Sirio
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Classificazione |
stella nana | |
Classe spettrale | A1 Vm | |
Costellazione | Cane Maggiore | |
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Alpha CMa - 9 CMa - HD 48915 - HIP 32349 - SAO 151881 - WDS 06451-1643 - Gliese 244 - Alhabor |
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Ascensione retta |
6h 45m 8.917s | |
Declinazione |
-16° 42' 58.017" | |
Lat. galattica |
-8.88° | |
Long. galattica |
227.22° | |
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Diametro medio |
2.617.000 km
1,88 volte il Sole
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Massa |
4.289 × 1030 kg
2,15 volte il Sole
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Periodo di rotazione | 16,8 ore | |
Velocità di rotazione |
13 km/sec | |
Temperatura superficiale |
9,900 K (media)
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Luminosità |
22,4 volte il Sole
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Indice di colore (B-V) | 0,01 | |
Metallicità | 190% del Sole | |
Età stimata | 200-300 miioni di anni | |
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Magnitudine apparente da Terra |
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Magnitudine apparente da [[{{{pianeta_madre}}} (astronomia)|{{{pianeta_madre}}}]] |
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Magnitudine app. | -1,44 | |
Magnitudine ass. | 1,46 | |
Diametro apparente da Terra |
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Diametro apparente da [[{{{pianeta_madre}}} (astronomia)|{{{pianeta_madre}}}]] |
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Parallasse | 379,21 ± 1,58 mas | |
Moto proprio | Ar: −546,01 mas/anno Dec: −1223,08 mas/anno |
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Velocità radiale | −7.6 km/s |
Sirio (α Canis Majoris, conosciuta anche come la Stella del Cane) è la stella più luminosa del cielo notturno (magnitudine apparente -1,46 e magnitudine assoluta +1,40 ). Questa stella può essere vista da tutte le regioni abitate della Terra e, nell'emisfero nord, è uno dei vertici del cosiddetto Triangolo Invernale.
Sirio si trova ad una distanza di 8,6 anni luce, ed è perciò una delle stelle più vicine alla Terra (questo è il motivo principale della sua luminosità). È una stella di sequenza principale, con tipo spettrale A0 o A1 ed ha una massa di circa 2,4 volte quella del Sole. Ha una compagna, una nana bianca chiamata Sirio B, che orbita attorno alla principale ad una distanza compresa tra 8,1 e 31,5 UA, con un periodo di circa 50 anni. Fu la prima nana bianca ad essere scoperta. Di conseguenza, la primaria è a volte chiamata Sirio A.
Storicamente, molte culture hanno dato un significato speciale a Sirio. Era adorata nella valle del Nilo molto prima che Roma fosse fondata, e molti templi degli antichi Egizi furono costruiti orientandoli in modo che la luce della stella potesse illuminare i loro altari interni. Gli Egizi inoltre basarono il loro calendario sul sorgere eliaco di Sirio, che accadeva poco prima dell'annuale piena del Nilo e dell' equinozio di primavera. Nella mitologia greca, il cane di Orione divenne Sirio. I Greci inoltre associarono Sirio con il caldo dell'estate: il nome Sirio deriva da Seirios, che significa "lo scottatore".

Indice |
[modifica] C'è una terza compagna?
Ci sono alcune questioni irrisolte riguardo Sirio. La prima è la possibile esistenza di una terza compagna, molto piccola, che è stata desunta da osservazioni astrometriche ma non confermata da osservazioni ottiche. In questi ultimi anni l'ipotesi sembra essere confermata al 90%. La vicinanza di questo ipotetico terzo corpo (Sirio C) a Sirio A ostacola fortemente l'osservazione ottica. La massa attribuibile a Sirio C sarebbe molto piccola, 0.05 volte quella solare; sarebbe quindi una minuscola nana rossa o anche una nana bruna. L'orbita sarebbe di 6.3 anni attorno a Sirio A. La sua luminosità non supererebbe la 15° magnitudine.
