Sojuz 2
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Programma Sojuz | |
Dati della missione | |
Missione | Sojuz 2 |
Nomignolo | |
Vettore Denominazione di costruzione |
lanciatore Sojuz 11A511 |
Navicella spaziale Denominazione di costruzione |
Sojuz 7K-OK (P) 11F615 (numero di serie 11) |
Equipaggio |
senza equipaggio |
Giorno, ora e rampa di lancio | 25 ottobre 1968 09:00 UTC Baikonur, Rampa n.1 |
Atterraggio | 28 ottobre 1968 07:51 UTC |
Durata | 2 giorni 22 h 25' |
Numero orbite | 48 |
Massa | 6.825 kg |
Perigeo | 183 km |
Apogeo | 205 km |
Inclinazione orbita | 51,7° |
Periodo orbitale | 88,3 min |
Altre missioni | |
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Sojuz 2 è la denominazione ufficiale di una missione di una capsula Sojuz sovietica priva di equipaggio. Si trattò del decimo volo di una capsula di questo tipo svoltosi all'interno del programma Sojuz. Nel periodo tra la tragedia della Sojuz 1 ed il volo della Sojuz 2 vennero lanciate delle capsule Sojuz identiche a quelle impegnate per le missioni ufficiali, sempre prive di equipaggio e con le denominazioni di camufaggio Cosmos 186, Cosmos 188, Cosmos 212, Cosmos 213 e Cosmos 238.
La denominazione Sojuz 2 era originariamente prevista per una missione equipaggiata, che aveva l'incarico ed obbiettivo di missione di agganciarsi alla Sojuz 1. A causa dei problemi incontrati durante il volo della Sojuz 1, la missione originaria della Sojuz 2 venne completamente cancellata e pertanto non venne ufficialmente assegnato un numero a questa missione. Ufficiosamente viene denominato ed indicato con missione Sojuz 2A.
[modifica] Missione
La Sojuz 2 venne lanciata il 25 ottobre 1968 e fu un volo di copia con la missione equipaggiata Sojuz 3 lanciata il giorno successivo. Le due navicelle spaziali eseguirono una manovra rendezvous pilotata in automatico da terra, avvicinandosi fino a circa 200 metri. Da tale momento inizio il tentativo ed obbiettivo principale della missione, cioè l'aggancio manuale. Nonostante il cosmonauta Georgi Beregovoi effettuò tre tentativi, tale manovra non riuscì anche se le due navicelle si erano avvicinate ad una distanza di circa un metro. Infine si dovette rinunciare completamente ad un ulteriore tentativo a causa dell'esaurimento delle riserve di carburante della Sojuz 3, che in ogni caso dovette assumere il ruolo attivo nell'esecuzione della manovra orbitale.
La Sojuz 2 fece ritorno a Terra dopo tre giorni di volo atterrando a soli 5 chilometri dal punto di atterraggio precedentemente calcolato.
Dopo la Sojuz 2, il 30 ottobre 1968 pure la Sojuz 3 atterrò senza problemi nelle terre del Kazakistan.
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