Slackware
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Slackware | |
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Immagine:Slackware-logo.jpg Logo di Slackware |
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Sviluppatore: | Patrick Volkerding |
Famiglia SO: | GNU/Linux |
Modello del sorgente: | Open Source |
Ultima versione: | Slackware 11.0 / 2 ottobre 2006 |
Tipo di kernel: | Kernel monolitico (Linux 2.4.33.3) |
Licenza: | GNU/GPL |
Stadio di sviluppo: | Sviluppo continuo |
Sito web: | Sito ufficiale |
Slackware è una distribuzione GNU/Linux tra le più longeve. Fu creata da Patrick Volkerding, allora studente, che utilizzò come base la distribuzione SLS, e venne pubblicata per la prima volta il 16 luglio 1993 sul newsgroup comp.os.linux.
Il nome "Slackware" deriva dal termine "Slack", come definita dalla Church of the SubGenius
Slackware tende a essere essenziale ed elegante. Se da una parte in molti approvano la scelta di escludere alcuni programmi e di adottare utilità semplificate in nome di snellezza e stabilità del sistema, altri tendono a sentire la mancanza di strumenti di configurazione a interfaccia grafica e di un sistema di pacchettizzazione più avanzato dell'essenziale set di strumenti chiamato pkgtools.
Essendo stata concepita per essere più unix-like possibile, Slackware è considerata un ottimo modo per imparare il funzionamento di Linux, tanto che i suoi estimatori usano dire: "When you know Slackware, you know Linux... when you know Red Hat, all you know is Red Hat." ("Quando conosci Slackware, conosci Linux... quando conosci Red Hat, conosci solo Red Hat.")
Indice |
[modifica] Caratteristiche Tecniche
[modifica] Init
Questa distribuzione presenta numerose differenze rispetto alle altre principali distribuzioni, quali Red Hat (o il suo successore libero, Fedora), Debian e Mandrake. Tanto per cominciare, il sistema init adottato da Slackware non è il classico System V (in cui per ogni runlevel esiste una cartella in cui sono raccolti gli script da eseguire in quel runlevel) ma BSD-like (in cui ogni runlevel ha uno ed un solo script di init). Ad ogni modo, dalla versione 7.1, Patrick Volkerding ha dato alla sua creatura una certa compatibilità con System V. Anche Gentoo usa un sistema init simile a quello di Slackware.
[modifica] Sviluppo
Il processo di sviluppo si basa su una versione, la "Current", continuamente aggiornata e modificata. Ogni volta che Volkerding (attualmente l'unico sviluppatore ufficiale) lo ritiene necessario, viene pubblicata una nuova versione.
[modifica] Versioni
[modifica] Slackware-11.0
Il 2 ottobre 2006 viene rilasciata la versione 11.0, con kernel di default 2.4.33.3. È possibile scegliere anche le versioni 2.6.17.13 e 2.6.18 durante l'installazione.
[modifica] Slackware-10.2
Il 15 settembre viene annunciata al mondo la seconda versione di Slackware del 2005. Non si tratta di una release particolarmente innovativa, ma piuttosto di mantenimento, in vista di una 11.0 che dovrebbe portare, da quanto reso noto dalle prime indiscrezioni, l'adozione del nuovo kernel 2.6. Nella 10.2, infatti, è ancora usato come predefinito un kernel della serie 2.4 (il 2.4.31 per la precisione). Tra gli altri applicativi, spiccano KDE 3.4.2, Xfce 4.2.2, Firefox e Thunderbird 1.0.6, e il server grafico X11R 6.8.2. Come previsto, dalla distribuzione è stato escluso GNOME.
[modifica] Slackware-10.1
Il 6 febbraio 2005, con un annuncio sul sito ufficiale, Patrick Volkerding annuncia la nuova Slackware-10.1. Dopo un periodo piuttosto critico, il ramo della "current" è sufficientemente stabile da poter essere rilasciato. Questa nuova release, ha come kernel predefinito la versione 2.4.29, lasciando la versione 2.6.x come scelta opzionale. Alla 10.1, nei piani di sviluppo di Slackware, seguirà una rinnovata versione 11, che prevede la migrazione al kernel serie 2.6 e l'abbandono di Gnome (che continuerà però ad essere mantenuto dal gruppo di Dropline, e da altri due progetti, GSB e Gware al di fuori della release ufficiale).
