Sojuz 11
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Programma Sojuz | |
Dati della missione | |
Missione | Sojuz 11 |
Nomignolo | Янтарь (Jantar - "Ambra") |
Vettore Denominazione di costruzione |
lanciatore Sojuz 11A511 |
Navicella spaziale Denominazione di costruzione |
Sojuz 7K-T 11F615A8 (numero di serie 32) |
Equipaggio | |
Giorno, ora e rampa di lancio | 6 giugno 1971 07:55:09 UTC Baikonur rampa di lancio n.1 |
Atterraggio | 30 giugno 1971 02:16:52 UTC 47° 20' N, 70° 24' E |
Durata | 23 giorni 18 h 21' 43" |
Numero orbite | non conosciuto |
Massa | 6.790 kg |
Perigeo | 163 km |
Apogeo | 237 km |
Inclinazione orbita | 51,5° |
Periodo orbitale | 88,4 min |
Altre missioni | |
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Sojuz 11 è la denominazione di una missione della navicella spaziale Sojuz verso la stazione spaziale sovietica Saljut 1. Si trattò del decimo volo equipaggiato di questa capsula, del dicianovesimo volo nell’ambito del programma Sojuz sovietico nonché del secondo volo verso una stazione spaziale sovietica. Fu la prima missione in grado di eseguire con successo la manovra di aggancio permanente alla stazione con conseguente passaggio dei cosmonauti verso la stessa.
Indice |
[modifica] Equipaggio
- Georgi Timofejevich Dobrovolski (primo volo), comandante
- Viktor Ivanovich Pazajev (primo volo), ingegnere di bordo
- Vladislav Nikolajevich Volkov (secondo volo), ingegnere collaudatore
Originariamente questo equipaggio era previsto quale equipaggio di riserva. L’equipaggio originale appositamente addestrato per questa missione di lunga durata era composto da Alexei Leonov, Pjotr Kolodin e Valeri Kubassov. Tre giorni prima del lancio si sospettò che Kubassov fosse affetto da tubercolosi e pertanto l’equipaggio originario completo venne sostituito dall’equipaggio di riserva. Il sospetto che Kubassov fosse effettivamente affetto da tubercolosi si rivelò errato.
[modifica] Missione
Il lancio della missione avvenne il 6 giugno 1971 dal cosmodromo di Baikonur. Il giorno successivo i tre cosmonauti avevano raggiunto la meta della loro missione: la Saljut 1. Fu la prima stazione spaziale della storia dell’esplorazione umana dello spazio ad essere equipaggiata da cosmonauti.
L'equipaggio rimase a bordo della stazione spaziale per tre settimane con l'incarico di collaudare tutti i sistemi della Saljut 1 nonché di eseguire alcuni esperimenti di carattere scientifico. Incontrarono più difficoltà durante questa missione, in particolare si sviluppò un incendio che danneggiò un telescopio - uno dei strumenti più importanti per l'esecuzione dei citati esperimenti scientifici - in una maniera tale da renderlo inutilizzabile. Per questo motivo venne deciso di anticipare il rientro dell'equipaggio di una settimana intera.
Durante il rientro a terra, il 29 giugno 1971 avvenne un incidente che causò la morte dell'equipaggio. Una valvola d'aria difettosa, che si sarebbe dovuta aprire poco prima dell'atterraggio per consentire un adeguamento della pressione d'aria della capsula con la pressione esterna, si aprì invece immediatamente dopo lo stacco dalla stazione spaziale. Pertanto l'aria presente all'interno dell'abitacolo della capsula inizò a fuoriuscire nello spazio. La causa di questo problema fu un difetto nel sistema di sgancio della capsula stessa. Infatti la capsula Sojuz era agganciata alla Saljut mediante componenti metalliche articolate, le quali venivano staccate singolarmente mediante piccole cariche esplosive. Tutte queste cariche esplosero erroneamente nello stesso istante e pertanto la capsula spaziale fu sottoposta ad una spinta talmente forte da causare la disfunzione della valvola di scarico. Uno dei cosmonauti (Pazajev) tentò di chiudere questa valvola manualmente mediante una manovra di emergenza, ma perse i sensi prima di riuscirvi. Dopo l'atterraggio automatico furono vani i tentativi di rianimazione delle squadre di soccorso. I tre cosmonuati erano stati soffocati dai gas tossici entrati nella capsula durante la fase di rientro.
In onore dei cosmonauti venne svolto un funerale di Stato. L'astronauta staunitense Tom Stafford vi partecipò in rappresentaza di questa nazione aiutando a portare una delle salme.
In seguito a tale tragedia la navicella spaziale Sojuz venne completamente ristudiata ed intensivamente riprogettata. Il risultato di questo lavoro fu che la nuova capsula era dotata di un maggior spazio abitabile, pertanto i due cosmonauti potevano indossare le apposite tute spaziali durante le fasi di lancio e atterraggio, fatto che contribuiva notevolmente all'aumento della sicurezza per la vita dei singoli equipaggi.
[modifica] Ulteriori dati di volo
I dati sopra elencati si basano su quelli pubblicati immediatamente dopo il termine della fase di lancio. Le continue variazioni ed i cambi di traiettoria nell’orbita dovute alle manovre di aggancio rendono quindi probabili ed attendibili eventuali altre indicazioni risultanti da fonti diverse .
[modifica] Collegamenti esterni
- http://space.kursknet.ru/cosmos/english/machines/s11.sht
- http://www.spacefacts.de/mission/german/soyuz-11.htm
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