[modifica] Il colore di Sirio nell'antichità
Un'altra questione irrisolta è quella del colore di Sirio. Diversi autori dell'antichità e tra questi Cicerone, Orazio, Seneca e soprattutto Claudio Tolomeo nel suo catalogo stellare descrivono Sirio come una stella rossa; Seneca la definisce addirittura più rossa di Marte, mentre oggi Sirio è incontestabilmente bianca. Di questo apparente cambiamento di colore e dei suoi possibili motivi si discute da secoli.
Quali spiegazioni sono possibili? Ne sono state proposte molte, nessuna delle quali pienamente convincente, in particolare:
- È un falso problema: non c'è stato alcun cambiamento di colore; i sostenitori di questa tesi pensano che non si debba dare troppo peso alle fonti antiche, e che sia tutto un equivoco nato da errori di traduzione e di interpretazione, licenze poetiche, interpolazioni di copisti ecc.ecc.
- Il cambiamento di colore c'è stato; gli antichi vedevano Sirio B, una gigante rossa giunta al suo ultimo stadio prima di trasformarsi nell'attuale nana bianca. Il problema è che questa trasformazione sarebbe avvenuta nel giro di pochi secoli un tempo troppo breve secondo l'attuale teoria dell'evoluzione stellare; inoltre dovrebbero essere rimasti segni evidenti nell'ambiente astronomico circostante; ma, come tutte le teorie scientifiche, anche quella dell'evoluzione stellare non è definitiva e sono possibili revisioni e ampliamenti futuri, dunque questa ipotesi, che sarebbe per molti versi la più calzante, non può certo essere accantonata.
- Il cambiamento di colore c'è stato ma è dovuto a qualche altro fattore: alcuni hanno proposto l'idea che Sirio B pur essendo già degenerata in nana bianca nell'antichità possa aver subito una momentanea eruzione di idrogeno dal nucleo che l'avrebbe riportata per qualche secolo a uno stato simile a quello di gigante rossa; altri hanno riesumato l'ipotesi ottocentesca che davanti a Sirio possa essere transitata una nube di polvere cosmica che avrebbe per qualche tempo arrossato il colore della stella.
[modifica] Sirio e l'enigma dei Dogon
Un terzo mistero è il cosiddetto enigma dei Dogon, una tribù dell'Africa che sapeva già dei dettagli astronomici di Sirio senza avere alcuno strumento astronomico, e pare prima ancora che la scienza del XIX secolo li scoprisse. Alcuni speculano che dei visitatori extraterrestri avrebbero rivelato loro queste cose, come raccontato nel libro The Sirius Mystery di Robert Temple. Altri lo spiegano con missionari che avrebbero portato ai Dogon le conoscenze scientifiche del tempo.
La distanza da Sirio A alla quale un pianeta dovrebbe trovarsi per avere condizioni fisiche favorevoli alla vita è 4.7UA, circa 700 milioni di chilometri. Tuttavia ad una simile distanza non potrebbe avere un'orbita stabile, a causa delle perturbazioni dovute alla vicina Sirio B, e sarebbe stato distrutto dall'espansione degli strati più esterni di quest'ultima quando la stella era una gigante rossa. Anche se il pianeta si fosse formato in seguito, sarebbe probabilmente sottoposto ad un'incessante pioggia di comete e asteroidi (nel sistema di Sirio è stato rilevato un disco di polveri simile a quello che occupava il Sistema Solare nelle prime fasi della sua storia).
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Sirius: The Star of Isis: http://www.louisville.edu/~aoclar01/ancient/astronomy/Sirius.htm
- D. Benest & J.L. Duvent, "Is Sirius a triple star?", Astronomy and Astrophysics, 299, pp. 621-628 (1995), disponibile dal NASA Astrophysics Data System
- G. Comoretto, "Dogon e Sirio B" disponibile sul sito del CICAP