[modifica] Slackware-10.0
È la precedente versione stabile rilasciata (uscita il 23 giugno 2004) che include, tra le altre cose, il supporto per ALSA, GCC 3.3.4 (con la versione 3.4.0 disponibile nella cartella /testing), il kernel Linux 2.4.26 (ma anche il supporto per il 2.6.7, fornito nella cartella /testing), X11R 6.7.0 (nella fattispecie, la versione di X.Org), Mozilla 1.7, GNOME 2.6.1 e KDE 3.2.3.
[modifica] Pacchettizzazione e aggiornamento
[modifica] PkgTools
A differenza delle altre grandi distribuzioni GNU/Linux, Slackware ha un sistema di pacchettizzazione (chiamato PkgTools) assolutamente unico che, pur permettendo l'installazione (installpkg), la rimozione (removepkg) e l'aggiornamento (upgradepkg) dei pacchetti con la stessa facilità delle altre distribuzioni, non prevede alcun tipo di controllo delle dipendenze. Questo permette, da un lato, una gestione più semplice del sistema, ma dall'altro implica che l'utente debba sapere esattamente ciò che fa.
[modifica] Pacchettizzazione
I pacchetti di Slackware sono in genere caratterizzati dall'estensione tgz. Si tratta di pacchetti compilati, e compressi in un archivio, secondo la loro posizione finale, una volta estratti nella directory di root (/) del sistema. Vi si puo trovare, a volte, uno script (doinst.sh) che permette di eseguire alcune operazioni utili per il corretto funzionamento del pacchetto installato.
Sotto l'aspetto della creazione/installazione di nuovi pacchetti, c'è da segnalare l'esistenza di uno strumento che semplifica non poco il lavoro di amministratori di sistema e pacchettizzatori. Si tratta di Checkinstall, che permette, una volta installato, di creare pacchetti (tgz, rpm o deb) direttamente dai sorgenti di un programma. In particolare, al posto del consueto comando ./configure && make && make install sarà sufficiente dare un ./configure && make && checkinstall, per avere a disposizione il pacchetto, pronto per essere installato nel sistema con i pkgtools (checkinstall permette di creare anche pacchetti .deb e .rpm, oltre che .tgz).
[modifica] Aggiornamento
Nonostante, come detto, i pkgtools non prevedano il controllo delle dipendenze, all'interno della comunità di Slackware è nata una serie di strumenti che consentono di eseguire aggiornamenti tenendo conto delle dipendenze. Ecco i più conosciuti:
[modifica] Architettura
Slackware di per sé, viene rilasciata solo per processori x86. Esistono però alcuni port su altre architetture, quali i processori PPC (Slackintosh), SPARC (Splack), S/390 (Slack390), ARM (Armedslack) o AMD64 (Slamd64).
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Slackware
- (EN) Slackware (sito ufficiale)
- slackware.it (sito ufficiale Italiano)
- (EN) Slackware ChangeLog per x86
- (EN) DistroWatch.com: Slackware Linux
- (EN) Collezione di pacchetti TGZ per Slackware
- Slackware-italia.com: Punto di riferimento per utenti slackware italiani
- Slacky.eu: comunità italiana, con collezione di pacchetti TGZ
- SlackwareItalia.org: comunità italiana, parte del circuito ILDN
- (EN) Ricerca pacchetti ufficiali
[modifica] Distribuzioni derivate
- (EN) BackTrack
- (EN) CollegeLinux
- (EN) Hardened Linux
- Slax, Slackware LiveCD
- (EN) Stux
- (EN) Vectorlinux
- (EN) Zenwalk
- (EN) Slamd64
[modifica] Altri
Sistemi operativi |
BSD |
FreeBSD - NetBSD - OpenBSD - DragonFly BSD - PC-BSD - Minix |
GNU/Linux (Lista) |
Arch Linux - Debian - Fedora - Gentoo - Mandriva - Red Hat Linux - Slackware - SUSE - Ubuntu |
Mac OS |
System 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - Mac OS X -.0 -.1 -.2 -.3 -.4 -.5 - Server |
MS-DOS - Microsoft Windows |
1.0 - 2 - 3.x - 95 - 98 - Me - NT - 3.5x - 4.0 - 2000 - XP - 2003 - Vista |
Altri |
AmigaOS - AROS - BeOS - Inferno - LynxOS - Haiku OS - OS/2 - QNX - Solaris - Unix - MorphOS - MVS - I5/OS - Plan 9 - ReactOS - SkyOS - VMS - Zeta - FreeDOS |