montalcino creando la "Repubblica di Siena ritirata in Montalcino" con lo scopo di riordinare le forze e organizzare la resistenza. Gli esuli, lanciarono un grido d'aiuto a tutti i possedimenti della Repubblica, straordinariamente tutte le fortezze, le città e i borghi dello stato senese, nel momento più buio della sua storia storia rimasero vicini a Siena, testimoniando come il "Buongoverno" si fosse avvertito anche in comunità che comunque erano state conquistate. In realtà, Siena aveva un governo fortemente decentrato e non opprimente, quindi, si può ben capire come città come Grosseto e altre, che nel corso della storia si erano ribellate al dominio senese, adesso fossero pronti a difenderla volontariamente. La realtà, è che tutti erano spaventati dal diventare una periferia di un grande impero che abbracciava ben due continenti. La guerra finì, Carlo V abdicò ed il suo successore Filippo II, che non aveva alcun interesse per il territorio senese vendette la città a Medici.
[modifica] Siena sotto il dominio dei Medici
[modifica] La Città diviene il mondo, la contrada città. Il Palio di Siena e i Contradaioli: la Repubblica vive ancora
[modifica] Economia
La Repubblica di Siena, era un importante centro commerciale, dove veniva prodotto il grano, proveniente dalla Maremma, la lana e altri prodotti agricoli, come il vino. La principale risorsa economica della città era l'attività di cambiavalute e prestavalute che i banchieri svolgevano, ma era soprattutto importante la presenza di questi alle grandi fiere internazionali.
[modifica] Personaggi
[modifica] Arte
Dal XIII secolo, Siena diviene oggetto di un radicale rinnovamento. Infatti il grande rinnovamento della città vede protagonisti due grandi scultori-architetti del Medioevo italiano, Nicola Pisano e il figlio Giovanni. Con l'intervento dei due artisti la Cattedrale riesce a miscelare in un unico edificio il Romanico e il Gotico. In seguito venne rinnovata, un pò tutta la città che alla fine del XV secolo, è una splendida città rinascimentale. In campo pittorico, grandi personalità sono: Duccio di Buoninsegna, Simone Martini e i fratelli Lorenzetti, i quali renderanno celebre la scuola senese. La pittura si sviluppo per tutto il rinascimento anche sotto la Toscana dei De Medici.
[modifica] Stemma
Lo stemma di Siena è detto "balzana". È uno scudo diviso in due porzioni orizzontali: quella superiore è bianca, quella inferiore nera. Secondo la leggenda, starebbe a simboleggiare il fumo nero e bianco scaturito dalla pira augurale che i leggendari fondatori della città, Senio e Aschio, figli di Remo, avrebbero acceso per ringraziare gli dei dopo la fondazione della città di Siena. Per il loro presunto carattere focoso che, si dice, rasenta la pazzia, anche i senesi sono definiti spesso "balzani".