San Salvatore Telesino
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | tra 55 e 725 m s.l.m. | ||
Superficie: | 18,15 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 205 ab./km² | ||
Frazioni: | Casale, Epitaffio, Banca | ||
Comuni contigui: | Amorosi, Castelvenere, Faicchio, Puglianello, San Lorenzello, Telese Terme | ||
CAP: | 82035 | ||
Pref. tel: | 0824 | ||
Codice ISTAT: | 062068 | ||
Codice catasto: | I145 | ||
Nome abitanti: | sansalvatoresi | ||
Santo patrono: | San Leucio | ||
Giorno festivo: | 11 gennaio | ||
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San Salvatore Telesino è un comune di 3.695 abitanti della provincia di Benevento.
Indice |
[modifica] Territorio
Centro agricolo sulle pendici meridionali del massiccio del Matese. Sorge alle falde di un rilievo conico (259 m), ed ha una struttura piuttosto regolare, attorno alla statale Telesina, nel territorio inoltre vi si trova parte delle terme condivise con il comune di Telese.
[modifica] Cenni storici
Nel territorio comunale sono compresi i resti (tratti di mura), dell'antica Telesia, città sannitica ricordata (217-214 a.C.) per essere stata coinvolta nelle guerre puniche. Nel I secolo a.C. vi fu dedotta una colonia romana e nel periodo longobardo fu sede di un gastaldato. Le incursioni saracene dell'847 ed un terremoto ne determinarono l'abbandono. Prese il nome odierno dell'omonima badia fondata durante il dominio longobardo probabilmente nel secolo X ed alla quale era ancora soggetta al tempo di Federico II. In epoca medievale nel territorio comunale si svilupparono altri centri: Massa Superiore munito di castello e citato nel cedolario angioino del 1320, e Rocca Nuova. Venne completamente distrutta dal terremoto del 1349. Poco dopo questi luoghi furono donati a Giovanni Monsorio, maggiordomo di Ferdinando I d'Aragona. Ultimi feudatari furono i Maddaloni.
[modifica] Cenni artistici
Nel territorio , presso il confine con il comune di Telese, sono le rovine della romana Telesia. Ancora imponenti sono le mura in opus reticulatum, a pianta ottagonale, che si estendono per un perimetro di circa 2 Km e mezzo, intervallate da quattro porte, da bastioni e da torri. Sono visibili inoltre tratti di vie lastricate e, fuori dalle mura, resti di un anfiteatro e di un circo. Nella parrocchiale del comune sono notevoli, il sepolcro cinquecentesco di Vincenzo Monsorio e, sull'altare maggiore, un dipinto di scuola di Luca Giordano (Trasfigurazione).
[modifica] Economia
Centro di produzione e commercio di ortofrutticoli, cereali, uva da vino e olive. Degna di nota è la trasformazione dei prodotti agricoli e la lavorazione del legno.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti