Sojuz 2A
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Sojuz 2A è la denominazione non ufficiale di una missione nello spazio della navicella spaziale Sojuz che è stata cancellata. La stessa originariamente era programmata per essere eseguita contemporaneamente con la Sojuz 1, ma venne disdetta poco prima del lancio a causa di numerosi problemi di carattere tecnico. Tale decisione unitamente alle pessime condizioni meteo presenti al momento del lancio programmato, che lo resero impossibile, di fatto salvarono la vita dei tre componenti dell'equipaggio.
Fu solito, per i programmi di esplorazione dello spazio sovietici numerare progressivamente solo le missioni eseguite e portate a termine con un certo successo; questa missione cancellata non ebbe mai una numerazione di questo tipo e la denominazione Sojuz 2 verrà usata per un successivo volo di una capsula priva di equipaggio che doveva fungere da obbiettivo per un aggancio nello spazio con la Sojuz 3 - missione eseguita ad ottobre del 1968.
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[modifica] Situazione d'origine
A più di due anni dall'ultima missione nello spazio equipaggiata sovietica (Voskhod 2), si pensò di inaugurare la nuova navicella spaziale Sojuz con uno spettaccolare volo di coppia della stessa. I programmi originari infatti prevedevano un doppio lancio, un aggancio nello spazio ed il passaggio di cosmonauti da una navicella verso l'altra. Un nuovo spettacolare primato a favore dell'Unione Sovietica. La progettazione della capsula però si trovò in evidente ritardo e la stessa mostrava ancora notevoli carenze tecniche da superare; più lanci di prototipi e navicelle spaziali identiche prive di equipaggio le avevano chiaramente evidenziate ed un insuccesso dietro l'altro dovette essere registrato dai responsabili. Ciò nonostante fu particolarmente la pressione politica il motivo per la programmazione e fissazione della data di lancio per la primavera del 1967. Gli americani avevano concluso con successo il programma Gemini ma la tragedia dell'Apollo 1 aveva temporaneamente bloccato tutta la programmazione del programma Apollo. Così i politici sovietici intravedevano la possibilità di riconquistare il primato nella corsa verso lo spazio con l'esecuzione della programmata spettacolare missione.
[modifica] Equipaggio
Come già successo per le missioni del programma Voskhod, la nomina degli equipaggi divenne oggetto di forti discussioni e polemiche tra diversi responsabili; da una parte vi fu il direttore del Centro di addestramento cosmonauti Nikolai Petrovich Kamanin, dall'altra il direttore del Centro di costruzione veicoli spaziali sovietici (OKB-1) Vasily Pavlovich Mishin entrambi con la pretesa di decidere sulle nomine.
A partire dall'autunno del 1965, Kamanin iniziò ad addestrare otto cosmonauti per il pilotaggio della navicella spaziale Sojuz. Quattro di loro erano già volati nello spazio: Jurij Alekseevic Gagarin, Andrijan Grigorjevič Nikolajev, Valeri Fjodorovitsch Bykovski e Vladimir Mikhailovich Komarov. Due cosmonauti privi di precedenti esperienze nello spazio (Viktor Vassiljevich Gorbatko e Jevgeni Vassiljevich Chrunov) erano dal 1960 nel gruppo dei cosmonauti, mentre due ulteriori cosmonauti (Anatoli Voronov e Pjotr Kolodin) dal 1963.
Mishin tentò di far addestrare da cosmonauti gli ingegneri da lui ritenuti idonei, per successivamente pretendere che venissero nominati quali membri degli equipaggi per le missioni del programam Sojuz. Ciò si riferiva particolarmente a Sergei Nikolajevich Anochin, Alexei Stanislavovich Jelissejev e Valeri Nikolajevich Kubassov, assunti a maggio del 1966 insieme ad ulteriori cinque ingegneri nel gruppo dei cosmonauti sovietici.
Un ulteriore candidato per la nomina di comandante della Sojuz fu Georgi Timofejevich Beregovoi che, nel 1964, fu inserito nel gruppo dei cosmonauti grazie all'intervento del Generale di corpo d'armata Rudenko. Beregovoi era uno straordinario pilota di testaggio, ma di statura e di peso notevolmente superiore in confronto agli altri cosmonauti. Inoltre era di età superiore all'originario limite massimo.
Le nomine degli equipaggi variarono in continuazione. Pure il fatto che per un eventuale nomina di Anochin non esisteva un'apposita tuta spaziale non fu di particolare rilievo durante questa fase. In fondo venivano lasciate aperte tutte le possibili composizioni degli equipaggi, indipendentemente dalle singole necessità per gli eventuali cosmonauti.
Ad agosto del 1966 venne deciso che la Sojuz 1 e la Sojuz 2 sarebbero state comandate da Komarov e da Bykovski, con Gagarin e Nikolajev quali comandanti di riserva. Gli ulteriori due membri d'equipaggio dovevano essere scelti dal gruppo composto da Anochin, Jelissejev, Chrunov e Gorbatko.
Tale decisione comunque non fu definitiva, tanto che l'incarico della nomina degli equipaggio divenne addiritura una questione da decidersi internamente al Comitato Centrale del Partito. Così, a partire da novembre del 1966, i preparativi della missione vennero effettuati considerando la seguente composizione degli equipaggi:
Sojuz 1 doveva essere equipaggiata esclusivamente da Komarov, con Gagarin nel ruolo di riserva. Per Sojuz 2 venne previsto Bykovski con riserva Nikolajev. Pertanto per Beregovoi non venne prevista una missione nello spazio prima del volo della Sojuz 3. I due cosmonauti incaricati di effettuare il passaggio dalla Sojuz 2 verso la Sojuz 1 furono Chrunov e Jelissejev con Gorbatko e Kubassov nel ruolo di riserve. Pertanto tre posti furono riservati per cosmonauti relativamente esperti, mentre il quarto era previsto per un ingegnere. Chrunov era già in precedenza stato riserva di Alexei Archipovich Leonov, il cosmonauta che svolse la prima attività extraveicolare sovietica che contemporaneamente fu anche la prima della storia dell'esplorazione umana dello spazio.
[modifica] La tragedia della Sojuz 1
Il lancio della Sojuz 1 equipaggiata da Vladimir Mikhailovich Komarov venne eseguito il 23 aprile 1967. Il lancio della Sojuz 2 era previsto per il giorno successivo. Entrambe le navicelle spaziali erano programmate a rimanere nello spazio per quattro giorni interi.
Raggiunta la traiettoria d'orbita della Sojuz 1, iniziarono notevoli problemi. In particolare uno dei due pannelli solari non si era aperto come previsto e pertanto non poteva essere garantita l'alimentazione d'energia per la capsula. Quest'ultima non si fece stabilizzare e posizionare nell'assettaggio corretto. Così si pensò di modificare i piani originari di volo incaricando l'equipaggio della Sojuz 2 di estrarre manualmente il pannello solare incastrato. Il lancio programmato non poté essere eseguito a causa delle pessime situazioni meteo.
Allora venne deciso di interrompere la missione della Sojuz 1 e Komarov tentò di atterrare. Il tentativo sembrò riuscire fino a quando i paracadute della capsula non si aprirono correttamente. La capsula si schiantò al suolo violentemente e per Komarov non vi furono speranze.
Durante le successive indagini sulla causa dell'incidente venne accertato che lo stesso errore nell'assemblamento dei paracadute della Sojuz 1 era avvenuto anche per la Sojuz 2; se la missione fosse effettivamente stata lanciata, anche i cosmonauti Bykovski, Jelissejev e Chrunov avrebbero perso la vita.
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Per approfondire, vedi la voce Sojuz 1. |
[modifica] Effetti
La tragedia della Sojuz 1 con la morte di Komarov bloccò il programma sovietico di esplorazione umana dello spazio per 18 mesi. Solo ad ottobre del 1968 verrà eseguita la successiva missione equipaggiata Sojuz 3 per la quale venne nominato il cosmonauta Beregovoi.
Mentre Chrunov e Jelissejev continuavano a prepararsi per l'uscita dalla navicella spaziale nell'orbita terrestre, attività che effettivamente verrà eseguita a gennaio del 1969, il cosmonauta Bykovski iniziò ad allenarsi per una missione equipaggiata verso la Luna che però non verrà mai realizzata.
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